Le Havre, la città ricostruita da Auguste Perret
Francia 

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2005
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Le Havre è un comune francese situato nel dipartimento della Senna marittima nella regione dell'Alta Normandia. Qui la gente convive con le maree e Claude Monet ha dipinto la sua patria con tutte le tonalità di colore, l'andirivieni delle navi e delle genti, il porto idilliaco di Le Havre.

La città di Havre è relativamente recente, fu fondata l'8 ottobre 1517 da Francesco I. Conobbe un forte incremento demografico grazie al dinamismo del suo porto. I bombardamenti del 1944 segnarono una divisione importante nella storia della città e nello spirito dei suoi abitanti. Oggi, i progetti urbani e portuali si moltiplicano, per fare fronte alle sfide economiche e sociali del XXI secolo.  

Qualche vestigia preistorica è stata riesumata nella regione dell’estuario e nella foresta di Montgeon. Nell’antichità, il traffico fluviale sulla Senna è in relazione con il dinamismo delle città dell’estuario (porto di Caracotinum, incentrato su Harfleur) ed una strada romana porta da Lillebonne (Luliobona) a Sainte-Adresse (capoluogo della regione Pays de Caux) passando per il territorio dell’attuale comune di Havre; molti siti archeologici del periodo romano sono stati ritrovati dagli archeologi nell’agglomerato attuale.

Durante l’alto Medio Evo, il porto dell’Eure è situato a sud-ovest di Harfleur, sulla riva marittima della Senna e serve da riparo alle navi in attesa dell’alta marea, che permette di entrare nel porto, quello di Havre non esiste ancora. Nell’XI secolo, viene costruito il porto di Honfleur, sulla riva sud dell’estuario della Senna. Le navi troppo cariche, non possono risalire il fiume, pertanto si utilizzano gli avanporti di Chef-de-Caux, a nord-ovest dell’Havre attuale, Harfleur e Leurre. L’estuario allora, non ha che qualche villaggio di pescatori ed agricoltori, ed è anche in quest’epoca che si organizzano le prime parrocchie. Dopo la guerra dei cent’anni, la rinnovata economia e la crescita degli scambi transatlantici fanno germogliare il progetto di un nuovo porto sulla riva nord dell’estuario della Senna. L’insabbiamento del porto di Harfleur ed il timore di uno sbarco inglese, portano Francesco I a fondare il porto di Havre e con lui la città.

Malgrado le difficoltà del terreno paludoso e le tempeste, il porto di Havre accoglie le prime navi nell’ottobre del 1517. L'8 ottobre 1517, Francesco I firma la carta della fondazione della città.

Il re nell'agosto 1520 rese perpetui i privilegi degli Havresi. La funzione militare è anch’essa incoraggiata, Le Havre è uno dei punti di raccolta della flotta francese durante le guerre. Gli arsenali si sviluppano e le navi partono verso Nuove Terre, il nuovo mondo attira avventurieri e qualcuno parte anche da Havre. Alla fine del XVI secolo, il contrabbando prende il sopravvento e Le Havre vede arrivare i prodotti americani, come: il cuoio, lo zucchero, il tabacco.

Nel 1536, sono intrapresi da Guillaume de Marceilles, i primi lavori di costruzione della futura cattedrale di Notre-Dame e nel 1541, Francesco I incarica l’architetto italiano Girolamo Bellarmato, di progettare le fortificazioni e l’impianto urbanistico della città. Gli vengono concessi i pieni poteri e pertanto organizza il quartiere di Saint-François secondo norme ben precise.

La Riforma in Normandia conosce un successo relativo, i piccoli nobili di Caux ne sono influenzati, tanto che nel 1561, viene costruita una chiesa protestante. L’8 maggio 1562, gli Ugonotti attaccano Havre ma, temendo un controattacco delle armate reali, si ritirano verso gli Inglesi, che inviano delle truppe, 6.000 fanti e 300 cavalieri comandati dal conte di Warwick, occupano la città e costruiscono il forte Warwick oltre a quattro bastioni, in virtù del trattato di Hampton-Court. 

Le truppe di Carlo IX, comandate dal connestabile di Montmorency, attaccano Le Havre nel luglio 1563 e gli Inglesi sono finalmente cacciati, il forte Warwick è distrutto su ordine del re di Francia.

La funzione di difesa di Havre è riconfermata e l’opera di ammodernamento del porto inizia nel XVII secolo, su ordine del cardinale Richelieu, governatore della città e primo ministro di Luigi XIII, viene sistemato l’arsenale, le difese sono rinforzate e costruita una fortezza. Alla fine del XVIII secolo, la cittadella è abbandonata e diventa una semplice caserma.

Le Havre afferma la sua vocazione marittima ed internazionale soprattutto nel corso del XVII secolo, dal 1642, si installa la Compagnia delle Indie, si importano prodotti esotici (zucchero, cotone, tabacco, caffè e divese spezie) e la tratta dei Neri, particolarmente nel XVIII secolo, arricchisce i mercanti Havresi. Tuttavia il commercio marittimo è sottomesso alle relazioni internazionali ed al contesto europeo, le guerre di Luigi XIV e di Luigi XV interrompono solo momentaneamente lo sviluppo di Havre. Gli Inglesi bombardano a più riprese la città.

Lo sviluppo economico di Havre si traduce in un incremento della popolazione (20.000 abitanti nel 1789), ma anche in una trasformazione del porto e della città, con installazioni di manifatture di tabacco nel quartiere di Saint-François e l’ampliamento dei cantieri navali. Nel 1786, durante una visita di Luigi XVI, il re approva il progetto d’espansione della città ed è Lamandé che si incarica di moltiplicare per quattro la superficie della medesima.

Tra il 1789 ed il 1793, il porto di Havre è il secondo della Francia, dopo quello di Nantes. Gli scambi commerciali proseguono fino alla guerra e l’abolizione della tratta dei neri ed il porto resta sempre una posta strategica grazie al commercio dei cereali ed alla vicinanza del nemico inglese. L’anno 1793 fu difficile per la Francia come anche per Le Havre in conseguenza della guerra, delle insurrezioni federaliste e del marasma economico. Il Terrore religioso trasforma la cattedrale di Notre-Dame in tempio della Ragione e sotto l’impero, Napoleone I giunge ad Havre ed ordina la costruzione del forte. A causa della guerra contro l’Inghilterra e del blocco, l’attività del porto si riduce e quella dei corsari aumenta, contestualmente la popolazione di Havre diminuisce fino a 16.000 abitanti.

La fine delle guerre rivoluzionarie e napoleoniche, permettono al commercio di riprendere normalmente, nella misura in cui s’allontana la minaccia britannica. Il contesto della pace ritrovata e lo sviluppo economico porta un afflusso importante di popolazione. Molti indigenti s’insediano nel quartiere insalubre di Sain-François e le epidemie di colera, di tifo, di febbre, oltre all’alcolismo ed alla mortalità infantile fanno molte centinaia di morti negli anni tra il 1830 ed il 1850, particolarmente nelle classi povere. 

I ricchi mercanti havresi, sono una grande minoranza ma, il loro numero aumenta, si fanno costruire delle belle residenze fuori dai bastioni e sulla costa ma, le fortune costruite rapidamente, possono sparire altrettanto velocemente e provocare delle rovine clamorose. Durante tutto il XIX secolo, l’aspetto cosmopolita della città portuaria non fece che rafforzarsi, durante il periodo di prosperità marittima, la mano d’opera della regione di Caux è spinta verso Le Havre a causa della crisi della tessitura e l’impianto di una larga comunità bretone (10% della popolazione havrese alla fine del XIX secolo) modifica la vita culturale di Havre. Il successo economico della città, attira gli imprenditori anglosassoni e nordici, nelle strade e nelle officine si incontrano prima Italiani, Polacchi e poi dei Magrebini.

La città ed il suo porto si trasformano grazie ai grandi lavori di sistemazione, in parte finanziati dallo stato, che si protraggono per tutto il XIX secolo, anche se qualche volta sono interrotti dalle crisi politiche o economiche. Così molti progetti sono portati a compimento nella prima metà del secolo, denotando una preoccupazione per l’ammodernamento urbanistico, come la costruzione della borsa e del bacino commerciale, l’installazione progressiva dell’illuminazione a gas a partire dal 1836, la rimozione delle immondizie nel 1844 e le fognature. A metà del secolo, i vecchi bastioni sono rasi al suolo ed i comuni limitrofi sono annessi, di conseguenza la popolazione di Havre aumenta bruscamente.

Il periodo 1850-1914 costituisce l’epoca d’oro di Havre, in effetti se non si considera qualche anno di depressione (guerra di secessione americana e guerra franco-prussiana), il commercio esplode e la città s’abbellisce di costruzioni importanti (grandi viali, municipio, palazzo di giustizia, nuova borsa).

Gli effetti della rivoluzione industriale sono via via più visibili ad Havre, la prima draga a vapore è utilizzata nel 1831, i cantieri navali si sviluppano, Frédéric Sauvage mette a punto la sua prima elica ad Havre nel 1833, la ferrovia arriva nel 1847 e permette di togliere dall’isolamento la città. I docks sono costruiti nel medesimo periodo, come i magazzini generali e alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, Le Havre è il primo porto europeo per il caffè, importa 250.000 tonnellate di cotone e 100.000 tonnellate di petrolio. Il settore industriale esiste ma, nel XIX secolo, resta minoritario, le industrie sono in relazione con il traffico marittimo (cantieri navali, raffinerie di zucchero, fabbriche di corde, ecc.). Il settore bancario si sviluppa, anche se è largamente tributario dell’estero. La città ha poche libere professioni e pochi funzionari, il numero delle scuole resta insufficiente fino agli anni ‘70.

Il porto è sempre la porta dell’America, riceve prodotti tipici (caffè, cotone), mentre le navi europee portano legna, carbone e grano dal nord Europa, vino e olio dal Mar Mediterraneo. L’abolizione della tratta dei Neri porta ad una modifica dei traffici, Le Havre rimane un punto di passaggio per gli emingranti negli Stati Uniti ed i viaggi transatlantici diventano importanti nella seconda metà del XIX secolo. Nel 1913 dei 741.000 passeggeri che transitano per Le Havre, 150.000 vanno verso gli Stati Uniti, è l’inizio dell’era dei transatlantici che faranno la fierezza degli Havresi.

Dagli anni ’30, Le Havre diventa una stazione balneare frequentata dai Parigini; infatti la creazione dei bagni marittimi risale a quest’epoca, è nel 1890 che viene costruito il viale lungomare, dove domina la città marittima, il casinò Marie-Christine è del 1912 ed il palazzo delle Regate del 1906, simboli della borghesia. La fine del XIX secolo e della Belle époque, preannunciano tensioni sociali esacerbate dall’inflazione e dalla disoccupazione ed a partire dal 1886 le agitazioni operaie, sostenute dai socialisti, scuotono la città.  

Il bilancio di vite umane della Prima guerra mondiale per la città è molto pesante, circa 6.000 morti, la maggior parte soldati partiti per il fronte. La città è risparmiata dalle distruzioni massicce, perché il fronte è situato più a nord; tuttavia molte navi, nella rada di Havre, sono silurate ed affondate dai sottomarini tedeschi. Uno dei fatti rilevanti della guerra è l’installazione del governo belga a Sainte-Adresse, nella periferia di Havre, per fuggire l’occupazione tedesca e la città serve all’Intesa come base di retrovia, in particolare per le navi da guerra inglesi.

Il periodo tra le due guerre è segnato dall’arresto della crescita demografica, le agitazioni sociali e la crisi economica. Alla fine della guerra l’inflazione, porta alla rovina numerosi benestanti, la città è diventata largamente operaia. La penuria ed il caro vita provocano il grande sciopero del 1922 nel corso del quale viene proclamato lo stato d’assedio. Nel 1936, la fabbrica Bréguet di Havre è occupata dalgi sciperanti, è il debutto del movimento operaio sotto la guida del Fronte Popolare. Sul piano economico, la forte crescita della seconda metà del XIX secolo sembra conclusa, i porti del nord d’Europa fanno una concorrenza spietata a Le Havre ed i grandi lavori di ammodernamento portuario subiscono un rallentamento; nonostante ciò, le importazioni di petrolio continuano ad aumentare, pertanto nascono le raffinerie ad est di Havre. La crisi mondiale del 1929 e le misure protezionistiche non incoraggiano lo sviluppo del commercio. Solo il transatlantico Le Normandie parte per New York nel 1935 ma, rapidamente si profilano nuove minacce di guerra ed il pericolo nazista.

I Tedeschi occupano Le Havre a partire dalla primavera del 1940, con una guarnigione che conta 40.000 soldati, trasformano la città in base militare ed alimentano la Festung Le Havre, linea di casematte, bunkers e batterie d’artiglieria e questo dispositivo viene integrato nel muro dell’Atlantico. Per gli Havresi la vita quotidiana si fa difficile a causa della penurie, della censura, dei bombardamenti e della politica antisemita, molti havresi partono. 

La resistenza avrese è costituita attorno a numerosi centri come il groupe du lycée du Havre o ancora quello dei Vagabond Bien-Aimé. Questi gruppi partecipano sotto la direzione degli Inglesi ad azioni di sabotaggio in vista dello sbarco del 6 giugno. Durante la seconda guerra mondiale, Le Havre subisce 132 bombardamenti ma, le distruzioni più importanti avvengono il 5 ed il 6 settembre 1944 allorché gli alleati bombardano il centro della città ed il porto per indebolire gli occupanti.

L’obbiettivo è quello di facilitare i rifornimenti e l’avanzamento delle truppe alleate che sbarcheranno tre mesi dopo nella Bassa Normandia. Il bilancio dei bombardamenti è pesante: 5.000 morti, 80.000 senza tetto, 150 ettari rasi al suolo, 12.000 immobili distrutti. Il porto è distrutto, 350 relitti giacciono sul fondo del mare e sia la rada che l’estuario della Senna sono minati.  

La città, pesantemente bombardata durante la seconda guerra mondiale, è stata ricostruita secondo i progetti di Auguste Perret, uno dei pionieri nella costruzione di edifici in cemento armato. Auguste Perret, all'epoca aveva già 71 anni, un personaggio dalla forma espositiva chiara, un apprezzato architetto popolare e contestato costruttore a Parigi, noto anche come "maestro del calcestruzzo".

Perret lavorò con un team di 60 architetti, per lo più appartenenti alla sua scuola; tutti loro avevano esperienza con l'architettura in calcestruzzo, richiesta qui a Le Havre, dato che Perret intendeva costruire un gioiello di cemento, ferro, sabbia, ghiaia e detriti: una città nuova nata dalle rovine di una città vecchia, con uno stile totalmente unico, una città portuale che avesse libero accesso all'acqua. 

Il progetto architettonico originale che prevedeva la ricostruzione degli edifici su una piattaforma in calcestruzzo alta 3,5 m, distesa a coprire le macerie fu abbandonato, ma il progetto rimase quello originale: una città pianificata con strade ortogonali, con isolati regolari di 100 metri di lato, con edifici uniformi ma non monotoni costruiti con elementi prefabbricati che lasciano in evidenza la struttura dei pilastri in cemento armato. 

Grandiosità, ampiezza, respiro, larghi boulevard e lunghi assi stradali. Un'urbanizzazione che non avrebbe avuto nulla a che fare con la limitatezza borghese del XIX secolo né con le costruzioni a graticcio della tradizione architettonica normanna. Grazie a Perret, Le Havre divenne una città e un porto del XX secolo, dove regnavano linearità e uno stile più uniforme.

Molto avanzata fu anche la concezione sociale alla base della nuova città, dove la densità di popolazione fu ridotta da 2000 a 800 abitanti per ettaro e gli appartamenti assegnati secondo la formula della cooperativa.

I pochi edifici storici, la cattedrale del XVI secolo e il tribunale del XIX secolo - e parte del vecchio tracciato stradale furono conservati. La via principale è un viale alberato delimitato da edifici residenziali a sette piani, che collega il municipio alla Porte Océane, dove lo sguardo spazia sul canale della Manica. 

Sotto la sua apparenza di porto industriale, Le Havre nasconde un'architettura unica, in cui le forme moderne e stilizzate caratterizzano la sua identità visiva. E’ diventata un vero e proprio punto d’incontro per tutti gli amanti dell’arte e della storia.

Inoltre Le Havre è divisa fra parte bassa e la zona collinare, unite e collegate da una funicolare, che porta a un punto panoramico da cui si abbraccia tutta la città.

Quartiere Le Perret - Durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi occuparono Le Havre con quasi 40.000 soldati, trasformandola in una base militare strategica. Per riprendere il controllo del porto, gli alleati dovettero bombardare più volte Le Havre e indebolire l’occupazione nazista, ma la città venne quasi completamente rasa al suolo.

Nel 1945 il progetto di ricostruzione di Le Havre fu affidato ad Auguste Perret, un architetto specializzato in calcestruzzo. Le linee guida della progettazione urbanistica erano di ricostruire in modo economico, robusto e veloce. Grazie a un progetto basato sulla standardizzazione e la prefabbricazione, la città venne ricostruita molto rapidamente, attraverso un'architettura in cemento unica al mondo, derivante dal movimento moderno degli anni ’50/’60.

Appartement Témoin Perret - Per immergersi nell’atmosfera del dopoguerra e comprendere le linee guida della ricostruzione, potete visitare l' Appartamento Témoin, nel quartiere Perret, completamente arredato e decorato nello stile degli anni 50: usato da modello per la costruzione di nuove abitazioni, permette di scoprire i servizi pensati per gli abitanti dell’epoca.

Gli appartamenti nel quartiere Perret sono dotati di tutti i comfort, moderni e avanzati per il periodo: riscaldamento, acqua corrente, wc e primi bagni.

Chiesa di San Giuseppe - In mezzo allo skyline della città si vede un faro: in realtà non è altro che una chiesa moderna. È stata costruita in memoria delle vittime della seconda guerra mondiale, su progetto di Auguste Perret.

SaintJoseph2.jpg (327517 byte)Il suo interno è assolutamente unico e originale: l’altare si trova al centro di una torre, che si trasforma in un vero e proprio lucernario, grazie ai 12.768 vetri colorati che lo compongono. Il sole e le nuvole creano giochi di luce e colore incredibili.

Il Vulcano - Al centro del quartiere Perret, potrete individuare uno strano edificio: il Vulcano, soprannominato lo Yogurt, dagli abitanti di Le Havre. E’ l’opera dell’architetto brasiliano Oscar Niemeyer.

Nato come centro culturale, nel 1991 è diventato un teatro che può ospitare fino a 800 persone, con un programma di eventi vario ed eclettico: concerti, teatro, danza, letture, dibattiti, circo, laboratori, incontri. La struttura è unica e ricca di dettagli artistici da scoprire, come La mano di Niemeyer.

La Biblioteca Oscar Niemeyer - Accanto al Vulcano si trova un secondo cratere, più recente, costruito in linea di continuità stilistica dallo stesso architetto Oscar Niemeyer. Questo originale edificio ospita una meravigliosa mediateca: negli anni è diventata un importante luogo di incontro e condivisione per gli abitanti di Le Havre. La struttura è stata ideata per creare un ambiente immersivo e accogliente nel quali si può mangiare, studiare, lavorare, ascoltare musica o guardare i video su grandi schermi ad accesso libero.

Quello che rende la biblioteca davvero unica, è sicuramente la sua struttura e il suo design. Tra architettura futuristica e retrò, questo spazio sorprendente e innovativo di 5.000 mq è formato da un imponente tetto in vetro, che illumina naturalmente l’atrio della biblioteca.

Museo d'arte moderna André Malraux - Questo importante museo ospita una delle più grandi collezioni di opere impressioniste di Francia, seconda solamente al Museo d'Orsay di Parigi.

Con la sua architettura futurista, che punta sugli spazi vetrati e l’abbondanza di luce, il museo racchiude permanentemente opere di grandi pittori come Degas, Renoir, Monet, Pissarro, Sisley e Boudin.

Cattedrale di Le Havre - Il 90% della città di Le Havre venne rasa al suolo durante i bombardamenti del 5 e 6 settembre 1944. La cattedrale di Notre Dame è uno dei rari edifici rimasti in piedi, nonostante ingenti danni strutturali: il suo restauro durò fino al 1974.

Oggi è possibile ammirare la facciata classica, che presenta una sovrapposizione di decorazioni e ordini diversi: spicca il bassorilievo in pietra calcarea del portale laterale, dove si vedono “angeli che suonano la tromba”, fiancheggiato da colonne ioniche a costoloni.

Les Bains des Docks - Progettato dall'architetto Jean Nouvel, questo imponente complesso è stato definito una delle piscine urbane più belle del mondo. Con la sua architettura ispirata alle antiche terme romane, in pietra candida e scintillante, è composto da una serie di 10 vasche per la balneoterapia, inclusa una piscina olimpionica.

Porto di Le Havre - Costruito nel 1524, il porto marittimo di Le Havre è il secondo più grande in tutta la Francia. Nel 1600 era il punto di riferimento del commercio di legno, stoffe, cotone e metalli preziosi con le colonie francesi. Nel XVIIII secolo, trovò nuova linfa vitale nelle rotte dei transatlantici diretti verso il Nuovo Mondo, grazie anche alla nuova linea ferroviaria che collegava Le Havre a Parigi.

Questo nuovo fascino moderno attirò moltissimi pittori impressionisti, fra i quali anche Claude Monet, che trassero ispirazione dalle luci calde dell’estuario della Senna e dal traffico marittimo.

È possibile visitare il porto di Le Havre in barca, con un’escursione in mare di 1 ora e 15 minuti. Sono disponibilidue circuiti: il porto interno o il Porto 2000. Il primo circuito vi porterà alla scoperta della diversità delle attività portuali e dei diversi tipi di navi che vengono utilizzate: petroliere, cisterne petrolifere, trasportatori di minerali, navi portacontainer, pilotine, rimorchiatori, navi di rifornimento. In particolare si potranno vedere le enormi petroliere che sversano il greggio. Le spiegazioni della visita permettono di comprendere meglio il funzionamento del porto, le diverse movimentazioni e i trasporti.

Il circuito Porto 2000 invece, è dedicato alle grandi navi porta container. Si attraversano i terminal Normandy, Porte Océane e France, dove vengono caricati e scaricati i container. Potrete osservare in dettaglio la movimentazione dei container da parte dei portuali, dalle navi alla banchina, così come i battelli di servizio che attraccano questi giganti dei mari. Al termine della visita ammirerete le navi da crociera in sosta e Le Havre vista dal mare.

Funicolare LiA - Il miglior panorama sulla città lo si può ammirare dalla cima della città alta. Per raggiungerla dovrete salire prendendo la funicolare di Le Havre, chiamata Funi dalla gente del posto, una delle più antiche di Francia.

Inaugurata nel 1890, collega tutti i giorni la stazione inferiore con la stazione superiore: un modooriginale e divertente per visitare la città.

Scalinata de Montmorency - L’alternativa per salire alla città alta è quella di usare la grande scalinata di Montmorency. Nel 2018 , l’artista Miguel Do Amaral ha ridipinto i 532 gradini con l’aiuto della comunità locale e con i cittadini, trasformando la scalinata in un progetto di Street Art all’aperto.

La spiaggia di Le Havre - Le Havre è una delle poche grandi città francesi ad avere una spiaggia nel cuore del centro città. Lunga oltre 2 km, questa immensa spiaggia è composta da parti in ciottoli e parti sabbiose, accessibili solo con la bassa marea.

Grazie al suo lungo mare ricco di bar e ristoranti, è un ottimo posto per una piacevole passeggiata, per godersi una cena estiva o un caldo tramonto. La spiaggia dispone di molte cabine, ridipinte con colori vivaci per celebrare il 500° anniversario di Le Havre: sono il luogo ideale per scattare fotografie originali all’insegna del colore e delle geometrie.

A l'origine - Da non perdere la candida scultura di Fabien Mérelle che raffigura un pachiderma sulle spalle di un uomo. L’opera simboleggia la lotta dell’uomo contro se stesso, schiacciato dal peso delle tradizioni, della società e della religione.

Musée Maison de l'Armateur - Gli amanti dei luoghi bizzarri e curiosi non si devono perdere questo edificio del XIII secolo, classificato come monumento storico e diventato uno dei musei più emblematici di Le Havre.

Con la sua facciata in stile Luigi XVI e la sua architettura interna ordinata, la Maison de l'Armateur ripercorre la vita di un grande commerciante, Martin-Pierre Foäche, che acquistò la casa per farne la sua residenza invernale di famiglia e vi stabilì i suoi uffici commerciali.

La particolarità del palazzo è nella sua conformazione originale: la casa si sviluppa su cinque livelli, un piano terra, un soppalco e tre piani. Le stanze si susseguono a pianta radiante attorno ad un sorprendente lucernario ottagonale, creando un’originale movimento interno.

Catena di Containers - Sulla spiaggia di Le Havre, alla fine di rue de Paris, sul molo di Southampton, sono posizonati due grandi archi colorati.

Costruite dall’artista Vincent Ganivet, queste due installazioni realizzate con i containers, formano un insieme alto più di 30 metri, dal peso di quasi 500 tonnellate: l’opera è stata realizzata in occasione della manifestazione Un Été au Havre.

L’installazione, in origine solamente temporanea, è diventata parte integrante dell’arredo urbano della città e uno dei suoi luoghi più fotografati.

Fort Tourneville - Costruito tra il 1854 e il 1860, il Forte di Tourneville apparteneva all’insieme di forti che doveva proteggere la città dopo lo smantellamento dei bastioni.

Questo edificio ha assolto negli anni a molteplici funzioni: caserma, archivio comunale, biblioteca scientifica e sede di numerose associazioni culturali. Oggi, la missione del Forte è promuovere e diffondere la musica e l’arte contemporanea. Il Forte offre un programma molto ricco di mostre, concerti e spettacoli spesso gratuiti.

Qui si trova una delle costruzioni più popolari tra i giovani di Le Havre: il Tetris, un edificio composto da tanti contenitori multicolori, che si incastrano come i pezzi del famoso videogioco Tetris.  Le stanze accolgono eventi musicali di tutti gli stili musicali come jazz, rap, hip-hop, electro  e ogni anno ospita uno dei più grandi festival della Normandia, il Ouest Park.

Durante la manifestazione viene ricreato un mondo futuristico e immaginario con tendoni giganti, ghirlande luminose, videogiochi proiettati su schermi di oltre 20 metri e una selezione di ospiti musicali internazionali.

I giardini pensili - A differenza del nome, i giardini pensili del quartiere Sainte Adresse sono in realtà un giardino botanico, realizzato in un ex forte militare sulle alture della città: custodisce e raccoglie piante provenienti da tutti e cinque i continenti.

Da questi bastioni di gode una stupenda vista sul mare, sul porto e sulla città bassa. Nel giardino troverete serre, orti aromatici, collezioni di piante profumate che creano quattro giardini tematici.

La città ha saputo conservare degli estesi spazi verdi (700 acri circa): oltre alla moltitudine di parchi nella città bassa, la foresta di Montgeon è il vero polmone verde della città. Vi si trovano dei laghi, un camping, una serra tropicale, una voliera è costituita dai resti della grande foresta che ricopriva tutta la regione di Caux durante la preistoria. È stata acquistata dalla municipalità nel 1902 e sistemata da Michel Bejot tra il 1966 ed il 1971. 

Gli altri spazi verdi sono:

Il parco di Rouelle: 150 ettari di bosco, di paludi e di stagni, 20 km. di sentieri, un arboreto con 200 essenze differenti, un centro equestre.

I giardini della spiaggia: una duna artificiale di sabbia con piante di ammofila, un fiume d’acqua dolce cosparso di piante acquatiche ed un prato all’inglese.

Il giardino di Saint-Roch: situato nel centro della città ricostruita da Auguste Perret, si trova al posto di un vecchio cimitero per appestati. È stato aperto nel 1868 ed ha subito dei profondi rimaneggiamenti dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

I giardini del Municipio, che rispecchiano la trama urbanistica voluta da Perret. Sono dei giardini alla francese decorati da fontane e da più di 1.000 mq. di aiuole fiorite.

Il parco Hauser che si compone di un giardino paesaggistico e di una foresta naturale su una superficie di 7.000 mq. È un rifugio per i rapaci in pieno centro città.  

I giardini del priorato di Graville, sistemati su un terrazzamento che strapiomba sulla Senna.

Ai margini della città ci sono ancora alcune delle antiche case, mentre la città nuova getta in ombra i simboli del passato. Il porto è fiorente e si è espanso benché non ci siano più persone in procinto di emigrare sui velieri, ma un continuo andirivieni, un luogo di speranza, un porto della nostalgia e della riconciliazione con la storia

L'architettura, disse Perret, è l'arte di organizzare lo spazio ed è esattamente con questo spirito che ha trasformato la città di Le Havre in una completa opera d'arte del XX secolo.