Caratteristica
della
Istanbul
ottomana
è
la
quasi
totale
assenza
di
un'architettura
civile
in
pietra.
Infatti
gli
ottomani
usavano
come
materiale
di
costruzione
per
le
case
il
legno,
così
che
il
tempo,
i
terremoti
ed
i
numerosi
incendi
hanno
fatto
scomparire
quasi
dovunque
le
abitazioni
della
città
ottomana,
sostituite
oggi
da
anonimi
caseggiati.
- Palazzo
Dolmabahçe
e
Palazzo
Yildiz
Nei
secoli
successivi,
e
soprattutto
dopo
le
riforme
del
Tanzimat,
l'architettura
ottomana
è
stata
soppiantata
da
stili
europei.
In
contrasto
con
gli
elementi
tradizionali
del
Palazzo
Topkapi
e
delle
moschee
della
penisola
storica
il
Palazzo
Dolmabahçe
e
il
Palazzo
Yildiz
(con
il
Parco
Yıldız
accanto)
sono
chiaramente
di
stile
neobarocco.
Il
Palazzo
Dolmabahçe
è
il
primo
palazzo
di
stile
europeo
costruito
a
Istanbul,
costruito
dal
Sultano
Abdul
Mejid
I
tra
il
1843
e
il
1856.
È
situato
nella
parte
europea
della
città,
affacciato
al
Bosforo
di
fronte
a
Üsküdar.
Il
palazzo
fu
il
principale
centro
amministrativo
dell'Impero
Ottomano
dal
1856
al
1922,
fatta
eccezione
per
un
periodo
di
venti
anni
(1889
-
1909)
durante
i
quali
fu
usato
il
Palazzo
Yıldız.
Dal
1984
è
un
museo
che
ripercorre
la
storia
dell'Impero
ottomano
e
della
nuova
repubblica.
Il
complesso
del
Dolmabahçe
consiste
di
tre
edifici:
gli
appartamenti
di
stato
intesi
come
edificio
principale,
la
sala
cerimoniale
e
l'harem
imperiale.
Il
palazzo
è
caratterizzato
da
alcuni
motivi
dell'architettura
tradizionale
ottomana
negli
interni
e
da
una
ricerca
meticolosa
del
rococò
in
particolare
negli
esterni.
Nasce
a
scopo
di
emulazione
e
confronto
delle
principali
regge
europee,
realizzate
nell'epoca
del
barocco,
offrendo
a
volte
un
effetto
ostentato
e
anacronistico.
Gli
appartamenti
di
Stato
si
estendono
su
una
superficie
di
45.000 m²
calpestabili,
285
stanze,
44
sale
di
ricevimento.
La
zona
prettamente
abitativa
comprende
anche
un
hammam
realizzato
in
marmo
e
alabastro
e
una
libreria
contenente
i
libri
del
califfo
Abdul
Mejid
II.
Il
salone
cerimoniale
Muayede,
situato
tra
gli
appartamenti
di
Stato
e
l'harem,
è
un'area
di
2000 m²
con
56
colonne
e
una
cupola
alta
36
metri.
Qui
l'influenza
rococò
è
maggiore,
trattandosi
del
luogo
più
ufficiale
e
internazionale.
Il
palazzo
contiene,
tra
gli
edifici
satelliti
dei
tre
principali,
una
dipendenza
con
una
serra
in
vetro
e
una
mostra
permanente
di
orologi
realizzati
da
artigiani
francesi
e
inglesi
per
committenze
agiate
turche.
Mustafa
Kemal
Atatürk,
il
fondatore
e
primo
presidente
della
Turchia,
passò
gli
ultimi
anni
della
sua
vita
nel
palazzo,
dove
morì
alle
9:05
del
mattino
del
10
novembre,
1938,
in
una
stanza
che
è
ora
parte
del
museo.
I
Sultani
risiedevano
sino
alla
meta
dello
ottocento
nel
Palazzo
Topkapi
(letteralmente
"Porta
del
Cannone").
Sito
sul
Promontorio
del
Serraglio,
ovvero
Sarāyburnu,
tra
il
Corno
d'Oro
e
il
mar
di
Marmara,
è
il
nome
di
una
porta
del
Serraglio
(palazzo
sultanale)
ottomano
di
Costantinopoli
(oggi
Istanbul),
che
tra
il
1455
e
il
1458
crebbe
inglobando
il
sito
dell'antico
Palazzo
imperiale
bizantino
che
rispetto
al
Serraglio
era
peraltro
di
minor
superficie.
La
costruzione
palaziale
era
protetta
–
come
tante
altre
costruzioni
dalle
medesime
destinazioni
–
da
un
muro
di
cinta,
e
l'accesso
era
garantito
da
varie
porte,
affidate
ad
appositi
corpi
armati
di
guardia.
Una
di
esse
si
affacciava
nel
punto
in
cui
il
Corno
d'Oro
si
apre
sul
Mar
di
Marmara.
Altre
porte
erano:
La
Porta
della
Pace
(Bāb
ŭl-Selām),
la
Porta
di
Mezzo
(Orta
Kapı),
la
Porta
della
Maestà
(Bāb-ı
Hŭmāyūn),
la
Porta
delle
Vetture
(Araba
Kapısı)
e
la
Porta
della
Felicità
(Bāb
ŭl-Sa‘ādet).
Per
una
sorta
di
sineddoche
architettonica,
in
cui
una
parte
viene
a
descrivere
il
tutto,
la
Porta
del
Cannone
identificò,
a
partire
dal
XVIII
secolo,
tutto
il
Palazzo
del
Sultano
ottomano
(Topkapı
Sarāyı)
che,
in
età
repubblicana,
è
stato
destinato
ad
area
museale.
Attualmente
il
palazzo
è
adibito
a
museo
e
contiene
gli
splendidi
manufatti
che
formano
il
tesoro
del
sultano.
Tra
gli
altri
principali
edifici
di
interesse
architettonico
presenti
in
città
si
può
menzionare
la
Torre
di
Galata,
eretta
nel
1348,
ultimo
resto
delle
mura
che
proteggevano
il
quartiere
genovese
omonimo.
Molto
più
antica
la
Yerebatan
Sarayi
(Cisterna-Basilica)
una
grande
cisterna
sotterranea
per
la
raccolta
delle
acque,
costruita
da
Giustiniano
I
di
Bisanzio
nel
532,
la
quale
oggi
si
presenta
come
un
enorme
spazio
sotterraneo
di
circa
140
metri
per
70,
le
cui
volte
sono
sorrette
da
dodici
file
di
28
colonne
alte
9
metri
e
distanziate
l'una
dall'altra
di
4,90 m.
Dell'epoca
ottomana
sono
ancora
in
funzione
il
Grande
Bazar
d'Istanbul
e
il
Bazar
delle
spezie
d'Istanbul,
grandi
mercati
al
coperto
dove
si
trovano
numerosissimi
negozi
caratteristici
e
che
attirano
costantemente
folle
di
turisti.
Pag.
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