Le
Saline Reali di Arc-et-Senans sono una
costruzione architettonica del periodo
illuminista, progettata per razionalizzare un
edificio ed il processo produttivo ad esso
connesso secondo le istanze della neonata
comunità industriale. Esse si trovano nella
foresta di La Chaux, presso Besançon, in
Francia.
Nel
1771 Claude-Nicolas Ledoux, sotto il regno di
Luigi XV, viene nominato sovraintendente delle
Saline Reali per le quali l'architetto immagina
un complesso semicircolare, che trova il suo
archetipo classico nell'idea vitruviana del
teatro romano, in cui agli ambienti adibiti alla
lavorazione del sale fossero connessi in
un'unica struttura alle abitazioni dei
lavoratori.
Il
complesso doveva essere il nucleo centrale di
una vera e propria nuova città che non fu mai
realizzata a causa dell'imminente scoppio della
Rivoluzione francese. La costruzione riflette la
divisione gerarchica del lavoro nella nuova
comunità industriale. La sua grandiosità
mostra la straordinaria importanza del monopolio
del sale allora detenuto dal Regno.

Al
centro del complesso, in cui gli operai dovevano
anche abitare (quattro in una stanza), si trova
la casa del direttore, dotata di un portico
(esattamente come l'entrata del sito produttivo)
e affiancata dai grandi impianti per il
trattamento dell'acqua salata. Tutt'intorno sono
diposti a semicerchio quattro edifici
residenziali e lavorativi composti da tre ali,
ma la cittadella prevista in origine per i
lavoratori rimase solo sulla carta. Esse si
trovano nella foresta di La Chaux, presso Besançon,
in Francia.
Bisogna notare che la gabella imposta a tutti i cittadini
di età superiore agli 8 anni per l'acquisto di
una certa quantità di sale
era una tassa molto impopolare all'epoca, e
viene ritenuta una delle ragioni per lo scoppio
della Rivoluzione francese. Questo probabilmente
spiega perché le Saline Reali
siano di dimensioni così ragguardevoli, essendo state costruite da un monopolio statale. Probabilmente la
Rivoluzione francese è alla base della rinuncia
di costruire la città ideale precedentemente
programmata.
Nel
2009 le saline di Salins-les-Bains, storico
impianto di estrazione del sale, sono state
inserite tra i patrimoni dell'umanità
dell'UNESCO, in coppia con le Saline Reali di
Arc-et-Senans. All'interno del perimetro
semicircolare il complesso è organizzato
secondo due assialità principali: quella fra
l'ingresso e la casa del direttore e quella
segnata dai complessi di lavorazione del sale.
L'ingresso è individuato da un grande porticato
con un ordine dorico completo di trabeazione ed
affiancato da volumi semplici.
L'entrata
è scavata su una muratura bugnata ed inquadrata
in una grande nicchia rivestita di pietra che
richiama l'archetipo primordiale della caverna,
mentre una serie di decorazioni che richiamano
il sale denunciano immediatamente l'uso
dell'edificio.
Al
centro della struttura è la casa del direttore,
in asse con l'entrata ed affiancata dai
padiglioni di lavorazione del sale,
caratterizzata in facciata da colonne,
costituite da rocchi ed elementi a forma di
parallelepipedo, che reggono in timpano
classicheggiante.

La
grande salina di Salins-les-Bains è stata
sfruttata almeno fin dal medioevo, e
probabilmente anche prima. Comprende tre
edifici: i depositi di sale, l'edificio del
pozzo d'Amont ed un vecchio alloggiamento.
È
collegata alla salina di Arc-et-Senans per mezzo
di due canali lunghi ben 21 km, nei quali
circolavano le acque leggermente salate
provenienti da Salins. Chiuse le porte nel 1962.
Ancora oggi è un'importante testimonianza della
lavorazione del sale in Francia.
L'acqua
presente nel sottosuolo di Salins contiene 330
grammi di sale per litro, mentre l'acqua
dell'oceano Atlantico, ad esempio, ne contiene
solo 80. L'acqua veniva raccolta tramite pozzi,
ed incanalata in condotti verso una pompa
idraulica installata nel 1750.
Il
mulino ad acqua che attiva la pompa idraulica
viene alimentato dal fiume Furieuse. La pompa
faceva risalire l'acqua salata in superficie
dove veniva versata in grandi vasche di ferro
chiamate poêles, dove veniva riscaldata
da grandi fornaci situate al piano inferiore in
modo da far evaporare l'acqua e cristallizzare
il sale. Il lavoro dei sauniers, era
molto duro a causa dell'alta temperatura
presente nella sala.
A
partire dal 1779 l'acqua salata viene mandata
verso la salina di Arc-et-Senans, perché lì si
trovavano grandi foreste in grado di fornire
tutta la legna necessaria.
Attualmente
l'acqua salata pompata viene usata per
alimentare lo stabilimento termale.
All'interno
delle saline, oggi trasformate in museo, è
possibile ammirare tutti gli strumenti del
mestiere, alcune foto del tempo, ed addirittura
un filmato-documentario di inizio XX secolo,
quando lo stabilimento era ancora in funzione.


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