Hōryū-ji
è un tempio buddista della città di Ikarugano-Sato, vicino Nara, in
Giappone. Gli edifici più antichi, (il Kondō, la pagoda a 5 piani e
la porta centrale) risalgono al periodo Asuka e sono considerati le più
antiche costruzioni in legno esistenti al mondo.
Un'iscrizione,
incisa sull'aureola del Yakusi Nyorai Buddha (letteralmente, "il
Buddha che arriva per guarire") racconta la storia della fondazione
del Horyuji, il tempio buddhista che vanta il primato dell'edifico in
legno più antico del mondo. Qui è scritto che fu l'imperatore Yomei,
affetto da una grave malattia, a volerne la costruzione per potervi
pregare per la propria guarnigione. Non riuscì nell'intento, ma sul
letto di morte il principe Shótoku, suo figlio, e l'imperatrice Suiko,
sua moglie, gli promisero di esaudire il suo desiderio. La costruzione
del tempio – che oggi costituisce il padiglione principale (Kondó) di
un insieme architettonico che conta oltre 200 edifici e copre una
superficie di
187.000 metri quadrati
- venne ultimata nel 607 d.C. Ma quel primo "pezzo" del
Horyuji fu effimero come l'anziano imperatore.
Secondo
lo Shóku Nihongi (antico testo di cronologia dell'impero giapponese),
infatti, durante la notte del 30 aprile 670 "una grande fiamma
spazzò via il tempio". Le statue al suo interno furono risparmiate
dall'incendio, così l'edificio venne subito rimpiazzato da uno ancora
più grandioso, e ne vennero eretti altri a degno corollario.
Già a
quel tempo esso aveva per i giapponesi una fondamentale importanza
storica. All'epoca della sua costruzione, il buddhismo aveva fatto la
sua comparsa nell'arcipelago del Sol Levante da appena cinquant'anni,
proprio grazie al principe Shotoku (574-622) che aveva portato la nuova
filosofia dalla Cina. Egli stesso era diventato un personaggio
leggendario, un modello da seguire per le generazioni a venire. Shotoku
è ricordato come una delle più abili menti politiche del Giappone di
tutti i tempi, il primo a scrivere, nel 604, una costituzione con i 17
articoli che contenevano i principi fondamentali dello Stato.
Situato
nella città di Ikaruga, l'attuale Horyuji si compone oggi di due
complessi, realizzati in legno di canfora, che testimoniano i 1400 anni
del buddhismo in Giappone. Al centro del Recinto Occidentale (Saiin
Garan) si trova il Kondo che, oltre alla splendida statua del Yakusi
Nyorai Buddha, racchiude un'immagine in bronzo dell'Annida Buddha -
realizzata in onore dell'imperatrice Suikò - e
la Triade
di Shaka. Realizzato nel
623 in
memoria del principe Shotoku, morto l'anno precedente, questo gruppo
scultoreo in bronzo conserva ancora frammenti della copertura in foglia
d’oro e rappresenta il Shaka Nyorai Buddha (“Buddha della
Storia") affiancato da due bodhisattva.
Di
notevole interesse è anche la piattaforma in legno su cui poggiano le
statue, che reca un fregio con le immagini degli Shi Tennò, i quattro
sovrani celesti della tradizione buddhista. Tra gli altri spettacolari
edifici del complesso vi è la più antica pagoda del Giappone
(Gojunoto) che si eleva per cinque piani con un'eleganza quasi
femminile, adorna com'è di immagini di demoni e draghi.
L'edificio
principale del Recinto Orientale (Toin Garan) è invece il Padiglione
dei Sogni (Yumedono), eretto nel 739 dal monaco Gyòshin Sozu sul sito
del palazzo del principe Shotoku che era stato distrutto dall'incendio
del 670. E una costruzione ottagonale che ospita una statua dorata, le
cui fattezze pare siano state modellate su quelle dello stesso principe.
A lungo tenuta segreta dai monaci, oggi questa statua viene mostrata al
pubblico soltanto per cinque giorni in primavera e in autunno. Accanto a
essa se ne trova un'altra raffigurante il monaco Gyòshin Sozu che tiene
nella mano destra una statuetta di terracotta con un monaco dall'aria
preoccupata. Costui è Dosen Risshi, colui che nel IX secolo promosse i
primi lavori di restauro del Horyuji.
Nel
tempo, le delicate strutture in legno hanno subito numerosi interventi
di restauro. I più massicci vennero promossi da Toyotomi Hideyoshi e
dagli shògun Tokugawa nei secoli XVI e XVII, mentre all'inizio del
Novecento il Kondo fu smontato e rimontato, dopo un'opera di pulizia e
consolidamento durata quasi cinquant’anni.