Notre-Dame
di
Reims
(Nostra
Signora
di
Reims)
è
la
cattedrale
di
Reims
,
uno
dei
più
alti
esempi
di
arte
gotica
in
Europa.
In
essa
si
svolsero
le
incoronazioni
di
tutti
i
re
di
Francia,
a
partire
dal
987,
quando
vi
fu
incoronato
re
di
Francia
il
conte
di
Parigi
Ugo
Capeto,
iniziatore
della
dinastia
dei
Capetingi,
fino
al
1825,
quando
vi
si
celebrò
l'incoronazione
di
Carlo
X.
La
chiesa
è
costruita
sul
sito
dove
sorgevano
le
precedenti
cattedrali.
La
prima
fu
fatta
costruire
dal
vescovo
Nicasio,
nel
IV
secolo
d.C.,
sui
resti
di
una
chiesa
protocristiana
che
sorgeva
sulle
terme
gallo-romane
dell'antica
Durocortorum,
e
fu
consacrata
nel
401,
dallo
stesso
san
Nicasio,
che
nel
407
sarà
poi
martirizzato
dai
Vandali
sul
suo
sagrato.
In
essa
Clodoveo
fu
battezzato
da
san
Remigio,
vescovo
di
Reims,
nel
496,
divenendo
così
il
primo
re
cattolico
dei
Franchi.
Nell'852
fu
ampiamente
restaurata
e
ristrutturata
e
nuovamente
consacrata
dal
vescovo
Hincmar.
Nel
1210
fu
completamente
distrutta
da
un
incendio
che
si
sviluppò
nel
centro
della
città.
Il
6
maggio
1211,
l'arcivescovo
Aubry
de
Humbert
iniziò
la
costruzione
dell'attuale
cattedrale
gotica.
I
nomi
dei
maestri
d’opera
che
si
succedettero
dal
1211
ci
sono
noti
dalle
iscrizioni
di
un
labirinto
che
ornava
il
pavimento
della
navata,
e
che
venne
rimosso
nel
XVIII
secolo
dai
canonici,
infastiditi
dal
fatto
che
i
bambini
si
divertissero
eccessivamente
a
percorrerlo.
I
nomi
dei
capimastri
sono:
Jean
d’Orbais,
autore
del
coro
e
del
transetto,
le
cui
sculture
furono
compiute
da
Gaucher
de
Reims;
Bernard
di
Soissons,
al
quale
si
deve
la
realizzazione
della
navata
e
del
rosone
del
portale
principale;
Robert
de
Coucy,
autore
della
grande
facciata.
Le
torri
furono
poi
portate
a
termine
nel
1475.
Fra
le
incoronazioni
dei
re
francesi
che
in
essa
si
svolsero,
sono
da
ricordare:
-
1226
incoronazione
di
san
Luigi
IX,
il
pio.
-
1429
incoronazione
di
Carlo
VII,
avvenuta
in
presenza
e
dietro
le
pressioni
di
Giovanna
d'Arco
-
1825
incoronazione
di
Carlo
X,
ultimo
re
di
Francia
Durante
la
Rivoluzione
francese
fu
trasformata
in
tempio
della
Dea
Ragione
e
gran
parte
degli
antichi
arredi
furono
dispersi
o
distrutti.
Nel
1875
l'Assemblea
Nazionale
Francese
votò
un
finanziamento
per
la
riparazione
della
facciata
e
delle
balaustre.
La
facciata
è
la
parte
più
bella
dell'edificio,
e
uno
dei
grandi
capolavori
del
Medioevo.
Nel
1914,
durante
la
Prima
guerra
mondiale,
il
fuoco
d'artiglieria
tedesco
distrusse
parti
importanti
della
cattedrale:
crollarono
il
tetto,
la
gran
parte
del
soffitto
a
volte,
numerosi
elementi
decorativi
(tra
cui
i
cicli
scultorei
del
portale
maggiore),
mentre
le
vetrate
(già
sostituite
in
gran
numero,
dai
canonici,
con
vetri
neutri
nel
corso
del
XVIII
secolo
secondo
la
moda
dell'epoca)
andarono
in
frantumi.
Al
disastro
arrecato
dalla
guerra
seguì
una
notevole
opera
di
restauro
e
ricostruzione,
possibile
anche
grazie
alle
sovvenzioni
della
famiglia
Rockefeller.

L'8
luglio
1962
il
presidente
francese
Charles
de
Gaulle
e
il
cancelliere
tedesco
Konrad
Adenauer
tennero
nella
cattedrale
una
cerimonia
che
suggellò
la
riconciliazione
tra
i
loro
due
paesi
17
anni
dopo
la
fine
della
seconda
guerra
mondiale.
L'edificio
si
articola
su
una
pianta
a
croce
latina,
suddivisa
in
tre
navate
lungo
il
corpo
principale
e
il
transetto,
mentre
coro
e
abside
presentano
una
doppia
serie
di
navatelle,
coronate
da
cinque
cappelle
radiali;
quella
centrale,
detta
assiale,
presenta
una
profondità
maggiore,
ottenuta
grazie
all'aggiunta
di
una
campata
rispetto
all'impianto
generale
delle
altre,
che
ne
rimarca
l'importanza
visiva
e
strutturale.
La
navata
centrale
risulta
suddivisa
in
nove
campate,
che
si
riducono
a
due
per
lato
in
corrispondenza
della
navata
trasversale.
Osservando
l'impianto
della
cattedrale
di
Chartres,
di
poco
anteriore
per
fondazione,
si
può
notare
un'impostazione
strutturale
pressoché
analoga,
assunta
ancora
a
modello
dagli
architetti
che
più
tardi
innalzeranno
la
Notre-Dame
di
Amiens,
esempio
di
architettura
gotica
che
porta
ormai
all'apice
tutte
le
potenzialità
dello
stile.
La
cattedrale
assunse
l'aspetto
attuale
entro
la
fine
del
XIII
secolo,
rimanendo
incompiuta:
delle
sette
torri
inizialmente
progettate
(due
per
ognuna
delle
tre
facciate
più
una
a
coronamento
del
punto
d'intersezione
tra
navata
centrale
e
transetto),
tutte
sormontate
da
alte
guglie
secondo
l'idea
originaria,
furono
erette
solamente
quelle
del
lato
ovest,
lasciate
tuttavia
prive
della
copertura
a
cuspide:
pensate
in
origine
per
innalzarsi
fino
a
120
metri,
non
superarono
la
soglia
degli
81.
La
torre
meridionale
contiene
due
grandi
campane;
una
di
queste,
chiamata
Charlotte
dal
cardinale
di
Lorena
Luigi
di
Guisa,
nel
1570,
pesa
più
di
10
tonnellate.
Tale
porzione
fu
eretta
nel
XIV
secolo,
su
progetti
del
XIII.
La
navata
era
nel
frattempo
stata
allungata,
rispetto
alle
dimensioni
inizialmente
adottate,
per
fare
spazio
alle
folle
che
partecipavano
alle
incoronazioni.
I
tre
portali
sono
ricoperti
di
statue
di
grandi
e
piccole
proporzioni.
Il
portale
centrale,
dedicato
alla
Vergine
Maria,
è
sormontato
da
un
rosone,
laddove
la
lunetta
risulta
solitamente
ornata,
nel
panorama
gotico,
con
motivi
scultorei
in
tutto
il
suo
spazio.
Una
simile
scelta,
adottata
anche
per
i
portali
minori,
garantisce
maggiore
illuminazione
alle
navate
poste
in
corrispondenza
di
detti
ingressi.
La
"Galleria
dei
Re",
che
si
snoda
tra
il
rosone
centrale
e
le
torri
campanarie,
raccordando
queste
ultime
al
resto
della
facciata,
mostra
al
centro
la
statua
di
Clodoveo,
colto
nel
momento
del
battesimo,
mentre
ai
lati
si
collocano
i
ritratti
dei
suoi
successori.


Le
facciate
dei
transetti
sono
decorate
anch'esse
con
sculture:
quella
a
nord
con
statue
dei
principali
vescovi
di
Reims,
una
rappresentazione
del
Giudizio
universale
e
una
figura
di
Gesù
(le
Beau
Dieu)
mentre
sul
lato
sud
è
presente
un
bel
rosone
con
i
profeti
e
gli
apostoli.
Il
fuoco
distrusse
il
tetto
e
le
spire
nel
1481:
delle
quattro
torri
che
fiancheggiavano
i
transetti,
non
rimane
più
niente
sopra
l'altezza
del
tetto.
Sopra
il
coro
si
innalza
un
elegante
campanile
di
legno
e
piombo,
alto
18
metri,
che
fu
ricostruito
nel
XV
secolo.
L'interno
della
cattedrale
è
lungo
138,75
m,
largo
30
e
alto
38
metri
al
suo
centro.
Esso
comprende
una
navata
centrale
con
navate
laterali,
transetti
con
navate,
un
coro
con
doppie
navate
e
un'abside
con
ambulatorio
e
cappelle
disposte
a
raggiera.
Contiene
statue
in
profusione,
simili
a
quelle
presenti
all'esterno,
e
vetrate
colorate
del
XIII
secolo.
Il
rosone
sopra
il
portone
principale
e
la
galleria
sottostante
sono
di
rara
magnificenza.
La
cattedrale
possiede
raffinati
arazzi.
Di
questi
la
serie
più
importante
e
quella
presentata
da
Robert
de
Lenoncourt,
arcivescovo
durante
il
regno
di
Francesco
I,
che
rappresenta
la
vita
della
Vergine.
Il
transetto
settentrionale
contiene
un
organo
in
stile
gotico.
L'orologio
del
coro
è
ornato
con
curiose
figure
meccaniche.
Diversi
dipinti
di
Tintoretto,
Nicolas
Poussin
e
altri.
Anche
e
gli
intarsi
e
le
ringhiere
del
coro
meritano
una
menzione.
L'opera
del
famoso
pittore
russo
Marc
Chagall
può
essere
ammirata
nella
cattedrale
grazie
alle
vetrate
successivamente
installate
sul
retro
e
sul
fianco
della
cattedrale.
Il
tesoro
della
cattedrale
contiene
la
Santa
Ampolla
(Sainte
Ampoule),
erede
dell'antica
ampolla
che
conteneva
l'olio
crismale
con
cui
venivano
unti
i
re
di
Francia,
che
fu
rotta
durante
la
Rivoluzione
francese,
e
di
cui
un
frammento
è
contenuto
nell'ampolla
odierna.
Una
parte
del
tesoro
si
trova
al
Palais
du
Tau
(il
cui
nome
dipende
dalla
forma
a
T),
ove
è
esposto
anche
un
pendente
ritenuto
il
talismano
di
Carlo
Magno
(sec.
IX).
Il
primo
organo
a
canne
della
cattedrale
di
Reims
venne
costruito
nel
1489
a
manuale
unico.
In
seguito
questo
venne
più
volte
ampliato
e
modificato,
fino
a
raggiungere
grandi
dimensioni.
Fra
il
1937
e
il
1938
venne
costruito
dentro
la
cassa
dello
strumento
antico
un
nuovo
organo
da
Victor
Gonzalez,
che
riutilizzò
alcune
canne
del
XVII
e
del
XVIII
secolo.
L'organo
attuale
(2011
ha
un
totale
di
86
registri
suddivisi
fra
le
quattro
tastiere
(ognuna
di
61
note)
e
la
pedaliera
(di
32
note).
Palazzo di Tau
Il
Palazzo
di
Tau
è
un
edificio
che
si
trova
a
Reims
;
fu
sede
dell'arcivescovo
della
città
ed
è
associato
ai
re
di
Francia,
la
cui
incoronazione
si
teneva
nella
vicina
Cattedrale
di
Notre
Dame.
Nel
VI
e
VII
secolo
il
sito
era
ancora
occupato
da
un'antica
villa
romana,
che
più
tardi
venne
trasformata
in
un
palazzo
carolingio.
Il
primo
uso
documentato
del
nome
Palazzo
di
Tau
risale
al
1131
e
deriva
dalla
pianta
dell'edificio,
a
forma
della
lettera
greca
tau.
La
maggior
parte
dell'edificio
originale
è
scomparsa:
la
parte
più
antica
conservatasi
fino
ai
giorni
nostri
è
la
cappella,
del
1207.
L
'edificio
venne
infatti
quasi
completamente
ricostruito
in
stile
gotico
fra
il
1498
e
il
1509,
per
poi
essere
ulteriormente
modificato
fra
il
1671
ed
il
1710
da
Jules
Hardouin-Mansart
e
Robert
de
Cotte,
per
assumere
l'aspetto
barocco
che
mostra
oggi.
Il
19
settembre
1914
venne
danneggiato
da
un
incendio,
ma
venne
riparato
solo
dopo
la
fine
della
seconda
guerra
mondiale.
Il
palazzo
di
Tau
era
la
residenza
dei
re
di
Francia
prima
di
essere
incoronati
nella
vicina
cattedrale:
in
quell'occasione
il
re
veniva
vestito
a
palazzo
prima
della
processione
che
lo
avrebbe
portato
alla
cattedrale;
dopo
la
cerimonia,
nel
palazzo
si
teneva
un
banchetto.
Il
primo
di
cui
si
abbia
notizia
risale
al
990,
mentre
l'ultimo
si
tenne
nel
1825.
Dal
1972
il
Palazzo
di
Tau
ospita
il
Musée
de
l'Œuvre,
che
contiene
statue
ed
arazzi
provenienti
dalla
Cattedrale
oltre
a
numerosi
oggetti
associati
con
le
incoronazioni
dei
re
francesi.
Nel
tesoro
proveniente
dalla
Cattedrale
vi
è
anche
dell'oreficeria
sacra
e
il
pendente
che
viene
ritenuto
il
talismano
di
Carlo
Magno
(sec.
IX)
ed
il
calice
di
S.
Remi
(sec.
XIII).
- Abbazia di
Saint-Remi
Sulla
base
dei
dati
ricavabili
dalle
fonti
e
dalle
indagini
archeologiche,
la
chiesa
merovingia
venne
sostituita
da
un
edificio
più
importante
sotto
l'arcivescovo
Incmaro,
alla
metà
del
IX
secolo.
Sotto
Carlo
Magno,
il
suo
predecessore
Tilpino
aveva
fondato
un'abbazia
benedettina
accanto
alla
chiesa.
L'Abbazia
di
Saint-Remi,
fondata
intorno
all'anno
1000,
conserva
le
reliquie
di
San
Remigio,
vescovo
della
città,
che
convertì
al
Cristianesimo
il
re
dei
Franchi
Clodoveo
I
il
giorno
di
Natale
del
496,
dopo
che
egli
aveva
sconfitto
gli
Alamanni
nella
battaglia
di
Tolbiac.
La
costruzione
venne
consacrata
da
Papa
Leone
IX
nel
1049.
Intorno
al
1165
l'abate
Pietro
di
Celle
avviò
la
ricostruzione
della
facciata
e
del
coro.
Transetto
e
corpo
longitudinale
vennero
sopraelevati
e
coperti
da
volte
ogivali
alla
fine
del
XII
secolo.
La
chiesa
fu
restaurata
nel
XIX
secolo
e
ancora
in
seguito
ai
danni
patiti
nel
corso
della
prima
guerra
mondiale.
Il
corpo
longitudinale
romanico
-
articolato
in
undici
campate,
con
navate
laterali
semplici
-
in
origine
non
era
coperto
da
volte
ed
era
preceduto
da
una
galilea;
l'alzato
si
articola
su
tre
livelli,
grandi
arcate,
tribune
e
finestre
alte.
I
pilastri
"a
fascio"
sono
assai
originali.
Intorno
al
1190,
al
di
sopra
delle
finestre
alte,
lungo
le
pareti
esterne
del
corpo
longitudinale,
fu
aggiunta
una
fascia
in
cui
si
alternano
oculi
e
pilastrini
addossati
che,
in
corrispondenza
dei
sostegni
all'interno,
hanno
la
funzione
di
supporto
delle
volte
ogivali.
Intorno
al
1165-1175
la
galilea
venne
soppressa
e
rimpiazzata
da
due
campate
gotiche
a
quattro
livelli;
fu
costruita
anche
una
nuova
facciata,
la
cui
originalità
risiede
nelle
due
finestre
poste
al
piano
terreno
fra
i
tre
portali
e
nella
decorazione
esterna
con
colonne
antiche
e
paraste
scanalate.
Il
transetto
dell'XI
secolo
presenta
tre
livelli
al
pari
del
corpo
longitudinale,
ma
è
più
stretto
e,
in
origine,
i
suoi
bracci
erano
circondati
dal
proseguimento
delle
navate
laterali;
il
rifacimento
successivo
delle
facciate
ne
ha
modificato
le
parti
terminali.

Alcune
cappelle
su
due
livelli
si
aprono
lungo
il
lato
est
dei
bracci
del
transetto.
Il
coro
gotico
ha
sostituito
una
semplice
abside.
Come
nella
cattedrale
più
recente,
il
coro
presenta
navate
laterali
doppie,
un
deambulatorio
semplice
e
cinque
cappelle
radiali;
la
cappella
assiale
è
dotata
di
un
passaggio
interno
ed
è
più
profonda
rispetto
alle
altre,
che
sono
a
pianta
circolare.
L'ampiezza
della
loro
apertura
sul
deambulatorio
impose
l'impianto
di
due
colonne
isolate
sull'ingresso,
allo
scopo
di
sorreggere
la
volta
di
copertura.
Il
coro
in
alzato
si
articola
su
quattro
livelli:
grandi
arcate,
tribune,
triforio,
finestre
alte.
Gli
ultimi
due
sono
collegati
da
colonnette;
le
finestre
sono
raccolte
in
gruppi
di
tre.
Le
volte
ogivali
quadripartite
vengono
sorrette
all'esterno
da
archi
rampanti
di
aspetto
primitivo,
senza
contrafforte
intermedio,
e
sono
prive
di
pinnacoli.
Gli
edifici
dell'abbazia,
oggi
sede
del
Museo
Saint-Remi,
conservano
alcune
arcate
medievali
al
piano
terreno
dell'ala
orientale
del
chiostro.
Nella
chiesa
di
Saint-Jacques
si
è
mantenuta
una
parte
delle
strutture
della
fine
del
XII
secolo,
in
particolare
nel
muro
meridionale
del
corpo
longitudinale
e
nel
braccio
sud
del
transetto.
Di
Saint-Nicaise,
distrutta
dopo
la
Rivoluzione
francese,
restano
alcuni
elementi
conservati
nel
Museo
di
Saint-Remi.
La
sua
costruzione
era
stata
avviata
a
partire
dal
corpo
longitudinale
nel
1231,
da
parte
dell'architetto
Hugues
Libergier;
la
facciata,
portata
a
termine
intorno
al
1256,
prefigurava
quella
della
cattedrale,
con
i
portali
dotati
di
gâbles
e
le
torri
svuotate.
Il fondatore del
regno
di
Francia
Clodoveo
I
(466-511
ca.)
appartenente
alla
dinastia
dei
Merovingim
inaugurò
una
nuova
epoca
in
Europa.
Egli
fondò
infatti
il
regno
di
Francia,
dal
quale
in
seguito
sarebbero
nate
la
Francia
e
la
Germania.
La
sua
vittoria
nei
pressi
di
Soisson
(486)
su
Siagrio,
l'ultimo
proconsole
romano
in
Gallia
e,
in
seguito,
la
sua
conversione
alla
fede
cattolica
romana
annunciarono
l'inizio
del
medioevo
nell'Europa
occidentale.
Clodoveo
fu
battezzato
da
Remigio
arcivescovo
di
Reims
e
"apostolo
dei
Franchi".
Fu
così
che
la
città
entrò
in
stretto
contatto
con
la
monarchia.
Dall'816
e
per
oltre
un
millennio,
Reims
rimase
la
città
in
cui
venivano
incoronati
i
re
francesi.
Clodoveo
fu
un
sovrano
molto
abile,
dotato
di
un
infallibile
istinto
politico
unito
a
una
spietata
crudeltà
e
a
un'astuzia
che
gli
permisero
di
diventare
l'erede
di
Roma.
Egli
mantenne
infatti
la
struttura
amministrativa
già
esistente,
il
sistema
giuridico
e
tributario
tardo-antico
e
l'organizzazione
clericale.
La
sua
sete
di
potere
lo
spinse
tuttavia
a
eliminare
senza
scrupoli
chiunque
potesse
essergli
d'intralcio,
compresi
parenti
e
alleati.
Quando
succedette
al
padre
Childerico
I
all'età
di
16
anni,
Clodoveo
non
era
che
uno
dei
tanti
re
franchi
presenti
sul
territorio
del
Reno,
mentre
alla
sua
morte
aveva
creato
un
regno
che
si
estendeva
dal
Basso
Reno
ai
Pirenei
e
dalla
costa
atlantica
al
lago
di
Costanza.
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