Moschea Selimiye e suo complesso sociale
Turchia

 PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2011

    

La moschea Selimiye è una moschea ottomana che si trova a Edirne. La città giace su un'ansa del fiume Tunca, affluente del Meric, Evros in greco, che segna per un lunghissimo tratto il confine con la Grecia. La città fu fondata nel V secolo a.C. dagli Odrisi, tribù di ceppo tracico che fondò un potente regno con capitale Seuthopolis, nell'odierna Bulgaria. L'imperatore Adriano contribuì ad abbellirla con molti edifici e le diede il suo nome. 

Nel 323 l'imperatore Costantino vi sconfiggeva le truppe dell'avversario Licinio e 55 anni più tardi un altro imperatore, Flavio Valente vi trovò la morte in battaglia nel suo tentativo di arginare l'invasione dei Goti. Nel 1353 il sultano Murad I  la tolse al debole impero bizantino e ne fece la capitale dell'impero ottomano, ruolo che svolse fino al 29 maggio 1453, data della conquista di Costantinopoli per opera del sultano Maometto II. Fu in questo periodo che ad Edirne vennero costruiti gli splendidi edifici che ancora oggi ammiriamo.

La moschea venne commissionata dal sultano Selim II e costruita dall'architetto Mimar Sinan fra il 1568 ed il 1574. Fu considerata da Sinan il suo capolavoro e uno dei più elevati esempi di architettura ottomana.

Questa grande moschea è ubicata al centro di un complesso külliye costituito da un ospedale, una madrassa, una biblioteca, un hammam ed un gruppo di negozi. In questa moschea Sinan impiegò un sistema ottagonale di sostegno che venne creato attraverso otto pilastri inseriti in un involucro quadrato di mura. Le quattro semi-cupole, agli angoli, dietro gli archi che nascono dai pilastri, sono le sezioni intermedie tra l'enorme cupola (31.25 metri di diametro con profilo sferico) e le pareti.

Mentre le moschee convenzionali erano costituite da un interno segmentato, lo sforzo di Sinan a Edirne fu quello di realizzare una struttura che consentisse di vedere il mihrab da qualsiasi posizione all'interno della moschea. Circondata da quattro minareti alti più di 80 metri, la moschea di Selim II ha una grande cupola in cima. Intorno alla moschea vi sono biblioteche, madrasse, ospizi, bagni turchi, cucine per i poveri, negozi, ospedale e cimitero. Questi servizi sono stati allineati lungo un asse e raggruppati là dove possibile. Di fronte alla moschea si trova un piazzale rettangolare con una superficie pari a quella della moschea.

L'innovazione, non è nelle dimensioni della costruzione, ma nell'organizzazione del suo interno. Questi gli elementi innovativi:

- il mihrab è spinto indietro in un'abside, come in un'alcova, con uno spazio sufficientemente profondo da consentire l'illuminazione da finestre poste sui tre lati. Questo ha l'effetto di rendere, i pannelli di piastrelle posti nella parte inferiore, splendenti con la semplice luce naturale;

- la sala principale è a forma ottagonale con cupola di copertura circolare;

- la cupola è sorretta da otto imponenti pilastri e completamente rivestita da decorazioni in ceramica di Iznik;

- la volta ottagonale dispone ai quattro angoli di altrettante semicupole.

La bellezza derivante dalle forme geometriche è il culmine della ricerca progettuale di una lunga vita, da parte di Sinan, per ottenere uno spazio unitario interno.

Durante l'assedio bulgaro di Edirne, nel 1913, la cupola della moschea venne colpita dall'artiglieria. Grazie alla robusta costruzione della cupola, la moschea sopravvisse all'assalto riportando solo danni minori. Su ordine di Atatürk il danno non fu ripristinato per servire da monito per le generazioni future.