

Le
montagne vennero considerate sacre dal Tengriismo quale axis
mundi, soprattutto Ötüken a causa degli spiriti ancestrali dei khagan
e dei beys che vi abitarono. Una forza chiamata qut veniva
ritenuta in grado di emanare potere da questa montagna, concedendo ai
khagan il diritto divino di regnare sulle tribù Turkic.
Chiunque
controllasse questa valle sarebbe stato considerato leader spirituale
dei Turk. Per questo motivo il controllo della valle dell'Orkhon fu di
importanza strategica per ogni stato Turkic. Storicamente ogni capitale
Turkic (Ördü) venne stabilita qui per questo motivo.
I
monumenti principali della valle sono i seguenti:
Memoriali
dell'inizio dell'VIII secolo dedicati a Bilge Khan e Kul Tigin, con
le loro iscrizioni Orkhon, sono riconosciuti come i più sorprendenti
monumenti dell'impero nomade dei Göktürk. Vennero scavati e decifrati
dagli archeologi russi nel 1889-93.
Rovine
di Ordu-Baliq, capitale dell'VIII secolo dell'impero Uiguri, che
occupa 50 chilometri quadri e contiene i resti di un palazzo, negozi,
templi, monasteri, ecc.
Rovine
della capitale di Gengis Khan a Karakorum, che potrebbe aver
compreso al suo interno il famoso palazzo Xanadu.

Il monastero
di Erdene Zuu è il primo monastero buddhista della Mongolia. Fu
eretto nel 1585 da Abtai Sain Khan (Khan dei mongoli Khalkha), dopo
l'introduzione e la diffusione in Mongolia del buddismo tibetano. Pietre
delle rovine della città di Karakorum furono usate nella sua
costruzione. Le mura che lo circondano, caratterizzate dalla presenza di
108 stupa, formano un perimetro quadrato di 402 m di lato. Il numero
108, sacro per il buddismo, è il numero dei grani del rosario buddista
(mala).
Danneggiato nel 1680, durante operazioni militari, fu ricostruito nel
XVIII secolo. Alla fine del 1800 aveva al suo interno 62 templi e
centinaia di altre costruzioni.
Nel
1939 il monastero fu devastato in un'operazione di epurazione sovietica,
che viene ricordata come gli "anni del terrore", condotta da
Stalin e dal leader mongolo Horloogijn Čojbalsan, e che coinvolse
centinaia di monasteri in Mongolia e determinò l'uccisione di migliaia
di monaci. Furono risparmiate poche costruzioni, alcuni templi e le
mura. Un ricercatore afferma che furono proprio le pressioni di Stalin
in persona su Choibalsan a salvarli dalla distruzione in occasione della
visita della delegazione USA in URSS, inviata dal presidente Roosvelt
nel 1944, cui partecipava il vicepresidente Henry A. Wallace.
Erdene
Zuu nel 1947 divenne un museo e quindi nel paese rimase un solo
monastero funzionante: quello di Gandantegchinlen a Ulan Bator. Dopo la
caduta del comunismo in Mongolia, nel 1990, Erdene zuu fu restituito ai
monaci buddisti, resta comunque aperto anche come museo.
L'eremo
di Tuvkhun è un altro monastero spettacolare, dominante una collina
a 2600 metri slm. Anch'esso venne completamente distrutto dai comunisti.
Resti
del palazzo mongolo di Doit Hill (XIII e XIV secolo), che si
crede sia stato la residenza di Ögödei.