Centro storico di Lione
Francia 

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1998

 

   

Duemila anni di storia hanno lasciato il segno nel paesaggio urbano di Lione, una delle città più belle della Francia. Il ricco patrimonio di risorse culturali riflette le diverse epoche storiche di questa città di circa 470.000 abitanti, capoluogo del dipartimento regionale del Rhône-Alpes e situata a metà strada tra Parigi e Marsiglia.

Secondo la leggenda, Lione fu fondata dal re Atepomaro e dal druido Momoro. Gli scavi realizzati nel quartiere di Vaise hanno dimostrato che il sito era occupato ben prima della fondazione della città romana: nel VI secolo a.C. un insediamento gallico si trovava sulle colline ad ovest del fiume Saona, e commerciava con il mondo Mar Mediterraneo.

La città romana fu fondata nel 43 a.C., dal luogotenente di Giulio Cesare, Lucio Munazio Planco, sulla collina di Fourvière (Forum Vetus), con il nome di Lugdunum, ossia "fortezza del dio Lúg", la suprema divinità dei Galli, probabilmente sul luogo di un precedente accampamento militare che era servito di base alla spedizione gallica di Cesare.

Lo sviluppo della città fu favorito dalla sua posizione, sulla via di accesso dall'Italia, alla confluenza della Saona (Arar) e del Rodano e dal suo statuto di colonia. In occasione della divisione del territorio gallico in tre province in aggiunta alla già esistente Gallia Narbonese, nel 27 a.C., Lione divenne capitale della "Gallia Lugdunense". Sulle pendici della collina di Croix-Rousse si innalzò il santuario federale delle tre province galliche, dove ogni anno si radunavano i delegati delle tribù galliche per celebrare i culto di Roma e dell'imperatore regnante. Nacquero a Lugdunum gli imperatori Claudio, nel 10 a.C., e Caracalla, nel 188.

Nel 58 Lugdunum, in un solo giorno, venne pressoché distrutta dalle fiamme. L'imperatore Nerone decretò l'immediato invio di soccorsi e di cospicui sussidi. Probabilmente a causa dei mancati effetti di tali sussidi e sospettando che fossero finiti nelle borse di avidi potentati, Nerone decise di effettuare un censimento della provincia per migliorare l'imposizione fiscale e riequilibrare le sorti della popolazione. Lione dimostrò sempre una grande devozione nei confronti di Nerone, inviando un contributo di quattro milioni di sesterzi in occasione del grande incendio di Roma del 64 e rifiutandosi nel 68 di unirsi alla rivolta aristocratica contro l'imperatore.

La cristianizzazione avvenne precocemente: san Potino e santa Blandina, martirizzati nel 177, sotto Marco Aurelio, figurano tra i primi martiri della città. Sant'Ireneo successe a san Potino e fu uno dei primi teologi cristiani. Lione era un importante centro culturale cristiano e nel VI secolo vi nacque Sidonio Apollinare.

Dei Burgundi scampati alla distruzione di Worms da parte degli Unni nel 437 si installarono nella città guidati dal capo Aezio e nel 461 i Burgundi ne fecero la loro capitale.

Occupata da Carlo Martello nel 732, dopo la morte di Carlo Magno passò a Lotario insieme al territorio ad est della Saona. Appartenne alla Lotaringia e al Sacro Romano Impero fino al XIV secolo, quando fu inserita nel regno di Francia e i re francesi ne fecero il centro delle loro attività rivolte verso l'Italia.

La città restava di grandezza modesta, ma si distinse in campo religioso, tanto che il suo vescovo fu elevato al rango di primate di Gallia da papa Gregorio VII nel 1078. Nel XIII secolo vi si tennero due concili.

Alla fine del XV secolo, Lione era un importante centro di scambi commerciali, apprezzata per le sue fiere e forte di un sistema bancario ben sviluppato e capace di attirare gli interessi commerciali di tutta Europa. Presto, la borghesia e l'élite intellettuale stimolarono la laboriosità dei suoi abitanti in senso anche artistico ed architettonico. Lo sviluppo continuò attraverso i secoli XVII e XVIII con l'affermarsi dell'industria della setatanto che Lione finì per vestire i ricchi di tutto il mondo e per produrre le decorazioni interne delle loro dimore. L'ordinato sviluppo urbano della città, anche dopo l'era napoleonica, proseguì e vide prevalere lo stile Haussman. Haussman era un famoso barone che aveva rimodellato Parigi in senso moderno, tagliando nuove strade nella città vecchia, dando il via alla costruzione di quartieri periferici, creando un sistema di parchi pubblici e riorganizzando la rete dei servizi urbani. A lui si devono i celebri boulevards alberati che si dipanano dai monumenti e dagli edifici più importanti di Parigi, slanciandosi verso la città. A Haussman si ispirò il prefetto Vaisse per la modernizzazione di Lione.

Il periodo di maggiore prosperità terminò con le guerre di religione: Lione risentì in modo particolare dei massacri della notte di San Bartolomeo nel 1572 e della spedizione del barone des Adrets. La città riuscì a riprendersi, ma senza raggiungere più il prestigio del periodo precedente.

Il XVII secolo fu comunque un'epoca tranquilla e di grande fasto: regnava la tolleranza e la città si abbellì con la costruzione del nuovo municipio (Hôtel de Ville). La sua fedeltà alla corona durante la Fronda le valse le elargizioni reali. Alla fine del secolo l'industria della seta ne aveva assorbito gran parte delle forze economiche, mentre commercio ed attività bancarie erano state lasciate ai ginevrini e agli svizzeri.

Nel XVIII secolo proseguì il periodo di tranquillità e si videro altre importanti costruzioni, come quelle di Soufflot (Hôtel Dieu e Loggia del Cambio).

Durante la Rivoluzione francese, nel 1793 Lione prese posizione a favore dei girondini e si sollevò contro la Convenzione: subì prima di arrendersi un assedio di più di due mesi e una feroce repressione: la città prese il titolo di "Città liberata" e circa 2000 persone furono fucilate o ghigliottinate, mentre diverse residenze private furono distrutte, soprattutto presso piazza Bellecour.

La presa di potere da parte di Napoleone Bonaparte fu salutata con favore, come fine del periodo oscuro e ritorno alla pace civile. Ma sotto l'impero napoleonico si accentuò ancor più il centralismo.

Grazie alle competenze ereditate dall'industria della seta, la città partecipò alla rivoluzione industriale con le sue manifatture tessili e nel XIX secolo era un importante centro industriale. La meccanizzazione comportò grandi lotte sociali, con insurrezioni come la "rivolta dei canuts" (operai setaioli), nel 1831. Nel 1832 fu collegata per mezzo di una delle più antiche ferrovie alla vicina città di Saint-Étienne.

Durante la Seconda guerra mondiale, essendo situata in una delle zone non occupate fino al 1943, accolse inizialmente molti rifugiati. Dopo l'occupazione divenne un centro della Resistenza, favorita in questo dai molti passaggi coperti interni agli edifici (traboules), che permettevano di sfuggire più facilmente agli occupanti tedeschi. Il "Museo della Resistenza", collocato nell'antica sede della Gestapo vicino alla sponda del fiume Rodano e accanto al quartiere universitario, rende oggi omaggio a questo passato. Un museo davvero interessante sia dal punto di vista della cronologia degli eventi della seconda guerra mondiale, sia in quanto riporta accurate informazioni sulla resistenza francese, sia sulle terribili atrocità antisemite avvenute in questo sito. Nel museo si può anche vedere il video del processo integrale svolto nei confronti del Comandante della Gestapo Klaus Barbie.

La città venne bombardata dall'aviazione alleata il 26 maggio del 1944, poco prima della sua liberazione.

Negli anni 1960 come nel resto della Francia, crebbe grandemente il numero degli abitanti e furono costruiti nuovi quartieri di abitazione in periferia. Per canalizzare l'espansione urbana fu decisa nel 1970 la creazione di una nuova città a L'Isle-d'Abeau, che attualmente raggiunge più di 40.000 abitanti e raggruppa cinque comuni.

Grazie alla tessitura della seta, ricordata oggi in un museo, e alla tipografia, nel XVI secolo Lione diventò una delle principali piazze fieristiche d'Europa. Già nel 1506 qui venne inoltre fondata la prima Borsa della Francia, e ancora oggi Lione, una delle città francesi più grandi, è un importante centro finanziario. 

Le principali aree di interesse turistico sono: la collina di Fourvière, la parte più antica della città, conosciuta anche come “la collina della preghiera” per le numerose chiese e istituzioni religiose presenti; la Vieux Lyon, l'area rinascimentale, lungo la riva destra del fiume Saône (Saona); Presqu'île, tra i due fiumi, il vero cuore pulsante della città; Croix-Rousse, a nord di Presqu'île, tra i due fiumi, è conosciuta come "la collina che funziona" perché fino al XIX secolo era l'area dei lavoratori della seta (i famosi 'canuts').

Una visita della città può ben cominciare dalla zona di Bellecour, sul fiume Saona o, sulla riva occidentale del fiume, nella zona di Primatiale St-Jean. Place Bellecour è una delle piazze più grandi e più affascinanti della Francia. Una statua di Luigi XIV, al suo centro, si erige di fronte ad edifici del XVIII secolo, le fanno da degna cornice alcune bellissime facciate.

Tra i monumenti si consiglia di visitare inoltre la chiesa di San Martino (XII sec.), il Duomo di San Giovanni (XII-XV sec.), oltre a numerose chiese e palazzi in stili diversi, tutte incredibili testimonianze di grandi architetture senza tempo. 

Chiesa di San Martino

La basilica di Saint-Martin d'Ainay è una chiesa cattolica che si trova nel quartiere di Ainay, sulla penisola di Lione. Antica chiesa abbaziale, fu elevata al rango di basilica nel 1905.

Gregorio di Tours scrive che i monaci dell'abbazia di Ainay pretendessero che la basilica risalisse al V secolo e che fosse stata costruita esattamente nel luogo dove erano stati rinvenuti i resti dei martiri di Lione. Gregorio scrive anche che i monaci veneravano un sacco di cenere ed una pietra sulla quale dicevano che il vescovo Potino aveva posato la testa. Gli scritti di Gregorio di Tours sono oggi messi in discussione riguardo all'origine della basilica, in quanto sono imprecisi sul luogo che lui chiama Ad Athanacum e che una distinta tradizione situa il luogo di ritrovamento dei resti dei martiri a Saint-Nizier.

Storicamente, nell'859 un priorato benedettino fu fondato nella Presqu'île di Lione. Sul finire dell'XI secolo, il priorato fu elevato a rango di abbazia e fu eretta la chiesa abbaziale, consacrata il 29 gennaio 1107 dal papa Pasquale II (1099-1118).

Duomo di San Giovanni

La cattedrale di San Giovanni è la chiesa cattedrale primaziale. È intitolata ai santi Giovanni Battista e Stefano (Saint-Jean- Baptiste-et-Saint-Étienne).

La chiesa domina il quartiere medioevale e rinascimentale della città ("Vieux Lyon", o "Vecchia Lione"), ai piedi della collina di Fourvière, ai bordi della Saona.

La chiesa originaria era consacrata a santo Stefano, mentre il suo battistero a san Giovanni Battista. L'edificio attuale fu costruito nel corso di trecento anni, tra il 1180 e il 1480 in stile romanico e gotico. Ospita un orologio astronomico del XIV secolo.

Il complesso episcopale era sorto nello stesso luogo in epoca merovingia, ricostruibile sulla base della descrizione di Sidonio Apollinare e dagli scavi condotti sul sito.

Nel XII secolo vi fu aggiunto un chiostro, impostato su una cripta più antica.

La ricostruzione della chiesa iniziò dalle parti basse dell'abside, con le due cappelle laterali, e del transetto, edificati in forme romaniche tra il 1165 e il 1180. Le volte gotiche della parte più antica, furono completate insieme alle due torri orientali e alle prime quattro campate delle navate tra la fine del XII secolo e il primo terzo del XIII. Alla metà del nuovo secolo erano terminate le vetrate del coro e i rosoni del transetto.

Tra la fine del XIII e il primo terzo del XIV secolo furono completate le ultime quattro campate delle navate e la parte inferiore della facciata. Entro la fine del secolo furono completate le volte e (nel 1392) il rosone della facciata.

Nel XV secolo fu completata la parte superiore della facciata con le due torri laterali. La statua di Dio Padre venne collocata sulla sommità nel 1481. Tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI venne aggiunta la cappella dei Borboni, che riprende il nome dagli arcivescovi che ne ordinarono la costruzione, in stile gotico flamboyant.

Nel 1562 la cattedrale fu devastata dalle truppe calviniste. Le vetrate medioevali della navata centrale e del timpano del portale vennero eliminate dai canonici nel XVIII secolo. Durante la Rivoluzione francese la chiesa fu di nuovo danneggiata. Tra il 1791 e il 1793 il vescovo Lamourette ordinò la distruzione del coro medioevale e in particolare della sua recinzione. Venne ricostruito nella sua precedente disposizione tra il 1935 e il 1936. Altri danni furono subiti durante la seconda guerra mondiale: nel 1944 andarono distrutte alcune delle vetrate antiche superstiti. Un restauro della facciata fu eseguito nel 1982.

1245: si tiene nella cattedrale il primo concilio di Lione (tredicesimo concilio ecumenico), convocato da papa Innocenzo IV a partire dal 24 giugno . In tale occasione il papa consacrò l'altare maggiore della cattedrale.

1271: le spoglie del re Luigi IX, morto a Tunisi il 25 agosto dell'anno precedente, accompagnate dal figlio Filippo III, vengono deposte temporaneamente nella cattedrale durante il viaggio alla basilica di Saint-Denis a Parigi, luogo di sepoltura del re.

1274: si tiene nella cattedrale il secondo concilio di Lione (quattordicesimo concilio ecumenico), convocato da papa Gregorio X a partire dal 7 maggio. Durante i lavori, morì san Bonaventura da Bagnoregio, che vi aveva svolto un ruolo importante.

1316: vi si tiene la cerimonia di consacrazione di Jacques Duèse, papa con il nome di Giovanni XXII, a due anni dalla morte del predecessore Clemente V;

1600: il 17 dicembre vi si celebrano le nozze del re Enrico IV con Maria de' Medici, dopo che il re aveva ottenuto l'annullamento del precedente matrimonio con Margherita di Valois.

1622: il 12 dicembre vi fu consacrato cardinale Richelieu.

1805: Napoleone I e la moglie Giuseppina vi furono ricevuti dal cardinale Joseph Fesch, suo zio in quanto fratellastro della madre, che vi ricevette in seguito anche il papa Pio VII.

La facciata, appartenente alla fase tarda della chiesa, è in uno stile gotico flamboyant molto ricco. Venne costruita con blocchi in parte di reimpiego, provenienti da antichi monumenti romani, in particolare dell'antico foro cittadino. È costituita da due fasce sovrapposte, suddivise da un ballatoio poggiante su un cornicione riccamente scolpito. In quella inferiore si trovano i tre portali strombati gotici, mentre, in quella superiore, vi sono le due tozze torri campanarie che incorniciano il rosone e la cuspide che sovrasta il fronte della navata centrale. 

La facciata è decorata da circa 300 medaglioni scolpiti, con episodi tratti dall'Antico e Nuovo Testamento. Nel XVI secolo il calvinista barone di Adrets distrusse tutte le statue che si trovavano nelle nicchie della facciata e decapitò le statue degli angeli dei tre portali. 

All'esterno, le navate sono ricche di contrafforti e decorazioni in stile gotico. In corrispondenza delle due testate del transetto, sorgono due campanili in stile gotico, costituiti dalla base di origine romanica, da una fascia centrale con ampio rosone e dalla cella campanaria che si apre sull'esterno con bifore e trifore di gusto gotico. Lungo il periodo esterno dell'abside, invece, si possono ancora vedere le più antiche parti di muratura, risalenti alla seconda metà del XII secolo.  

All'interno della chiesa, lo stile architettonico passa progressivamente dal romanico della zona dell'abside al gotico tardo flamboyant della facciata. Lo spazio è suddiviso in tre navate suddivise da due file di pilastri polistili. La navata centrale, con triforio e cleristorio gotici, è coperta da volte a crociera esapartite; quelle laterali, illuminate da quadrifore gotiche, sono coperte da volta a crociera semplici. 

Nella crociera, all'incrocio fra il transetto, la navata centrale e l'abside, nella parete sovrastante l'abside, creata dalla diversa altezza dei soffitti, si aprono tre finestre: un rosone al centro e due monofore gotiche ai lati. Le vetrate del rosone centrale della controfacciata e di quelli del transetto risalgono agli anni intorno al 1390 e sono realizzati in toni blu-viola: quelli del lato sud, per compensare la presenza del sole hanno toni più freddi e quelli del lato nord più caldi. L'abside è la parte più antica della cattedrale. 

Priva di deambulatorio e di cappelle radiali, è un misto fra lo stile romanico e un gotico primitivo. Suddivisa in sette campate da dieci sottili pilastri, si sviluppa in tre livelli. In basso è una serie di alte monofore gotiche primitive, successivamente si svolge la galleria del triforio romanico e infine si apre il cleristorio costituito da bifore gotiche fiorite. Al centro dell'abside si trova il semplice altar maggiore, in marmo chiaro. 

All'ingresso del coro sono esposte le statue dei due santi patroni della cattedrale, Giovanni Battista e Stefano protomartire, scolpite da Blaise tra il 1776 e il 1780. Fra le cappelle laterali, la cappella dei Borboni rientra pienamente nello stile gotico flamgoyant, con il moltiplicarsi di sottili nervature, chiavi di volta pendenti, abbondante uso di tralci e girali vegetali, con diverse specie.

Nelle vetrate incontriamo partendo dal basso per primo un medaglione dedicato all'Annunciazione; rappresentano uno il Profeta Isaia che sventola una banderuola, e l'altra una fanciulla seduta su un liocorno con in mano un fiore. Il secondo medaglione ci mostra la Natività: i cartigli del margine sono dedicati al roveto ardente di Mosè e al vello di Gedeone. Gesù in croce occupa il terzo medaglione: lo accompagnano a il sacrificio di Abramo e il serpente di bronzo. La Resurrezione è il soggetto del quarto medaglione: la balena che vomita Giona, e un leone con i leoncini fiancheggiano la scena principale. I medaglioni successivi sono dedicati all'Ascensione: Gesù sale al cielo, mentre gli apostoli, con il capo levato, lo contemplano.  

All'incrocio fra il transetto destro e la navata centrale, si trova l'orologio astronomico. Costruito in origine nel XIV secolo, fu rimaneggiato diverse volte. L'orologio indica la data (esatta fino al 2019), le posizioni della luna e del sole (che gira intorno alla terra secondo le concezioni dell'epoca) e il sorgere delle stelle sull'orizzonte a Lione.

Al di sopra dell'orologio una serie di automi si mettono in movimento diverse volte al giorno: le scene rappresentano alcuni animali e la scena dell'Annunciazione. Il movimento è stato restaurato negli anni trenta.  

Nell'ultima campata della navata laterale sinistra, a pavimento su un alto basamento ligneo mobile, si trova l'organo a canne, costruito nel 1974 da Jürgen Ahrend per la chiesa della Riconciliazione, a Taizé, e installato dapprima nella chiesa di Notre-Dame a Payerne nel 1981, poi, nel 1996, all'interno della cattedrale di Lione. Lo strumento, che si ispira agli organi classici francesi, dispone di 28 registri su tre tastiere e pedaliera; il materiale fonico è alloggiato all'interno di una sobria cassa lignea di fattura geometrica.

Fino al 2012, a ridosso della testata meridionale del transetto vi era un organo realizzato dalla ditta Daublaine et Callinet nel 1841 e successivamente più volte modificato; tra gli interventi più significativi, quelli di Joseph Merklin del 1875 e dei suoi successori nel XX secolo. Situato su una cantoria, aveva 57 registri su tre manuali e pedale, ed era a trasmissione elettropenumatica.

Notre-Dame de Fourvière

Notre-Dame de Fourvière è una basilica che domina la città di Lione dalla cima del colle della Fourvière, dove in epoca romana venne eretto un foro dedicato a Traiano chiamato Forum vetus da cui prese il nome la collina.

Fu costruita con fondi privati tra il 1872 e il 1884 su una posizione dominante rispetto alla città come segno del trionfo dei valori cristiani su quelli socialisti della comune di Lione del 1870, assomiglia ed è stata fatta ad ispirazione della Basilica del Sacro Cuore di Parigi. Fu progetta da Pierre Bossan con un'architettura bizantina e romanica: due modelli non gotici insoliti come scelta ai tempi. Nel 1897, la nuova chiese fu eletta a basilica con un breve di Papa Leone XIII.

La prima chiesa sorse tra le rovine del foro romano nel 1168 per opera del canonico di Saint-Jean Olivier de Chavannes. Da prima la chiesa venne dedicata san Tommaso e pochi anni dopo alla Vergine. L'edificio sacro conobbe nei tempi diverse trasformazioni, ma il colle fu da subito meta di pellegrinaggi.

A metà del XIX secolo il cardinale Louis-Jacques-Maurice de Bonald decise un importante ampliamento e come prima fase vennero acquisiti i terreni necessari ed istituita una commissione di fabbrica del nuovo santuario. Nel 1866 venne approvato il progetto di nuova costruzione ideato da Pierre Bossan.

Nel 1870 scoppia la guerra franco-prussiana, Parigi venne invasa dalle truppe tedesche ma Lione venne risparmiata. Per mantenere fede al voto fatto alla Vergine il 7 dicembre 1872 venne posata la prima pietra e la costruzione venne terminata il 2 giugno del 1884. Ma solo nel 1964 l'intero edificio con i suoi splendidi mosaici venne ultimato.

Chiesa di Saint-Nizier

La chiesa di Saint-Nizier è una chiesa parrocchiale in stile gotico flamboyant.

Secondo la tradizione una prima chiesa sarebbe stata edificata alla metà del V secolo dal vescovo sant'Euchero, il quale l'avrebbe consacrata ai Santi Apostoli ("Saintes-Apôtres"). La chiesa sarebbe sorta sul luogo di un monumento romano le cui colonne sarebbero tuttora visibili, reimpiegate come blocchi alla base della facciata attuale. La basilica fu luogo di sepoltura dei vescovi di Lione

Nel 573 vi sarebbe stato sepolto il vescovo di Lione san Nizier, al quale la chiesa sarebbe stata in seguito ridedicata. Nell'VIII secolo subì i saccheggi dei Saraceni e venne ricostruita dal vescovo Leidrade nel IX secolo, che vi installò inoltre un capitolo.

Nel 1306 l'arcivescovo Louis de Villars ne avviò la ricostruzione, a partire dal coro. Tre campate della navata centrale erano terminate nel 1417 e nel 1454 venne costruito il campanile come torre settentrionale della facciata.

Nel 1562 la chiesa venne saccheggiata dal barone des Adrets. Nel 1578 venne edificato il grande portale centrale, in stile rinascimentale.

Durante la Rivoluzione francese la chiesa fu utilizzata dal clero costituzionale, e quindi nuovamente saccheggiata e trasformata in magazzino. 

Fu restituita al culto cattolico nel 1802 e restaurata a partire dal 1830 dagli architetti Claude-Anthelme e Louis-Frédéric Benoit. Nel 1858 venne completata la torre meridionale della facciata e dal timpano centrale e nel 1883 fu rimaneggiata con l'ingrandimento delle finestre e una nuova sistemazione della cripta.

In seguito al crollo di un blocco della volta nel 1965 furono intrapresi estesi lavori di restauro, durati dal 1970 al 1984.

La facciata presenta due torri campanarie laterali e il portale centrale inserito in un'ampia nicchia semicircolare ornata da un ordine di colonne doriche, in stile rinascimentale e coperta da una semicupola ornata da un cassettonato prospettico. Al culmine della parte centrale fu aggiunto nel XIX secolo un fontone di stile gotico.

La pianta è a tre navate di sei campate con cappelle laterali e un ampio transetto. Il coro, fiancheggiato da due cappelle, ha pianta poligonale, con contrafforti esterni, ed è inserito in una bassa struttura, realizzata in stile gotico nel XVII secolo, che ospita la sacrestia. Le pareti della navata centrale sono tripartite (arcate ogivali verso le navate laterali, triforio e finestre), che proseguono nel coro e nel transetto. Le volte a crociera esapartite della navata centrale presentano linee aggiunte e chiavi di volta decorate secondo le caratteristiche dello stile gotico flamboyant.

Sull'altare del braccio destro del transetto è ospitata dal 1771 la statua di Vergine con Bambino dello scultore Antoine Coysevox (1640-1720).

Chiesa di San Giorgio

La Chiesa di San Giorgio è una chiesa cattolica, sotto la direzione della parrocchia Primatiale ed è stata intitolata a San Giorgio. La cattedrale si trova vicino a Place Benoît-Crépu, tra il quartiere della Quarantaine e il quartiere Saint-Jean.  

Una chiesa situata in questo luogo fu costruita nel 550, ma poi distrutta intorno al 732 durante un'incursione dei Saraceni. Fu restaurata nell'802 da Leidrade. Nel XIV secolo, rimase una chiesa parrocchiale, ma fu utilizzata dal Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, o Ordine di Malta, e nel 1315, la Commenda si trovava proprio accanto e aveva diverse finestre e due torri cilindriche che si affacciavano sul fiume Saône. La famiglia di Lange si offrì di pagare le riparazioni della chiesa che vennero condotte dal comandante Humbert de Beauvoir. Nel 1793 divenne fienile e proprietà nazionale e nel 1892 fu restaurata dall'architetto Pollet.

L'attuale chiesa fu ricostruita nel 1845 e completata nel 1848, su progetto dell'architetto Pierre Bossan che fece anche progetti per la basilica di Fourviere. Abbandonata tra la fine degli anni '70 e il 1989, la chiesa fu successivamente assegnata dal cardinale Albert Decourtray, alla Fraternità Sacerdotale di San Pietro sotto il Motu proprio Ecclesia Dei, che concedeva la pratica dei libri liturgici del 1962 in latino.

La comunità è stata affidata, dal cardinale Philippe Barbarin, a tre sacerdoti della Fraternità San Pietro, entrati a far parte della diocesi. Il 25 agosto 2007, il cardinale Barbarin ha firmato l'incardinazione di tre dei cinque sacerdoti che hanno servito la chiesa. Sempre nel 2007, dopo i lavori di restauro all'esterno della chiesa e degli spazi annessi, l'inaugurazione è avvenuta alla presenza del cardinale Barbarin e del senatore-sindaco di Lione Gérard Collomb.  

La chiesa è stata ricostruita in stile neogotico. L'architetto Pierre Bossan, che ha anche realizzato gli arredi, in seguito ha considerato il suo lavoro su questa chiesa come un "errore giovanile". La scultura sulla facciata è stata realizzata da Charles Dufraine e le vetrate sono opera di Maréchal de Metz. L'edificio è classificato come monumento storico.

La torre ha un'altezza di 67 metri. Una pala d'altare lignea policroma del XVI secolo mostra l'incoronazione della Vergine.

Chiesa di San Paolo

La chiesa di San Paolo è una chiesa cattolica romana, in stile romanico e gotico. La cupola-lanterna è stata classificata come monumento storico nel 1920 e l'intera chiesa è stata classificata nel 1996. 

Nel 2002 la chiesa è stata completamente ristrutturata. È lunga circa 45 metri e alta 16,5 sotto l'arco.  

Costruita intorno al 549 dal vescovo di Lione San Sacerdote, la chiesa fu danneggiata nel 732, poi restaurata all'inizio del IX secolo dall'arcivescovo Leidrade. Nel X secolo divenne una necropoli con tre cimiteri. L'arcivescovo Ugo di Romans ne chiese la ricostruzione, che fu realizzata durante l'XI e il XII secolo (il campanile nel 1440).

La chiesa fu danneggiata durante l'assedio della città da parte del barone di Adrets, poi durante la rivoluzione del 1793, dopo di che fu trasformata in deposito di salnitro e divenne chiesa parrocchiale nel 1801. Molte modifiche furono apportate alla chiesa durante il XIX secolo, tra cui la rimozione del terreno intriso di salnitro e della pavimentazione, insieme a numerose aggiunte: la lanterna della parte superiore della torre ottagonale nel 1835, il portale gotico nel 1877, dipinti di Paul Borel aggiunti al coro nel 1899, le undici campane del campanile, e così via.  

Lo stile gotico si trova nel campanile-portico e nelle cappelle laterali. La navata centrale è composta da quattro campate con quattro pilastri con capitelli scolpiti. L'attuale guglia in pietra, di 24 metri, che sovrasta la torre e scomparsa nel 1818, è stata sostituita da un'altra in legno nel 1875 e infine ricostruita nel 1982. Una galleria quadrilobata, un rosone e scudi compongono la facciata occidentale del XIX secolo.

La campana più piccola, chiamata Eleanor è stata realizzata nel 1626. La campana inferiore pesa oltre quattro tonnellate. Fusa a Lione da Gédéon Morel, è la più decorata al mondo.

Ci sono 16 piccole cappelle lungo le navate laterali. La prima risale a dopo il 1470. La più nota è quella de fonte battesimale, del XVI secolo, di Jean Palmier.

Le Traboules

Le Traboules del quartiere di Vieux Lyon sono una curiosa attrazione da non perdere: si tratta di una tipica architettura della parte storica della città, sono i corridoi, i passaggi coperti scavati ai piani terreni dai tessitori di seta per legare tra loro i laboratori artigiani. 

Da vedere infine il quartiere di Croix-Rousse, dove aveva sede l'antica industria della seta e dove sorgono gli appartamenti dei lavoratori della seta. Si trattava di spazi con soffitti molto alti per ospitare i telai Jacquard, i quali potevano arrivare anche fino a 4 metri di altezza, avevano alte finestre che davano l'illuminazione naturale necessaria al delicato lavoro di tessitura della seta, ed erano provvisti di soppalchi per lo spazio della vita familiare. Il quartiere è ancora oggi uno dei più densamente popolati in Europa.

I lionesi hanno fama di esser grandi mangiatori e allegri bevitori. Qui è nato il personaggio di Guignol, la marionetta più famosa di Francia. Sulle piazze e nei viali non è raro assistere ad accanite partite alle bocce, alle boules. Fino a non molto tempo fa c'era ancora l'usanza di ordinare il vino "a metri", cioè misurandolo secondo la lunghezza delle bottiglie, allineate come soldatini. Usanza che sembra nata dopo feroci polemiche sorte quando, autoritariamente, i padroni dei bistrot decisero di ridurre il "boccale" di vino, da una capacità di un litro e 47 centilitri a meno della metà. 

I lionesi hanno anche fame di essere un po' chiusi, come tutte le genti che vivono non lontano dalle montagne. A noi non è sembrato affatto così, anzi, ci hanno detto che sono malignità messe in giro dai parigini, che pur vivendo in una delle città più belle del mondo, invidiano tante cose a Lione.