Duemila
anni
di
storia
hanno
lasciato
il
segno
nel
paesaggio
urbano
di
Lione,
una
delle
città
più
belle
della
Francia.
Il
ricco
patrimonio
di
risorse
culturali
riflette
le
diverse
epoche
storiche
di
questa
città
di
circa
470.000
abitanti,
capoluogo
del
dipartimento
regionale
del
Rhône-Alpes
e
situata
a
metà
strada
tra
Parigi
e
Marsiglia.
Secondo
la
leggenda,
Lione
fu
fondata
dal
re
Atepomaro
e
dal
druido
Momoro.
Gli
scavi
realizzati
nel
quartiere
di
Vaise
hanno
dimostrato
che
il
sito
era
occupato
ben
prima
della
fondazione
della
città
romana:
nel
VI
secolo
a.C.
un
insediamento
gallico
si
trovava
sulle
colline
ad
ovest
del
fiume
Saona,
e
commerciava
con
il
mondo
Mar
Mediterraneo.
La
città
romana
fu
fondata
nel
43
a.C.,
dal
luogotenente
di
Giulio
Cesare,
Lucio
Munazio
Planco,
sulla
collina
di
Fourvière
(Forum
Vetus),
con
il
nome
di
Lugdunum,
ossia
"fortezza
del
dio
Lúg",
la
suprema
divinità
dei
Galli,
probabilmente
sul
luogo
di
un
precedente
accampamento
militare
che
era
servito
di
base
alla
spedizione
gallica
di
Cesare.
Lo
sviluppo
della
città
fu
favorito
dalla
sua
posizione,
sulla
via
di
accesso
dall'Italia,
alla
confluenza
della
Saona
(Arar)
e
del
Rodano
e
dal
suo
statuto
di
colonia.
In
occasione
della
divisione
del
territorio
gallico
in
tre
province
in
aggiunta
alla
già
esistente
Gallia
Narbonese,
nel
27
a.C.,
Lione
divenne
capitale
della
"Gallia
Lugdunense".
Sulle
pendici
della
collina
di
Croix-Rousse
si
innalzò
il
santuario
federale
delle
tre
province
galliche,
dove
ogni
anno
si
radunavano
i
delegati
delle
tribù
galliche
per
celebrare
i
culto
di
Roma
e
dell'imperatore
regnante.
Nacquero
a
Lugdunum
gli
imperatori
Claudio,
nel
10
a.C.,
e
Caracalla,
nel
188.
Nel
58
Lugdunum,
in
un
solo
giorno,
venne
pressoché
distrutta
dalle
fiamme.
L'imperatore
Nerone
decretò
l'immediato
invio
di
soccorsi
e
di
cospicui
sussidi.
Probabilmente
a
causa
dei
mancati
effetti
di
tali
sussidi
e
sospettando
che
fossero
finiti
nelle
borse
di
avidi
potentati,
Nerone
decise
di
effettuare
un
censimento
della
provincia
per
migliorare
l'imposizione
fiscale
e
riequilibrare
le
sorti
della
popolazione.
Lione
dimostrò
sempre
una
grande
devozione
nei
confronti
di
Nerone,
inviando
un
contributo
di
quattro
milioni
di
sesterzi
in
occasione
del
grande
incendio
di
Roma
del
64
e
rifiutandosi
nel
68
di
unirsi
alla
rivolta
aristocratica
contro
l'imperatore.
La
cristianizzazione
avvenne
precocemente:
san
Potino
e
santa
Blandina,
martirizzati
nel
177,
sotto
Marco
Aurelio,
figurano
tra
i
primi
martiri
della
città.
Sant'Ireneo
successe
a
san
Potino
e
fu
uno
dei
primi
teologi
cristiani.
Lione
era
un
importante
centro
culturale
cristiano
e
nel
VI
secolo
vi
nacque
Sidonio
Apollinare.

Dei
Burgundi
scampati
alla
distruzione
di
Worms
da
parte
degli
Unni
nel
437
si
installarono
nella
città
guidati
dal
capo
Aezio
e
nel
461
i
Burgundi
ne
fecero
la
loro
capitale.
Occupata
da
Carlo
Martello
nel
732,
dopo
la
morte
di
Carlo
Magno
passò
a
Lotario
insieme
al
territorio
ad
est
della
Saona.
Appartenne
alla
Lotaringia
e
al
Sacro
Romano
Impero
fino
al
XIV
secolo,
quando
fu
inserita
nel
regno
di
Francia
e
i
re
francesi
ne
fecero
il
centro
delle
loro
attività
rivolte
verso
l'Italia.
La
città
restava
di
grandezza
modesta,
ma
si
distinse
in
campo
religioso,
tanto
che
il
suo
vescovo
fu
elevato
al
rango
di
primate
di
Gallia
da
papa
Gregorio
VII
nel
1078.
Nel
XIII
secolo
vi
si
tennero
due
concili.
Alla
fine
del
XV
secolo,
Lione
era
un
importante
centro
di
scambi
commerciali,
apprezzata
per
le
sue
fiere
e
forte
di
un
sistema
bancario
ben
sviluppato
e
capace
di
attirare
gli
interessi
commerciali
di
tutta
Europa.
Presto,
la
borghesia
e
l'élite
intellettuale
stimolarono
la
laboriosità
dei
suoi
abitanti
in
senso
anche
artistico
ed
architettonico.
Lo
sviluppo
continuò
attraverso
i
secoli
XVII
e
XVIII
con
l'affermarsi
dell'industria
della
setatanto
che
Lione
finì
per
vestire
i
ricchi
di
tutto
il
mondo
e
per
produrre
le
decorazioni
interne
delle
loro
dimore.
L'ordinato
sviluppo
urbano
della
città,
anche
dopo
l'era
napoleonica,
proseguì
e
vide
prevalere
lo
stile
Haussman.
Haussman
era
un
famoso
barone
che
aveva
rimodellato
Parigi
in
senso
moderno,
tagliando
nuove
strade
nella
città
vecchia,
dando
il
via
alla
costruzione
di
quartieri
periferici,
creando
un
sistema
di
parchi
pubblici
e
riorganizzando
la
rete
dei
servizi
urbani.
A
lui
si
devono
i
celebri
boulevards
alberati
che
si
dipanano
dai
monumenti
e
dagli
edifici
più
importanti
di
Parigi,
slanciandosi
verso
la
città.
A
Haussman
si
ispirò
il
prefetto
Vaisse
per
la
modernizzazione
di
Lione.
Il
periodo
di
maggiore
prosperità
terminò
con
le
guerre
di
religione:
Lione
risentì
in
modo
particolare
dei
massacri
della
notte
di
San
Bartolomeo
nel
1572
e
della
spedizione
del
barone
des
Adrets.
La
città
riuscì
a
riprendersi,
ma
senza
raggiungere
più
il
prestigio
del
periodo
precedente.
Il
XVII
secolo
fu
comunque
un'epoca
tranquilla
e
di
grande
fasto:
regnava
la
tolleranza
e
la
città
si
abbellì
con
la
costruzione
del
nuovo
municipio
(Hôtel
de
Ville).
La
sua
fedeltà
alla
corona
durante
la
Fronda
le
valse
le
elargizioni
reali.
Alla
fine
del
secolo
l'industria
della
seta
ne
aveva
assorbito
gran
parte
delle
forze
economiche,
mentre
commercio
ed
attività
bancarie
erano
state
lasciate
ai
ginevrini
e
agli
svizzeri.
Nel
XVIII
secolo
proseguì
il
periodo
di
tranquillità
e
si
videro
altre
importanti
costruzioni,
come
quelle
di
Soufflot
(Hôtel
Dieu
e
Loggia
del
Cambio).
Durante
la
Rivoluzione
francese,
nel
1793
Lione
prese
posizione
a
favore
dei
girondini
e
si
sollevò
contro
la
Convenzione:
subì
prima
di
arrendersi
un
assedio
di
più
di
due
mesi
e
una
feroce
repressione:
la
città
prese
il
titolo
di
"Città
liberata"
e
circa
2000
persone
furono
fucilate
o
ghigliottinate,
mentre
diverse
residenze
private
furono
distrutte,
soprattutto
presso
piazza
Bellecour.
La
presa
di
potere
da
parte
di
Napoleone
Bonaparte
fu
salutata
con
favore,
come
fine
del
periodo
oscuro
e
ritorno
alla
pace
civile.
Ma
sotto
l'impero
napoleonico
si
accentuò
ancor
più
il
centralismo.
Grazie alle
competenze
ereditate
dall'industria
della
seta,
la
città
partecipò
alla
rivoluzione
industriale
con
le
sue
manifatture
tessili
e
nel
XIX
secolo
era
un
importante
centro
industriale.
La
meccanizzazione
comportò
grandi
lotte
sociali,
con
insurrezioni
come
la
"rivolta
dei
canuts"
(operai
setaioli),
nel
1831.
Nel
1832
fu
collegata
per
mezzo
di
una
delle
più
antiche
ferrovie
alla
vicina
città
di
Saint-Étienne.
Durante
la
Seconda
guerra
mondiale,
essendo
situata
in
una
delle
zone
non
occupate
fino
al
1943,
accolse
inizialmente
molti
rifugiati.
Dopo
l'occupazione
divenne
un
centro
della
Resistenza,
favorita
in
questo
dai
molti
passaggi
coperti
interni
agli
edifici
(traboules),
che
permettevano
di
sfuggire
più
facilmente
agli
occupanti
tedeschi.
Il
"Museo
della
Resistenza",
collocato
nell'antica
sede
della
Gestapo
vicino
alla
sponda
del
fiume
Rodano
e
accanto
al
quartiere
universitario,
rende
oggi
omaggio
a
questo
passato.
Un
museo
davvero
interessante
sia
dal
punto
di
vista
della
cronologia
degli
eventi
della
seconda
guerra
mondiale,
sia
in
quanto
riporta
accurate
informazioni
sulla
resistenza
francese,
sia
sulle
terribili
atrocità
antisemite
avvenute
in
questo
sito.
Nel
museo
si
può
anche
vedere
il
video
del
processo
integrale
svolto
nei
confronti
del
Comandante
della
Gestapo
Klaus
Barbie.
La
città
venne
bombardata
dall'aviazione
alleata
il
26
maggio
del
1944,
poco
prima
della
sua
liberazione.
Negli anni 1960 come
nel
resto
della
Francia,
crebbe
grandemente
il
numero
degli
abitanti
e
furono
costruiti
nuovi
quartieri
di
abitazione
in
periferia.
Per
canalizzare
l'espansione
urbana
fu
decisa
nel
1970
la
creazione
di
una
nuova
città
a
L'Isle-d'Abeau,
che
attualmente
raggiunge
più
di
40.000
abitanti
e
raggruppa
cinque
comuni.

Grazie
alla
tessitura
della
seta,
ricordata
oggi
in
un
museo,
e
alla
tipografia,
nel
XVI
secolo
Lione
diventò
una
delle
principali
piazze
fieristiche
d'Europa.
Già
nel
1506
qui
venne
inoltre
fondata
la
prima
Borsa
della
Francia,
e
ancora
oggi
Lione,
una
delle
città
francesi
più
grandi,
è
un
importante
centro
finanziario.
Le
principali
aree
di
interesse
turistico
sono:
la
collina
di
Fourvière,
la
parte
più
antica
della
città,
conosciuta
anche
come
“la
collina
della
preghiera”
per
le
numerose
chiese
e
istituzioni
religiose
presenti;
la
Vieux
Lyon,
l'area
rinascimentale,
lungo
la
riva
destra
del
fiume
Saône
(Saona);
Presqu'île,
tra
i
due
fiumi,
il
vero
cuore
pulsante
della
città;
Croix-Rousse, a nord di Presqu'île, tra i due fiumi, è
conosciuta
come
"la
collina
che
funziona"
perché
fino
al
XIX
secolo
era
l'area
dei
lavoratori
della
seta
(i
famosi
'canuts').
Una
visita
della
città
può
ben
cominciare
dalla
zona
di
Bellecour,
sul
fiume
Saona
o,
sulla
riva
occidentale
del
fiume,
nella
zona
di
Primatiale
St-Jean.
Place
Bellecour
è
una
delle
piazze
più
grandi
e
più
affascinanti
della
Francia.
Una
statua
di
Luigi
XIV,
al
suo
centro,
si
erige
di
fronte
ad
edifici
del
XVIII
secolo,
le
fanno
da
degna
cornice
alcune
bellissime
facciate.
Tra
i
monumenti
si
consiglia
di
visitare
inoltre
la
chiesa
di
San
Martino
(XII
sec.),
il
Duomo
di
San
Giovanni
(XII-XV
sec.),
oltre
a
numerose
chiese
e
palazzi
in
stili
diversi,
tutte
incredibili
testimonianze
di
grandi
architetture
senza
tempo.
Chiesa
di
San
Martino

La basilica
di
Saint-Martin
d'Ainay è
una chiesa cattolica che
si
trova
nel
quartiere
di Ainay,
sulla
penisola
di
Lione.
Antica
chiesa
abbaziale,
fu
elevata
al
rango
di
basilica
nel 1905.
Gregorio
di
Tours scrive
che
i
monaci
dell'abbazia
di
Ainay
pretendessero
che
la
basilica
risalisse
al V
secolo e
che
fosse
stata
costruita
esattamente
nel
luogo
dove
erano
stati
rinvenuti
i
resti
dei martiri
di
Lione.
Gregorio
scrive
anche
che
i
monaci
veneravano
un
sacco
di
cenere
ed
una
pietra
sulla
quale
dicevano
che
il
vescovo Potino aveva
posato
la
testa.
Gli
scritti
di
Gregorio
di
Tours
sono
oggi
messi
in
discussione
riguardo
all'origine
della
basilica,
in
quanto
sono
imprecisi
sul
luogo
che
lui
chiama Ad
Athanacum e
che
una
distinta
tradizione
situa
il
luogo
di
ritrovamento
dei
resti
dei
martiri
a Saint-Nizier.
Storicamente,
nell'859
un priorato benedettino
fu
fondato
nella Presqu'île di
Lione.
Sul
finire
dell'XI
secolo,
il
priorato
fu
elevato
a
rango
di abbazia e
fu
eretta
la
chiesa
abbaziale,
consacrata
il
29
gennaio
1107
dal papa
Pasquale
II (1099-1118).
Duomo
di
San
Giovanni
La cattedrale
di
San
Giovanni è
la chiesa cattedrale primaziale.
È
intitolata
ai
santi Giovanni
Battista
e
Stefano
(Saint-Jean-
Baptiste-et-Saint-Étienne).
La
chiesa
domina
il
quartiere medioevale e rinascimentale della
città
("Vieux
Lyon",
o
"Vecchia
Lione"),
ai
piedi
della
collina
di Fourvière,
ai
bordi
della Saona.
La
chiesa
originaria
era
consacrata
a
santo
Stefano,
mentre
il
suo battistero a
san
Giovanni
Battista.
L'edificio
attuale
fu
costruito
nel
corso
di
trecento
anni,
tra
il 1180 e
il 1480 in
stile romanico e gotico.
Ospita
un orologio
astronomico del XIV
secolo.

Il
complesso
episcopale
era
sorto
nello
stesso
luogo
in
epoca merovingia,
ricostruibile
sulla
base
della
descrizione
di Sidonio
Apollinare e
dagli
scavi
condotti
sul
sito.
Nel XII
secolo vi
fu
aggiunto
un chiostro,
impostato
su
una cripta più
antica.
La
ricostruzione
della
chiesa
iniziò
dalle
parti
basse
dell'abside,
con
le
due
cappelle
laterali,
e
del transetto,
edificati
in
forme
romaniche tra
il 1165 e
il 1180.
Le volte gotiche della
parte
più
antica,
furono
completate
insieme
alle
due
torri
orientali
e
alle
prime
quattro campate delle navate tra
la
fine
del XII
secolo e
il
primo
terzo
del XIII.
Alla
metà
del
nuovo
secolo
erano
terminate
le vetrate del coro e
i rosoni del
transetto.
Tra
la
fine
del
XIII
e
il
primo
terzo
del XIV
secolo furono
completate
le
ultime
quattro campate delle
navate
e
la
parte
inferiore
della facciata.
Entro
la
fine
del
secolo
furono
completate
le
volte
e
(nel 1392)
il
rosone
della
facciata.
Nel XV
secolo fu
completata
la
parte
superiore
della
facciata
con
le
due
torri
laterali.
La
statua
di Dio
Padre venne
collocata
sulla
sommità
nel 1481.
Tra
la
fine
del
XV
secolo
e
gli
inizi
del XVI venne
aggiunta
la
cappella
dei
Borboni,
che
riprende
il
nome
dagli
arcivescovi
che
ne
ordinarono
la
costruzione,
in
stile
gotico
flamboyant.
Nel 1562 la
cattedrale
fu
devastata
dalle
truppe calviniste.
Le
vetrate
medioevali
della
navata
centrale
e
del
timpano
del
portale
vennero
eliminate
dai canonici nel XVIII
secolo.
Durante
la Rivoluzione
francese la
chiesa
fu
di
nuovo
danneggiata.
Tra
il 1791 e
il 1793 il
vescovo Lamourette ordinò
la
distruzione
del coro medioevale
e
in
particolare
della
sua
recinzione.
Venne
ricostruito
nella
sua
precedente
disposizione
tra
il 1935 e
il 1936.
Altri
danni
furono
subiti
durante
la seconda
guerra
mondiale:
nel 1944 andarono
distrutte
alcune
delle
vetrate
antiche
superstiti.
Un
restauro
della
facciata
fu
eseguito
nel 1982.

1245:
si
tiene
nella
cattedrale
il primo
concilio
di
Lione (tredicesimo concilio
ecumenico),
convocato
da papa
Innocenzo
IV a
partire
dal
24
giugno
.
In
tale
occasione
il
papa
consacrò
l'altare
maggiore della
cattedrale.
1271:
le
spoglie
del
re Luigi
IX,
morto
a Tunisi il
25
agosto
dell'anno
precedente,
accompagnate
dal
figlio Filippo
III,
vengono
deposte
temporaneamente
nella
cattedrale
durante
il
viaggio
alla basilica
di
Saint-Denis a Parigi,
luogo
di
sepoltura
del
re.
1274:
si
tiene
nella
cattedrale
il secondo
concilio
di
Lione (quattordicesimo
concilio
ecumenico),
convocato
da papa
Gregorio
X a
partire
dal
7
maggio.
Durante
i
lavori,
morì san
Bonaventura
da
Bagnoregio,
che
vi
aveva
svolto
un
ruolo
importante.
1316:
vi
si
tiene
la
cerimonia
di
consacrazione
di
Jacques
Duèse,
papa
con
il
nome
di Giovanni
XXII,
a
due
anni
dalla
morte
del
predecessore Clemente
V;
1600:
il
17
dicembre
vi
si
celebrano
le
nozze
del
re Enrico
IV con Maria
de'
Medici,
dopo
che
il
re
aveva
ottenuto
l'annullamento
del
precedente
matrimonio
con Margherita
di
Valois.
1622:
il
12
dicembre
vi
fu
consacrato cardinale Richelieu.
1805: Napoleone
I e
la
moglie Giuseppina vi
furono
ricevuti
dal
cardinale Joseph
Fesch,
suo
zio
in
quanto
fratellastro
della
madre,
che
vi
ricevette
in
seguito
anche
il papa
Pio
VII.
La facciata,
appartenente
alla
fase
tarda
della
chiesa,
è
in
uno
stile gotico
flamboyant molto
ricco.
Venne
costruita
con
blocchi
in
parte
di reimpiego,
provenienti
da
antichi
monumenti
romani,
in
particolare
dell'antico foro cittadino.
È
costituita
da
due
fasce
sovrapposte,
suddivise
da
un ballatoio poggiante
su
un cornicione riccamente
scolpito.
In
quella
inferiore
si
trovano
i
tre
portali
strombati gotici,
mentre,
in
quella
superiore,
vi
sono
le
due
tozze torri
campanarie che
incorniciano
il rosone e
la cuspide che
sovrasta
il
fronte
della
navata
centrale.
La
facciata
è
decorata
da
circa
300
medaglioni
scolpiti,
con
episodi
tratti
dall'Antico e Nuovo
Testamento.
Nel XVI
secolo il
calvinista barone
di
Adrets distrusse
tutte
le
statue
che
si
trovavano
nelle
nicchie
della
facciata
e
decapitò
le
statue
degli
angeli
dei
tre
portali.
All'esterno,
le
navate
sono
ricche
di contrafforti e
decorazioni
in stile
gotico.
In
corrispondenza
delle
due
testate
del
transetto,
sorgono
due campanili in
stile
gotico,
costituiti
dalla
base
di
origine
romanica,
da
una
fascia
centrale
con
ampio rosone e
dalla
cella
campanaria
che
si
apre
sull'esterno
con bifore e trifore di gusto
gotico.
Lungo
il
periodo
esterno
dell'abside,
invece,
si
possono
ancora
vedere
le
più
antiche
parti
di
muratura,
risalenti
alla
seconda
metà
del XII
secolo.
All'interno
della
chiesa,
lo stile
architettonico passa
progressivamente
dal romanico della
zona
dell'abside
al
gotico
tardo
flamboyant della
facciata.
Lo
spazio
è
suddiviso
in
tre
navate
suddivise
da
due
file
di pilastri
polistili.
La
navata
centrale,
con
triforio e cleristorio gotici,
è
coperta
da volte
a
crociera esapartite;
quelle
laterali,
illuminate
da quadrifore gotiche,
sono
coperte
da
volta
a
crociera
semplici.
Nella
crociera,
all'incrocio
fra
il transetto,
la navata
centrale e
l'abside,
nella
parete
sovrastante
l'abside,
creata
dalla
diversa
altezza
dei
soffitti,
si
aprono
tre
finestre:
un
rosone
al
centro
e
due
monofore
gotiche
ai
lati.
Le vetrate del
rosone
centrale
della
controfacciata
e
di
quelli
del
transetto
risalgono
agli
anni
intorno
al 1390 e
sono
realizzati
in
toni
blu-viola:
quelli
del
lato
sud,
per
compensare
la
presenza
del
sole
hanno
toni
più
freddi
e
quelli
del
lato
nord
più
caldi.
L'abside
è
la
parte
più
antica
della
cattedrale.
Priva
di deambulatorio e
di cappelle
radiali,
è
un
misto
fra
lo stile
romanico e
un gotico primitivo.
Suddivisa
in
sette
campate
da
dieci
sottili pilastri,
si
sviluppa
in
tre
livelli.
In
basso
è
una
serie
di
alte monofore gotiche primitive,
successivamente
si
svolge
la
galleria
del triforio romanico e
infine
si
apre
il cleristorio costituito
da
bifore
gotiche
fiorite.
Al
centro
dell'abside
si
trova
il
semplice altar
maggiore,
in
marmo
chiaro.
All'ingresso
del
coro
sono
esposte
le
statue
dei
due
santi
patroni
della
cattedrale, Giovanni
Battista e Stefano
protomartire,
scolpite
da
Blaise
tra
il 1776 e
il 1780.
Fra
le
cappelle
laterali,
la
cappella
dei
Borboni
rientra
pienamente
nello
stile
gotico
flamgoyant,
con
il
moltiplicarsi
di
sottili
nervature,
chiavi
di
volta
pendenti,
abbondante
uso
di
tralci
e
girali
vegetali,
con
diverse
specie.
Nelle
vetrate
incontriamo
partendo
dal
basso
per
primo
un
medaglione
dedicato
all'Annunciazione;
rappresentano
uno
il Profeta
Isaia che
sventola
una
banderuola,
e
l'altra
una
fanciulla
seduta
su
un
liocorno
con
in
mano
un
fiore.
Il
secondo
medaglione
ci
mostra
la Natività:
i
cartigli
del
margine
sono
dedicati
al
roveto
ardente
di
Mosè
e
al
vello
di
Gedeone.
Gesù
in
croce
occupa
il
terzo
medaglione:
lo
accompagnano
a
il
sacrificio
di
Abramo
e
il
serpente
di
bronzo.
La Resurrezione è
il
soggetto
del
quarto
medaglione:
la
balena
che
vomita
Giona,
e
un
leone
con
i
leoncini
fiancheggiano
la
scena
principale.
I
medaglioni
successivi
sono
dedicati
all'Ascensione:
Gesù
sale
al
cielo,
mentre
gli
apostoli,
con
il
capo
levato,
lo
contemplano.

All'incrocio
fra
il
transetto
destro
e
la
navata
centrale,
si
trova
l'orologio
astronomico.
Costruito
in
origine
nel XIV
secolo,
fu
rimaneggiato
diverse
volte.
L'orologio
indica
la
data
(esatta
fino
al 2019),
le
posizioni
della
luna
e
del
sole
(che
gira
intorno
alla
terra
secondo
le
concezioni
dell'epoca)
e
il
sorgere
delle
stelle
sull'orizzonte
a
Lione.
Al
di
sopra
dell'orologio
una
serie
di automi si
mettono
in
movimento
diverse
volte
al
giorno:
le
scene
rappresentano
alcuni
animali
e
la
scena
dell'Annunciazione.
Il
movimento
è
stato
restaurato
negli anni
trenta.
Nell'ultima
campata
della
navata
laterale
sinistra,
a
pavimento
su
un
alto
basamento
ligneo
mobile,
si
trova
l'organo
a
canne,
costruito
nel 1974 da Jürgen
Ahrend per
la chiesa
della
Riconciliazione,
a Taizé,
e
installato
dapprima
nella
chiesa
di
Notre-Dame
a Payerne nel 1981,
poi,
nel 1996,
all'interno
della
cattedrale
di
Lione.
Lo
strumento,
che
si
ispira
agli
organi
classici
francesi,
dispone
di
28 registri su
tre
tastiere
e
pedaliera;
il
materiale
fonico
è
alloggiato
all'interno
di
una
sobria
cassa
lignea
di
fattura
geometrica.
Fino
al 2012,
a
ridosso
della
testata
meridionale
del transetto vi
era
un
organo
realizzato
dalla
ditta
Daublaine
et
Callinet
nel 1841 e
successivamente
più
volte
modificato;
tra
gli
interventi
più
significativi,
quelli
di
Joseph
Merklin
del 1875 e
dei
suoi
successori
nel XX
secolo.
Situato
su
una
cantoria,
aveva
57
registri
su
tre
manuali
e
pedale,
ed
era
a
trasmissione
elettropenumatica.

Notre-Dame
de
Fourvière
Notre-Dame
de
Fourvière
è
una
basilica
che
domina
la
città
di
Lione
dalla
cima
del
colle
della
Fourvière,
dove
in
epoca
romana
venne
eretto
un
foro
dedicato
a
Traiano
chiamato
Forum
vetus
da
cui
prese
il
nome
la
collina.
Fu
costruita
con
fondi
privati
tra
il
1872
e
il
1884
su
una
posizione
dominante
rispetto
alla
città
come
segno
del
trionfo
dei
valori
cristiani
su
quelli
socialisti
della
comune
di
Lione
del
1870,
assomiglia
ed
è
stata
fatta
ad
ispirazione
della
Basilica
del
Sacro
Cuore
di
Parigi.
Fu
progetta
da
Pierre
Bossan
con
un'architettura
bizantina
e
romanica:
due
modelli
non
gotici
insoliti
come
scelta
ai
tempi.
Nel
1897,
la
nuova
chiese
fu
eletta
a
basilica
con
un
breve
di
Papa
Leone
XIII.
La
prima
chiesa
sorse
tra
le
rovine
del
foro
romano
nel
1168
per
opera
del
canonico
di
Saint-Jean
Olivier
de
Chavannes.
Da
prima
la
chiesa
venne
dedicata
san
Tommaso
e
pochi
anni
dopo
alla
Vergine.
L'edificio
sacro
conobbe
nei
tempi
diverse
trasformazioni,
ma
il
colle
fu
da
subito
meta
di
pellegrinaggi.
A
metà
del
XIX
secolo
il
cardinale
Louis-Jacques-Maurice
de
Bonald
decise
un
importante
ampliamento
e
come
prima
fase
vennero
acquisiti
i
terreni
necessari
ed
istituita
una
commissione
di
fabbrica
del
nuovo
santuario.
Nel
1866
venne
approvato
il
progetto
di
nuova
costruzione
ideato
da
Pierre
Bossan.
Nel
1870
scoppia
la
guerra
franco-prussiana,
Parigi
venne
invasa
dalle
truppe
tedesche
ma
Lione
venne
risparmiata.
Per
mantenere
fede
al
voto
fatto
alla
Vergine
il
7
dicembre
1872
venne
posata
la
prima
pietra
e
la
costruzione
venne
terminata
il
2
giugno
del
1884.
Ma
solo
nel
1964
l'intero
edificio
con
i
suoi
splendidi
mosaici
venne
ultimato.

Chiesa
di
Saint-Nizier
La chiesa
di
Saint-Nizier è
una chiesa parrocchiale in
stile gotico flamboyant.
Secondo
la
tradizione
una
prima
chiesa sarebbe
stata
edificata
alla
metà
del V
secolo dal
vescovo
sant'Euchero,
il
quale
l'avrebbe
consacrata
ai
Santi
Apostoli
("Saintes-Apôtres").
La
chiesa
sarebbe
sorta
sul
luogo
di
un
monumento
romano
le
cui
colonne
sarebbero
tuttora
visibili,
reimpiegate
come
blocchi
alla
base
della
facciata
attuale.
La
basilica
fu
luogo
di
sepoltura
dei
vescovi
di
Lione
Nel 573 vi
sarebbe
stato
sepolto
il
vescovo
di
Lione
san
Nizier,
al
quale
la
chiesa
sarebbe
stata
in
seguito
ridedicata.
Nell'VIII
secolo subì
i
saccheggi
dei Saraceni e
venne
ricostruita
dal
vescovo
Leidrade
nel IX
secolo,
che
vi
installò
inoltre
un capitolo.
Nel 1306 l'arcivescovo
Louis
de
Villars
ne
avviò
la
ricostruzione,
a
partire
dal coro.
Tre campate della navata centrale
erano
terminate
nel 1417 e
nel 1454 venne
costruito
il campanile come
torre
settentrionale
della
facciata.
Nel 1562 la
chiesa
venne
saccheggiata
dal
barone
des
Adrets.
Nel 1578 venne
edificato
il
grande
portale
centrale,
in
stile
rinascimentale.
Durante
la Rivoluzione
francese la
chiesa
fu
utilizzata
dal clero
costituzionale,
e
quindi
nuovamente
saccheggiata
e
trasformata
in
magazzino.
Fu
restituita
al
culto
cattolico
nel 1802 e
restaurata
a
partire
dal 1830 dagli
architetti
Claude-Anthelme
e
Louis-Frédéric
Benoit.
Nel 1858 venne
completata
la
torre
meridionale
della
facciata
e
dal
timpano
centrale
e
nel 1883 fu
rimaneggiata
con
l'ingrandimento
delle
finestre
e
una
nuova
sistemazione
della cripta.
In
seguito
al
crollo
di
un
blocco
della
volta
nel 1965 furono
intrapresi
estesi
lavori
di
restauro,
durati
dal 1970 al 1984.
La facciata presenta
due torri
campanarie laterali
e
il
portale
centrale
inserito
in
un'ampia
nicchia
semicircolare
ornata
da
un
ordine
di
colonne
doriche,
in
stile rinascimentale e
coperta
da
una
semicupola
ornata
da
un
cassettonato
prospettico.
Al
culmine
della
parte
centrale
fu
aggiunto
nel XIX
secolo un
fontone
di
stile
gotico.
La
pianta
è
a
tre navate di
sei campate con
cappelle
laterali
e
un
ampio transetto.
Il coro,
fiancheggiato
da
due
cappelle,
ha
pianta
poligonale,
con contrafforti
esterni,
ed
è
inserito
in
una
bassa
struttura,
realizzata
in
stile
gotico
nel XVII
secolo,
che
ospita
la sacrestia.
Le
pareti
della
navata
centrale
sono
tripartite
(arcate
ogivali
verso
le
navate
laterali, triforio e
finestre),
che
proseguono
nel
coro
e
nel
transetto.
Le
volte
a
crociera
esapartite
della
navata
centrale
presentano
linee
aggiunte
e
chiavi
di
volta
decorate
secondo
le
caratteristiche
dello
stile
gotico flamboyant.
Sull'altare
del
braccio
destro
del
transetto
è
ospitata
dal 1771 la
statua
di Vergine
con
Bambino dello
scultore Antoine
Coysevox (1640-1720).

Chiesa
di
San
Giorgio
La Chiesa
di
San
Giorgio è
una
chiesa cattolica,
sotto
la
direzione
della
parrocchia
Primatiale
ed
è
stata
intitolata
a San
Giorgio.
La cattedrale si
trova
vicino
a
Place
Benoît-Crépu,
tra
il
quartiere
della Quarantaine e
il
quartiere
Saint-Jean.
Una
chiesa
situata
in
questo
luogo
fu
costruita
nel 550,
ma
poi
distrutta
intorno
al 732 durante
un'incursione
dei Saraceni.
Fu
restaurata
nell'802 da
Leidrade.
Nel XIV
secolo,
rimase
una
chiesa
parrocchiale,
ma
fu
utilizzata
dal
Sovrano
Militare
Ordine
Ospedaliero
di
San
Giovanni
di
Gerusalemme,
o Ordine
di
Malta,
e
nel
1315,
la
Commenda
si
trovava
proprio
accanto e
aveva
diverse
finestre
e
due
torri
cilindriche
che
si
affacciavano
sul
fiume Saône.
La
famiglia
di
Lange
si
offrì
di
pagare
le
riparazioni
della
chiesa
che
vennero
condotte
dal
comandante
Humbert
de
Beauvoir. Nel 1793 divenne
fienile
e
proprietà
nazionale
e
nel 1892 fu
restaurata
dall'architetto
Pollet.
L'attuale
chiesa
fu
ricostruita
nel 1845 e
completata
nel 1848,
su
progetto
dell'architetto
Pierre
Bossan che
fece
anche
progetti
per
la basilica
di
Fourviere.
Abbandonata
tra
la
fine
degli
anni
'70
e
il 1989,
la
chiesa
fu
successivamente
assegnata
dal
cardinale Albert
Decourtray,
alla Fraternità
Sacerdotale
di
San
Pietro sotto
il
Motu
proprio Ecclesia
Dei,
che
concedeva
la
pratica
dei libri
liturgici
del
1962 in
latino.
La
comunità
è
stata
affidata,
dal
cardinale Philippe
Barbarin,
a
tre
sacerdoti
della
Fraternità
San
Pietro,
entrati
a
far
parte
della
diocesi.
Il
25
agosto
2007,
il
cardinale
Barbarin
ha
firmato
l'incardinazione
di
tre
dei
cinque
sacerdoti
che
hanno
servito
la
chiesa.
Sempre
nel
2007,
dopo
i
lavori
di
restauro
all'esterno
della
chiesa
e
degli
spazi
annessi,
l'inaugurazione
è
avvenuta
alla
presenza
del
cardinale
Barbarin
e
del
senatore-sindaco
di
Lione Gérard
Collomb.
La
chiesa
è
stata
ricostruita
in
stile neogotico.
L'architetto
Pierre
Bossan,
che
ha
anche
realizzato
gli
arredi,
in
seguito
ha
considerato
il
suo
lavoro
su
questa
chiesa
come
un
"errore
giovanile". La
scultura
sulla facciata è
stata
realizzata
da
Charles
Dufraine
e
le
vetrate
sono
opera
di
Maréchal
de
Metz. L'edificio
è
classificato
come monumento
storico.
La
torre
ha
un'altezza
di
67
metri.
Una pala
d'altare lignea
policroma
del XVI
secolo mostra
l'incoronazione
della
Vergine.
Chiesa
di
San
Paolo
La chiesa
di
San
Paolo è
una
chiesa cattolica
romana,
in stile
romanico e gotico.
La cupola-lanterna è
stata
classificata
come monumento
storico nel
1920
e
l'intera
chiesa
è
stata
classificata
nel
1996.
Nel
2002
la
chiesa
è
stata
completamente
ristrutturata.
È
lunga
circa
45
metri
e
alta
16,5
sotto
l'arco.
Costruita
intorno
al 549 dal
vescovo
di
Lione San
Sacerdote,
la
chiesa
fu
danneggiata
nel 732,
poi
restaurata
all'inizio
del IX
secolo dall'arcivescovo Leidrade.
Nel X
secolo divenne
una
necropoli con
tre
cimiteri.
L'arcivescovo Ugo
di
Romans ne
chiese
la
ricostruzione,
che
fu
realizzata
durante
l'XI e
il XII
secolo (il campanile nel
1440).
La
chiesa
fu
danneggiata
durante
l'assedio
della
città
da
parte
del
barone
di
Adrets,
poi
durante
la
rivoluzione
del 1793,
dopo
di
che
fu
trasformata
in
deposito
di salnitro e
divenne chiesa
parrocchiale nel 1801.
Molte
modifiche
furono
apportate
alla
chiesa
durante
il XIX
secolo,
tra
cui
la
rimozione
del
terreno
intriso
di
salnitro
e
della
pavimentazione,
insieme
a
numerose
aggiunte:
la lanterna della
parte
superiore
della
torre
ottagonale
nel
1835,
il portale gotico
nel
1877,
dipinti
di
Paul
Borel
aggiunti
al coro nel
1899,
le
undici
campane
del
campanile,
e
così
via.
Lo
stile
gotico
si
trova
nel
campanile-portico
e
nelle
cappelle
laterali.
La navata
centrale è
composta
da
quattro
campate
con
quattro
pilastri
con capitelli scolpiti.
L'attuale guglia in
pietra,
di
24
metri,
che
sovrasta
la
torre
e
scomparsa
nel
1818,
è
stata
sostituita
da
un'altra
in
legno
nel
1875
e
infine
ricostruita
nel
1982. Una
galleria quadrilobata,
un
rosone
e
scudi compongono
la
facciata
occidentale
del XIX
secolo.
La
campana
più
piccola,
chiamata Eleanor è
stata
realizzata
nel
1626.
La
campana
inferiore
pesa
oltre
quattro
tonnellate.
Fusa
a
Lione
da
Gédéon
Morel,
è
la
più
decorata
al
mondo.
Ci
sono
16
piccole
cappelle
lungo
le
navate
laterali.
La
prima
risale
a
dopo
il
1470. La
più
nota
è
quella
de
fonte
battesimale,
del XVI
secolo,
di
Jean
Palmier.
Le
Traboules
Le
Traboules
del
quartiere di Vieux Lyon sono una curiosa attrazione da non perdere:
si
tratta
di
una
tipica
architettura
della
parte
storica
della
città,
sono
i
corridoi,
i
passaggi
coperti
scavati
ai
piani
terreni
dai
tessitori
di
seta
per
legare
tra
loro
i
laboratori
artigiani.
Da
vedere
infine
il
quartiere
di
Croix-Rousse,
dove
aveva
sede
l'antica
industria
della
seta
e
dove
sorgono
gli
appartamenti dei lavoratori della seta. Si trattava di spazi con
soffitti
molto
alti
per
ospitare
i
telai
Jacquard,
i
quali
potevano
arrivare
anche
fino
a
4
metri
di
altezza,
avevano
alte
finestre
che
davano
l'illuminazione
naturale
necessaria
al
delicato
lavoro
di
tessitura
della
seta,
ed
erano
provvisti
di
soppalchi
per
lo
spazio
della
vita
familiare.
Il
quartiere
è
ancora
oggi
uno
dei
più
densamente
popolati
in
Europa.
I
lionesi
hanno
fama
di
esser
grandi
mangiatori
e
allegri
bevitori.
Qui
è
nato
il
personaggio
di
Guignol,
la
marionetta
più
famosa
di
Francia.
Sulle
piazze
e
nei
viali
non
è
raro
assistere
ad
accanite
partite
alle
bocce,
alle
boules.
Fino
a
non
molto
tempo
fa
c'era
ancora
l'usanza
di
ordinare
il
vino
"a
metri",
cioè
misurandolo
secondo
la
lunghezza
delle
bottiglie,
allineate
come
soldatini.
Usanza
che
sembra
nata
dopo
feroci
polemiche
sorte
quando,
autoritariamente,
i
padroni
dei
bistrot
decisero
di
ridurre
il
"boccale"
di
vino,
da
una
capacità
di
un
litro
e
47
centilitri
a
meno
della
metà.
I
lionesi
hanno
anche
fame
di
essere
un
po'
chiusi,
come
tutte
le
genti
che
vivono
non
lontano
dalle
montagne.
A
noi
non
è
sembrato
affatto
così,
anzi,
ci
hanno
detto
che
sono
malignità
messe
in
giro
dai
parigini,
che
pur
vivendo
in
una
delle
città
più
belle
del
mondo,
invidiano
tante
cose
a
Lione.
|