La prima Capitale della
Giordania è una delle città più popolose e visitate di tutto il
Paese. I suoi 330.000 abitanti si lasciano incantare ogni giorno dai
lussuosi elementi architettonici di stampo bizantino che contornano i
resti del vecchio castello – fatto costruire dal sultano ayyubide
al-Malik al-Mu’azzam – e raso al suolo dai mongoli nel XVI secolo.
Conosciuta
nell’antichità come Gadara, As-Salt prese il nome attuale nel
Medioevo. Costruita su tre colline dell’altopiano di Balqa, nella
Giordania centro-occidentale, la città si trova sull’antica via
commerciale che collega Gerusalemme e Amman e ha una popolazione di
97mila abitanti. Conobbe uno sviluppo significativo negli anni
1860-1920, quando mercanti di Nablus, della Siria e del Libano fecero
qui fortuna nel commercio, nelle banche e nell’agricoltura. A loro si
unirono quindi artigiani provenienti da tutta la regione, attratti dalle
crescenti opportunità.
In
ogni momento As-Salt ha dato il benvenuto a mercanti e visitatori. Si
sono formate mafadas (pensioni) e diwans (circoli
intellettuali) che, da un lato, hanno riunito musulmani e cristiani e,
dall’altro, hanno accolto delegazioni straniere. Questa ospitalità
urbana è alla base della notorietà della città. Un’altra
particolarità della città è il suo sistema di protezione sociale,
chiamato al-takaful
al-ijtimai o «mutua responsabilità sociale».
L'atmosfera
che si respira nel centro storico di al-Salt è dovuta alle abitazioni
di fine Ottocento. Esse sono molto particolari in quanto sono state
costruite con una pietra di colore giallo, ricavata dalle cave poco
lontane dalla città.
La
resistenza di questa pietra è straordinaria, ma la trascuratezza delle
autorità verso il centro storico ha fatto sì che la principale
bellezza cittadina andasse via via deteriorandosi e così oggi molti
edifici sono in cattivo stato di conservazione.
Le case
erano costruite a due o a tre piani, avevano colonne, balconi e volte,
che decoravano tutte le facciate. Ormai case come queste non si
costruiscono quasi più, perché la pietra gialla inizia a scarseggiare
e perché le autorità competenti investono su edifici più moderni.
Da modesto comune rurale, As-Salt si sta trasformando in una città
prospera, attraente e inclusiva. «La solidarietà sociale tra famiglie
e visitatori di As-Salt, così come l’assenza di quartieri separati su
base religiosa, è una delle caratteristiche della città», sottolinea
sulla stampa locale Nayef Al-Fayez, ministro giordano del Turismo e
delle Antichità.
Musulmani
e cristiani vivono negli stessi quartieri, fatti di grandi edifici
pubblici e belle case familiari, costruite in pietra calcarea locale
dalle tinte gialle. Ancora oggi il centro storico della città è
costituito da una commistione di stili Liberty e neocoloniali, uniti
alle tradizioni locali. «Questi aspetti materiali e immateriali nascono
dalla fusione delle tradizioni contadine e delle pratiche dei mercanti e
commercianti della classe media», sintetizza il sito dell’Unesco.
As-Salt
è anche sede della prima parrocchia in Giordania del Patriarcato latino
di Gerusalemme, fondata nel 1866 dal patriarca Vincenzo Bracco.
Sebbene
ai nostri giorni la cittadina versa in uno stato di lento decadimento,
è ancora possibile ammirare la ricca gamma di affreschi, statue e
colonne che contornano le abitazioni dei locali: al-Salt è
un tuffo nel passato, amato da un numero sempre crescente di
viaggiatori.
