Nisa
(talvolta chiamata Parthaunisa) era un'antica città, che fu capitale
dell'impero dei parti, nel territorio dell'odierno Turkmenistan. Le sue
rovine si trovano 10 km a ovest della capitale turkmena Ashgabat
sull'altopiano in cima ad una collina.
Nisa
fu fondata dai parti come capitale del loro impero oltre 2300 anni fa.
Nel corso del tempo divenne una città florida con un palazzo reale
protetto da 43 torri, diversi templi e una vivace attività commerciale.
Nel
XII secolo fu assediata dai mongoli che in pochi giorni la conquistarono
e rasero al suolo. Tutti gli oggetti rinvenuti sono esposti al Museo
della storia nazionale di Ashgabat.
I
Parti (o Arsacidi), appartenevano all’ampia confederazione dei nomadi
Sciti delle steppe centroasiatiche. Il loro gruppo (Parni, Aparni) era
originario delle regioni a sud del Mare d’Aral: lo raccontano le fonti
classiche. Verso la metà del III secolo a.C. Arsace I si impadronì del
potere in Partia, liberandosi dal controllo dei Seleucidi. E’ il
prodromo di una gloriosa e secolare epopea che vedrà i Parti dominare
le regioni orientali, per poi rivaleggiare con Roma e infine soccombere
di fronte ai Sasanidi nei primi decenni del III secolo d.C. Una delle
prime grandi fondazioni reali fu proprio Nisa Vecchia, l’antica
Mithradatkert. La sua importanza risiede nel costituire una delle più
antiche testimonianze di un centro ufficiale e monumentale del primo
periodo arsacide: momento cruciale di gestazione, definizione e
consolidamento di quegli orientamenti sociali-politici-culturali che
confluiranno nell’arte composita di questo popolo.
L’area
archeologica di Nisa si estende ai piedi della catena montuosa del Kopet
Dagh, nel Turkmenistan meridionale. Due siti vicini, Nisa Nuova e Nisa
Vecchia emergono oggi dalla pianura pedemontana a fianco del moderno
villaggio di Baghir, 18 km a ovest della capitale Ashgabat. I due
centri, così come li conosciamo oggi, vennero fondati in epoca partica
su rilievi naturali.
Nisa
Nuova fu probabilmente la città, cinta di mura turrite e con una
cittadella interna. Nisa Vecchia (la fortezza di Mitridate), invece, fu
centro cerimoniale e cittadella reale. Quest’ultima è assai meglio
nota in quanto a partire dagli anni ’30 del secolo scorso si sono
succeduti scavi sovietici, turkmeni ed italiani che proseguono tuttora.
Oggi possediamo una conoscenza certo ancora parziale, ma soddisfacente
dell’impianto interno e dei caratteri principali della cittadella di
Nisa Vecchia.

La
favorevole posizione topografica della cittadella di Mitridate e
l’imponente cortina di mura turrite in mattoni crudi dovevano dare al
visitatore l’impressione di una guarnita roccaforte; ancora oggi,
seppure trasformate in dolci ondulazioni sul bordo del tepe, le mura di
Nisa Vecchia conservano un aspetto maestoso.
Tuttavia,
le ricerche che oramai da oltre 70 anni si susseguono sul sito sempre
più evidenziano che la reale destinazione di questo impianto non era
militare o strategica: non un baluardo, insomma, e neppure
un’arroccata residenza reale, ma un vero e proprio centro destinato a
cerimoniali celebrativi della dinastia arsacide.
Esaltazione,
al tempo medesimo, della regalità partica e della potenza di un nuovo
gruppo etnico affermatosi sulla scena internazionale. In questa sua
dimensione celebrativa - ed è qui che l’arte di Nisa illustra la sua
ricchezza ed il suo fascino - arte ed architettura attingono a diverse
tradizioni culturali: alcune da ricondurre alle origini della dinastia
(il mondo delle steppe), altre a forti influssi iranici (Achemenidi),
altre ancora al diffondersi dell’Ellenismo in Asia con e dopo
Alessandro.
