Provins
è un affascinante borgo
medioevale che dista meno di
100 chilometri dalla capitale
francese, nel dipartimento di
Seine-et-Marne dell’Île-de-France
(la regione di Parigi).
La
città, le cui origini
rimangono oscure, compare come
capoluogo di pagus nell'802.
Il castrum originario, da cui
si sviluppò la zona della
città denominata Châtel o
'città alta', occupava una
collina a sperone, dominante
un bacino bagnato da due
fiumi, dove, a partire da un
antico luogo di culto dedicato
nel 996 al santo eremita
Ayoul, si sviluppò il
quartiere chiamato Val o 'città
bassa'. Due strade di epoca
gallo-romana, che da Soissons
conducevano rispettivamente a
Troyes e a Sens, passavano non
lontano dal sito, senza
tuttavia assicurarne le
comunicazioni.
Situata
ai confini dei contadi di
Meaux e di Troyes, Provins
rappresentava una sede
preziosa per Erberto II conte
di Vermandois - che tra il 907
e il 936 ne entrò in possesso
- e per i conti della casata
di Blois-Chartres, ai quali
pervenne nella seconda metà
del X secolo. Il lungo
predominio esercitato da
questa famiglia, gli
orientamenti della sua
politica territoriale, come
pure l'appartenenza di Provins
alla diocesi di Sens, spiegano
il motivo per cui è più
opportuno guardare a Troyes o
a Sens, o anche a Chartres,
piuttosto che
all'Ile-de-France.
Unici
padroni del luogo (Provins non
era una città episcopale), i
conti promossero la vita
religiosa, incoraggiarono lo
sviluppo demografico e diedero
impulso ai commerci. Lo
sviluppo urbano e monumentale
di Provins, che raggiunse il
massimo tra il XII e il XIII
secolo, fu connesso alla loro
volontà di farne una delle
due capitali della contea di
Champagne e uno dei centri più
attivi del commercio
internazionale dell'epoca; le
grandi realizzazioni
architettoniche furono coeve
all'affermarsi delle due
famose fiere annuali.
Attorno
alla città, i bastioni,
conservati per una parte dei
km 5 del perimetro originario,
offrono un esempio di
fortificazione urbana alquanto
eccezionale per la Francia
settentrionale. Verso la zona
ovest della collina, la
primitiva cinta del castrum,
che seguiva il profilo dello
sperone, venne ampliata per
comprendere i nuovi quartieri
che, oltre la motta castrale e
la chiesa collegiale di
Saint-Quiriace, vennero a
crearsi intorno al Vieux Marché
e poi al Marché Neuf.
Durante
i regni di Tebaldo II il
Grande (1102-1152) e,
soprattutto, di Enrico I il
Liberale (1152-1181),
l'urbanizzazione si estese
lungo i fianchi della
scarpata; all'estremità
opposta, il borgo creatosi
intorno alla chiesa di
Saint-Ayoul conobbe un
crescente sviluppo di attività
commerciali e artigiane. Nella
zona paludosa intermedia,
varie sistemazioni idrauliche
favorirono, nel corso del XIII
secolo, l'insediamento di un
nuovo quartiere, dalle strade
disposte a scacchiera, dove si
stabilirono le sedi degli
Ordini mendicanti.
Tebaldo
IV (1201-1253) intraprese
l'opera di recinzione di
quest'ampia area con mura
continue (1229-1236). La cinta
muraria - rinforzata da torri
nella zona dello Châtel per
volere del re Filippo IV il
Bello (1285-1314),
parzialmente ricostruita
durante la guerra dei Cento
anni (1339-1453) e oggetto di
svariati rimaneggiamenti
posteriori - offre, in
particolare attraverso le
torri e le porte, un
esauriente repertorio
dell'evoluzione
dell'architettura militare
medievale.
Per
soddisfare le esigenze di una
popolazione in aumento (tra i
diecimila e i quindicimila
abitanti), si moltiplicarono i
luoghi di culto, come
testimoniano le chiese di
Saint-Ayoul, Saint-Quiriace e
Sainte-Croix, nonché la
cappella del palazzo comitale
riservata ai membri di corte.
Invece non sussistono
praticamente resti delle
cinque chiese o cappelle
edificate, o ricostruite,
nello Châtel dalla metà del
XII secolo alla metà del
XIII, né della collegiata di
Notre-Dame-du-Val (1196)
costruita extra muros.
Spetta
a Enrico il Liberale
l'iniziativa della costruzione
del mastio, la Tour de César,
costruita nel XII secolo
nell'area dove sorgeva un
edificio molto più antico,
fatto costruire da Giulio
Cesare, da cui il nome.
Nonostante
questa storia faccia ormai
parte della cultura popolare
di questo luogo, non si hanno
prove certe di una precedente
costruzione. Che Cesare sia
passato in questa regione,
durante la conquista
della Gallia, non
è da escludere ma la verità
è che la tour
Cesar venne
costruita nel medioevo come
avamposto militare della città,
ed è divenuta con il tempo il
simbolo della potenza dei
conti di Champagne.
Questa
torre ottagonale, dalla bella
struttura in pietra e dotata
di un complesso sistema di
percorsi di comunicazione, è
fiancheggiata da quattro
torrette semicircolari e
circondata da una camicia; una
torre quadrata e una cortina
di fortificazioni (1358-1412),
come anche in seguito una
terrazza (1433), completarono
questo complesso difensivo
utilizzato soprattutto come
prigione. I conti risiedevano
nel palazzo attiguo, edificato
poco prima del 1161
all'estremità dello
sperone e ammodernato da
Tebaldo IV; la trasformazione
in collegio compiuta nel XVII
secolo ne ha stravolto
l'immagine, a eccezione della
cappella palatina a due
livelli.

Provins
mostra un ricco patrimonio di
architetture civili comprese
tra il XII e XIV secolo. La
vicinanza di cave, la
ricchezza delle classi
possidenti e il timore degli
incendi portarono a
privilegiare l'uso della
pietra nelle costruzioni
private. Al pari degli alloggi
ecclesiastici, i palazzi, le
dimore e i locali a uso
lavorativo offrono un vasto
campo per future ricerche.
Sotto
la città alta si conserva
un'estesa rete di ambienti
sotterranei realizzati per un
motivo molto pratico: estrarre
la roccia per gli edifici da
costruire in superficie.
Avendo
questo dedalo di gallerie a
temperatura costante, la
popolazione di Provins pensò
di trasformarle in cantine,
stanze per albergare i
pellegrini e infine camere di
iniziazione per una loggia
massonica.
Sui
muri umidi di questi cunicoli
potrai ancora trovare delle
antiche iscrizioni e graffiti
di ogni epoca, alcuni
impossibili da datare. Molto
simbolica è la figura di un
cinghiale che è divenuta il
logo di queste gallerie, altre
invece sono state realizzate
dai turisti.
La
città è suddivisa in due
parti: la Ville Haute e Ville
Basse ovvero la città alta e
la città bassa, ognuna con le
sue caratteristiche ed edifici
più importanti.

La
chiesa di Saint-Ayoul
si presenta attualmente come
un edificio composito. Della
costruzione iniziata nel 1048
- epoca in cui Tebaldo I (m.
nel 1089) fondò presso il
santuario già esistente un
priorato dipendente
dall'abbazia benedettina di
Montier-la-Celle - sussiste il
transetto con crociera dotata
di possenti pilastri (con
colonne incassate e capitelli
a decorazione geometrica) e
sormontata da una
torre-lanterna. In un'epoca
imprecisata si rese necessario
consolidare il monumento,
eretto su una torbiera.
Alla
pesantezza della costruzione
romanica fa da contrasto la
raffinatezza della facciata a
tre portali che concludeva la
navata ricostruita nel 1157 a
seguito di un incendio:
malgrado il cattivo stato di
conservazione, le
statue-colonna e gli
archivolti dal rilievo
discretamente marcato
rappresentano un bell'esempio
di scultura monumentale, il
cui programma rimanda al
portale dei Re di Chartres. La
navata, che presenta una
disposizione su tre livelli di
grandi arcate, arcatelle
cieche e oculi, venne
nuovamente ricostruita nel
secondo quarto del XIII
secolo; i capitelli sono
simili a quelli della vicina
chiesa di Sainte-Croix. Verso
il 1135 Tebaldo II introdusse
la riforma agostiniana nella
chiesa di Saint-Quiriace.
Nel
1157 Enrico il Liberale vi
ripristinò la vita secolare e
fece ricostruire la chiesa per
accogliervi numerosi canonici.
La pianta, l'alzato e la
decorazione scultorea dei
capitelli si ispirano alla
cattedrale di Sens. I lavori
ebbero inizio, tra il 1157 e
il 1166, con la costruzione
della metà orientale del
deambulatorio e delle parti
basse del santuario. Addossato
al palazzo comitale, il coro,
di eccezionale ampiezza, venne
terminato tra il 1176 e il
1185 ca.; in seguito fu
edificato il transetto, non
sporgente.
Il
corpo longitudinale restò
incompiuto malgrado una nuova
campagna di lavori avviata
all'inizio del XIII secolo,
nel corso della quale la
grande campata del coro fu
ricoperta (1238 ca.) con una
volta ottopartita di grande
interesse. La cappella a due
piani del palazzo comitale
(1176-1179) offre - attraverso
i dettagli architettonici
(struttura dei pilastri
compositi e delle volte del
livello superiore) e scultorei
(decorazione a motivi vegetali
dei capitelli) - preziosi
punti di riferimento per la
cronologia di Saint-Quiriace.
Della
cappella dedicata a s.
Tebaldo, sulla sommità della
città alta, restano alcuni
frammenti del portale regio:
un Cristo in Maestà
(successivamente inserito nel
timpano occidentale di
Saint-Quiriace), una
statua-colonna con la figura
di una regina e un trumeau
rappresentante il santo
patrono della chiesa in abiti
sacerdotali. La datazione di
questi resti è stata
variamente assegnata
all'inizio degli anni sessanta
del XII secolo, al 1170 ca. e
alla fine del secolo.

La
chiesa di Saint-Quiriace,
iniziata nel 1160 e continuata
nel sec. XIII, è rimasta
incompiuta alla seconda
campata. Il portale laterale
del lato nord risale alla
costruzione originaria; quello
del lato sud presenta una
elegante decorazione del sec.
XIII. Il transetto è
sormontato da un'enorme cupola
moderna, che sfigura
l'edificio.
La
chiesa di Sainte-Croix
è citata già nel 1193 con
l'attuale denominazione, ma
era già costruita nella prima
metà del XII secolo.
La
campata quadrata dell'incrocio
delle navate, eretta in
quest'epoca, ha resistito alle
trasformazioni posteriori:
l'arcata della crociera posa
ancora su supporti romanici,
con capitelli e pulvini molto
semplici a decorazione
vegetale.
Con
lo sviluppo della città
bassa, la promozione della
chiesa a parrocchia nel 1234
portò di conseguenza a un
rimaneggiamento dei piloni,
delle parti alte e della
navata.
Nella
zona esterna della città,
Tebaldo IV, poco prima del
1248, intervenne nella
fondazione del monastero
dei Cordiglieri di
Mont-Sainte-Catherine.
Gli
edifici ancora esistenti
(galleria occidentale del
chiostro, alloggi dei
confessori e dei conti, sala
capitolare) testimoniano, per
l'alta qualità
architettonica, la liberalità
degli ultimi conti.
All'interno della chiesa,
ricostruita nel XV secolo, è
conservato il cuore di Tebaldo
V (1253-1270) entro un
ricettacolo di tipo
architettonico esagonale,
eseguito poco dopo il 1270.
A
testimonianza dell’antica
storia di scambio e commercio
che ha definito l’evoluzione
di Provins, il borgo ospita
l’Hostellerie de la Croix
D’Or, che è stata attiva
nel 1200, ed è considerato
l’albergo più antico della
storia della Francia. Oggi,
l’edificio dall’immenso
valore storico e culturale è
un ristorante che offre
autentiche e saporite
specialità locali.
A
parte l’affascinante cornice
medioevale, il borgo di
Provins ospita spesso degli
affascinanti spettacoli a
carattere storico, che ben si
sposano con l’ambiente
circostante.
Una
delle attrazioni più
affascinanti sono senza dubbio
gli spettacoli di falconeria,
l’arte di ammaestrare
aquile, un tempo utilizzate
per la caccia. Molto popolari
anche gli spettacoli “cappa
e spada” che offrono delle
interpretazioni davvero
avvincenti di periodi storici
come il ritorno dalle crociate
di Tebaldo IV e molti altri
spettacoli incentrati
sull’affascinante e
leggendaria figura del
cavaliere.
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