Città sacra di Anuradhapura
Sri Lanka

 PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1982

    

Anuradhapura, è una delle antiche capitali dello Sri Lanka, famosa nel mondo per le sue rovine ottimamente conservate delle antiche civiltà locali. La civiltà che si sviluppò attorno a questa città era una delle principali dell'Asia e del mondo intero. Attualmente la città appartiene ai Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, si trova 205 km a nord dell'attuale capitale Colombo, nella Provincia Centro Settentrionale dello Sri Lanka, sulle pendici dello storico Malvathu Oya. Fondata nel quarto secolo a.C., fu capitale del Regno di Anuradhapura fino all'inizio dell'XI. In questo periodo rimase uno dei centri politici più stabili dell'Asia meridionale. Fu anche una città ricca che conobbe una cultura unica ed una grande civiltà. Attualmente l'antica città, consacrata dal mondo buddhista e circondata da monasteri che ricoprono un'area di oltre 40 km², è uno dei principali siti archeologici del mondo. Questa città è anche un punto di riferimento per l'induismo. Secondo la leggenda sarebbe lei la favolosa capitale del re Asura Ravana protagonista del libro religioso induista Ramayana.

Nonostante secondo i registri storici la città venne fondata nel V secolo a.C., la data degli archeologici la sposta indietro fino a raggiungere il X secolo a.C. Vi sono poche prove risalenti al periodo precedente al quinto secolo a.C. (ovvero al periodo preistorico) nonostante gli scavi abbiano portato alla luce informazioni sui precedenti abitanti della città.

Successivi studi ad Anuradhapura hanno scoperto informazioni circa l'esistenza di un gruppo umano protostorico nella cittadella. L'età del ferro, che spazia dal 900 al 600 a.C., registra l'apparizione della tecnologia del ferro, della ceramica, dei cavalli, dell'allevamento e della coltivazione del riso. Tra il 700 ed il 600 a.C. gli insediamenti ad Anuradhapura crebbero su un'area di almeno 50 ettari. La città è situata in un punto strategico tra i maggiori porti nord-orientali e nord-occidentali, ed era circondata da terre irrigue e fertili. La città si trovava nella foresta più fitta, il che gli forniva una specie di protezione naturale dagli invasori.

Il primo periodo storico, tra il 500 ed il 250 a.C., viene studiato con l'uso delle cronache. In questo periodo il re Pandukabhaya architettò ufficialmente la città, con porte, quartieri per commercianti, ecc. La città del tempo si estendeva, probabilmente, su un chilometro quadro, il che la rendeva una delle più grandi dell'intero continente.

Si dice che re Pandukabhaya la nominò capitale nel IV secolo a.C., e che ricostruì la città ed i suoi sobborghi secondo un preciso piano regolatore. Costruì un bacino idrico cui diede il nome di Abhayavapi. Eresse santuari per gli yakkhas come Kalawela e Cittaraja. Trasformò Yaksini-Cetiya in stalla all'interno delle mura cittadine, e vennero fatte offerte agli dei tutti gli anni. Scelse i luoghi per il cimitero e peer la piazza d'armi, per la cappella della Regina dell'Ovest, il Pacchimarajini, il Vessavana Banyan Tree, il Palm of the Vyadhadeva, il Yona Quarter e la Casa dei Grandi Sacrifici. A schiavi e Candalas venivano assegnati i compiti, e per loro fu creato un villaggio a parte. Costruirono case per i Niganthas, per i nomadi asceti, Ajivakas e Brahmanas. Definì i confini del villaggio. La tradizione secondo cui re Pandukabhaya fece di Anuradhapura la capitale dello Sri Lanka all'inizio del quarto secolo a.C. è stata molto importante.

La costruzione di edifici amministrativi e medici, oltre ai santuari, dimostrerebbe l'esistenza di un piano regolatore. Il principe Mutasiva gli successe al trono. Durante il suo regno sessantennale mantenne Anuradhapura come capitale, provvedendo alla costruzione dei Giardini Mahameghavana che divennero un punto di riferimento per la storia buddhista dello stato. Fu durante il regno del figlio, Devanam piya Tissa, che il Buddhismo venne importato sull'isola, 236 anni dopo la morte del Buddha. L'imperatore Ashoka dell'India fu un contemporaneo di Devanam piya Tissa. Dal punto di vista storico, questo periodo si estende dal 250 al 210 a.C. È questo il momento in cui nacquero una dinastia ed una civiltà sviluppata basata su una delle più grandi religioni dell'Asia meridionale, il Buddhismo.

La capitale del re Asura Ravana, nel periodo epico Hindu di Ramayana, si dice coincidere con Anuradhapura. La capitale venne data alle fiamme da Lord Hanuman, devoto al leggendario re Rama, prima della guerra epica. Una leggenda popolare tra gli Hindu dice che, scavando, si possa trovare uno strato di cenere in ogni punto di Anuradhapura.

Con l'introduzione del Buddhismo la città divenne più importante, ed iniziò l'era dei grandi edifici. Secondo il Mahavamsa re Kutakannatissa costruì delle mura alte sette cubiti e con un fossato all'esterno. Queste mura vennero potenziate con l'aggiunta di un ulteriore muro da undici a diciotto cubiti, costruito da re Vasabha. Il reggente aggiunse anche porte fortificate che possono tuttora essere osservate. Secondo il Mahavamsa per la sua costruzione vennero consultati i migliori architetti.

Fa-Hsien, il pellegrino cinese che visitò la città, rimase impressionato dalla sua organizzazione. Citò il fatto che erano presenti due gruppi principali di persone all'interno della città, un gruppo era composto da mercanti le cui case erano riccamente ornate. Alcuni dei mercanti erano originari di altri stati, ad esempio indiani, mediterranei e persiani. L'altro gruppo di abitanti era composto dai cittadini comuni, i cui redditi provenivano soprattutto dall'agricoltura.  

Secondo il Mahavamsa re Devanam piya Tissa riconobbe l'importanza del definire confini sacri per Uposatha ed altri luoghi. Il re espresse il suo punto di vista secondo cui lui ed i cittadini avrebbero potuto vivere secondo i pensieri del Buddha. Re Devanmpiya Tissa tracciò i confini di un'area specifica, il lavoro iniziò con la costruzione di edifici nei Giardini Mahamegha.

L'era dei grandi edifici iniziò quando vennero costruiti i complessi monastici ed alcuni dei palazzi più alti del mondo antico. Il dagoba Jetavanaramaya della città è tuttora il più alto edificio in mattoni al mondo.

Il Maha Vihara è centrato sul Theravadins ortodosso. Questo edificio venne fondato da re Devanampiya Tissa nel 249 a.C. L'eterodosso Mahayanists eresse il Abhayagiri Vihara. Re Mahasena (275-310 a.C.) costruì il Jetavanaramaya situato tra il Maha Vihara ed i monasteri Abhayagiri.

Nei sobborghi della città vennero eretti i monasteri principali con i loro enormi stupa, il Maha Thupa, il Bodhi Tree ed il Thuparama di Maha Vihara si trovano ancora a sud della città. Gli Abhayagiri si trovano a nord, il Pubbarama ad est, il Tanovana a nord-ovest ed il Jetavanaramaya a sud-est.

La reliquia dei Denti Sacri venne portata in città durante il regno di Kirtisri Meghavana. La reliquia venne riposta nell'edificio chiamato Dhammacakka. Da quel momento viene svolta annualmente una processione fino al monastero Abhayagiri.

La popolarità della città crebbe come centro religioso ed amministrativo, molte persone si trasferirono in città e vi presero stabilmente residenza. Le attrezzature vennero migliorate per adattarsi alla crescente popolazione. Re Vasabha costruì numerosi laghi riempiti tramite una rete di canali sotterranei al fine di fornire l'acqua al paese. Vennero costruiti i serbatoi di Tissa e Abhayavapi, la Nuwara weva e sul Malwatu Oya venne eretta una diga al fine di creare il Maccaduwa wewa, 17,84 km² di superficie.  

Anche i parchi vennero creati. Il Ranmasu Uyana sotto la cascata Tissavapi o il Tisa weva sono solo alcuni esempi, ma erano riservati solo alla famiglia reale. Sanità ed educazione erano due aspetti a cui le autorità diedero particolare importanza. Vi sono numerosi ospedali in città. Nel IV secolo re Upatissa II fornì case a zoppi e ciechi. Re Buddhadasa (337-365 d.C.), medico di grande levatura, decise che dovesse essere nominato un medico ogni dieci villaggi. Per il mantenimento di questi medici venne devoluto un decimo delle tasse derivanti dai terreni. 

Creò anche rifugi per i senzatetto in ogni villaggio. I medici, oltre ad occuparsi degli uomini, pensavano anche agli animali. Kassapa V (914-923 d.C.) eresse un ospedale nei pressi della porta meridionale di Anuradhapura. Si crede che il Generale Sena, nel decimo secolo, abbia costruito un ospedale anche vicino alla strada religiosa (Managala Veediya). La storia delle cure mediche iniziò presto, già nel quarto secolo a.C. re Pandukhabaya costruì un ospedale. Un nutrito gruppo di persone venne destinato alla pulizia della città.

Anche grandi laghi vennero creati dai regnanti per irrigare le risaie e per fornire acqua dolce alla città. Nuwara wewa e Tissa wewa sono tra i laghi più famosi della zona.

Anuradhapura raggiunse la più alta magnificenza all'inizio dell'era cristiana. All'inizio si trovava tra Ninive e Babilonia per le colossali proporzioni (le sue quattro mura, ognuna delle quali lunga 26 chilometri, racchiudevano un'area di 663 km²), il numero di abitanti e lo splendore dei santuari e degli edifici pubblici. La città possedeva anche il più complesso sistema di irrigazione del mondo antico, locato nella zona arida. L'amministrazione costruì numerosi bacini per irrigare la zona. Molti di questi bacini sono tuttora esistenti. Si crede che alcuni di questi siano i laghi artificiali più antichi al mondo.

La città soffrì particolarmente durante l'invasione indiana, ed alla fine le venne tolta la residenza reale nel 1017. La città fu capitale dello stato ininterrottamente dal V secolo a.C. al 1017. Il suo declino iniziò a causa delle continue guerre con gli invasori indiani che resero il regno economicamente povero. La grande città venne saccheggiata dagli indiani nel 1017. Da questo momento in avanti la capitale venne spostata a Polonnaruwa. I danni inferti alla città ed ai suoi impianti di irrigazione furono talmente pesanti da costringere la popolazione ad abbandonarla

La giungla non venne esplorata prima del diciannovesimo secolo, quando i britannici scoprirono le rovine e ne portarono alcune parti nelle città vicine per la restaurazione dei loro bacini di irrigazione.

Le rovine possono essere divise in tre categorie: i dagobas, i monasteri ed i pokunas. I dagobas sono edifici a forma di campana costruiti in mattoni, con dimensioni che spaziano da pochi metri ad oltre 340 metri di circonferenza. Alcuni di loro contengono abbastanza murature da costruire un paese per 25.000 abitanti. Dei monasteri sono stati trovati fondamenta, piattaforme e colonne. 

Il più famoso è Brazen Palace, eretto da re Dutugemunu intorno al 164 a.C.. I pokunas sono vasche che fornivano acqua potabile, disposti ovunque nella giungla. In città si trovava anche un sacro albero della Bodhi, che secondo alcuni risale al 245 a.C. La ferrovia venne portata da Kurunegala ad Anuradhapura nel 1905.

L’albero del Sri Maha Bodhi - Ecco il luogo più sacro e più sorvegliato dell’intero sito. Qui fu piantata, 2200 anni fa, una talea dell’albero sotto cui li Buddha ricevette l’illuminazione a Gaya, nell’India del nord. Situato sotto il tempio e protetto da un muro e da una cancellata, è oggi un enorme albero, il più vecchio del mondo, e un luogo di pellegrinaggio importantissimo per i buddhisti.

Loha Prasada, il palazzo di bronzo - Palazzo edificato nel II sec. prima della nostra era dal re Dutugemunu (II sec. a.C.). Oggi rimangono 1600 pilastri di pietra alti 3,80 m, che fungevano da base per l’edificio, in legno, che dovette bruciare qualche anno dopo essere stato costruito. Probabilmente era rivestito di lastre di bronzo, da cui il nome, e contava 9 piani e un migliaio di stanze.

Il dagoba Ruvanvelisaya - Letteralmente «polvere d’oro», anche questo enorme dagoba venne fatto costruire da Dutugemunu. Il cantiere era ancora aperto quando il sovrano dell’epoca si trovò in punto di morte. Suo fratello, allora, decise di erigere una impalcatura di bambù e di tendere un’enorme telo bianco tutto intorno all’edificio, per fargli credere che fosse terminato. Il re morì sereno, convinto che il dagoba fosse concluso. 

Placcato in oro alla sommità, l’edificio raggiunge i 90 m di altezza. Negli anni 30 è stato interamente ricostruito, ma gli ingegneri hanno appiattito la curva della cupola, distruggendo la perfezione della sua forma originaria. Intorno al muro di cinta, decine di teste di elefante custodiscono il sito. Intorno al duomo ci sono statue trovate nei dintorni, e precisamente quella di Dutugemunu e più distante, girando intorno all’edificio a sinistra, quella del fratello.

Il dagoba Thuparama - Il più antico dagoba dello Sri Lanka fu costruito appositamente per ospitare la clavicola del Buddha, che vi si trova ancora oggi. Verso il 1840 venne ricostruito con l’attuale forma a campana. I pilastri in cerchi concentrici sostenevano la tettoia circolare che formava una sorta di arcata.

Il dagoba Mirisaweti - Primo monumento fatto costruire da Dutugemunu dopo la riconquista di Anuradhapura, nel luogo esatto in cui piantò la sua lancia prima di bagnarsi nel lago Tissa. Questa lancia conteneva una reliquia del Buddha e venne protetta con il dagoba, che all’inizio degli anni 90 è stato rialzato fino a raggiungere i 58 m di altezza.

Il Jetavana Vihara - Vasto monastero di oltre 5 ettari costruito alla fine del III sec. a.C. intorno a un enorme dagoba, che raggiungeva in altezza i 120 m (oggi 70 m) ed era il più grande del sito. La freccia, in parte distrutta, era coronata da un pinnacolo ornato di pietre preziose. Sono stati ritrovati qui importanti testi risalenti al IX secolo. L’insieme attualmente è sottoposto a un importante opera di restauro sotto il patrocinio dell’Unesco.

Il Dalada Maligawa - Questo tempio, di cui oggi non rimangono che alcuni bei capitelli scolpiti, accolse il Dente del Buddha fin dal suo arrivo in Sri Lanka, nel IV sec. a.C. Attualmente è conservato a Kandy ed è oggetto di profonda venerazione.

Il Samadhi Buddha - Statua del IV sec. a.C. scolpita con grande maestria in un unico blocco di calcare; raffigura il Buddha in meditazione, nella posizione dello yogi: le gambe incrociate e le mani appoggiate una sopra l’altra, con i palmi rivolti verso il cielo.

L’Abhayagiri Vihara - Immenso monastero che si estende per più di 235 ettari, il suo nome significa «settentrionale». È caratterizzato dal suo dagoba, costruito sotto il regno di Vattagamini Abhaya nel I sec. a.C., che all’epoca era il più grande e bello dell’isola e misurava 115 m di altezza. Adesso non è alto più di 75 m ed è in corso di restauro. La sua base è circondata da elefanti di pietra bianca. Due bellissime vasche, le Kuttam Pokuna, servivano per le abluzioni degli alti funzionari del monastero. Vengono chiamate «bagni gemelli», anche se a torto, perché hanno proporzioni molto diverse (40 m una, 289 m l’altra) e inoltre la prima possiede anche una scala laterale. Il secondo bacino è alimentato da un doccione, e un bassorilievo raffigura un cobra a cinque teste. (il re serpente). Un sistema di canali sotterranei alimentava i bacini e filtrava l’acqua.

Il Ratna Prasada - In rovina al giorno d’oggi, questo «palazzo dei Gioielli» risale al VIII sec. Il reperto più interessante è una stele posta alla sinistra della scala delle rovine principali. Questa scala infatti è protetta da un guardiano scolpito con eccezionale maestria che regge un vaso carico di offerte e sormontato da un cobra a sette teste.

Il dagoba Lankarama - Piccolo dagoba che risale al 50 d.C. circa, fatto costruire dal re Vattagamini Abhaya, circondato da tre file di colonne che all’epoca sostenevano una tettoia.

Il tempio Isurumuniya - Si tratta di un tempio rupestre che fa parte di un grande complesso monastico risalente al III sec. a.C. È celebre per le sue sculture, che apparentemente non hanno alcun significato religioso, come per esempio un gruppo di elefanti che si abbeverano o un cavaliere in riposo accanto al suo cavallo. Sopra di lui si eleva il tempio più vecchio dello Sri Lanka, e al suo interno si può ammirare un bel Buddha seduto intagliato nella roccia. Accanto, un piccolo museo conserva la Stele degli amanti, la più celebre di Anuradhapura, che risale al IV o VI secolo. Gli innamorati si abbracciano in una posa molto evocativa. Nel museo si trova anche un grande Buddha coricato scolpito nella roccia.