La piazza principale della capitale belga misura soltanto
110 metri di lunghezza e 68 metri di larghezza,
ma i numerosi edifici delle corporazioni che
affiancano il palazzo comunale la rendono uno
dei complessi architettonici più affascinanti
di tutta Europa.
Nel
X secolo, i Duchi di
Lotaringia avevano costruito
un forte su un'isola del fiume
Senne (che allora scorreva
all'incirca lungo il tracciato
di quello che oggi è il
Boulevard Anspach): fu
l'origine di Bruxelles. Verso
la fine dell'XI secolo, nei
pressi del forte si provvide
alla bonifica della zona, il
quartiere della Grand-Place
all'epoca, infatti, era un
terreno paludoso contornato di
vari isolotti sabbiosi. Presto
vi s'installò un mercato
all'aperto e finalmente prese
il nome di Nedermerkt,
il "Mercato basso".
L'installazione
di un luogo di mercato in
questo punto è all'origine
dello sviluppo commerciale di
Bruxelles. Uno scritto datato
1174 menziona un "mercato
basso" (forum inferius)
situato vicino al punto
d'inizio della navigabilità
della Senne, utilizzato anche
come luogo di carico/scarico
delle barche (portus). Questo
quartiere commerciale,
dipendente dalla chiesa di San
Nicola (patrono dei
commercianti), si presentava
allora allineato intorno a
quello che era l'asse
principale: lo Steenweg,
oggi Steenstraat, o in
francese "Rue des Pierres",
via delle pietre, dal fatto
che fu la prima via cittadina
ad essere pavimentata. Era
un'importante via che
collegava all'epoca le due
prospere regioni delle Fiandre
e della Renania.
All'inizio
del XIII secolo vennero
costruiti tre mercati coperti
tra un nuovo asse (l'odierna
Grasmarkt, o Rue du Marché
aux herbe, e il lato nord
della piazza. Un mercato delle
carni, uno del pane e uno dei
tessuti. Questi mercati,
proprietà dei Duchi di
Brabante, permettevano di
esporre le merci al riparo
delle intemperie e di
controllarne la qualità e la
vendita a fini fiscali. Il
crescere del commercio e le
necessarie sistemazioni della
piazza, a partire dall'inizio
XIV secolo, cominciano a
rilevare un'importanza
esistenziale delle autorità
della città (mercanti e
artigiani) nei confronti di
quelle dei signori. In seguito
al nascere di problemi
economici, il duca inizia a
vendere via via parti dei suoi
diritti sul controllo del
commercio e dei mulini al
Consiglio cittadino.
La
Città di Bruxelles, in
concorrenza con le vicine città
di Mechelen e Lovanio, fa per
prima costruire a sue spese,
nel 1362, un nuovo e vasto
Mercato dei tessuti nell'altro
lato della piazza. Poi
acquista e demolisce tutte le
case e botteghe che sorgono
irregolari nella piazza al
fine di stabilirne i confini.
La costruzione del nuovo Stadhuis,
Municipio, in più fasi fra il
1401 e il 1455, trasforma la
piazza in sede del potere
municipale, in
contrapposizione al potere
centrale simboleggiato dal
vecchio Palazzo ducale del
Coudenberg oggi scomparso. Di
fronte al Municipio, il
vecchio mercato del pane, che
prenderà più tardi il nome
di Maison du Roi, perde
dal 1406 la sua funzione
commerciale per essere
trasformato in luogo di
Giustizia. Intorno alla piazza
si iniziano a costruire le
residenze dei ricchi mercanti
e le sedi delle potenti
Corporazioni.
La
piazza fu, nei secoli, teatro
di numerosi avvenimenti
storici. Nel 1523 vi vengono
bruciati al rogo
dall'Inquisizione Henri Voes e
Jean Van Eschen, i primi
martiri protestanti.
Quarant'anni più tardi, il 5
giugno 1568, i Conti d'Egmont
e di Hornes vi vengono
decapitati dal Duca d'Alba per
aver ostacolato lo stabilirsi
dell'Inquisizione nelle
Fiandre e per essersi battuti
per l'indipendenza dalla
Spagna.
Il
13, 14 e 15 agosto del 1695,
nella Guerra della Grande
Alleanza la piazza fu
gravemente colpita durante il
cosiddetto Bombardamento di
Bruxelles da parte delle
70.000 truppe francesi del Re
Sole, guidate dal maresciallo
de Villeroy in rappresaglia
all'attacco che la Lega di
Augusta aveva portato alla
città di Namur, controllata
dai Francesi. La totalità
delle case signorili e delle
Corporazioni, costruite in
legno vennero distrutte. Solo
la facciata del Municipio con
la Torre, la Maison du Roi
ed alcune pareti in pietra
resistettero alle palle
incendiarie. Le Gilde in pochi
anni ne costruiscono una copia
leggermente ripulita nello
stile e vengono stabilite
rigide regole nella
costruzione edilizia. Ad
esempio bisogna rispettare una
determinata altezza degli
edifici, ci sono precise
indicazioni riguardo la forma
dei frontoni o del numero
delle finestre.
La
grande piazza risulta
particolarmente imponente
proprio per la sua struttura
chiusa. Osservandola meglio si
nota la sua complessità e
anche le sue contraddizioni.
L’originalità della piazza
rinascimentale, dominata dalla
presenza del palazzo comunale
di stile gotico, risiedo
proprio nella mancanza di un
aspetto unitario, nella
costante contraddizione fra
medioevo e modernità.
Sul
lato occidentale predomina
soprattutto l’immagine
medioevale, ognuna delle
strette case delle
corporazioni tenta a tutti i
costi di distinguersi dalla
casa vicina. Di fronte al
palazzo comunale si trova la
neogotica casa del re. Come
una roccia finemente cesellata
in un mare di pezzi unici.
Soltanto su un lato, quello
orientale, si è fermato lo
stile rinascimentale,
rappresentato dal palazzo del
balivo spagnolo, Maximiliam
Emanuel II.



Nel
corso dei due secoli
successivi la piazza subì un
lento degrado. Alla fine del
XVIII secolo i Sanculotti
distrussero una buona parte
dei simboli e statue
dell'Ancien Régime e in
seguito gli edifici saranno
vittime di rinnovi non sempre
felici, ed interventi ambigui.
Sotto l'impulso del sindaco
Charles Buls, l'insieme sarà
progressivamente restaurato o,
dove necessario, ricostruito,
sulla base dei piani originali
e raffigurazioni dell'epoca
della grande ricostruzione.
Nel
1856, al centro della piazza,
sarà installata una fontana
monumentale in commemorazione
del venticinquesimo
anniversario di regno di
Leopoldo I; rimpiazzata già
nel 1860 da un'altra dedicata
ai Conti d'Egmont e di Hornes
posta sul luogo della loro
decapitazione (davanti la Maison
du Roi e oggi spostata
nella piazza del Petit Sablon.
La
Grand-Place ha conservato il
suo ruolo secolare di Mercato
mattutino fino al 19 novembre
1959. In fiammingo è ancora
chiamata Grote Markt.
Frequentemente
vengono organizzati eventi
festivi e culturali sulla
Grand Place, come gli
spettacoli di luci e suoni
durante il periodo natalizio,
o le illuminazioni animate
dell'estate. Fra i più
importanti e famosi sono l'Ommegang
e l'Infiorata.
All'inizio
di luglio si svolge sulla
Grand Place l'Ommegang, una
delle maggiori e migliori
rievocazioni storiche
d'Europa. Propone un fastoso
Corteo in costume di oltre
1400 figuranti in costume
d'epoca dei rappresentanti
delle Corporazioni delle
Scuole e dei Corpi armati, a
ricordo di un simile evento
avvenuto nel 1549 alla
presenza dell'imperatore Carlo
V, della sorella Eleonora
d'Asburgo, vedova di Francesco
I, e di suo figlio Filippo II
di Spagna.
Tutti
gli anni pari, il week-end del
15 agosto, festa
dell'Assunzione di Maria, la
Grand Place si ricopre d'un
immenso tappeto di fiori
(Infiorata) di 25 metri di
larghezza per 75 di lunghezza,
formato dai fiori provenienti
da più di 500 000 piante
di Begonie.
L’Hotel
de Ville,
la Maison
du Roi e il Palazzo dei duchi di Brabaule

L'Hotel
de Ville, che conserva intatte e ben visibili le
sue componenti gotiche sotto le esuberanti
aggiunte del XVIII secolo, occupa una
consistente porzione del lato sud della
Grande-Place ed è costituito da un gruppo di
edifici organizzati attorno a un cortile interno
rettangolare. Fu costruito tra il 1402 e il 1455
probabilmente da Jacob Van Thienen. Fino
al 1795 ospitava - oltre alle autorità
municipali - anche la dieta regionale del
Brabante. L'ala orientale risale agli inizi del XV
secolo,
mentre quella occidentale fu aggiunta nel
1450.
Nonostante
abbia resistito al bombardamento del 1695, fu
restaurato negli anni immediatamente successivi
e poi ancora nel XIX secolo. La parte che si
affaccia sulla piazza risale al XV secolo ed è
formata da due costruzioni a forma di
"L". Disposta su tre piani, termina
con un tetto molto slanciato dove si aprono
quattro file di abbaini. L'ingresso principale,
ai piedi della Torre (Beffroi), è fiancheggiato
da arcate. Il Beffroi, ripartito in cinque
livelli, finisce con una elegante lanterna
ottagonale sormontata da un'agile guglia
piramidale.
La
torre di stile gotico è dovuta all'architetto
Jan Van Ruysbroeck. Al suo vertice si trova una
statua di San Michele Arcangelo, il santo
patrono della città di Bruxelles, che combatte
il drago.Tutta la facciata è decorata con
statue del XIX secolo. All'interno sono stati
conservati in gran parte gli ambienti e le
decorazioni originali, con affreschi, arazzi,
mobili e legni intagliati. Solo negli ultimi due
secoli sono state apportate alcune modifiche
alla struttura per adeguarla alle necessità
dell'amministrazione municipale.
Di fronte all'Hotel de Ville sorge il secondo edificio più
importante di questo insieme architettonico,
la Maison
du Roi, oggi sede del Museo comunale. L'edificio
primitivo, che fu eretto tra il 1515 e il 1536
su ordine di Carlo V, era una costruzione di
tre piani in forme tardogotiche con un tetto in
stile rinascimentale. Restaurato una prima volta
nel 1767, subì interventi radicali e un'ampia
ricostruzione a partire dal 1873. Ispirandosi al
modello originale, l'architetto Pierre Victor
Jamaer eliminò gli elementi postgotici. Il
risultato è un edificio neogotico in mattoni a
tre piani, con la facciata ad arcate, il tetto
pendente e un agile Beffroi.
Il Palazzo dei
duchi di Brabante da l'impressione di essere
l'edificio più grande di tutta
la Grande-Place.
In realtà ciò che colpisce l'occhio del
visitatore è la monumentale facciata in stile
barocco classico costruita nel 1698, dietro la
quale si nascondono sette edifici indipendenti
originariamente destinati a corporazioni di
arti e mestieri.

Le Case delle
Corporazioni
Tra
la Rue de la Tête d'or et la
Rue au Beurre (lato
occidentale)
n°
1: Le Roi d'Espagne (il
Re di Spagna), Casa della
Corporazione dei Panettieri.
Costruita nel 1696-97 da Jean
Cosyn, presenta una facciata
classica a tre ordini coronata
da statue e cupola ottagonale
con rivestimento in rame. Al
centro della facciata è il
gruppo scultoreo con il busto
di Carlo II di Spagna che dà
il nome all'edificio.
All'origine le tre campate a
destra costituivano una casa
indipendente, la Saint-Jacques
(San Giacomo), con accesso da
Rue au Beurre. L'edificio,
molto alterato nei secoli,
venne interamente ricostruito
fra il 1901 e il 1902 sui
progetti originali
seicenteschi.
n°
2-3: La Brouette (la
Carriola), Casa della
Corporazione dei Grassieri,
del XV secolo venne
ricostruita in pietra nel
1644, la facciata resistette
in parte al Bombardamento di
Bruxelles. Venne ritoccata nel
1697 da Cosyn. È decorata
dalla statua di sant'Egidio,
patrono dei grassieri. Venne
restaurata nel 1912, la porta
di sinistra una volta si
apriva su un vicolo (oggi
scomparso) che la collegava a
Rue au Beurre.
n°
4: Le Sac (il Sacco), Casa
della Corporazione degli
Ebanisti, con gli utensili
del mestiere che decorana la
facciata. Risale anch'essa al
XV secolo, ricostruita in
pietra nel 1644 e risparmiata
in parte dai bombardamenti. I
primi tre piani sono quelli
originali del 1644, con
l'insegna originale scolpita
in legno nell'architrave della
porta; l'ultimo piano e il
ricco frontone, tipico del
gusto bruxellese, vennero
aggiunti nel 1697
dall'architetto-ebanista
Antoine Pastorana nel 1697. Le
sculture, coeve a
quest'ultimo, sono opere di
Pierre van Dievoet et Laurent
Merkaert. Le cariatidi vennero
aggiunte dallo scultore
Edouard Marchant nel 1852.
L'intero edificio venne
restaurato nel 1912
dall'architetto Jean Seghers;
oggi ospita "La Maison
des Maitres Chocolatiers
Belges".
n°
5: La Louve (la Lupa), Casa
del Giuramento degli Arcieri.
Costruita in pietra nel 1690
da Pierre Herbosch, nel 1696
la facciata è stata
ricostruita con il pesante
frontone sormontato dalla
Fenice che risorge dalle sue
ceneri, simbolo della
ricostruzione della città
dopo il Bombardamento di
Bruxelles. Sottostante vi è
un frontone triangolare con
Apollo, rifatto sui disegni
originali nel 1890-92
dall'Architetto di Città P.
Jamaer. Il rilievo sopra la
porta con Romolo e Remo
allattati dalla Lupa e le
quattro statue dell'attico Verità,
Menzogna, Discordia e Pace
sono opere seicentesche dello
scultore Marcus des Vos.
n°
6: Le Cornet (il
Cornetto), Casa della
Corporazione dei Battellieri.
Ricostruita nel 1697 da
Antoine Pastorana che ne
disegno il frontone a forma di
Poppa di nave. Tutto
l'apparato scultoreo è opera
di Pierre van Dievoet che le
eseguì su un contratto
stipulato con la corporazione
il 3 aprile del 1697.
L'edificio venne restaurato
fra il 1899 e il 1902.
n°
7: Le Renard (la
Volpe), Casa della
Corporazione dei Merciai.
Venne ricostruita nel 1699 da
van Nerven e Marcus des Vos, a
quest'ultimo si deve tutto il
fastoso decoro della facciata.
Tra
la Rue Charles Buls e la Rue
des Chapeliers (lato
meridionale)
n°
8: L'Etoile (la
Stella), Casa dell'Amman.
Ricostruita già nel 1695,
venne interamente demolita nel
1852 insieme a tutto il lato
della Rue Charles Buls, allora
chiamata Rue de l'Etoile, per
permettere il passaggio di un
Tram a cavalli. Ricostruita
nuovamente nel 1897 per
iniziativa del sindaco Charles
Buls. Sotto la loggia è il
monumento bronzeo all'eroe
Everard t'Serclaes che nel
1356 liberò la città dall'ocupazione
del conte di Fiandra.
n°
9: Le Cygne (il Cigno).
Nata come casa borghese, fu
costruita nel 1698 per il
finanziere Pierre Fariseau,
che fece porre il suo
monogramma al centro della
facciata. Nel 1720 venne
acquistata dalla Corporazione
dei Macellai che ne fece
modificare la parte superiore.
Venne restaurata tra il 1896 e
il 1904.
n°
10: L'Arbre d'or
(l'Albero d'oro), Casa
della Corporazione ei Birrai
e oggi Museo della Birra
che con una ricostruzione di
uno stabilimento di produzione
della Birra del XVIII secolo e
antichi strumenti, ne mostra
la storia della sua
fabbricazione. L'edificio
datato 1696 è ornato dalle
sculture di Marc de Vos e
Pierre van Dievoet. La Casa è
sormontata dalla statua
equestre di Carlo Alessandro
di Lorena, qui posta in
sostituzione di quella di
Massimiliano II Emanuele di
Baviera, governatore dei Paesi
Bassi spagnoli al tempo della
ricostruzione di Bruxelles.
n°
11: La Rose (la Rosa).
Casa borghese ricostruita nel
1702 e restaurata nel 1901.
n°
12: Le Mont Thabor.
Casa borghese ricostruita nel
1699 e restaurata nel 1855.
Tra
la Rue des Chapeliers e la Rue
de la Colline (lato orientale)
n°
12a: Alsemberg, Casa
borghese ricostruita nel 1699.
n°
13-19: Maison des Ducs de
Brabant. Il Palazzo dei
Duchi di Brabante in realtà
è una monumentale facciata
classicheggiante disegnata da
Guillaume de Bruyn nel 1698
che ingloba sette edifici
indipendenti. Il nome deriva
dai 19 busti dei Duchi di
Brabante posti alla base delle
lesene come ornamentazione.
Nel 1770 venne modificata
nella parte superiore con
l'aggiunta di un fastoso
frontone ornato dal grande
rilievo
dell'"Abbondanza".
Originariamente la maggior
parte degli edifici erano di
proprietà comunale, le case
furono vendute nel 1696 a
privati per finanziare la
ricostruzione del Municipio.
Venne restaurata tra il 1881 e
il 1890. Al n° 13 è il Museo
del Cioccolato.
La
Balance (la Bilancia). A
sinistra della facciata del
Palazzo dei Duchi di Brabante,
si affaccia sulla Piazza
un'altra casa, in realtà
facente parte della
numerazione di Rue de la
Colline, è questo edificio
ricostruito nel 1704. Presenta
una fastosa facciata a tre
livelli e frontone sormontato
da un obelisco. La ricca
decorazione barocca è
incentrata sulla loggia del
primo piano con cariatidi di
mori che sostengono una
bilancia d'oro, Era dal XIV
secolo sede di un rinomato
Caffè, il più antico della
Grand-Place.

Tra
la Rue de la Colline e la Rue
des Harengs (lato nord-est)
n°
20: Le Cerf volant (il
Cervo volante). Casa borghese
ricostruita nel 1710 e
restaurata nel 1897.
n°
21-22: Joseph et Anne
(Giuseppe e Anna), due case
borghesi dietro una sola
facciata. Il frontone,
distrutto nel XIX secolo,
venne rifatto nel 1897 su un
acquarello del 1729 di F. De
Rons.
n°
23: L'Ange (l'Angelo).
Casa borghese del mercante Jan
De Vos, ricostruita nel 1697
su disegno di Guillaume de
Bruyn. La facciata, snaturata
nei secoli, venne rifatta nel
1897 su un acquarello del 1729
di F. De Rons.
n°
24-25: La Chaloupe d'Or
(la Scialuppa d'Oro), Casa
della Corporazione dei Sarti.
Disegnata da Guillaume de
Bruyn nel 1697 come centro di
una facciata atta a rivestire
tutto il lato nord-est della
piazza. A causa del rifiuto
dei proprietari vicini il
progetto rimase incompiuto
delle ali laterali. L'edificio
è sormontato dalla statua di
Sant'Omobono da Cremona,
patrono dei Sarti. Le sculture
sono opera di Pierre van
Dievoet. Il busto di Santa
Barbara, sopra la pota, è
dovuto a Godfried Van den
Kerckhove (1872).
n°
26-27: Le Pigeon (il
Piccione), Casa della
Corporazione dei Pittori,
venduta nel 1697 al
tagliapietre-architetto Pierre
Simon, considerato l'autore
della facciata. Venne abitata
da Victor Hugo nel 1852.
n°
28: Le Marchand d'Or
(il Mercante d'Oro). Casa
borghese del ceramista
Corneille Mombaerts,
ricostruita nel 1709 e
restaurata nel 1882.
Tra
la Rue Chair et Pain e la Rue
au Beurre (lato nord-ovest)
n°
34: Le Heaume (l'Elmo).
Casa borghese fose su progetto
di Pierre van Dievoet.
Fortemente restaurata nel
1920.
n°
35: Le Paon (il
Pavone), ricostruita nel 1697
e restaurata nel 1882.
n°
36-37: Le Samaritain et le
Chêne (il Samaritano e la
Quercia), due case incluse
detro una sola facciata del
1696. Vennero restaurate nel
1884-86.
n°
38: Sainte-Barbe (Santa
Barbara). Casa borghese
costruita nel 1696.
n°
39: L'Âne (l'Asino).
Casa borghese costruita nel
1696 e restaurata nel 1916.
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