Memoriale della Pace di Hiroshima
Giappone

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1996

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Hiroshima è una città portuale giapponese e capoluogo dell'omonima prefettura, è situata a ovest della principale isola giapponese Honshū nel mare interno. È suddivisa in 8 distretti: Naka, Higashi, Minami, Nishi, Asaminami, Asakita, Aki e Saeki.

La città si sviluppò attorno ad un castello costruito alla fine del sedicesimo secolo sotto il potere della famiglia Asano, che governò fino alla Restaurazione Meiji.

L'ampliamento del porto (1889) e il collegamento nel 1894 alla linea ferroviaria Sanyō tra Kōbe e Shimonoseki portarono ad un ulteriore sviluppo di Hiroshima.

Durante la guerra sinonipponica (1894/95) Hiroshima era sede del quartier generale imperiale. Succesivamente divenne un centro militare dell'impero nipponico. Fino alla seconda guerra mondiale aumentò di importanza diventando la settima città del Giappone.

Hiroshima, durante la seconda guerra mondiale, fu risparmiata dai bombardamenti americani ma il 6 agosto 1945 alle 8:16 (ora locale) Little Boy, la prima bomba atomica ad essere utilizzata in un conflitto militare, esplose ad un altitudine di 576 metri con una potenza pari a 12.500 tonnellate di TNT. Little Boy provocò: circa 130.000 morti, 177 mila persone sfollate, e morte negli anni successivi, dovuta alle radiazioni. Nonostante ciò i giapponesi non si erano arresi e gli americani decisero di lanciare una seconda bomba su Nagasaki il 9 agosto 1945. Si stima che le vittime totali della bomba superino i 227.000 individui, con perdite annue di poco inferiori a 5.000 persone. Nel 2002 gli hibakusha (i colpiti dalle radiazioni del fallout nucleare), nonostante i 57 anni trascorsi, erano 285.000.

Con la ricostruzione seguita alla distruzione atomica (ricostruzione cominciata nel 1949), Hiroshima è diventato un importante centro industriale.

Il mattino del 6 agosto 1945, l'Aeronautica militare statunitense lanciò la bomba atomica "Little Boy" sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio di "Fat Man" su Nagasaki. Nel suo libro del 1999, Downfall, lo storico Richard Frank, analizzando diverse fonti e studi, stimò le vittime del bombardamento, concludendo: «la massima approssimazione del numero di vittime è compresa tra le 100.000 e le 200.000». La maggior parte delle quali civili.

Il ruolo dei bombardamenti nella resa dell'Impero giapponese, così come gli effetti e le giustificazioni, sono stati oggetto di innumerevoli dibattiti. Negli Stati Uniti prevale la convinzione che i bombardamenti atomici siano serviti ad accorciare la guerra di parecchi mesi, ed abbiano inoltre salvato la vita a migliaia di soldati, sia alleati che giapponesi, che sicuramente sarebbero morti nella prevista invasione del Giappone. In Giappone, l'opinione pubblica, invece, tende a sostenere che i bombardamenti siano serviti ad accelerare il processo di resa del governo militare giapponese.

Hiroshima Peace Memorial è un sito che si trova a Hiroshima, in Giappone.

L'edificio venne progettato dall'architetto ceco Jan Letzel e la sua costruzione terminò nel mese di aprile del 1915: il palazzo fu destinato ad ospitare la fiera commerciale della prefettura di Hiroshima. Esso cambiò nome varie volte, ma ebbe sempre scopi prettamente commerciali.

Il 6 agosto 1945 l'esplosione nucleare avvenne a pochissima distanza dall'edificio (l'ipocentro era situato a soli 150 metri), che fu la struttura più vicina fra quelle che resistettero alla bomba. Questa costruzione rimase nello stesso stato in cui si trovava subito dopo l'attacco atomico, e viene oggi utilizzata come un monito a favore dell'eliminazione di ogni arsenale nucleare ed un simbolo di speranza e pace.

Va detto che la Cina avanzò dei dubbi riguardo all'inserimento del Memoriale della pace fra i Patrimoni dell'umanità, e che anche il delegato statunitense si dissociò dalla decisione. La Cina sostenne che il monumento poteva essere usato per minimizzare le gravissime perdite subite dagli stati nemici del Giappone e le responsabilità di quest'ultimo durante la seconda guerra mondiale, mentre gli Stati Uniti affermarono che un tale memoriale avrebbe omesso il necessario contesto storico.