Fortezza parta di Nisa
Turkmenistan

 PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2007

    

Nisa (talvolta chiamata Parthaunisa) era un'antica città, che fu capitale dell'impero dei parti, nel territorio dell'odierno Turkmenistan. Le sue rovine si trovano 10 km a ovest della capitale turkmena Ashgabat sull'altopiano in cima ad una collina.

Nisa fu fondata dai parti come capitale del loro impero oltre 2300 anni fa. Nel corso del tempo divenne una città florida con un palazzo reale protetto da 43 torri, diversi templi e una vivace attività commerciale.

Nel XII secolo fu assediata dai mongoli che in pochi giorni la conquistarono e rasero al suolo. Tutti gli oggetti rinvenuti sono esposti al Museo della storia nazionale di Ashgabat.

I Parti (o Arsacidi), appartenevano all’ampia confederazione dei nomadi Sciti delle steppe centroasiatiche. Il loro gruppo (Parni, Aparni) era originario delle regioni a sud del Mare d’Aral: lo raccontano le fonti classiche. Verso la metà del III secolo a.C. Arsace I si impadronì del potere in Partia, liberandosi dal controllo dei Seleucidi. E’ il prodromo di una gloriosa e secolare epopea che vedrà i Parti dominare le regioni orientali, per poi rivaleggiare con Roma e infine soccombere di fronte ai Sasanidi nei primi decenni del III secolo d.C. Una delle prime grandi fondazioni reali fu proprio Nisa Vecchia, l’antica Mithradatkert. La sua importanza risiede nel costituire una delle più antiche testimonianze di un centro ufficiale e monumentale del primo periodo arsacide: momento cruciale di gestazione, definizione e consolidamento di quegli orientamenti sociali-politici-culturali che confluiranno nell’arte composita di questo popolo.  

L’area archeologica di Nisa si estende ai piedi della catena montuosa del Kopet Dagh, nel Turkmenistan meridionale. Due siti vicini, Nisa Nuova e Nisa Vecchia emergono oggi dalla pianura pedemontana a fianco del moderno villaggio di Baghir, 18 km a ovest della capitale Ashgabat. I due centri, così come li conosciamo oggi, vennero fondati in epoca partica su rilievi naturali. 

Nisa Nuova fu probabilmente la città, cinta di mura turrite e con una cittadella interna. Nisa Vecchia (la fortezza di Mitridate), invece, fu centro cerimoniale e cittadella reale. Quest’ultima è assai meglio nota in quanto a partire dagli anni ’30 del secolo scorso si sono succeduti scavi sovietici, turkmeni ed italiani che proseguono tuttora. Oggi possediamo una conoscenza certo ancora parziale, ma soddisfacente dell’impianto interno e dei caratteri principali della cittadella di Nisa Vecchia.

Nisa4.jpg (228578 byte)Nisa5.jpg (156576 byte)La favorevole posizione topografica della cittadella di Mitridate e l’imponente cortina di mura turrite in mattoni crudi dovevano dare al visitatore l’impressione di una guarnita roccaforte; ancora oggi, seppure trasformate in dolci ondulazioni sul bordo del tepe, le mura di Nisa Vecchia conservano un aspetto maestoso. 

Tuttavia, le ricerche che oramai da oltre 70 anni si susseguono sul sito sempre più evidenziano che la reale destinazione di questo impianto non era militare o strategica: non un baluardo, insomma, e neppure un’arroccata residenza reale, ma un vero e proprio centro destinato a cerimoniali celebrativi della dinastia arsacide. 

Esaltazione, al tempo medesimo, della regalità partica e della potenza di un nuovo gruppo etnico affermatosi sulla scena internazionale. In questa sua dimensione celebrativa - ed è qui che l’arte di Nisa illustra la sua ricchezza ed il suo fascino - arte ed architettura attingono a diverse tradizioni culturali: alcune da ricondurre alle origini della dinastia (il mondo delle steppe), altre a forti influssi iranici (Achemenidi), altre ancora al diffondersi dell’Ellenismo in Asia con e dopo Alessandro.