Situato
sulla riva orientale del fiume Giordano, a nove chilometri a nord del
Mar Morto, il sito archeologico è costituito da due aree distinte: Tell
al-Kharrar, noto anche come Jabal Mar-Elias (Colle di Elia) e l'area
delle chiese di San Giovanni Battista nei pressi del fiume.
Situato
in un ambiente naturale incontaminato, si ipotizza si tratti del luogo
in cui Gesù di Nazareth fu battezzato da Giovanni Battista. Nell’area
si trovano resti romani e bizantini, tra cui chiese e cappelle, un
monastero, grotte utilizzate in passato da eremiti e piscine nelle quali
si celebravano i battesimi, che testimoniano il carattere religioso del
luogo. Il sito è un luogo di pellegrinaggio cristiano.
La
scoperta di "Betania oltre il Giordano" è stata per secoli un
grande giallo storico, perché, nonostante da quasi due millenni
l’area di fronte a Gerico fosse identificata come quella del
battesimo, nessuno in realtà sapeva con esattezza dove fosse avvenuto.
A
partire dal 1996 una serie di scoperte archeologiche di grande
importanza hanno permesso di assimilare quest’area al luogo biblico
dove viveva Giovanni al tempo in cui si svolse il celebre evento.
Si
tratta di uno dei cinque luoghi del pellegrinaggio cristiano in
Giordania, terra nella quale anche Abramo, Giacobbe, Mosé e le prime
comunità cristiane vissero i momenti centrali della loro missione
trovando rifugio e sicurezza.

Le
scoperte chiave sono il monastero bizantino ed i resti della prima era
romana a Tell ak-Kharrar; diverse chiese bizantine più piccole,
cappelle, eremitaggi per i monaci, grotte, e celle degli eremiti; un
ampio complesso multi-chiesa bizantino; una conduttura di ceramica che
porta acqua al sito da diversi chilometri ad est; un'ampia pozza
rivestita di gesso ed una khan adiacente tra Tell al-Kharrar ed il
Giordano; un´altra stazione di sosta per i pellegrini ed un khan
diversi chilometri ad est, sull´antica rotta per i pellegrini verso
Monte Nebo.
L'enigma
sul preciso sito del battesimo di Gesù è complicato da una serie di
fattori: i differenti antichi nomi usati per indicare l'area, la
narrativa imprecisa nel testo biblico, ed i differenti siti moderni dove
i pellegrini celebrano il suo battesimo.
Il
tumulo principale a Tell al-Kharrar è a lungo stato chiamato la Collina
di Elia, Tell Mar Elias in arabo. Ciò riflette la sua identificazione
con il luogo da cui il profeta Elia ascese ai cieli. Oggi l'area è
chiamata Al-Maghtas, "il luogo del battesimo" o
"dell'immersione".
Il
complesso principale a Tell El-Kharrar comprende strutture su esso ed
attorno alla piccola collina adiacente la sorgente alla testa del Wadi
al-Kharrar. Evidenze di manufatti mostrano che il sito fu abitato dal
tardo periodo ellenistico/erodiano al Primo periodo Romano (II secolo
a.C. e II secolo d.C.), attraverso il periodo Tardo Bizantino ed il
primo islamico (dal V all'VIII secolo d.C.), ed ancora nei tardi secoli
ottomani.

Le più
solide evidenze per un insediamento dell'era cristiana al sito
provengono dai resti scavati di una giara di pietra massiccia, una
struttura distintiva delle comunità ebraiche. Padre Michele Piccirillo
dell'Istituto Francescano di Archeologia di Gerusalemme e Monte Nebo,
uno di coloro che hanno riscoperto il sito nell'agosto del 1995, ha
identificato questi frammenti. Ritiene che, insieme ai resti di un'ampia
giara di conservazione di ceramica, siano chiare prove di una
popolazione stanziale, che egli identifica come Betania oltre il
Giordano.
Una
delle tre chiese, scoperte nel 1999 sul lato occidentale della collina,
fu costruita attorno ad una grotta usata ai giorni di Giovanni il
Battista. Questa potrebbe essere la grotta che i pellegrini bizantini
chiamavano "la grotta di Giovanni il Battista". Un canale
artificiale d'acqua iniziava davanti alla sua grotta, e viaggiava per
circa 6 metri fino a che riversava la sua acqua sulla riva sud del Wadi
al-Kharrar.
Oltre
30 siti dell'era Bizantina identificati dall'est del fiume Giordano a
Wadi al-Kharrar e Wadi al-Gharabah. Formavano stazioni lungo la rotta
dei pellegrini da Gerusalemme al Fiume Giordano e Monte Nebo. Forse la
scoperta chiave correlata alla commemorazione della tradizione del
battesimo sulla riva est del fiume è il più ampio complesso
multi-chiesa bizantino, circa 100 metri ad est del Giordano. Comprende i
resti di quattro distretti di chiese dal V al VI secolo. Tre sono
sovrapposte l´una all´altra, comprendendo le due chiese originali e
due ricostruite. La quarta è una struttura più piccola costruita a
circa 30 metri ad est.
Le
chiese originali qui erano quasi certamente la Chiesa di san Giovanni il
Battista, descritto dai testi bizantini come costruita dall´Imperatore
Atanasio. Racconti dell´era bizantina hanno dichiarato che la chiesa fu
costruita su portici e arcate su piloni di pietra, esposti dai recenti
scavi.

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