Impossibile
distinguere il fascino di questa architettura
cresciuta nei secoli, da quello del mare a cui
è legata. Così scrive Flaubert: "Di
fronte si erge una gigantesca rupe di forma
circolare, la base è cinta da mura di stagno,
la punta è incoronata da una chiesa, le torri
di guardia conficcate nella sabbia, e i
campanili che si allungano su nell’aria".
Stendhal invece riferisce che la visita a Mont
Saint Michel non sarebbe degna di nota ma che la
baia è una delle più belle di Francia. Le
costruzioni sacre tracciano una sagoma
affascinante sullo sfondo d’argento del mare
in lontananza.
Il
Mont Saint-Michel (letteralmente "Monte San
Michele") è un isolotto roccioso situato
presso la costa settentrionale della Francia,
dove sfocia il fiume Couesnon, nella baia che ne
prende il nome e che si apre sull'oceano
Atlantico. L'isolotto ha circa 960 m di
circonferenza e una superficie di circa 280
ettari. La roccia, una formazione granitica, si
eleva ad un'altezza di 92 m sul livello
del
mare, ma con la statua di San Michele collocata
in cima alla guglia della chiesa abbaziale,
raggiunge l'altitudine di 170 m.
Sull'isolotto
venne costruito un santuario in onore di San
Michele Arcangelo, il cui nome originario era Mons
Sancti Michaeli in periculo mari (in latino)
o Mont Saint-Michel au péril de la mer
(in francese: in italiano, letteralmente,
"Monte San Michele al pericolo del
mare").
Attualmente
il Mont Saint-Michel costituisce il centro
naturale
del
comune di Le Mont-Saint-Michel (dipartimento
della Manica, regione amministrativa della Bassa
Normandia).
La
notevole architettura del
santuario e la baia nel quale l'isolotto sorge
con le sue maree ne fanno il sito turistico più
frequentato della Normandia e uno dei primi
dell'intera Francia, con circa 3.200.000
visitatori ogni anno. Numerosi immobili che vi
sorgono sono individualmente classificati come
monumenti storici e l'intero sito è nel suo
insieme classificato come tale dal 1862.
Le
fortificazioni di Mont Saint Michel, la chiesa,
l’abbazia e il paese, cinti come un paese
feudale, risalgono al periodo della guerra dei
100 anni contro la nemica Inghilterra. Incuranti
della mutante storia di Mont Saint Michel, la
valeriana dai fiori rosa ed altre piante
continuano a fiorire nelle fessure della pietra.
I fiori conferiscono a questa fortezza marziale
un pizzico di natura pacifica. Sulle strade del
paradiso, nel Medioevo, Mont Saint Michel
rappresentava una sosta per gli innumerevoli
pellegrini diretti a Santiago de Compostela e i
pellegrini, vedendola spuntare all’orizzonte,
erano pervasi come da un brivido sacro;
risalivano la rupe fino alla chiesa cantando a
voce alta e, pervasi dall’entusiasmo
religioso, assistevano ai miracoli di San
Michele. Miracoli registrati scrupolosamente dai
monaci nei registri antichi, ma anche con
spirito critico.

Nei
pressi
del
Mont Saint-Michel la foresta di Scissy, allora
non ancora invasa dal mare, era sede di due tribù
celtiche, che utilizzavano la roccia per i culti
druidici. Secondo l'abate Gilles Deric, uno
storico bretone del XVIII secolo, il santuario
era dedicato a Beleno, il dio gallico del Sole.
L'arrivo
dei Romani vide la costruzione di nuove strade
che percorrevano l'intera Armorica: una di
queste, che collegava Dol a Fanafmers
(Saint-Pair) passava ad ovest
del
Mons Belenus ("Monte Beleno").
Man mano che le acque avanzavano fu
progressivamente spostata verso est, fino a
fondersi con la via che passava per Avranches.
Il
cristianesimo fece la sua comparsa in Armorica
nei dintorni del IV secolo e un primo oratorio
dedicato a Santo Stefano, il primo martire
cristiano, sorse a mezza altezza del monte, a
cui ne seguì un secondo in onore di San
Sinforiano, primo martire dei Galli, ai piedi
della roccia. Vegliavano sui luoghi degli
eremiti, sotto la tutela
del
curato di Astériac (Beauvoir).
Secondo
la leggenda l’arcangelo Michele sarebbe
apparso in sogno al vescovo Aubert Avranches
chiedendogli di erigere una cappella in suo
onore. Soltanto dopo diverse sollecitazioni e un
colpo di dito, che avrebbe lasciato un buco nel
teschio de vescovo, Aubert si accinse ad
eseguire il faticoso compito.
Il cranio del vescovo Aubert con il foro è
conservato nella cattedrale di Avranches. Venne
quindi sistemato un primo oratorio in una grotta
e la precedente denominazione di Mont-Tombe
fu sostituita con quella già citata di Mont-Saint-Michel-au-péril-de-la-Mer.
I
conti di Rouen, poi duchi di Normandia dotarono
riccamente i religiosi che le precedenti
incursioni dei Normanni avevano fatto fuggire.
Il Mont Saint-Michel aveva inoltre acquisito
valore strategico con l'annessione al ducato di
Normandia della penisola del Cotentin nel 933,
venendosi a trovare al confine con il ducato di
Bretagna.
Il
duca Riccardo I (943-996) nel corso dei suoi
pellegrinaggi al santuario rimase indignato dal
lassismo dei canonici, che delegavano il culto a
clerici salariati, e ottenne dal papa Giovanni
XIII una bolla che gli dava l'autorità di
riportare l'ordine nel monastero e fondò una
nuova abbazia benedettina nel 966, con monaci
provenienti da Saint Wandrille (abbazia di
Fontenelle).


La
ricchezza e la
potenza
di questa abbazia e il suo prestigio come centro
di pellegrinaggio durarono fino al periodo della
riforma protestante. Un villaggio si sviluppò
ai piedi
del
Santuario per dare accoglienza ai pellegrini.
L'abbazia continuò a ricevere doni dai duchi di
Normandia e quindi dai re di Francia.
Durante
la guerra dei Cent'anni l'abbazia si fortificò
contro gli inglesi con una nuova cinta muraria
che circondò anche la cittadina sottostante.
A
partire dal 1523 l'abate fu nominato
direttamente dal re di Francia e fu spesso un
laico che godeva delle rendite abbaziali.
Nell'abbazia fu installata una prigione e il
monastero si spopolò, anche in seguito alle
guerre di religione. Nel 1622 il monastero passò
ai benedettini della congregazione di San Mauro
(mauristi) che fondarono una scuola, ma si
occuparono poco della manutenzione degli
edifici.
Nel
1791, in seguito alla rivoluzione francese gli
ultimi monaci furono cacciati dall'abbazia, che
divenne una prigione: vi furono incarcerati a
partire dal 1793 più di 300 sacerdoti che
rifiutavano la nuova costituzione civile
del
clero.
Nel
1794 un dispositivo telegrafico ottico (sistema
di Chappe), fu installato sulla sommità del
campanile e il Mont Saint Michel fu inserito
nella linea telegrafica tra Parigi e Brest.
L'architetto
Eugène Viollet-le-Duc visitò la prigione nel
1835. In seguito alle proteste per la detenzione
dei socialisti Martin Bernard, Armand Barbès e
Auguste Blanqui, la prigione fu chiusa nel 1863
per decreto imperiale. L'abbazia passò quindi
sotto il vescovo di Coutances. In occasione
del
millenario della fondazione, nel 1966, una
piccola comunità monastica si è nuovamente
insediata nell'abbazia.
Abbazia

L'abbazia
benedettina fu edificata a partire dal X secolo
con parti giustapposte che si sono sovrapposte
le une alle altre negli stili che vanno dal
carolingio al romanico al gotico flamboyant.
I diversi edifici necessari alle attività del
monastero benedettino sono stati inseriti nello
spazio angusto a disposizione.
Il
periodo dall’XI al XIII secolo è
caratterizzato dalla ristrutturazione e dalla
nuova costruzione di edifici e il monastero
viene sostituito con uno nuovo. I costruttori
del Medioevo danno vita alle loro chiese
articolando ritmicamente la lunghezza su
soffitti a volte e l’altezza su piani diversi.
Ogni costruzione deve essere un organismo
attivo, non una forza passiva.
Rispondendo
alle condizioni topografiche, i costruttori
devono progettare un monastero disposto su tre
piani, che a ragione è chiamato la merveille,
la meraviglia.
L'insieme
della Merveille, situato immediatamente a
nord della chiesa abbaziale, comprende il
chiostro, il refettorio, una sala di lavoro e
l'elemosineria con dispensa in un perfetto
esempio di integrazione funzionale. Allo stesso
modo le costruzioni della Belle-Chaise e
degli alloggiamenti integrano le funzioni
amministrative dell'abbazia con le funzioni
cultuali.
Il
modo in cui le fondamenta dei pilastri
d’appoggio che si stagliano verso l’alto
sono ancorate nella roccia granitica e in cui le
colonne, i tetti, le volte a crociera e gli
archi a sesto acuto sostengono in armonia
l’edificio a tre piani, è la chiara
dimostrazione di un’architettura geniale e di
una conoscenza profonda della statica.
Per
la gerarchia sociale del Medioevo, i tre piani
sono simbolici. Al piano più basso viene dato
da mangiare ai pellegrini più poveri, al
secondo ai pellegrini abbienti, ai ricchi, ai
potenti; di sopra, al refettorio, ai monaci,
poiché il rango più alto è quello del clero.
Inondata
dall’intensa luce dell’Atlantico che penetra
da piccole finestre nascoste misteriosamente
dietro delle file di colonne, la sala è pervasa
dal misticismo. E’ qui che i pii fratelli
consumano il loro frugale pasto.
Sospeso
tra terra e cielo, il chiostro troneggia sul
mondo finito e quello infinito. E’ un luogo di
riflessione, un mistero di splendida armonia.
Il
chiostro viene realizzato nello stesso anno in
cui Francesco d’Assisi viene proclamato santo,
nel 1228.
Nella
piazza antistante la chiesa romanica troviamo
ancora incisi nella pietra numeri, lettere e
sigle degli scalpellini.
NOTRE-DAME
SOUS-TERRE - La primitiva
chiesa abbaziale, costruita al momento della
fondazione benedettina nel 966, fu in seguito
interamente inglobata nei successivi
ingrandimenti dell'abbazia. Altre costruzioni
abbaziali sorsero ad est della chiesa
originaria, sulla sommità della roccia e ad un
livello superiore.
Questa
chiesa originaria arrivò ad essere
del
tutto dimenticata, fino alla riscoperta ad opera
di scavi effettuati tra la fine del XIX e gli
inizi del XX secolo. Oggi, restaurata, offre un
magnifico esempio di architettura pre-romanica.
LE
COSTRUZIONI DELL'XI SECOLO - A causa
dell'intensificarsi dei pellegrinaggi si decise
di ingrandire l'abbazia edificando una nuova
chiesa al posto di altre costruzioni abbaziali,
che furono spostate a nord della chiesa
primitiva di Notre-Dame-Sous-Terre.
La
nuova chiesa aveva tre cripte, ossia la cappella
dei Trenta Ceri (des Trente-Cierges) a
nord, la cripta
del
coro
(o "Cripta dei grandi pilastri") ad
est e la cappella di San Martino (1031-1047) a
sud.
L'edificazione
della navata fu iniziata dall'abate Ranulphe nel
1060.
Nel
1080 tre piani di edifici conventuali erano
stati edificati al nord della chiesa primitiva,
comprendendo la sala dell'Aquilone, che serviva
per l'accoglienza dei pellegrini, la passeggiata
dei monaci e il dormitorio. Furono inoltre
iniziate l'elemosineria e la dispensa della
futura Merveille. La chiesa primitiva di
Notre-Dame-Sous-Terre, completamente inglobata
nelle nuove costruzioni, era tuttavia ancora
utilizzata per il culto.


LE
COSTRUZIONI DEL XII SECOLO - Le
tre campate occidentali della navata della nuova
chiesa, poco solidamente costruite, crollarono
sugli edifici conventuali nel 1103. La
ricostruzione avvenne sotto l'abate Roger II
(1115-1125).
L'abate
Robert de Torigni (1154-1186) fece edificare a
ovest e sud-ovest un nuovo insieme di edifici
conventuali, che comprendevano nuovi
alloggiamenti, un'infermeria e la cappella di
Santo Stefano. Rimaneggiò inoltre i
camminamenti che portavano a
Notre-Dame-Sous-Terre con lo scopo di evitare i
contatti tra monaci e pellegrini.
LE
COSTRUZIONI DEL XIII SECOLO - L'abate
Raoul-des-Îles (1212-1218) edificò
sull'elemosineria di Roger II la Sala degli
Ospiti (1215-1217) e il Refettorio (1217-1220),
e al di sopra della dispensa la Sala dei
Cavalieri (1220-1225) e il magnifico chiostro
(1225-1228), che costituiscono il complesso
detto la Merveille
("Meraviglia").
Sotto
l'abate Richard Turstin (1236-1264) viene
costruita ad est la Sala delle Guardie, che
diventerà il nuovo ingresso dell'abbazia e una
nuova sala di giustizia (Officialité,
1257), che costituiscono l'insieme della Belle-Chaise.
LE
COSTRUZIONI TRA IL XIV E IL XVI SECOLO - Sotto
l'abate Pierre Le Roy (1386-1410) si
completarono le fortificazioni: verso il 1393
furono edificate le due torri del Châtelet e
successivamente la Tour Perrine e la Bailliverie.
Furono inoltre costruiti gli appartamenti
dell'abate.
Nel
1421 crollò il coro romanico della chiesa
abbaziale, che venne ricostruito in due fasi
(1446-1450 e 1499-1523) in stile gotico flamboyant.
LE
COSTRUZIONI DEL XVIII SECOLO - In seguito ad
un incendio nel 1776 si decise di demolire le
tre campate occidentali della chiesa abbaziale e
nel 1780 fu edificata la nuova facciata in stile
neoclassico, le cui fondazioni tagliarono a metà
la sottostante chiesa primitiva di
Notre-Dame-Sous-Terre.
I
RESTAURI DEL XIX E XX SECOLO - Nel 1817, a
causa delle numerose modifiche eseguite
dall'amministrazione penitenziaria per ospitare
i laboratori per i carcerati, crollò una parte
delle costruzioni elevate sotto l'abate Robert
de Torigni (1154-1186).
Dopo
la classificazione dell'abbazia come monumento
storico nel 1874 furono effettuati da Corroyer i
primi urgenti lavori di consolidamento e
restauro.
Nel
1896 fu costruita sopra la chiesa una guglia che
raggiunge i 170 m sul livello
del
mare. Nel 1898 gli scavi di Gout sotto il
pavimento della chiesa portano alla riscoperta
di Notre-Dame-Sous-Terre, che verrà resa
agibile nel 1959 per mezzo dell'inserimento di
una struttura di sostegno in cemento
precompresso che sostiene la chiesa superiore,
ad opera dell'architetto Froidevaux.

Le
maree e la costa
All'epoca
dei Galli il Mont Saint-Michel, come anche la
roccia di Tombelaine, sorgevano all'interno
della foresta di Scissy e la riva si estendeva
ancora fino a oltre 48 km più lontano,
inglobando le isole Chausey. A partire dal III
secolo il livello del suolo si abbassò
progressivamente, e il mare inghiottì
lentamente la foresta: secondo un manoscritto
del XV secolo una marea equinoziale
particolarmente violenta nel 709 diede il colpo
di grazia alla foresta.
La
baia in cui sorge l'isolotto roccioso è
soggetta al fenomeno delle sabbie mobili,
descritte in modo spettacolare da Victor Hugo,
ma è soprattutto nota per l'eccezionale
ampiezza delle maree (circa 14 metri di
dislivello), che anche a causa dell'andamento
piatto montano con grande rapidità (si dice con
la velocità di un cavallo al galoppo): questo
ha causato talvolta annegamenti e più di
frequente disagi per le automobili lasciate
parcheggiate troppo a lungo nelle parti basse.
Le
spettacolari maree della baia hanno molto
contribuito all'inespugnabilità
del
monte, rendendolo accessibile al minimo della
bassa marea (via terra) o al massimo dell'alta
marea (via mare).
La
diga di accesso al Mont Saint-Michel, costruita
nel 1880, trattiene la sabbia e aggrava
l'insabbiamento della baia, rischiando di far
perdere alla roccia la natura di isola: per
impedirlo ne è prevista una parziale
demolizione e la sostituzione di tratti con
passerelle sospese.
Sulla
costa delle sistemazioni con dighe dell'epoca
della duchessa Anna di Bretagna hanno permesso
di conquistare al mare terre per l'agricoltura e
l'allevamento. In particolare ancora oggi si
allevano ovini, i moutons de pré-salé
(montoni
del
prato
salato), le cui carni a causa dei pascoli
salmastri acquistano un sapore particolare.
Il
materiale alluvionale dei fiumi, continuamente
movimentato dal flusso e reflusso delle maree,
mescolato alle conchiglie frantumate, dà
origine alla tangue, un ricco
fertilizzante che fu a lungo utilizzato dai
contadini della regione per concimare il suolo.

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