Valle di Kathmandu
Nepal
  
  
PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1979 - 2006
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La Valle di Kathmandu si trova in Nepal, al crocevia di antiche civiltà dell'Asia, ed in essa si trovano almeno 130 importanti monumenti, compresi numerosi luoghi di pellegrinaggio sia per gli indù che per i buddhisti. La Valle di Kathmandu è stata presumibilmente abitata fin dal 300 a.C., poiché i più antichi oggetti rinvenuti in essa sono datati poche centinaia di anni a.C. Secondo la mitologia invece, e precisamente secondo lo Swayambhu Puran, questa splendida e suggestiva Valle un tempo era un vastissimo lago, ma il bodhisattva Manjushri creò con un colpo di spada la gola di Chobar, facendone defluire le acque.  

Il centro urbano della città presenta un nucleo storico risalente perlopiù al XVII secolo (tarda epoca Malla), che si sviluppa nell'intorno della celeberrima Durbar Square, ricca di templi induisti. Numerosi altri templi sorgono isolati gli uni dagli altri presso molti incroci stradali, sicché nella città si concentrano, come del resto nell'intera valle, centinaia di templi hindu; fra questi il più noto è quello di Pashupatinath, sulle rive del sacro fiume Bagmati nella cui vasta area si trovano, per lo più allineate sulla riva destra del corso d'acqua, anche numerosi plinti lapidei atti alle pire per la cremazione dei cadaveri. 

Vi sono anche numerosi luoghi sacri buddhisti come quello celebre di Swayambhunath (noto anche come il Tempio delle Scimmie), posto su una collina ad ovest della città; e quello di Bodnath nella periferia orientale a cui fa capo una consistente comunità tibetana sfuggita alle persecuzioni cinesi. Non è un caso dunque che in questi luoghi vi sia la maggiore concentrazione di edifici a carattere religioso del pianeta. 

Molti degli edifici del centro storico sono stati in passato danneggiati dai terremoti, e più recentemente dall'inquinamento.

Nella stessa parte della città si trova anche un'estesa spianata erbosa in parte attrezzata a parco, con zone per attività sportive.

Quest'area costituisce un continuum urbano con quella rettangolare del Palazzo Reale e dei suoi parchi, recintata da alte mura e cancellate.

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Nell'espansione edilizia, la città ha inglobato caoticamente villaggi e piccoli agglomerati vicini, raggiungendo e superando le rive dei sopracitati fiumi fino a unirsi completamente con Patan, posta a sud del Bagmati ed unita a Katmandu da un grande ponte.

Appena a nord del centro storico e senza soluzione di continuità con esso, a partire dagli anni ottanta del XX secolo si è sviluppato, anche in questo caso abbastanza caoticamente, il quartiere turistico di Thamel, caratterizzato da anguste stradine trafficatissime di veicoli a pedali, a motore e pedoni, nel quale si trovano centinaia di alberghi, guest houses, ristoranti, bazar, negozi per lo più ad uso dei turisti occidentali che affollano questa parte della città sia per visitarne l'immenso patrimonio monumentale, sia per organizzare viaggi nelle altre zone del Nepal a scopo di trekking, rafting sui fiumi o alpinismo.

Il tessuto urbano della città è caratterizzato pertanto da un disordine urbanistico notevole, indice anche di una crescita urbana e demografica tumultuosa: si stima che la popolazione dell'area metropolitana stia crescendo al ritmo di oltre 150.000 persone all'anno. Basti osservare ad esempio che a Katmandu le strade, tranne poche eccezioni riguardo alle arterie principali, non hanno una denominazione, motivo per cui non esistono indirizzi ma ci si orienta, ad esempio, col riferimento dei chowk principali: Indra Chowk, Asan Tole, Thaiti Tole, Chhetrapati e tanti altri sono il riferimento urbano per la miriade di esercizi commerciali, abitazioni, alberghi e ristoranti che si trovano nel loro intorno, nel raggio di 100 o 200 m a seconda dei casi.

Nella zona orientale della città, oltre il corso del Bagmati, sorge l'aeroporto di Tribhuvan che, seppure sia l'unico del Nepal a carattere internazionale (collegamenti diretti con l'India, col Medio ed Estremo Oriente, ma anche con qualche città dell'Europa), si caratterizza per un modesto traffico passeggeri: meno di 500.000 passeggeri/anno.

A partire dagli anni sessanta, Katmandu è divenuta una meta molto popolare per turisti occidentali, e si è trasformata in una sosta obbligata per i seguaci della cultura hippy.

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Katmandu fu fondata dal re Guna Kamadeva nel 723 d.C., e divenne la capitale del Nepal unito nel 1768, dopo essere stata presa dal re Prithvi Narayan Shah.

Fra i primi abitanti della valle vi furono i Kirati (o Kiranti, VIII secolo a.C.). Nel IV secolo d.C. vi fu l'invasione dei Licchavi, che introdussero l’Induismo ed il relativo sistema sociale (il Muluki Ain) con la suddivisione della popolazione in caste.  

I secoli dal IX al XII videro la supremazia dei Thakuri, a cui seguirono nel XIII secolo i Malla. La valle era suddivisa in alcune città-stato costantemente in guerra fra loro, nonostante i regnanti fossero spesso legati da vincoli di parentela. A questo periodo risale la maggioranza delle vestigia storiche ed artistiche della valle.  

Questa fase storica si chiuse nel XVIII secolo con l'affermazione della dinastia Shah. Nel 1768 Prithvi Narayan Shah riuscì infine a conquistare con il suo esercito Kathmandu e fu incoronato primo re del Nepal unificato.

Patan, conosciuta come Lalitpur, è considerata la più antica e bella tra le città reali nella valle di Kathmandu. sorge sull'altra sponda del fiume Bagmati di fronte a Kathmandu, ma è molto più tranquilla e più piacevole da visitare.

Si ritiene che sia stata fondata nel III secolo a.C. dalla dinastia Kirat e successivamente ampliata dai Lichavi nel VI secolo. Fu poi ancora estesa dai Malla in età medievale.

Ci sono molte leggende che riguardano il suo nome. La più popolare è quella del dio Rato Machhindranath, che da Kamaru Kamachhya (nell'Assam, India), fu condotto nella valle da tre persone ciascuna rispettivamente rappresentante uno dei tre regni della valle stessa. Uno di essi era Lalit, un contadino che trasportò personalmente il dio. Il dio era stato "prelevato" per risolvere il grave problema della peggiore siccità mai occorsa in quelle terre, si riteneva infatti che avrebbe potuto far piovere sulla zona. Grazie agli sforzi di Lalit, il dio si insediò (o fu insediato) in loco e molti ritengono che il nome Lalitpur (il suffisso "pur" significa "città") sia appunto in onore di Lalit.

Si dice anche che sia stata fondata dal re Veer Deva nel 299, ma c'è unanimità fra gli studiosi nell'obiettare che Patan era già ben sviluppata da tempi remoti e che molte tracce storiche, oltre a molte altre leggende, indicano che Patan sia la città più antica della valle.

Un altro racconto molto antico suggerisce che Patan sia stata fondata dai Kirat molto prima che i Lichavi facessero la loro comparsa sulla scena politica di Kathmandu. E, sempre secondo questo racconto, la prima capitale dei Kirat sarebbe stata Thankot. L'attuale capitale Kathmandu sarebbe stata con buona probabilità spostata da Thankot a Patan dopo l'ascesa di Re Yalamber (sempre dei Kirati), intorno al II secolo.

Uno dei nomi più usati per indicare la città nella lingua newar è Yala. Si è congetturato che Yalamber abbia dato il suo stesso nome alla città e che da allora la città sia rimasta nota come Yala. 

La città è giustamente fiera dei suoi templi e dei suoi artigiani, che hanno creato lo splendido scenario della Durbar Square, la più bella piazza del Nepal, traboccante di architettura newari; vi si affacciano il Royal Palace, nel quale c'è una ricchissima vasca da bagno, e il Jagannarayan Temple, con il tetto a due ordini. Se guardate bene il tetto distinguerete le tante figure in posizioni erotiche che solo degli atleti si potrebbero permettere. 

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Camminando alcuni minuti verso nord, si arriva al Golden Temple, un monastero buddhista sorvegliato da tartarughe sacre che si aggirano nel cortile; lì vicino sorge il Kumbeshawar, forse il tempio più antico di Patan (1392). A sud della piazza s'intrecciano belle stradine piene di negozi di oggetti di ottone e botteghe di fabbri.

Le altre parti interessanti di Patan sono più lontane dalla piazza centrale. C'è ad esempio una collezione di stupa che dovrebbero risalire a 2500 anni fa. Nell'unico giardino zoologico del Nepal ci sono rinoceronti, tigri, leopardi e molti uccelli. Le chiromanti che si affollano nel parco vi diranno da quale animale proviene la vostra anima reincarnata. Per comprare tappeti tibetani andate a Jawlakhel, a est del centro.

L'area monumentale di piazza Patan Durbar è una delle sette zone monumentali della valle di Kathmandu. Le sette zone furono incluse nella lista dei patrimoni dell'umanità nel 1979 come unico sito aggregato. Tutte queste zone sono protette ai sensi della legge sulla tutela dei monumenti del 1956. La zona monumentale di Patan è delimitata da pietre miliari lungo il perimetro del territorio.

Bhaktapur, conosciuta anche con il nome di Bhadgaon o “Città dei Fedeli”, è rinomata per la sua arte e cultura, per le sue feste e danze in nome della più viva ed antica tradizione e soprattutto per il suo stile di vita Newari, una etnia antichissima che dimora nella valle di Kathmandu da tempi immemorabili. 

I Newari, abili orafi, sono altrettanto esperti nella costruzione di edifici in pietra e legno lavorati. Sembra che la tipica costruzione a pagoda, così comune nella valle, sia opera loro. Indiani d'origine, sono di religione indù

Fondata nel XII secolo da re Ananda Deva Malla della dinastia Malla, divenne capitale del regno Malla. Fu costruita a forma di triangolo ai cui estremi sorgevano tre templi dedicati al dio Ganesh, protettore della città. 

A partire dal secolo XVI Bhaktapur dominò politicamente ed economicamente il Nepal e fu un importante centro di transito carovaniero sulla rotta tra India e Tibet. In questo periodo fiorì quindi anche come centro commerciale. Sul finire del XVIII secolo, in contemporanea con l'invasione dei Ghorka, perse il ruolo di dominio sul Nepal ma si mantenne a lungo indipendente.

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Oggi è un sito archeologico patrimonio dell'umanità dell'Unesco, tra i più visitati del Nepal, famoso soprattutto per la sua piazza (Durbar Square). Qui si trova il Palazzo delle 55 finestre costruito nel XV secolo da re Yakshya e rimodellato nel XVII secolo da re Bhupatendra, sempre della dinastia Malla.

L'intera parte storica è in stile newari ed è punteggiata da diversi templi a pagoda (tra cui quello dedicato a Pashupati e quello di Vatsala: La pagoda più famosa è tuttavia Nyatapola, fatta costruire nel 1702 da Bhupatendra e dedicata a Siddhilaxmi, la dea madre del Tantra.

Il centro storico di Bhaktapur è stato parte restaurato alla fine del XX secolo grazie a un progetto tedesco.

La cittadina è ancora un importante centro religioso induista (il suo nome significa la città dei devoti) e ogni anno, in autunno, vi si tiene la festa del Deasin, con sacrifici animali alla dea Durga.

Molti anziani della zona parlano ancora l'antica lingua newari (d'origine tibeto-birmana) anziché il nepalese.

Raggiungibile in circa mezz'ora di automobile dalla capitale, è visitabile dagli stranieri solo a pagamento.

Oltre a Kathmandu, Patan e Bhaktapur, nella valle ci sono altre affascinanti località, templi e stupa. Uno di questi è forse il posto più conosciuto del Nepal, il tempio di Swayambhunath, chiamato comunemente il 'tempio delle scimmie', perché lì intorno ci sono parecchie scimmie che divertono i visitatori con scherzi e giochi: uno dei preferiti è scivolare lentamente sul lungo corrimano della scala principale. Lo stupa centrale culmina con un blocco dorato sul quale è raffigurato l'occhio del Buddha. Intorno alla base ci sono ruote delle preghiere che i fedeli fanno girare quando passano.

Non lontano da Swayambhunath, sulle sponde del fiume Bagmati sorge il Pashupatinath, il più autorevole tempio hindu della regione e uno dei più importanti templi di Shiva del subcontinente indiano. Essendo il Bagmati un fiume sacro, Pashupatinath è un luogo molto ricercato per la cremazione: i ghat (gradini che scendono al fiume) davanti al tempio sono riservati alla cremazione delle personalità, mentre gli altri un po' più a sud sono usati per la plebaglia.

Altro luogo di importanza religiosa è l'enorme stupa di Bodhnath, il più grande del Nepal e uno dei più grandi del mondo, intorno al quale si riunisce la minoranza tibetana. Il momento più indicato per la visita è il tardo pomeriggio, quando i fedeli si raccolgono in preghiera e camminano intorno allo stupa (se volete farlo anche voi, ricordate di procedere in senso orario). Nei dintorni di Bodhnath ci sono diversi monasteri, ma siate discreti e cercate di non disturbare.