Al
Ain è la quarta città
degli Emirati Arabi Uniti
e si trova nell'emirato di
Abu Dhabi, al confine con
l'Oman.
L'area,
nota storicamente come
l'oasi di Buraymi, è
stata abitata con
continuità per oltre
4.000 anni e Al Ain è
considerata il principale
patrimonio culturale del
paese, tanto che alcuni
siti archeologici ed
alcune oasi all'interno
del perimetro cittadino
dal 2011 sono inseriti
nell'elenco dei Patrimoni
dell'umanità dell'UNESCO.
È
il luogo di nascita dello
sceicco Zayed bin Sultan
Al Nahyan, il primo
presidente degli Emirati
Arabi Uniti. Ai nostri
giorni il nome Buraymi si
riferisce alla città
omanita, la cui area
urbana è adiacente a
quella di Al Ain.
Fino
al 14 settembre del 2006
la città godeva di
frontiere aperte, che in
quella data furono chiuse
per decisione del governo,
per regolare i flussi in
entrata ed uscita dal
paese.
Nell'area
sono presenti molte
sorgenti sotterranee di
acqua, il che spiega perché
sia stata abitata sin
dall'antichità. Tracce
del suo passato rimangono
anche oggi, come le corse
di cammelli e
l'allevamento.
 
Anche
il tradizionale sistema di
irrigazione, falaj,
è ancora in uso in alcune
zone; questo sistema
sfrutta canalizzazioni
sotterranee che alla fine
emergono alla superficie.
Al
Ain ha la maggior
percentuale di abitanti
autoctoni del paese, anche
se la maggior parte dei
suoi residenti è
costituita da immigrati,
in particolar modo dal
subcontinente indiano. La
presenza di occidentali è
meno avvertita rispetto ad
Abu Dhabi e Dubai il che,
almeno in parte, spiega il
carattere più arabo della
città rispetto alle più
cosmopolite vicine.
Al
Ain è anche nota come la Città
Giardino del golfo
Persico a causa dei molti
parchi, viali alberati e
verdi rotatorie. Lo
stretto controllo operato
sui nuovi insediamenti
(palazzi con non più di
quattro piani) tende ad
enfatizzare questa sua
caratteristica.
La
città si sta sviluppando
come destinazione
turistica. Qui d'estate si
registrano le temperature
più alte del paese, ma
l'aria secca del deserto
serve a mitigare l'umidità
che proviene dal mare.
Molti abitanti arabi di
Abu Dhabi posseggono qui
una casa per le vacanze,
il che la rende una delle
destinazioni preferite
durante i fine settimana.

L’oasi
di Al Ain era un tempo un
importante punto di sosta
per le carovane che si
spostavano dagli Emirati
Arabi Uniti all’Oman. La
storia della “Città
oasi”, cuore della
tradizione dell’emirato
e uno degli insediamenti
abitativi permanenti più
antichi del mondo, può
essere scoperta con il
tour dei forti di Al Ain.
Tra
le sue attrazioni degno di
nota è il Al Ain National
Museum, alcuni forti oggi
restaurati, le tombe
preistoriche risalenti a
4.000 anni fa di Hili
Forti, un sito
archeologico risalente
all'età del bronzo,
l'Oasi di Al Ain, l'Ain
Wildlife Park e il mercato
dei cammelli,uno dei pochi
ancora rimasti.
Il
Jebel Hafit, con i suoi
1.340 metri di altezza,
domina tutta l'area, e
rappresenta una delle mete
turistiche della città,
per gli spettacolari
tramonti che vi si possono
vedere.
Nel
cuore di Al Ain, nei
pressi del Museo Nazionale
di Al Ain, questa
impressionante oasi
è piena di piantagioni di
palme, molte delle quali
sono ancora coltivazioni
attive. I freschi e
ombreggiati sentieri vi
conducono dal calore e dai
rumori della città ad un
rifugio tranquillo; tutto
quello che sentirete sarà
il canto degli uccelli e
il fruscio delle fronde
delle palme.
Utilizzando
un sistema di irrigazione
di più di 3.000 anni fa,
il falaj, l'Oasi
di Al Ain dispone di
un'affascinante serie di
canali di irrigazione che
alimentano le piantagioni
di palma in questo
paradiso che si sviluppa
all'interno della città.
Si
estende per 1200 ettari
(circa 3.000 acri) e
contiene più di 147.000
palme da dattero di 100
varietà diverse.
Il
mercato dei cammelli è
l'ultimo souk del suo
genere negli Emirati Arabi
Uniti; situato a est del
Jebel Hafeet offre
un'ottima occasione per
vedere da vicino cammelli
e ascoltare i commercianti
che negoziano i prezzi
vantando le qualità dei
loro animali.
Sulla Sir
Bani Yas Island, l'Arabian
Wildlife Park ospita più
di 10.000 animali in
libertà occupando oltre
la metà dell'isola.
I visitatori possono ora
avvicinarsi e guardare
negli occhi le giraffe
dell'isola grazie ad una
apposita piattaforma
panoramica realizzata
completamente con
materiali riciclati.
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