Saline Reali di Arc-et-Senans e Saline di Salins-les-Bains
Francia 

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1982 - 2009

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Le Saline Reali di Arc-et-Senans sono una costruzione architettonica del periodo illuminista, progettata per razionalizzare un edificio ed il processo produttivo ad esso connesso secondo le istanze della neonata comunità industriale. Esse si trovano nella foresta di La Chaux, presso Besançon, in Francia. 

Nel 1771 Claude-Nicolas Ledoux, sotto il regno di Luigi XV, viene nominato sovraintendente delle Saline Reali per le quali l'architetto immagina un complesso semicircolare, che trova il suo archetipo classico nell'idea vitruviana del teatro romano, in cui agli ambienti adibiti alla lavorazione del sale fossero connessi in un'unica struttura alle abitazioni dei lavoratori. 

Il complesso doveva essere il nucleo centrale di una vera e propria nuova città che non fu mai realizzata a causa dell'imminente scoppio della Rivoluzione francese. La costruzione riflette la divisione gerarchica del lavoro nella nuova comunità industriale. La sua grandiosità mostra la straordinaria importanza del monopolio del sale allora detenuto dal Regno. 

Al centro del complesso, in cui gli operai dovevano anche abitare (quattro in una stanza), si trova la casa del direttore, dotata di un portico (esattamente come l'entrata del sito produttivo) e affiancata dai grandi impianti per il trattamento dell'acqua salata. Tutt'intorno sono di­posti a semicerchio quattro edifici residenziali e lavorativi composti da tre ali, ma la cittadella prevista in origine per i lavoratori rimase solo sulla carta. Esse si trovano nella foresta di La Chaux, presso Besançon, in Francia.

Bisogna notare che la gabella imposta a tutti i cittadini di età superiore agli 8 anni per l'acquisto di una certa quantità di sale era una tassa molto impopolare all'epoca, e viene ritenuta una delle ragioni per lo scoppio della Rivoluzione francese. Questo probabilmente spiega perché le Saline Reali siano di dimensioni così ragguardevoli, essendo state costruite da un monopolio statale. Probabilmente la Rivoluzione francese è alla base della rinuncia di costruire la città ideale precedentemente programmata.  

Nel 2009 le saline di Salins-les-Bains, storico impianto di estrazione del sale, sono state inserite tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, in coppia con le Saline Reali di Arc-et-Senans. All'interno del perimetro semicircolare il complesso è organizzato secondo due assialità principali: quella fra l'ingresso e la casa del direttore e quella segnata dai complessi di lavorazione del sale. L'ingresso è individuato da un grande porticato con un ordine dorico completo di trabeazione ed affiancato da volumi semplici. 

L'entrata è scavata su una muratura bugnata ed inquadrata in una grande nicchia rivestita di pietra che richiama l'archetipo primordiale della caverna, mentre una serie di decorazioni che richiamano il sale denunciano immediatamente l'uso dell'edificio. 

Al centro della struttura è la casa del direttore, in asse con l'entrata ed affiancata dai padiglioni di lavorazione del sale, caratterizzata in facciata da colonne, costituite da rocchi ed elementi a forma di parallelepipedo, che reggono in timpano classicheggiante.

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La grande salina di Salins-les-Bains è stata sfruttata almeno fin dal medioevo, e probabilmente anche prima. Comprende tre edifici: i depositi di sale, l'edificio del pozzo d'Amont ed un vecchio alloggiamento.

È collegata alla salina di Arc-et-Senans per mezzo di due canali lunghi ben 21 km, nei quali circolavano le acque leggermente salate provenienti da Salins. Chiuse le porte nel 1962. Ancora oggi è un'importante testimonianza della lavorazione del sale in Francia.

L'acqua presente nel sottosuolo di Salins contiene 330 grammi di sale per litro, mentre l'acqua dell'oceano Atlantico, ad esempio, ne contiene solo 80. L'acqua veniva raccolta tramite pozzi, ed incanalata in condotti verso una pompa idraulica installata nel 1750.

Il mulino ad acqua che attiva la pompa idraulica viene alimentato dal fiume Furieuse. La pompa faceva risalire l'acqua salata in superficie dove veniva versata in grandi vasche di ferro chiamate poêles, dove veniva riscaldata da grandi fornaci situate al piano inferiore in modo da far evaporare l'acqua e cristallizzare il sale. Il lavoro dei sauniers, era molto duro a causa dell'alta temperatura presente nella sala. 

A partire dal 1779 l'acqua salata viene mandata verso la salina di Arc-et-Senans, perché lì si trovavano grandi foreste in grado di fornire tutta la legna necessaria.

Attualmente l'acqua salata pompata viene usata per alimentare lo stabilimento termale.

All'interno delle saline, oggi trasformate in museo, è possibile ammirare tutti gli strumenti del mestiere, alcune foto del tempo, ed addirittura un filmato-documentario di inizio XX secolo, quando lo stabilimento era ancora in funzione.

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