Afrodisia (Aphrodisias)
è un'antica città della Caria in Asia
Minore. Si trova su un altopiano, ad un'altitudine di circa 600
m. s.l.m.,
presso la valle del Meandro.
La zona fu spesso soggetta ai terremoti.
L'attuale
villaggio di Geyre,
nei cui pressi si trova il sito archeologico, si trova nella
sottoprefettura di Karacasu e nella prefettura di Aydın (l'antica Tralles),
da cui dista circa 100 km, e a circa 230 km da Smirne (Izmir).
Un
centro abitato esistette nei pressi della città già in epoca tardo neolitica (agli
inizi del VI
millennio a.C. e andò formando un "tepe"
(Pekméz Tépé), ossia un'elevazione artificiale, cresciuta per il
sovrapporsi dei livelli successivi di abitazioni.
Sull'acropoli
della città sono stati rinvenuti i resti di sette successivi strati di
abitato, a partire dall'età
del bronzo.
Lo
storico bizantino Stefano
di Bisanzio ci riporta un precedente nome della città come
"Ninoe", che sarebbe derivato dal leggendario re Nino di Babilonia,
sposo di Semiramide,
ovvero dalla dea Nin, la divinità accadica più
tardi identificata con Astarte. Fin da epoca antichissima dovette
trattarsi di un luogo di culto della Grande
Madre anatolica.
Il nome
di Afrodisia, con cui la città venne conosciuta in epoca ellenistica e
romana, deriva dalla dea Afrodite,
con cui i Greci identificavano la dea Astarte.
Le
prime notizie storiche risalgono alle monete cittadine
coniate in bronzo e
in argento nel II
secolo a.C. Secondo lo storico Appiano
di Alessandria, a seguito di un responso dell'oracolo
di Apollo a Delfi, Silla inviò
nell'82 a.C.al
santuario di Afrodite una corona e una doppia ascia d'oro, che furono più
tardi raffigurate sulle emissioni monetali.
Lo
sviluppo della città si ebbe soprattutto in epoca imperiale
romana: per la sua fedeltà ad Ottaviano nelle guerre civili
che lo portarono al potere come Augusto, le fu riconosciuta l'autonomia
(continuamente contestata dalle altre città e dallo stesso governatore,
costringendo la città a pagare ogni volta onerose ambascerie per
appellarsi all'imperatore affinché venisse confermato lo status),
La città
si sviluppò a partire da insediamenti preistorici che si erano
stabiliti sulla collina dell'acropoli e
presso il settore nord della città, dove più tardi sorse il tempio di
Afrodite. Un abitato preistorico con tracce di frequentazione fino
all'epoca ellenistica sorse anche sulla vicina altura di "Pekmez
Tepe". Nel tardo periodo ellenistico lo sviluppo urbano avvenne
invece nella zona intorno all'agorà.
In epoca romana la città si sviluppò intorno a questi nuclei abitati.
La città,
a causa del suo sviluppo graduale, non ebbe una pianta pianificata e
regolare e i principali monumenti sorsero via via dove se ne presentava
l'opportunità e l'occasione.
TEMPIO
DI AFRODITE - Il tempio venne costruito nel corso del I
secolo a.C., su un più antico luogo di culto dedicato alla dea Afrodite.
Il temenos (recinto
sacro) venne completato solo nel II
secolo sotto l'imperatore Adriano.
Alcune tracce di mosaici
ellenistici hanno tuttavia fatto ipotizzare la presenza di un
edificio templare precedente a quello di epoca romana.
Il
tempio aveva otto colonne in facciata ("ottastilo") e tredici
sui lati lunghi ed era di ordine
ionico. Su alcuni fusti delle colonne sono ancora iscritti i nomi
dei donatori che offrirono il denaro per la loro erezione al momento
della costruzione dell'edificio.
La
statua di culto del tempio è stata identificata con una statua
rinvenuta nei pressi all'inizio degli scavi, nella quale Afrodite è
raffigurata in modo molto simile all'Artemide del santuario
di Efeso.
Alla
fine del V
secolo, per la trasformazione in chiesa, furono eliminati i muri
della cella e le colonne della peristasi (il
colonnato che circonda la cella) furono spostate per ingrandire
l'edificio. Furono inoltre costruiti nuovi muri sui lati corti, che
costituirono l'abside e
la facciata della chiesa. Successivamente venne aggiunto un atrio di
ingresso. Nell'abside sono conservati resti di affreschi dell'XI e XII
secolo.
TETRAPILO
- Un tetrapilo (tetrapylon,
quattro gruppi di quattro colonne disposte in quadrato) venne costruito
nel II
secolo come passaggio monumentale su una delle vie cittadine,
forse come propileo di ingresso verso il tempio di Afrodite.
Sui due
lati principali, le due coppie di colonne della facciata, con fusti
scanalati a spirale, sono sormontate da frontoni spezzati, mentre le
colonne centrali della fila più interna sono collegate da frontoni
semicircolari con rilievi. Il tetrapilo, distrutto dai terremoti, è
stato rimontato con i frammenti ritrovati negli scavi nel 1990.
ODEON
E PALAZZO DEL VESCOVO - Presso il tempio sorge anche un piccolo odeion (teatro
coperto), costruito agli inizi del II
secolo. La cavea, in origine sormontata da un portico, poggia su
sostruzioni voltate, e vi si accedeva da un corridoio che passava alle
spalle della scena,
ornato dai ritratti di importanti cittadini. Dopo il crollo della parte
superiore, forse per il terremoto del IV
secolo fu utilizzato come sala per conferenze.
All'odeion è
annesso un complesso residenziale con ambienti di rappresentanza e peristilio colonnato,
che si ritiene sia stato utilizzato in epoca bizantina come
residenza del vescovo.
AGORA'
- Collocata tra l'acropoli e il tempio di Afrodite, non ancora
interamente scavata, l'agorà è
costituita da una vasta piazza rettangolare, impiantata nel I
secolo a.C., circondata da portici di ordine
ionico. Il lato settentrionale ("portico nord"),
contiguo al palazzo vescovile, venne ricostruito nel V
secolo.
PORTICO
DI TIBERIO - Una seconda piazza porticata, immediatamente a sud, è
conosciuta come "portico di Tiberio" per la presenza di
un'iscrizione in onore di questo imperatore.
La
piazza termina verso est con una porta monumentale della metà del II
secolo: quest'ultima, in seguito alle inondazioni seguite al
terremoto del IV
secolo venne trasformata in un ninfeo collegato
alle cisterne e al sistema idraulico utilizzato per controllare le
acque.
TERME
DI ADRIANO - Sul lato corto occidentale del portico di Tiberio,
venne costruito nel II
secolo sotto l'imperatore Adriano un grande impianto
termale. Scavato nel 1904, i ritrovamenti furono portati al Museo
archeologico di Istanbul.
Davanti
alla facciata delle terme, con portale monumentale tra due ali, si
trovava una palestra con colonnati sui quattro lati.
La
planimetria interna si articolava intorno al calidarium (stanza
per bagni con acqua calda) centrale, circondato da apoditerium (spogliatoio), sudatorium (stanza
per bagni di vapore), tepidarium (stanza per bagni con acqua
tiepida) e frigidarium (stanza per bagni con acqua fredda). I
sotterranei conservano gallerie di servizio, condutture idriche e
caldaie per il riscaldamento degli ambienti e dell'acqua.
In
epoca bizantina le terme erano ancora utilizzate, ma con spazi più
ridotti.
TEATRO
- Appoggiato sul lato orientale dell'acropoli, fu inaugurato nel 27
a.C. e subì dei rimaneggiamenti nel II
secolo per adattarlo ai giochi gladiatori.
In seguito al crollo della parte superiore nel terremoto del VII
secolo, fu ricoperto di terra e vi furono insediate abitazioni.
La
cavea poteva ospitare circa 5.000 spettatori. Davanti alla scena venne
eretto un piccolo porticato con pilastri ornati da semicolonne doriche
Nel
teatro venne rinvenuto un rilievo offerto da Zoilo, liberto imperiale
e che aveva finanziato la costruzione dell'edificio scenico.
Alle
spalle della scena del teatro si trova una piazza quadrangolare,
pavimentata in marmo, sistemata nel IV
secolo. Su questa si affacciava un piccolo impianto termale del II o III
secolo.
SEBASTEION
- L'edificio, scoperto negli scavi del 1979,
era dedicato al culto di Augusto (in greco Sebastos).
È costituito da due grandi portici che bordano una sorta di via
processionale lunga 80 m e larga 14, donate da due diverse famiglie di
notabili cittadini sotto i regni di Claudio e Nerone.
I
portici si sviluppavano su tre ordini sovrapposti: al piano terra un
portico con semi-colonne doriche con botteghe, al secondo livello
edicole chiuse da semi-colonne ioniche e al terzo da semi-colonne
corinzie.
All'interno
delle edicole del secondo ordine vi erano bassorilievi raffiguranti
scene mitologiche ed eroi della mitologia greca, mentre nel terzo ordine
vi erano rilievi di Augusto e di altri personaggi della dinastia
giulio-claudia con rappresentazioni figurate dei popoli o ethne sottomessi
da Roma.
I
numerosi rilievi rinvenuti negli scavi mostrano scene mitologiche e
alcuni personaggi della famiglia
imperiale.
STADIO
- Si trova nel settore settentrionale della città e doveva avere
una capacità di circa 30.000 posti (262 m x 59 m) e si data alla fine
del I o
agli inizi del II
secolo. In seguito alla distruzione del teatro, la sua estremità
curvilinea fu utilizzata per gli spettacoli dei gladiatori. La sua
struttura architettonica rappresenta un connubio tra arte greca e
romana, invero, la sua forma particolare e polivalente racchiude il
meglio del teatro greco, utile alle olimpiadi, e il meglio della
funzionalità romana per, appunto, i combattimenti tra gladiatori.
MURA
- Le mura che
circondavano la città (perimetro di circa 3,5 km) furono
impiantate a seguito dell'invasione dei Goti nel 260. A causa dei
successivi terremoti furono tuttavia in gran parte ricostruite nel IV
secolo con blocchi di reimpiego presi dai monumenti del
centro cittadino. Dopo la loro distruzione nel VII
secolo la difesa della città fu assicurata da un fortino
costruito sull'acropoli.
Le
porte sono quattro: (porta nord o nord-est, porta est, con cortile
interno, porta ovest o porta di Antiochia).
Attualmente
restano visibili ampi settori delle mura sui lati nord ed ovest, mentre
sul lato orientale, occupato dal villaggio di Geyre, sono andate in gran
parte distrutte.
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