Castello di Himeji-jo
Giappone

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1993

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Il castello di Himeji è una delle attrazioni più conosciute e più visitate del Giappone ed è anche il meglio conservato e il più interessante dal punto di vista architettonico fra i pochi castelli medioevali giapponesi che sono giunti integri fino a noi. Conosciuto anche come "Castello dell ' Airone Bianco" (Shirasagi-jo), per la somiglianza della mappa delle mura di cinta con l ' immagine di un airone che spicca il volo, il castello di Himeji sorge su un ' altura dominante l ' omonima città nella prefettura di Hyogo a circa 50 chilometri ad ovest di Osaka . 

E ' uno dei pochi castelli giapponesi a non aver subito architettonicamente influenze occidentali o cinesi; è per tutto un prodotto della cultura e dell ' ingegno giapponese. Himeji è un eccellente esempio del prototipo castello giapponese, contiene molte delle caratteristiche difensive ed architettoniche tipiche dei castelli giapponesi.

Uno degli elementi difensivi più importanti di Himeji, e forse il più famoso, è il labirinto, con i suoi intricati percorsi che conducono al mastio principale. Cancelli, mura di cinta e mura esterne erano strutturate in modo da formare un percorso obbligato a spirale intorno al castello. Ciò permetteva di controllare gli intrusi e sparare dal mastio durante l’intero percorso. Tuttavia, Himeji non fu mai attaccato e il sistema non fu mai sperimentato.  

Storia - Nel luogo dove oggi sorge il castello, nella prima metà del XIV secolo - precisamente nel 1346 - Akamatsu Sadanori costruì una fortificazione per combattere i locali Shogun. Quando la zona passò sotto il controllo imperiale, nel 1577, la fortificazione venne gestita da Hideyoshi Toyotomi che cominciò la costruzione di un castello con una torre principale di tre piani.

Nel 1601 avvenne la famosa battaglia di Seikagahara tra Hideyoshi Toyotomi e Ieyasu Tokugawa per il controllo dell' intero paese. La vittoria arrise a Tokugawa e Toyotomi dovette abbandonare il castello di Himeji che venne affidato ad uno dei più valenti generali di Tokugawa: Ikeda Terumasa.

Terumasa rendendosi conto del grande valore strategico del castello, iniziò i lavori di ampliamento che durarono fino al 1609. A seguito di questi lavori, il castello di Himeji assunse il suo aspetto definitivo che ancora oggi si può ammirare. Il complesso poteva ora rivaleggiare con i grandi castelli di Osaka e di Edo.

Con la fine del sistema feudale, nel 1871, il castello di Himeji venne abbandonato e poi venduto all ' asta per la cifra di appena 24 yen. Nel 1879 il complesso passò sotto il controllo del Ministero della Guerra.

Con l ' arrivo del XX secolo il castello ebbe una rinascita, almeno come patrimonio storico del Giappone; cominciarono i lavori di restauro e di consolidamento. Nel 1931 venne designato il complesso tesoro nazionale e l ' UNESCO, nel 1993, lo inserì nella lista dei monumenti patrimonio dell ' umanità.

Il castello di Himeji non venne mai coinvolto in battaglie e anche durante i bombardamenti americani della seconda guerra mondiale subì solo lievi danni. Questo ci permette di ammirare il castello nella sua forma integra, così come era stato costruito nei primi anni del ' 600.  

L'arrivo nell'arcipelago giapponese dei primi europei, nel 1542, durante il periodo di Sengoku, ossia dei Regni Combattenti, non tardò a mostrare le conseguenze sull'architettura, nella quale era già manifesta la tendenza a ricorrere all'uso di fortificazioni a causa delle guerre. Da allora, aumentò lo spessore delle mura, i fossati divennero più profondi e le torri più alte. Vennero costruiti edifici a più piani, in legno, con rinforzi sugli angoli, grandi basamenti di muratura a spalti e pareti massicce.

Queste caratteristiche in opere di grandi dimensioni divennero sempre più evidenti durante la guerra civile che portò al potere Tokugawa Ieyasu. Questa nuova dinastia di shogun governò il Giappone dal 1603 al 1868. I sistemi architettonici così robusti, ma all'apparenza poco massicci, sono la risposta alla comparsa, in quelle guerre, dell'artiglieria, che aveva stimolato la ricerca di una maggior capacità difensiva attraverso l'inespugnabilità delle mura di cinta. Tuttavia, questa complessità architettonica non aveva significato l'abbandono del gusto per l'eleganza e la raffinatezza estetica.

L'edificio di quest'epoca si presenta come una struttura di legno con uno zoccolo in pietra, molto simile a quella che imperava nel continente europeo durante il Medioevo e più alta e agile di quella di tipo cinese. La mancanza di una cultura e di una tradizione castellana, oltre alla progressiva pacificazione alla quale andò incontro il Paese, determinò la successiva evoluzione stilistica. In questo modo, la funzionalità di questa architettura militare venne lentamente sostituita da una monumentalità sempre più simile a quella cinese, con tetti marcatamente ricurvi e il largo impiego del legno. La ricercata solidità iniziale si ridusse alle linee pesanti dei cornicioni, ai frontoni dei tetti e alle massicce pareti in pietra degli zoccoli.

L'esempio più caratteristico in cui si trovano riuniti tutti questi elementi è il castello di Himeji-jo, che fra i tanti soprannomi ha quello di "Castello dell'Airone Bianco", per il colore delle mura e perché il suo torrione ricorda il ciuffo di piume che adorna la testa di questi uccelli.  

Himeji-jo, nucleo del dominio feudale degli shogun Tokugawa, durato quasi 270 anni, venne costruito in prossimità di un importante centro di comunicazioni come parte della rete di fortificazioni disseminate su tutto il territorio, con il fine di rafforzare l'autorità centrale. 

Il Castello, vero e proprio archetipo di queste strutture del XVII secolo sia per quel che riguarda la sua concezione sia per la disposizione dei suoi sistemi difensivi, conta in tutto ben 83 edifici.

Del primo fortino, costruito da Toyotomi Hideyoshi alla fine del XVI secolo su un precedente palazzo del XIV secolo e distrutto da Ikeda Terumas, governatore della regione dal 1600, non restano ormai che la porta orientale e una parte del secondo muro di cinta. L'aspetto attuale si deve alla successiva ricostruzione, fra il 1601 e il 1609. 

Una parte delle mura occidentali fu modificata da Honda Tadamasa nel 1617 su progetto di Nishino-Maru, con lo scopo di trasformare il palazzo nella residenza della sua sposa, figlia dello shogun Tokugawa Ieyasu. Lo stesso architetto, poco dopo, costruì le torri.

Come già detto, il Castello di Himeji-jo rappresenta una struttura difensiva ideata per essere inespugnabile. È formato da mura di cinta concentriche, da una serie di fossati e da un labirinto di muraglie intorno al corpo principale (Tenshu-gun), oltre che da posti di vedetta, torrette, bastioni e dalle stanze per i guerrieri samurai, il tutto concepito secondo uno schema che ricorda i castelli medievali europei. 

E' costituito da quattro torri di cui una è la torre principale e tre, le più piccole, sono quelle secondarie. La torre principale è collegata a quelle minori tramite dei corridoi. Nel complesso del castello ci sono inoltre 30 torrette, alcune delle quali comunicanti tra di loro, che avevano la funzione di punti di osservazione e di spostamento veloce e sicuro delle truppe. Altro edificio interessante all ' interno del castello è l ' Harakiri-Maru dove i samurai andavano per praticarvi il suicidio.

Il Daitenshukaku è composto da sette piani anche se dall'esterno sembra che ce siano cinque, mentre le torri più piccole sono di cinque piani (tre per chi guarda dall'esterno).

La torre centrale poggia su un basamento di pietra, è alto circa 50 metri ed è rafforzato da due colonne di legno che corrono dal basamento fino all'ultimo piano.  

Tutt'intorno, diversi fortini a quattro e cinque piani, uniti fra loro da stretti passaggi con torrioni, formano un complesso di straordinario impatto visivo. Al grande torrione, chiamato Dai-Tenshu, la seconda costruzione in legno al mondo per grandezza, si accede attraverso un passaggio coperto. È questo il torrione che, con il suo pennacchio, ha suggerito per il castello dalle mura bianche di gesso l'immagine dell'airone (Shirasagi-jo). Il torrione del Castello di Himeji-jo è la più impressionante fra le residenze fortificate del XVI secolo e degli inizi del XVII secolo. Alto, solido e robusto, rappresenta il frutto di un sapiente superamento dell'architettura cinese alla quale si ispira, in quanto, pur sviluppandosi su diversi piani sovrapposti, conserva al tempo stesso le tettoie ricurve e i tipici frontoni orientali. Sono, inoltre, molto caratteristiche le finestre con grate formate da piccole colonne, con o senza capitelli, e le feritoie aperte nei paramenti.

Himeji-jo è caratterizzato dall'essenzialità delle linee che uniscono l'eleganza con la solidità. In questo modo, sull'immensa mole in pietra delle mura e dello zoccolo svetta la sagoma bianca dei bastioni e spiccano i tetti dalle gron­de ricurve che marcano la separazione fra i piani. L'ubicazione della fortezza, sulla cima della collina, visibi­le da un qualunque punto della città, enfatizza le linee del suo profilo e la prestanza delle strutture. Con la fine dello shogunato e con il ritorno della dinastia Meiji nel 1868, il nuovo governo sistemò a Himeji-jo un quartier generale. Una zona delle mura occidentali e le stanze dei samurai furono di nuovo trasformate. Tuttavia, diversamente dagli altri castelli giapponesi, Himeji-jo ha mantenuto in larga misura la sua forma originaria, grazie all'intervento dell'ufficiale dell'esercito che ne impose la conservazione.  

L'intero complesso, dalle misure di 140 per 125 metri, sorge su due colline e, come abbiamo detto, comprendeva, oltre alle torri, una serie di costruzioni adibite all'immagazzinamento di viveri o di armi.     

Nel 1945, la base militare e altre costruzioni annesse vennero nuovamente modificate per divenire edifici pubblici. Il resto rimase intatto, così come il giardino, con l'aspetto che presentava nel XVII secolo.

Nel 1929 Himeji-jo era stato dichiarato monumento storico. Le principali opere di conservazione, di grande qualità, furono realizzate fra il 1934 e il 1964, in seguito al conferimento della denominazione di Tesoro Nazionale, nel 1931. Proprio grazie ai ripetuti restauri nel corso dei secoli, le parti maestre del Castello si sono mantenute in buono stato. Circondato da un magnifico scenario naturale, Himeji-jo, una struttura architettonica in legno e pietra di grande complessità, può essere considerato anche un capolavoro di edilizia, eccezionale per la sua solidità e per la raffinata tecnica di carpenteria. Il Castello, che presenta ancora l'aspetto originario del XVII secolo, è un simbolo del governo feudale che resse il Giappone fino all'instaurazione della dinastia Meiji, nel 1868.