Complesso museale Plantin-Moretus ad Anversa
Belgio

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2005

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Il museo di Plantin-Moretus sorprende per gusto e raffinatezza, per importanza storica e culturale: il tutto incomincia nel lontano Cinquecento quando Christoffel Plantin dalla Francia si trasferisce nella città di Anversa, allora una delle più ricche e sviluppate d'Europa. Dopo un periodo passato come rilegatore, il francese decise di aprire un'attività propria come stampatore e la chiamò 'De Gulden Passer', la bussola d'oro. La bussola era il suo logo e simbolo del suo motto 'labore et Constantia' (lavoro e tenacia). Insieme a Parigi e a Venezia, Anversa ha fama d'essere una tra le tre città più importanti per la stampa europea, legata alla storia dell’invenzione e alla diffusione della tipografia.

La flessibilità ideologica di Plantin testimonia la sua astuzia negli affari. Non solo Plentin si dedicava alla stampa di opere di umanisti e cattolici, ma mostrava uguale considerazione alla pubblicazione di autori della Riforma così come di quelli della Controriforma. Nel 1571 il re Filippo II concesse alla tipografia il diritto esclusivo di stampare e vendere tutte le pubblicazioni liturgiche per la Spagna e le sue colonie; nel 1578, il laboratorio di Plantin diventò tipografia ufficiale degli Staten Generaal protestanti (gli storici Stati Generali delle Sette Provincie Unite dei Paesi Bassi), a cui si deve l'insorgenza contro il dominio spagnolo e la successiva indipendenza nel 1579.  

Con gli anni l'attività crebbe a tal punto da svilupparsi in una delle tipografie più all'avanguardia dei paesi fiamminghi, tanto che fu necessario l'ampliamento e il trasferimento nella sede attuale (Piazza Vrijdagmarkt). Alla morte di Plantin l'attività passò nelle mani del genero, Jam Moretus, a cui si deve la fase iniziale dell'architettura e degli arredi che si ammirano oggi. Il museo possiede una straordinaria collezione di materiale tipografico: le due più antiche macchine da stampa sopravvissute fino ad oggi nel mondo e sezioni complete di stampi e matrici, nonché l'intero archivio dell'attività di Plantin (un interessantissimo spaccato di come poteva essere organizzata l'imprenditoria nel periodo rinascimentale fiammingo).      

Anversa fu saccheggiata dagli spagnoli nel 1576 e Plantin dovette pagare un riscatto per poter continuare la carriera. In seguito a questi eventi decise di aprire una succursale a Parigi e poi, nel 1583, a Leida come tipografo della nuova università degli Stati d’Olanda. Lasciò l’attività di Anversa, molto ridotta, ai suoi figli, John Moerentorf (Moretus) e Francis van Ravelinghen (Raphelengius). Alla sua morte, l’attività fu seguita dal figlio Moretus.

All'interno del museo si possono ammirare le stanze originarie che servirono da laboratorio ed anche la splendida biblioteca Plantin-Moretus. In totale, è possibile visitare circa una trentina di sale, arricchite da pezzi d'arte e cultura di notevole valore: è il caso per esempio dei dipinti di Van Dyck o Rubens, della Bibbia poliglotta (edizione 1568-1573), dell'originale libro di anatomia di Andrea Vesalio, medico fiammingo vissuto nel Cinquecento e considerato il padre fondatore della moderna anatomia; e ancora, libri di geografia (tra cui il primo atlante moderno, Theatrum Orbis Terrarum, redatto da Ortelius e stampato proprio nel laboratorio di Plantinum), e non ultimi gli scritti di uno dei più grandi filosofi dell'Umanesimo, Giusto Lipsio. 

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Particolarmente interessante l'arte dell'illustrazione in miniatura delle Cronache di Jean Froissart, narrazioni storiche della cronologia che portò a determinare la Guerra dei Cento anni.

Il museo di oggi è principalmente il risultato dei miglioramenti effettuati dal nipote di Plantijn, il suo più importante successore, Balthasar I Moretus, nel XVII secolo. 

La sua 'Officina Plantiniana' fu una dei laboratori di stampa più famosi d'Europa e centro di umanesimo e di apprendimento. Justus Lipsius ebbe il suo studio proprio qui. La fama si sviluppò in particolare sotto la guida attenta del nipote, che ebbe oltretutto una stretta collaborazione nientemeno che con Rubens come illustratore. Nel 1876 la città di Anversa acquisì gli edifici e il loro contenuto per crearne il Plantin-Moretusmuseum.

Il museo si trova nella pittoresca Vrijdagmarkt nel centro storico di Anversa. Qui lavorarono e vissero i cosiddetti Maestri della Bussola d'Oro e i visitatori possono ancora ammirare gli interni originali della casa, decorati con arazzi, splendide pareti in pelle, dipinti e sculture. Il museo offre anche una panoramica didattica di tutto il processo di produzione del libro dal secolo XV al XVIII.

Non sorprende che tutto questo gran patrimonio abbia trovato nell'UNESCO uno dei suoi più grandi protettori, diventando infatti in assoluto il primo Museo ad entrare nella prestigiosa lista. I beni presenti non sono solo preziosi per la città e per la nazione, lo sono anche per l'intera umanità.