La
moschea Selimiye è una moschea ottomana che si trova a Edirne. La città
giace su un'ansa del fiume Tunca, affluente del Meric, Evros in
greco, che segna per un lunghissimo tratto il confine con la Grecia. La
città fu fondata nel V secolo a.C. dagli Odrisi, tribù di ceppo
tracico che fondò un potente regno con capitale Seuthopolis,
nell'odierna Bulgaria. L'imperatore Adriano contribuì ad abbellirla con
molti edifici e le diede il suo nome.
Nel
323 l'imperatore Costantino vi sconfiggeva le truppe dell'avversario
Licinio e 55 anni più tardi un altro imperatore, Flavio Valente vi trovò
la morte in battaglia nel suo tentativo di arginare l'invasione dei
Goti. Nel 1353 il sultano Murad I la tolse al debole impero
bizantino e ne fece la capitale dell'impero ottomano, ruolo che svolse
fino al 29 maggio 1453, data della conquista di Costantinopoli per opera
del sultano Maometto II. Fu in questo periodo che ad Edirne vennero
costruiti gli splendidi edifici che ancora oggi ammiriamo.
La
moschea venne commissionata dal sultano Selim II e costruita
dall'architetto Mimar Sinan fra il 1568 ed il 1574. Fu considerata da
Sinan il suo capolavoro e uno dei più elevati esempi di architettura
ottomana.
Questa
grande moschea è ubicata al centro di un complesso külliye
costituito da un ospedale, una madrassa, una biblioteca, un hammam ed un
gruppo di negozi. In questa moschea Sinan impiegò un sistema ottagonale
di sostegno che venne creato attraverso otto pilastri inseriti in un
involucro quadrato di mura. Le quattro semi-cupole, agli angoli, dietro
gli archi che nascono dai pilastri, sono le sezioni intermedie tra
l'enorme cupola (31.25 metri di diametro con profilo sferico) e le
pareti.

Mentre
le moschee convenzionali erano costituite da un interno segmentato, lo
sforzo di Sinan a Edirne fu quello di realizzare una struttura che
consentisse di vedere il mihrab da qualsiasi posizione all'interno della
moschea. Circondata da quattro minareti alti più di 80 metri, la
moschea di Selim II ha una grande cupola in cima. Intorno alla moschea
vi sono biblioteche, madrasse, ospizi, bagni turchi, cucine per i
poveri, negozi, ospedale e cimitero. Questi servizi sono stati allineati
lungo un asse e raggruppati là dove possibile. Di fronte alla moschea
si trova un piazzale rettangolare con una superficie pari a quella della
moschea.
L'innovazione,
non è nelle dimensioni della costruzione, ma nell'organizzazione del
suo interno. Questi gli elementi innovativi:
- il
mihrab è spinto indietro in un'abside, come in un'alcova, con uno
spazio sufficientemente profondo da consentire l'illuminazione da
finestre poste sui tre lati. Questo ha l'effetto di rendere, i pannelli
di piastrelle posti nella parte inferiore, splendenti con la semplice
luce naturale;
- la
sala principale è a forma ottagonale con cupola di copertura circolare;
- la
cupola è sorretta da otto imponenti pilastri e completamente rivestita
da decorazioni in ceramica di Iznik;
- la
volta ottagonale dispone ai quattro angoli di altrettante semicupole.
La
bellezza derivante dalle forme geometriche è il culmine della ricerca
progettuale di una lunga vita, da parte di Sinan, per ottenere uno
spazio unitario interno.
Durante
l'assedio bulgaro di Edirne, nel 1913, la cupola della moschea venne
colpita dall'artiglieria. Grazie alla robusta costruzione della cupola,
la moschea sopravvisse all'assalto riportando solo danni minori. Su
ordine di Atatürk il danno non fu ripristinato per servire da monito
per le generazioni future.
