Il
Mausoleo di Bahá'u'lláh, il sito più sacro al mondo per i credenti
bahai, contiene le spoglie mortali di Bahá'u'lláh, il fondatore della
fede bahai.
Si trova
a Bahjí nell'immediato circondario di San Giovanni d'Acri, in Israele, in
prossimità della Villa di Bahjí dove Bahá'u'lláh trapassò.
Il
Mausoleo di Bahá'u'lláh è per i Bahai il Qiblih, ossia la direzione
verso cui rivolgersi quando pregano ed è meta costante di pellegrinaggio
da parte di fedeli provenienti da tutto il mondo.
Il
Mausoleo è circondato da un lussureggiante giardino in cui crescono
alberi e fiori ed è mantenuto da Bahai volontari che vi si alternano di
anno in anno.
Il
Mausoleo dopo la morte di Abdu'l-Bahá fu occupato da Mírzá Muhammad Alí
e dai suoi sostenitori che ne sottrassero arbitrariamente le chiavi nel
gennaio del 1922.
Il
governatore di Acri, tuttavia, ordinò che le chiavi fossero consegnate
alle autorità e pose una guardia a custodia del Mausoleo. All'inizio del
1923 le chiavi furono restituite a Shoghi Effendi.
Il
Mausoleo, i suoi giardini e la Villa di Bahjí, che fanno parte del Centro
Mondiale Bahai, sono stati iscritti, nel luglio 2008, nella World Heritage
List.
Shoghi
Effendi chiamò il Mausoleo di Bahá'u'lláh Daryá-yi-Núr ossia Oceano
di Luce.
Il Mausoleo
del Báb, situato sul Monte Carmelo a Haifa al disopra di quella
che è nota come la Colonia tedesca, contiene i resti mortali del Báb,
fondatore del Babismo e precursore di Bahá'u'lláh creatore della
religione bahai. Questo mausoleo è considerato dai Bahai il secondo luogo
più sacro al mondo dopo il Mausoleo di Bahá'u'lláh sito a Acri.
L'esatta
collocazione del Mausoleo del Báb, sul Monte Carmelo, fu indicata,
nel 1891, da Bahá'u'lláh stesso al proprio figlio maggiore, Abdu'l-Bahá.
Abdu'l-Bahá
ideò la struttura che fu poi eseguita e completata diversi anni dopo dal
nipote Shoghi Effendi. Una cupola sorretta da un tamburo alleggerito da 18
finestre corona l'architettura del mausoleo, come voluto da Abdu'l-Bahá.
La
cupola poggia su una struttura ottagonale, ideata da Shoghi Effendi, che
viene completata da una arcata ed è ricoperta da 12.000 piastrelle di
diversa forma e dimensione, fabbricate in Olanda con un processo tecnico
particolare che le rivestiva di uno smalto trasparente su foglia d'oro. Il
tamburo cilindrico, alto 11 metri, poggia su un anello circolare di
cemento armato posto sul corpo ottagonale. Il mausoleo è decorato con
mosaici di colore verde smeraldo e scarlatto e con simboli del Grandissimo
Nome.
Il
Mausoleo è un posto tranquillo dove meditare e pregare; in esso non si
tengono cerimonie o riti religiosi. Al suo interno vi si trova una
speciale preghiera, in inglese e arabo, usata dai Bahai quando visitano il
Mausoleo e nota come la Tavola della Visitazione è appesa sulle
pareti interne del Mausoleo.
Le
spoglie del Báb furono sepolte il 21 marzo 1909 in un mausoleo di sei
stanze costruito in pietra locale e in una stanza separata, nel novembre
1921, fu sepolta la salma di `Abdu'l-Bahá. Nel 1929 furono aggiunte
all'edificio tre stanze e nel 1949 Shoghi Effendi pose la prima pietra
della sovrastruttura che lo avrebbe trasformato nell'attuale mausoleo. La
costruzione fu completata nel 1953 e fu interamente finanziata dai Bahai
sparsi in tutto il mondo. Il progettista del mausoleo fu l'architetto
William Sutherland Maxwell, un Bahai canadese che era anche il suocero di
Shoghi Effendi.
Shoghi
Effendi fu il supervisore dell'opera, anche nella scelta e commistione
degli stili architettonici occidentali e orientali, ma lasciò
all'architetto Maxwell i dettagli tecnici. Per le colonne fu usato il
granito rosa di Baveno e per gli archi, in stile orientale, la pietra di
Chiampo che assieme alla cupola dorata compongono una armoniosa fusione di
stili. Dopo la morte di Maxwell, 1952, Shoghi Effendi gli dedicò la porta
meridionale del mausoleo. Alcuni aspetti tecnico-ingegneristici della
cupola furono elaborati dal professore H. Neumann dell'Università di
Haifa.
Nel
1952, Leroy Ioas, un Bahai americano, che aveva collaborato alla
costruzione del tempio bahai di Wilmette in Illinois aiutò Shoghi Effendi
nella costruzione del mausoleo. Ioas, che sarebbe stato nominato Mano
della Causa, dedicò le sue capacità amministrative e pratiche alla
costruzione della cupola e del sottostante tamburo; Shoghi Effendi gli
dedicò la porta dell'ottagono.
Il
siciliano Ugo Giachery, Mano della Causa, organizzò, su incarico di
Shoghi Effendi, la costruzione in Italia di 28 colonne, 8 pilastri e 28
archi, in granito di Baveno e in pietra di Chiampo, necessari al mausoleo
secondo il progetto di Maxwell. Il trasporto via mare di questi elementi
architettonici, dall'Italia in Israele, fu considerato all'epoca una della
più importanti spedizioni marittime italiane di materiale edile. Anche a
Giachery fu dedicata una porta del mausoleo.
Visitati
da oltre mezzo milione di persone l’anno, i Giardini baha’i di Haifa
sono tra i siti più popolari del Medio Oriente. I visitatori
apprezzano particolarmente la tranquillità e lo spirito edificante di
questi luoghi speciali. Il loro straordinario disegno combina forme
geometriche e dettagli stilistici e rispetta le caratteristiche
paesaggistiche naturali e storiche del Monte Carmelo. Essi sono un omaggio
al Mausoleo del Báb, intendono esaltare e magnificare il Santuario e
hanno la funzione di guidare il visitatore verso di esso.
I
giardini che circondano il Santuario, semplici ed eleganti, sono pregni di
spiritualità. Il contrasto tra il verde intenso dei cipressi, il verde
brillante del prato e la siepe è una sinfonia del colore verde, il colore
del Báb, il quale indossava sempre qualcosa di verde. I giardini esalano
il profumo degli agrumi e dei cipressi di Shíráz e riproducono la
geometria dei meravigliosi giardini del Kashmir e la bellezza dei giardini
all’inglese.
Come
tutte le grandi opere d’arte, questi luoghi sono un’espressione
tangibile dello spirito umano. Ma in questo caso non si tratta della
creatività di un unico grande artista, ma del lavoro offerto con amore e
sacrificio da molte persone di origini diverse e di diverse generazioni,
un lavoro ispirato da una fede comune e da una visione gloriosa del nostro
futuro collettivo.
I
Giardini bahá’í di Haifa comprendono una scalinata composta da
diciannove terrazze, che dai piedi del Monte Carmelo sale fino al versante
settentrionale della montagna. Sulla terrazza centrale sorge il Santuario
del Báb, con la sua cupola dorata, nel quale riposa il Profeta-Araldo
della Fede bahá’í.
Le varie
parti dei giardini sono molto diverse, alternando sentieri di ghiaia,
siepi e aiuole perfettamente curate. Dai giardini si gode una vista
panoramica della città, delle colline della Galilea e del Mar
Mediterraneo, che fa da cornice sullo sfondo.
Questi
giardini sono un simbolo di bellezza, integrità e speranza, le qualità
che il Báb desiderò per tutti gli abitanti della terra.