al-Salt, luogo di tolleranza e ospitalità urbana
Giordania

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2021

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La prima Capitale della Giordania è una delle città più popolose e visitate di tutto il Paese. I suoi 330.000 abitanti si lasciano incantare ogni giorno dai lussuosi elementi architettonici di stampo bizantino che contornano i resti del vecchio castello – fatto costruire dal sultano ayyubide al-Malik al-Mu’azzam – e raso al suolo dai mongoli nel XVI secolo.

Conosciuta nell’antichità come Gadara, As-Salt prese il nome attuale nel Medioevo. Costruita su tre colline dell’altopiano di Balqa, nella Giordania centro-occidentale, la città si trova sull’antica via commerciale che collega Gerusalemme e Amman e ha una popolazione di 97mila abitanti. Conobbe uno sviluppo significativo negli anni 1860-1920, quando mercanti di Nablus, della Siria e del Libano fecero qui fortuna nel commercio, nelle banche e nell’agricoltura. A loro si unirono quindi artigiani provenienti da tutta la regione, attratti dalle crescenti opportunità.

In ogni momento As-Salt ha dato il benvenuto a mercanti e visitatori. Si sono formate mafadas (pensioni) e diwans (circoli intellettuali) che, da un lato, hanno riunito musulmani e cristiani e, dall’altro, hanno accolto delegazioni straniere. Questa ospitalità urbana è alla base della notorietà della città. Un’altra particolarità della città è il suo sistema di protezione sociale, chiamato al-takaful al-ijtimai o «mutua responsabilità sociale».  

L'atmosfera che si respira nel centro storico di al-Salt è dovuta alle abitazioni di fine Ottocento. Esse sono molto particolari in quanto sono state costruite con una pietra di colore giallo, ricavata dalle cave poco lontane dalla città. 

La resistenza di questa pietra è straordinaria, ma la trascuratezza delle autorità verso il centro storico ha fatto sì che la principale bellezza cittadina andasse via via deteriorandosi e così oggi molti edifici sono in cattivo stato di conservazione.

Le case erano costruite a due o a tre piani, avevano colonne, balconi e volte, che decoravano tutte le facciate. Ormai case come queste non si costruiscono quasi più, perché la pietra gialla inizia a scarseggiare e perché le autorità competenti investono su edifici più moderni.

Da modesto comune rurale, As-Salt si sta trasformando in una città prospera, attraente e inclusiva. «La solidarietà sociale tra famiglie e visitatori di As-Salt, così come l’assenza di quartieri separati su base religiosa, è una delle caratteristiche della città», sottolinea sulla stampa locale Nayef Al-Fayez, ministro giordano del Turismo e delle Antichità.

Musulmani e cristiani vivono negli stessi quartieri, fatti di grandi edifici pubblici e belle case familiari, costruite in pietra calcarea locale dalle tinte gialle. Ancora oggi il centro storico della città è costituito da una commistione di stili Liberty e neocoloniali, uniti alle tradizioni locali. «Questi aspetti materiali e immateriali nascono dalla fusione delle tradizioni contadine e delle pratiche dei mercanti e commercianti della classe media», sintetizza il sito dell’Unesco.

As-Salt è anche sede della prima parrocchia in Giordania del Patriarcato latino di Gerusalemme, fondata nel 1866 dal patriarca Vincenzo Bracco.

Sebbene ai nostri giorni la cittadina versa in uno stato di lento decadimento, è ancora possibile ammirare la ricca gamma di affreschi, statue e colonne che contornano le abitazioni dei locali: al-Salt è un tuffo nel passato, amato da un numero sempre crescente di viaggiatori.