Torre di Gonbad-e Qãbus
Iran

 PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2012

 

Gonbad-e Kāvūs è il capoluogo della provincia di Gonbad-e-Kavus, circoscrizione Centrale, nella regione del Golestan. 

La torre di Gonbad-e Kavus è un monumento funerario, eretto in cima a una collina.

La tomba alta 53 m costruita nel 1006 d.C. per ordine del sultano studioso Ziyaride Amir Shams ul-Ma'ali, Qabus ibn Wushmgir, sovrano e letterato ziyaride, vicino alle rovine dell'antica città di Jorjan nel nord-est dell'Iran, testimonia lo scambio culturale tra i nomadi dell'Asia centrale e l'antica civiltà dell'Iran.

La torre è l'unica testimonianza rimasta di Jorjan, un ex centro di arti e scienze che fu distrutto durante l'invasione dei Mongoli nel XIV e XV secolo. È un esempio eccezionale e tecnologicamente innovativo di architettura islamica che ha influenzato l'edilizia sacra in Iran, Anatolia e Asia centrale.

L'edificio è costruito con mattoni cotti non smaltati; con un'altezza totale di 53 m, è una delle torri in mattoni più alte del mondo. Il piano della torre è decagonale, a forma di stella con 10 punte di 17 m di diametro sul terreno e 15,5 m sotto il tetto. È sormontato da un tetto conico, anch'esso in mattoni. In totale, la torre da sola è alta 53 metri.

Le pareti della torre hanno uno spessore di 3 m. Il suo interno è vuoto e presenta elementi di architettura muqarnas.

La base della torre ha un'iscrizione cufica in arabo: «Questo alto palazzo per il principe Shams ul-Ma'ali, Amir Qabus ibn Wushmgir che gli ordinò di costruire durante la sua vita, nell'anno 397 dell'Egira lunare, e l'anno 375 dell'Egira solare.»

Sebbene l'iscrizione alla sua base non menzioni esplicitamente che servì da tomba al Sultano, una leggenda sostiene che il suo corpo fu esposto in una bara di vetro sospesa al soffitto della torre.

La torre è un esempio eccezionale di progettazione strutturale innovativa islamica antica basata su formule geometriche che hanno raggiunto grandi altezze in muratura portante. La sua forma conica con tetto è diventata un prototipo per le torri tombali e altre torri commemorative nella regione, rappresentando uno scambio culturale architettonico tra i nomadi dell'Asia centrale e l'antica civiltà iraniana.