Il
museo di Plantin-Moretus
sorprende per gusto e
raffinatezza, per importanza
storica e culturale: il tutto
incomincia nel lontano
Cinquecento quando Christoffel
Plantin dalla Francia si
trasferisce nella città di
Anversa, allora una delle più
ricche e sviluppate d'Europa.
Dopo un periodo passato come
rilegatore, il francese decise
di aprire un'attività propria
come stampatore e la chiamò
'De Gulden Passer', la bussola
d'oro. La bussola era il suo
logo e simbolo del suo motto 'labore
et Constantia'
(lavoro e tenacia). Insieme a Parigi e a Venezia, Anversa ha fama d'essere una tra le tre città
più importanti per la stampa
europea, legata alla storia
dell’invenzione e alla
diffusione della tipografia.
La
flessibilità ideologica di
Plantin testimonia la sua
astuzia negli affari. Non solo
Plentin si dedicava alla
stampa di opere di umanisti e
cattolici, ma mostrava uguale
considerazione alla
pubblicazione di autori della
Riforma così come di quelli
della Controriforma. Nel 1571
il re Filippo II concesse alla
tipografia il diritto
esclusivo di stampare e
vendere tutte le pubblicazioni
liturgiche per la Spagna e le
sue colonie; nel 1578, il
laboratorio di Plantin diventò
tipografia ufficiale degli
Staten Generaal protestanti
(gli storici Stati Generali
delle Sette Provincie Unite
dei Paesi Bassi), a cui si
deve l'insorgenza contro il
dominio spagnolo e la
successiva indipendenza nel
1579.
Con
gli anni l'attività crebbe a
tal punto da svilupparsi in
una delle tipografie più
all'avanguardia dei paesi
fiamminghi, tanto che fu
necessario l'ampliamento e il
trasferimento nella sede
attuale (Piazza Vrijdagmarkt).
Alla morte di Plantin
l'attività passò nelle mani
del genero, Jam Moretus, a cui
si deve la fase iniziale
dell'architettura e degli
arredi che si ammirano oggi.
Il museo possiede una
straordinaria collezione di
materiale tipografico: le due
più antiche macchine da
stampa sopravvissute fino ad
oggi nel mondo e sezioni
complete di stampi e matrici,
nonché l'intero archivio
dell'attività di Plantin (un
interessantissimo spaccato di
come poteva essere organizzata
l'imprenditoria nel periodo
rinascimentale fiammingo).
Anversa
fu saccheggiata dagli spagnoli
nel 1576 e Plantin dovette
pagare un riscatto per poter
continuare la carriera. In
seguito a questi eventi decise
di aprire una succursale a
Parigi e poi, nel 1583, a
Leida come tipografo della
nuova università degli Stati
d’Olanda. Lasciò
l’attività di Anversa,
molto ridotta, ai suoi figli, John Moerentorf (Moretus) e Francis van
Ravelinghen (Raphelengius).
Alla sua morte, l’attività
fu seguita dal figlio Moretus.
All'interno
del museo si possono ammirare
le stanze originarie che
servirono da laboratorio ed
anche la splendida biblioteca
Plantin-Moretus. In totale, è
possibile visitare circa una
trentina di sale, arricchite
da pezzi d'arte e cultura di
notevole valore: è il caso
per esempio dei dipinti di Van
Dyck o Rubens, della Bibbia
poliglotta (edizione
1568-1573), dell'originale
libro di anatomia di Andrea
Vesalio, medico fiammingo
vissuto nel Cinquecento e
considerato il padre fondatore
della moderna anatomia; e
ancora, libri di geografia
(tra cui il primo atlante
moderno, Theatrum Orbis
Terrarum, redatto da Ortelius
e stampato proprio nel
laboratorio di Plantinum), e
non ultimi gli scritti di uno
dei più grandi filosofi
dell'Umanesimo, Giusto Lipsio.


Particolarmente
interessante l'arte
dell'illustrazione in
miniatura delle Cronache di
Jean Froissart, narrazioni
storiche della cronologia che
portò a determinare la Guerra
dei Cento anni.
Il museo di oggi è
principalmente il risultato
dei miglioramenti effettuati
dal nipote di Plantijn, il suo
più importante successore,
Balthasar I Moretus, nel XVII
secolo.
La sua 'Officina
Plantiniana' fu una dei
laboratori di stampa più
famosi d'Europa e centro di
umanesimo e di apprendimento.
Justus Lipsius ebbe il suo
studio proprio qui. La fama si
sviluppò in particolare sotto
la guida attenta del nipote,
che ebbe oltretutto una
stretta collaborazione
nientemeno che con Rubens come
illustratore. Nel 1876 la città
di Anversa acquisì gli
edifici e il loro contenuto
per crearne il Plantin-Moretusmuseum.
Il museo si trova nella
pittoresca Vrijdagmarkt nel centro storico di Anversa. Qui
lavorarono e vissero i
cosiddetti Maestri della
Bussola d'Oro e i visitatori
possono ancora ammirare gli
interni originali della casa,
decorati con arazzi, splendide
pareti in pelle, dipinti e
sculture. Il museo offre anche
una panoramica didattica di
tutto il processo di
produzione del libro dal
secolo XV al XVIII.
Non
sorprende che tutto questo
gran patrimonio abbia trovato
nell'UNESCO uno dei suoi più
grandi protettori, diventando
infatti in assoluto il primo
Museo ad entrare nella
prestigiosa lista. I beni
presenti non sono solo
preziosi per la città e per
la nazione, lo sono anche per
l'intera umanità.
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