Lo Svaneti è
una regione storica della Georgia che si trova nel nordovest del paese.
I suoi abitanti sono detti Svan, un gruppo etnico georgiano.
Circondato
da picchi compresi fra i 3.000 e i
5.000 metri
, lo Svaneti è la regione abitata più alta d'Europa. Ben 4 delle 10
montagne più alte del Caucaso si trovano qui, compresa la più alta
montagna della Georgia, il Chkhara (
5.201 metri
).
Situata sulle pendici meridionali
della catena montuosa del Grande Caucaso, la regione si estende sulle
vallate dei fiumi Rioni, Inguri e Tskhenistskali. Geograficamente e
storicamente, la regione è divisa in due parti: l'alto Svaneti (Zemo
Svaneti, l'odierna provincia di Mestia) e il basso Svaneti (Kvemo
Svaneti, l'odierna provincia di Lentekhi). Oggi queste province sono
suddivise nelle regioni di Samegrelo-Zemo Svaneti e
Racha-Lechkhumi-Kvemo Svaneti. Storicamente lo Svaneti includeva anche
alcune regioni che oggi fanno parte della provincia ribelle
dell'Abkhazia e dell'odierna Russia.
Il
paesaggio dello Svaneti è dominato da alte montagne separate da
profonde valli. La maggior parte del territorio che si trova al di sotto
dei
1.800 metri
d'altezza è coperto da foreste, composte principalmente da conifere. Le
specie più diffuse sono pecci, abeti del Caucaso, faggi, querce e
carpini. Fra i 1.800 e i
3.000 metri
la vegetazione è prevalentemente di tipo alpina, con ampi prati. Al di
sopra dei
3.000 metri
vi sono ghiacciai e nevi perenni.
Gli Svan sono abitualmente
identificati con le popolazioni georgiane di cui parlava già
nell'antichità Strabone, anche perché grosso modo l'area in cui
vivevano coincide con quella attuale. La provincia è stata una
dipendenza della Colchide e dei regni succedutosi fino al 552, quando
gli abitanti si allearono con i Persiani. Quello fu un periodo di
guerre, poiché i Bizantini volevano la regione per impedire il
passaggio ai Persiani verso il Mar Nero. Nel 562 gli Svan, sconfitti,
tornarono al vecchio regno.
Agli
inizi dell'XI secolo lo Svaneti venne incorporato nell'Abkhazia in
un'unica monarchia, parte del regno di Georgia, divendo un Ducato. A
cavallo fra il XII e il XIII secolo la cultura ortodossa nella provincia
fiorì particolarmente, soprattutto durante il regno della regina Tamar,
rispettata quasi come fosse una divinità.
I Mongoli qui non giunsero mai, e per
un certo periodo di tempo lo Svaneti divenne un'isola culturale
autonoma. In seguito allo sgretolamento del Regno di Georgia (1460), però,
scoppiò una violenta guerra per il controllo della provincia, divisa in
due (alto Svaneti e basso Svaneti).
Il 26 novembre 1833 il principe dello
Svaneti firmò un accordo di protezione con l'Impero russo, ma a causa
dell'inaccessibilità la regione rimase quasi autonoma fino al 1857. Nel
1875 i Russi imposero elevate tasse ai danni della popolazione, che si
ribellò causando l'intervento dell'esercito contro lo Svaneti.
Nonostante le numerose perdite patite in un territorio montuoso, alla
fine la ribellione venne domata e la roccaforte di Khalde venne rasa al
suolo nel 1876.
Durante gli anni '20, la guerriglia
compì numerose azioni di contrasto contro il giogo dell'Unione
Sovietica. Nel 1987 una valanga distrusse numerose abitazioni e uccise
70 persone, in gran parte scolari. Negli anni più recenti, il collasso
dell'Unione Sovietica e la guerra civile che scosse
la Georgia
causarono numerosi problemi socioeconomici. Nonostante l'abitudine
millenaria alle dure condizioni della terra in cui vivono, il
susseguirsi di frane e inondazioni ha costretto molti Svan a emigrare.
La criminalità della regione divenne pressoché insostenibile, sia nei
confronti degli abitanti che dei turisti, fino a che una serie di
operazioni su vasta scala portate avanti dalle forze di polizia
georgiane nel marzo del 2004 non fece migliorare la situazione.
Lo
Svaneti è famoso per i suoi tesori di architettura e per i paesaggi
montani. Quasi ogni villaggio della regione possiede una torre costruita
nel Medioevo, fra il IX e il XII secolo. Sparsi nella regione vi sono
decine di chiese ortodosse e numerose fortezze. Tutto ciò ha fatto sì
che l'alto Svaneti venisse inserito nel 1996 nell'elenco dei Patrimoni
dell'umanità dell'UNESCO.
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