Provins
Francia 

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2001
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Provins è un affascinante borgo medioevale che dista meno di 100 chilometri dalla capitale francese, nel dipartimento di Seine-et-Marne dell’Île-de-France (la regione di Parigi). 

La città, le cui origini rimangono oscure, compare come capoluogo di pagus nell'802. Il castrum originario, da cui si sviluppò la zona della città denominata Châtel o 'città alta', occupava una collina a sperone, dominante un bacino bagnato da due fiumi, dove, a partire da un antico luogo di culto dedicato nel 996 al santo eremita Ayoul, si sviluppò il quartiere chiamato Val o 'città bassa'. Due strade di epoca gallo-romana, che da Soissons conducevano rispettivamente a Troyes e a Sens, passavano non lontano dal sito, senza tuttavia assicurarne le comunicazioni.

Situata ai confini dei contadi di Meaux e di Troyes, Provins rappresentava una sede preziosa per Erberto II conte di Vermandois - che tra il 907 e il 936 ne entrò in possesso - e per i conti della casata di Blois-Chartres, ai quali pervenne nella seconda metà del X secolo. Il lungo predominio esercitato da questa famiglia, gli orientamenti della sua politica territoriale, come pure l'appartenenza di Provins alla diocesi di Sens, spiegano il motivo per cui è più opportuno guardare a Troyes o a Sens, o anche a Chartres, piuttosto che all'Ile-de-France.

Unici padroni del luogo (Provins non era una città episcopale), i conti promossero la vita religiosa, incoraggiarono lo sviluppo demografico e diedero impulso ai commerci. Lo sviluppo urbano e monumentale di Provins, che raggiunse il massimo tra il XII e il XIII secolo, fu connesso alla loro volontà di farne una delle due capitali della contea di Champagne e uno dei centri più attivi del commercio internazionale dell'epoca; le grandi realizzazioni architettoniche furono coeve all'affermarsi delle due famose fiere annuali.

Attorno alla città, i bastioni, conservati per una parte dei km 5 del perimetro originario, offrono un esempio di fortificazione urbana alquanto eccezionale per la Francia settentrionale. Verso la zona ovest della collina, la primitiva cinta del castrum, che seguiva il profilo dello sperone, venne ampliata per comprendere i nuovi quartieri che, oltre la motta castrale e la chiesa collegiale di Saint-Quiriace, vennero a crearsi intorno al Vieux Marché e poi al Marché Neuf. 

Durante i regni di Tebaldo II il Grande (1102-1152) e, soprattutto, di Enrico I il Liberale (1152-1181), l'urbanizzazione si estese lungo i fianchi della scarpata; all'estremità opposta, il borgo creatosi intorno alla chiesa di Saint-Ayoul conobbe un crescente sviluppo di attività commerciali e artigiane. Nella zona paludosa intermedia, varie sistemazioni idrauliche favorirono, nel corso del XIII secolo, l'insediamento di un nuovo quartiere, dalle strade disposte a scacchiera, dove si stabilirono le sedi degli Ordini mendicanti. 

Tebaldo IV (1201-1253) intraprese l'opera di recinzione di quest'ampia area con mura continue (1229-1236). La cinta muraria - rinforzata da torri nella zona dello Châtel per volere del re Filippo IV il Bello (1285-1314), parzialmente ricostruita durante la guerra dei Cento anni (1339-1453) e oggetto di svariati rimaneggiamenti posteriori - offre, in particolare attraverso le torri e le porte, un esauriente repertorio dell'evoluzione dell'architettura militare medievale.

Per soddisfare le esigenze di una popolazione in aumento (tra i diecimila e i quindicimila abitanti), si moltiplicarono i luoghi di culto, come testimoniano le chiese di Saint-Ayoul, Saint-Quiriace e Sainte-Croix, nonché la cappella del palazzo comitale riservata ai membri di corte. Invece non sussistono praticamente resti delle cinque chiese o cappelle edificate, o ricostruite, nello Châtel dalla metà del XII secolo alla metà del XIII, né della collegiata di Notre-Dame-du-Val (1196) costruita extra muros.

Spetta a Enrico il Liberale l'iniziativa della costruzione del mastio, la Tour de César, costruita nel XII secolo nell'area dove sorgeva un edificio molto più antico, fatto costruire da Giulio Cesare, da cui il nome.

Nonostante questa storia faccia ormai parte della cultura popolare di questo luogo, non si hanno prove certe di una precedente costruzione. Che Cesare sia passato in questa regione, durante la conquista della Gallia, non è da escludere ma la verità è che la tour Cesar venne costruita nel medioevo come avamposto militare della città, ed è divenuta con il tempo il simbolo della potenza dei conti di Champagne.

Questa torre ottagonale, dalla bella struttura in pietra e dotata di un complesso sistema di percorsi di comunicazione, è fiancheggiata da quattro torrette semicircolari e circondata da una camicia; una torre quadrata e una cortina di fortificazioni (1358-1412), come anche in seguito una terrazza (1433), completarono questo complesso difensivo utilizzato soprattutto come prigione. I conti risiedevano nel palazzo attiguo, edificato poco prima del 1161 all'estremità dello sperone e ammodernato da Tebaldo IV; la trasformazione in collegio compiuta nel XVII secolo ne ha stravolto l'immagine, a eccezione della cappella palatina a due livelli.

Provins mostra un ricco patrimonio di architetture civili comprese tra il XII e XIV secolo. La vicinanza di cave, la ricchezza delle classi possidenti e il timore degli incendi portarono a privilegiare l'uso della pietra nelle costruzioni private. Al pari degli alloggi ecclesiastici, i palazzi, le dimore e i locali a uso lavorativo offrono un vasto campo per future ricerche. 

Sotterranei.jpg (100151 byte)Sotto la città alta si conserva un'estesa rete di ambienti sotterranei realizzati per un motivo molto pratico: estrarre la roccia per gli edifici da costruire in superficie.

Avendo questo dedalo di gallerie a temperatura costante, la popolazione di Provins pensò di trasformarle in cantine, stanze per albergare i pellegrini e infine camere di iniziazione per una loggia massonica.

Sui muri umidi di questi cunicoli potrai ancora trovare delle antiche iscrizioni e graffiti di ogni epoca, alcuni impossibili da datare. Molto simbolica è la figura di un cinghiale che è divenuta il logo di queste gallerie, altre invece sono state realizzate dai turisti.

La città è suddivisa in due parti: la Ville Haute e Ville Basse ovvero la città alta e la città bassa, ognuna con le sue caratteristiche ed edifici più importanti.

La chiesa di Saint-Ayoul si presenta attualmente come un edificio composito. Della costruzione iniziata nel 1048 - epoca in cui Tebaldo I (m. nel 1089) fondò presso il santuario già esistente un priorato dipendente dall'abbazia benedettina di Montier-la-Celle - sussiste il transetto con crociera dotata di possenti pilastri (con colonne incassate e capitelli a decorazione geometrica) e sormontata da una torre-lanterna. In un'epoca imprecisata si rese necessario consolidare il monumento, eretto su una torbiera. 

Alla pesantezza della costruzione romanica fa da contrasto la raffinatezza della facciata a tre portali che concludeva la navata ricostruita nel 1157 a seguito di un incendio: malgrado il cattivo stato di conservazione, le statue-colonna e gli archivolti dal rilievo discretamente marcato rappresentano un bell'esempio di scultura monumentale, il cui programma rimanda al portale dei Re di Chartres. La navata, che presenta una disposizione su tre livelli di grandi arcate, arcatelle cieche e oculi, venne nuovamente ricostruita nel secondo quarto del XIII secolo; i capitelli sono simili a quelli della vicina chiesa di Sainte-Croix. Verso il 1135 Tebaldo II introdusse la riforma agostiniana nella chiesa di Saint-Quiriace.

Nel 1157 Enrico il Liberale vi ripristinò la vita secolare e fece ricostruire la chiesa per accogliervi numerosi canonici. La pianta, l'alzato e la decorazione scultorea dei capitelli si ispirano alla cattedrale di Sens. I lavori ebbero inizio, tra il 1157 e il 1166, con la costruzione della metà orientale del deambulatorio e delle parti basse del santuario. Addossato al palazzo comitale, il coro, di eccezionale ampiezza, venne terminato tra il 1176 e il 1185 ca.; in seguito fu edificato il transetto, non sporgente. 

Il corpo longitudinale restò incompiuto malgrado una nuova campagna di lavori avviata all'inizio del XIII secolo, nel corso della quale la grande campata del coro fu ricoperta (1238 ca.) con una volta ottopartita di grande interesse. La cappella a due piani del palazzo comitale (1176-1179) offre - attraverso i dettagli architettonici (struttura dei pilastri compositi e delle volte del livello superiore) e scultorei (decorazione a motivi vegetali dei capitelli) - preziosi punti di riferimento per la cronologia di Saint-Quiriace.

Della cappella dedicata a s. Tebaldo, sulla sommità della città alta, restano alcuni frammenti del portale regio: un Cristo in Maestà (successivamente inserito nel timpano occidentale di Saint-Quiriace), una statua-colonna con la figura di una regina e un trumeau rappresentante il santo patrono della chiesa in abiti sacerdotali. La datazione di questi resti è stata variamente assegnata all'inizio degli anni sessanta del XII secolo, al 1170 ca. e alla fine del secolo.

La chiesa di Saint-Quiriace, iniziata nel 1160 e continuata nel sec. XIII, è rimasta incompiuta alla seconda campata. Il portale laterale del lato nord risale alla costruzione originaria; quello del lato sud presenta una elegante decorazione del sec. XIII. Il transetto è sormontato da un'enorme cupola moderna, che sfigura l'edificio.

La chiesa di Sainte-Croix è citata già nel 1193 con l'attuale denominazione, ma era già costruita nella prima metà del XII secolo. 

La campata quadrata dell'incrocio delle navate, eretta in quest'epoca, ha resistito alle trasformazioni posteriori: l'arcata della crociera posa ancora su supporti romanici, con capitelli e pulvini molto semplici a decorazione vegetale. 

Con lo sviluppo della città bassa, la promozione della chiesa a parrocchia nel 1234 portò di conseguenza a un rimaneggiamento dei piloni, delle parti alte e della navata.

Nella zona esterna della città, Tebaldo IV, poco prima del 1248, intervenne nella fondazione del monastero dei Cordiglieri di Mont-Sainte-Catherine. 

Gli edifici ancora esistenti (galleria occidentale del chiostro, alloggi dei confessori e dei conti, sala capitolare) testimoniano, per l'alta qualità architettonica, la liberalità degli ultimi conti. 

All'interno della chiesa, ricostruita nel XV secolo, è conservato il cuore di Tebaldo V (1253-1270) entro un ricettacolo di tipo architettonico esagonale, eseguito poco dopo il 1270.

A testimonianza dell’antica storia di scambio e commercio che ha definito l’evoluzione di Provins, il borgo ospita l’Hostellerie de la Croix D’Or, che è stata attiva nel 1200, ed è considerato l’albergo più antico della storia della Francia. Oggi, l’edificio dall’immenso valore storico e culturale è un ristorante che offre autentiche e saporite specialità locali.

A parte l’affascinante cornice medioevale, il borgo di Provins ospita spesso degli affascinanti spettacoli a carattere storico, che ben si sposano con l’ambiente circostante. 

Una delle attrazioni più affascinanti sono senza dubbio gli spettacoli di falconeria, l’arte di ammaestrare aquile, un tempo utilizzate per la caccia. Molto popolari anche gli spettacoli “cappa e spada” che offrono delle interpretazioni davvero avvincenti di periodi storici come il ritorno dalle crociate di Tebaldo IV e molti altri spettacoli incentrati sull’affascinante e leggendaria figura del cavaliere.