La
Valle di Kathmandu si trova in Nepal, al crocevia di antiche civiltà
dell'Asia, ed in essa si trovano almeno 130 importanti monumenti,
compresi numerosi luoghi di pellegrinaggio sia per gli indù che per i
buddhisti. La Valle di Kathmandu è stata presumibilmente abitata fin
dal 300 a.C., poiché i più antichi oggetti rinvenuti in essa sono
datati poche centinaia di anni a.C. Secondo la mitologia invece, e
precisamente secondo lo Swayambhu Puran, questa splendida e suggestiva
Valle un tempo era un vastissimo lago,
ma il bodhisattva Manjushri creò con un colpo di spada la gola di
Chobar, facendone defluire le acque.
Il
centro urbano della città presenta un nucleo storico risalente perlopiù
al XVII secolo (tarda epoca Malla), che si sviluppa nell'intorno
della celeberrima Durbar Square, ricca di templi induisti. Numerosi
altri templi sorgono isolati gli uni dagli altri presso molti incroci
stradali, sicché nella città si concentrano, come del resto
nell'intera valle, centinaia di templi hindu; fra questi il più noto è
quello di Pashupatinath, sulle rive del sacro fiume Bagmati nella cui
vasta area si trovano, per lo più allineate sulla riva destra del corso
d'acqua, anche numerosi plinti lapidei atti alle pire per la cremazione
dei cadaveri.
Vi
sono anche numerosi luoghi sacri buddhisti come quello celebre di
Swayambhunath (noto anche come il Tempio delle Scimmie), posto su una
collina ad ovest della città; e quello di Bodnath nella periferia
orientale a cui fa capo una consistente comunità tibetana sfuggita alle
persecuzioni cinesi. Non è un caso dunque che in questi luoghi vi sia
la maggiore concentrazione di edifici a carattere religioso del
pianeta.
Molti
degli edifici del centro storico sono stati in passato danneggiati dai
terremoti, e più recentemente dall'inquinamento.
Nella
stessa parte della città si trova anche un'estesa spianata erbosa in
parte attrezzata a parco, con zone per attività sportive.
Quest'area
costituisce un continuum urbano con quella rettangolare del Palazzo
Reale e dei suoi parchi, recintata da alte mura e cancellate.


Nell'espansione
edilizia, la città ha inglobato caoticamente villaggi e piccoli
agglomerati vicini, raggiungendo e superando le rive dei sopracitati
fiumi fino a unirsi completamente con Patan, posta a sud del Bagmati ed
unita a Katmandu da un grande ponte.
Appena
a nord del centro storico e senza soluzione di continuità con esso, a
partire dagli anni ottanta del XX secolo si è sviluppato, anche in
questo caso abbastanza caoticamente, il quartiere turistico di Thamel,
caratterizzato da anguste stradine trafficatissime di veicoli a pedali,
a motore e pedoni, nel quale si trovano centinaia di alberghi, guest
houses, ristoranti, bazar, negozi per lo più ad uso dei turisti
occidentali che affollano questa parte della città sia per visitarne
l'immenso patrimonio monumentale, sia per organizzare viaggi nelle altre
zone del Nepal a scopo di trekking, rafting sui fiumi o alpinismo.
Il
tessuto urbano della città è caratterizzato pertanto da un disordine
urbanistico notevole, indice anche di una crescita urbana e demografica
tumultuosa: si stima che la popolazione dell'area metropolitana stia
crescendo al ritmo di oltre 150.000 persone all'anno. Basti osservare ad
esempio che a Katmandu le strade, tranne poche eccezioni riguardo alle
arterie principali, non hanno una denominazione, motivo per cui non
esistono indirizzi ma ci si orienta, ad esempio, col riferimento dei chowk
principali: Indra Chowk, Asan Tole, Thaiti Tole, Chhetrapati
e tanti altri sono il riferimento urbano per la miriade di esercizi
commerciali, abitazioni, alberghi e ristoranti che si trovano nel loro
intorno, nel raggio di 100 o 200 m a seconda dei casi.
Nella
zona orientale della città, oltre il corso del Bagmati, sorge
l'aeroporto di Tribhuvan che, seppure sia l'unico del Nepal a carattere
internazionale (collegamenti diretti con l'India, col Medio ed Estremo
Oriente, ma anche con qualche città dell'Europa), si caratterizza per
un modesto traffico passeggeri: meno di 500.000 passeggeri/anno.
A
partire dagli anni sessanta, Katmandu è divenuta una meta molto
popolare per turisti occidentali, e si è trasformata in una sosta
obbligata per i seguaci della cultura hippy.

Katmandu
fu fondata dal re Guna Kamadeva nel 723 d.C., e divenne la capitale del
Nepal unito nel 1768, dopo essere stata presa dal re Prithvi Narayan
Shah.
Fra
i primi abitanti della valle vi furono i Kirati (o Kiranti, VIII secolo
a.C.). Nel IV secolo d.C. vi fu l'invasione dei Licchavi, che
introdussero l’Induismo ed il relativo sistema sociale (il Muluki
Ain) con la suddivisione della popolazione in caste.
I
secoli dal IX al XII videro la supremazia dei Thakuri, a cui seguirono
nel XIII secolo i Malla. La valle era suddivisa in alcune città-stato
costantemente in guerra fra loro, nonostante i regnanti fossero spesso
legati da vincoli di parentela. A questo periodo risale la maggioranza
delle vestigia storiche ed artistiche della valle.
Questa
fase storica si chiuse nel XVIII secolo con l'affermazione della
dinastia Shah. Nel 1768 Prithvi Narayan Shah riuscì infine a
conquistare con il suo esercito Kathmandu e fu incoronato primo re del
Nepal unificato.

Patan,
conosciuta come Lalitpur, è considerata la più antica e bella tra le
città reali nella valle di Kathmandu. sorge sull'altra sponda del fiume Bagmati di fronte a Kathmandu, ma è molto
più tranquilla e più piacevole da visitare.
Si
ritiene che sia stata fondata nel III secolo a.C. dalla dinastia Kirat e
successivamente ampliata dai Lichavi nel VI secolo. Fu poi ancora estesa
dai Malla in età medievale.
Ci
sono molte leggende che riguardano il suo nome. La più popolare è
quella del dio Rato Machhindranath, che da Kamaru Kamachhya (nell'Assam,
India), fu condotto nella valle da tre persone ciascuna rispettivamente
rappresentante uno dei tre regni della valle stessa. Uno di essi era
Lalit, un contadino che trasportò personalmente il dio. Il dio era
stato "prelevato" per risolvere il grave problema della
peggiore siccità mai occorsa in quelle terre, si riteneva infatti che
avrebbe potuto far piovere sulla zona. Grazie agli sforzi di Lalit, il
dio si insediò (o fu insediato) in loco e molti ritengono che il nome
Lalitpur (il suffisso "pur" significa "città")
sia appunto in onore di Lalit.
Si
dice anche che sia stata fondata dal re Veer Deva nel 299, ma c'è
unanimità fra gli studiosi nell'obiettare che Patan era già ben
sviluppata da tempi remoti e che molte tracce storiche, oltre a molte
altre leggende, indicano che Patan sia la città più antica della
valle.
Un
altro racconto molto antico suggerisce che Patan sia stata fondata dai
Kirat molto prima che i Lichavi facessero la loro comparsa sulla scena
politica di Kathmandu. E, sempre secondo questo racconto, la prima
capitale dei Kirat sarebbe stata Thankot. L'attuale capitale Kathmandu
sarebbe stata con buona probabilità spostata da Thankot a Patan dopo
l'ascesa di Re Yalamber (sempre dei Kirati), intorno al II secolo.
Uno
dei nomi più usati per indicare la città nella lingua newar è Yala.
Si è congetturato che Yalamber abbia dato il suo stesso nome alla città
e che da allora la città sia rimasta nota come Yala.
La città è giustamente fiera dei suoi
templi e dei suoi artigiani, che hanno creato lo splendido scenario
della Durbar Square, la più bella piazza del Nepal, traboccante di
architettura newari; vi si affacciano il Royal Palace, nel quale c'è
una ricchissima vasca da bagno, e il Jagannarayan Temple, con il tetto a
due ordini. Se guardate bene il tetto distinguerete le tante figure in
posizioni erotiche che solo degli atleti si potrebbero permettere.


Camminando alcuni minuti verso nord, si
arriva al Golden Temple, un monastero buddhista sorvegliato da
tartarughe sacre che si aggirano nel cortile; lì vicino sorge il
Kumbeshawar, forse il tempio più antico di Patan (1392). A sud della
piazza s'intrecciano belle stradine piene di negozi di oggetti di ottone
e botteghe di fabbri.
Le altre parti interessanti di Patan
sono più lontane dalla piazza centrale. C'è ad esempio una collezione
di stupa che dovrebbero risalire a 2500 anni fa. Nell'unico giardino
zoologico del Nepal ci sono rinoceronti, tigri, leopardi e molti
uccelli. Le chiromanti che si affollano nel parco vi diranno da quale
animale proviene la vostra anima reincarnata. Per comprare tappeti
tibetani andate a Jawlakhel, a est del centro.
L'area
monumentale di piazza Patan Durbar è una delle sette zone monumentali
della valle di Kathmandu. Le sette zone furono incluse nella lista dei
patrimoni dell'umanità nel 1979 come unico sito aggregato. Tutte queste
zone sono protette ai sensi della legge sulla tutela dei monumenti del
1956. La zona monumentale di Patan è delimitata da pietre miliari lungo
il perimetro del territorio.

Bhaktapur,
conosciuta anche con il nome di
Bhadgaon o “Città dei Fedeli”,
è rinomata per la sua arte e cultura, per le sue feste e danze in nome
della più viva ed antica tradizione e soprattutto per il suo stile di
vita Newari, una etnia
antichissima che dimora nella valle di Kathmandu da tempi immemorabili.
I
Newari, abili orafi,
sono altrettanto esperti nella
costruzione di edifici in pietra e legno lavorati. Sembra che la tipica
costruzione a pagoda, così comune nella valle, sia opera loro. Indiani
d'origine, sono di religione indù
Fondata
nel XII secolo da re Ananda Deva Malla della dinastia Malla, divenne
capitale del regno Malla. Fu costruita a forma di triangolo ai cui
estremi sorgevano tre templi dedicati al dio Ganesh, protettore della
città.
A
partire dal secolo XVI Bhaktapur dominò politicamente ed economicamente
il Nepal e fu un importante centro di transito carovaniero sulla rotta
tra India e Tibet. In questo periodo fiorì quindi anche come centro
commerciale. Sul finire del XVIII secolo, in contemporanea con
l'invasione dei Ghorka, perse il ruolo di dominio sul Nepal ma si
mantenne a lungo indipendente.



Oggi
è un sito archeologico patrimonio dell'umanità dell'Unesco, tra i più
visitati del Nepal, famoso soprattutto per la sua piazza (Durbar
Square). Qui si trova il Palazzo delle 55 finestre costruito nel XV
secolo da re Yakshya e rimodellato nel XVII secolo da re Bhupatendra,
sempre della dinastia Malla.
L'intera
parte storica è in stile newari ed è punteggiata da diversi templi a
pagoda (tra cui quello dedicato a Pashupati e quello di Vatsala: La
pagoda più famosa è tuttavia Nyatapola, fatta costruire nel 1702 da
Bhupatendra e dedicata a Siddhilaxmi, la dea madre del Tantra.
Il
centro storico di Bhaktapur è stato parte restaurato alla fine del XX
secolo grazie a un progetto tedesco.
La
cittadina è ancora un importante centro religioso induista (il suo nome
significa la città dei devoti) e ogni anno, in autunno, vi si
tiene la festa del Deasin, con sacrifici animali alla dea Durga.
Molti
anziani della zona parlano ancora l'antica lingua newari (d'origine
tibeto-birmana) anziché il nepalese.
Raggiungibile
in circa mezz'ora di automobile dalla capitale, è visitabile dagli
stranieri solo a pagamento.

Oltre a Kathmandu, Patan e
Bhaktapur, nella valle ci sono altre affascinanti località, templi e
stupa. Uno di questi è forse il posto più conosciuto del Nepal, il
tempio di Swayambhunath, chiamato comunemente il 'tempio delle scimmie',
perché lì intorno ci sono parecchie scimmie che divertono i visitatori
con scherzi e giochi: uno dei preferiti è scivolare lentamente sul
lungo corrimano della scala principale. Lo stupa centrale culmina con un
blocco dorato sul quale è raffigurato l'occhio del Buddha. Intorno alla
base ci sono ruote delle preghiere che i fedeli fanno girare quando
passano.
Non lontano da Swayambhunath,
sulle sponde del fiume Bagmati sorge il Pashupatinath, il più
autorevole tempio hindu della regione e uno dei più importanti templi
di Shiva del subcontinente indiano. Essendo il Bagmati un fiume sacro,
Pashupatinath è un luogo molto ricercato per la cremazione: i ghat
(gradini che scendono al fiume) davanti al tempio sono riservati alla
cremazione delle personalità, mentre gli altri un po' più a sud sono
usati per la plebaglia.
Altro luogo di importanza
religiosa è l'enorme stupa di Bodhnath, il più grande del Nepal e uno
dei più grandi del mondo, intorno al quale si riunisce la minoranza
tibetana. Il momento più indicato per la visita è il tardo pomeriggio,
quando i fedeli si raccolgono in preghiera e camminano intorno allo
stupa (se volete farlo anche voi, ricordate di procedere in senso
orario). Nei dintorni di Bodhnath ci sono diversi monasteri, ma siate
discreti e cercate di non disturbare.
