Acquedotto romano a Pont du Gard
Francia 

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1985

 Video - Video 2

 

   

Il ponte del Gard è un ponte romano a tre livelli situato nel sud della Francia a Vers-Pont-du-Gard, vicino Remoulins, nel dipartimento del Gard. Attraversa il fiume Gardon, e fa parte dell'acquedotto romano che porta lo stesso nome. Costituito da tre serie di arcate, il ponte domina il fiume Gardon con i suoi 49 metri di altezza e 275 di lunghezza.

A questo punto del fiume, il ponte attraversa il Gard o, secondo altri, il Gardon (o meglio, i Gardon). I Gardon, secondo gli idrologi, si immettono nel fiume Gard in prossimità del paese di Cassagnoles. Secondo questa definizione, il Gardon è costituito dai fiumi Gardon d'Anduze e dai Gardon d'Alès. Il fiume è conosciuto con il nome di Gard o di Gardon.

Importanti le caratteristiche artistiche di questo acquedotto romano. Innanzitutto la maestosità dell'opera architettonica e la minuziosità necessaria per l'inclinazione affinché sia lineare il percorso dell'acqua. Si nota una grandiosità del rapporto, in altezza e in larghezza, fra le imponenti arcate delle due serie inferiori e gli archetti che corrono in alto. 

Nel 1958 un'eccezionale piena del Gardon provocò ingenti danni nell'area di Nimes, in Provenza. Il moderno ponte ferroviario che scavalcava il fiume nei pressi della località di Remoulins venne letteralmente spazzato via. Poco più a monte, il Pont du Gard, vecchio di oltre 2000 anni, resistette impassibile alla violenza delle acque. 

Se da un lato, passata l'emergenza, si gioì per l'incolumità del ponte eretto dagli antichi romani - una costruzione monumentale, che con oltre due milioni di visitatori l'anno è la seconda attrazione turistica provinciale della Francia dopo il Mont-Saint-Michel, dall'altro gli ingegneri del XX secolo non poterono che sentirsi battuti dai loro "colleghi" dell'antichità. Documenti storici attribuiscono il progetto del Pont du Gard - nonché dell'intero acquedotto che, dalla sorgente di Ucetia (l'odierna Uzès) forniva acqua a Nemausus (Nimes) - nientemeno che a Marco Agrippa, genero di Augusto. 

Noto per il suo talento di ingegnere, Agrippa visitò la Gallia nel 19 a.C. e subito dopo iniziarono i lavori per questa colossale opera idraulica. Completato probabilmente all'epoca di Traiano (98-117 d.C), l'acquedotto segue un tracciato a forma di "U" lungo 49 chilometri , 35 dei quali sotterranei, con un dislivello totale di 17 metri . A colpire, tuttavia, non è la sua lunghezza, bensì la straordinaria precisione con cui venne realizzato: dalla fonte alla grande cisterna (il castellum) situata in quella che allora era la periferia di Nimes, l'acqua scorreva con una pendenza costante di 34 centimetri a chilometro. 

Il ponte è stato costruito vero il 17 a.C. e faceva parte di un acquedotto di quasi 50 km di lunghezza che portava l'acqua dalle sorgenti di Uzès (il punto di captazione non è conosciuto) alla città gallo-romana di Nemausus, oggi chiamata Nîmes. È stato costruito da Agrippa sotto l'imperatore Augusto. La portata raggiungeva i 20.000 metri cubi d'acqua al giorno. La consistenza dei depositi in calcare suggerisce che l'acquedotto sia stato in attività per non meno di 400-500 anni.

L'acquedotto ha una pendenza di 34 centimetri per chilometro, ovvero 1/3000; il dislivello tra la sorgente e l'arrivo è di soli 17 metri: un successo tecnico ragguardevole. L'acquedotto segue un tragitto sinuoso per potere approfittare al massimo dei rilievi delle colline (in linea d'aria, Uzès non è che a 20 chilometri da Nîmes). Il ponte è stato costruito per incrociare la piccola valle del Gardon.

L'acqua corrente impiegava circa un giorno per fluire, sotto la spinta della gravità, dal suo punto di captazione situato alle fontane di Eure, nei pressi di Uzès, fino all'invaso di ripartizione ancora visibile nella via Lampèze a Nîmes e chiamato Castellum.

Nemausus aveva un discreto numero di pozzi ed anche una sorgente vicina: la costruzione di un acquedotto non rappresentava quindi una necessità vitale, ma piuttosto un'opera di prestigio, destinata all'approvvigionamento idrico di terme, bagni e altre fontane della città.

Il ponte fu costruito senza l'aiuto di cementi a calce; le pietre, di cui alcune pesanti fino a sei tonnellate, erano legate da tiranti in ferro. I blocchi sono di roccia calcarea e furono estratti da una cava a meno di un chilometro dal cantiere del ponte. Essi furono posti in opera grazie ad un argano azionato tramite una ruota che veniva fatta girare dagli operai. Una complessa impalcatura fu costruita per sostenere il ponte durante la sua costruzione. 

La facciata del ponte ne porta ancora i segni, come i sostegni dell'impalcatura e le cornici sporgenti sui pilastri che accoglievano le centine in legno che servivano a sostenere le volte in costruzione. Si suppone che la costruzione abbia avuto una durata di tre anni, con l'impiego di circa 800-1000 operai.

Dal castellum, poi, si dipanavano dieci canali per l'approvvigionamento idrico delle terme, degli edifici pubblici e delle abitazioni dei circa 50.000 abitanti della città, che in questo modo avevano a disposizione 400 litri procapite al giorno, una quantità d'acqua considerata adeguata anche per gli standard odierni. 

È stato calcolato, inoltre, che la realizzazione dell'acquedotto richiese una spesa di 30 milioni di sesterzi, l'equivalente di cinquant'anni di paga per 500 ufficiali delle legioni romane. 

Il Pont du Gard, maestoso e allo stesso tempo elegante e dall'aspetto quasi delicato, è lungo poco meno di 300 metri e s'innalza sul fiume per 48 metri , distribuiti in tre ordini di arcate sovrapposte. 

Il primo, con sei archi di ampiezza variabile tra i 15,75 e i 21,5 metri , supporta una strada che fu ampliata per essere resa carrozzabile a metà del XVIII secolo. Il secondo ordine conta 11 archi, mentre l'ultimo - sulla cima del quale si trova il canale idrico - è composto da 35 archetti. 

Il materiale con cui è stato costruito è una pietra ricca di concrezioni fossili, proveniente dalle cave della zona. Il suo colore giallo chiaro si armonizza alla perfezione con il paesaggio di verdi colline e vigneti. Ogni blocco, del peso di 6 tonnellate, è stato assemblato a secco con sorprendente precisione.

La continuità abitativa e il costante sviluppo di questo angolo della Provenza sono stati provvidenziali per la salvaguardia del ponte. I primi lavori di restauro risalgono all'epoca di Napoleone 111; gli ultimi, da poco terminati, sono costati 30 milioni di euro, la maggior parte dei quali è servita a finanziare la costruzione di un centro visitatori. L'opera di consolidamento del monumento romano ha invece interessato la sostituzione di 300 metri cubi di pietra, appena il 5% dell'intera struttura.  

Piano inferiore: 6 archi - lunghezza: m. 142,35 - Larghezza: m. 6,36 m - Altezza: m. 21,87

Piano intermedio: 11 archi - lunghezza: m. 242,55 - Larghezza: m. 4,56 m - Altezza: m. 19,50

Piano superiore: 35 archi - lunghezza: m. 275,00 - Larghezza: m. 3,06 m - Altezza: m. 7,40

Una strada percorre il primo livello e l'acquedotto è collocato al terzo livello. L'acquedotto è costituito da un condotto a sezione rettangolare (dimensioni interne: 1,80 m di altezza, 1,20 m di larghezza) che percorre il ponte in tutta la sua lunghezza con una pendenza dello 0,4 %.