Le
Havre è un comune francese
situato nel dipartimento della
Senna marittima nella regione
dell'Alta Normandia.
Qui
la gente convive con le maree
e Claude Monet ha dipinto la
sua patria con tutte le
tonalità di colore,
l'andirivieni delle navi e
delle genti, il porto
idilliaco di Le Havre.
La
città di Havre è
relativamente recente, fu
fondata l'8 ottobre 1517 da
Francesco I. Conobbe un forte
incremento demografico grazie
al dinamismo del suo porto. I
bombardamenti del 1944
segnarono una divisione
importante nella storia della
città e nello spirito dei
suoi abitanti. Oggi, i
progetti urbani e portuali si
moltiplicano, per fare fronte
alle sfide economiche e
sociali del XXI secolo.
Qualche
vestigia preistorica è stata
riesumata nella regione
dell’estuario e nella
foresta di Montgeon.
Nell’antichità, il traffico
fluviale sulla Senna è in
relazione con il dinamismo
delle città dell’estuario
(porto di Caracotinum,
incentrato su Harfleur) ed una
strada romana porta da
Lillebonne (Luliobona) a
Sainte-Adresse (capoluogo
della regione Pays de Caux)
passando per il territorio
dell’attuale comune di
Havre; molti siti archeologici
del periodo romano sono stati
ritrovati dagli archeologi
nell’agglomerato attuale.
Durante
l’alto Medio Evo, il porto
dell’Eure è situato a
sud-ovest di Harfleur, sulla
riva marittima della Senna e
serve da riparo alle navi in
attesa dell’alta marea, che
permette di entrare nel porto,
quello di Havre non esiste
ancora. Nell’XI secolo,
viene costruito il porto di
Honfleur, sulla riva sud
dell’estuario della Senna.
Le navi troppo cariche, non
possono risalire il fiume,
pertanto si utilizzano gli
avanporti di Chef-de-Caux, a
nord-ovest dell’Havre
attuale, Harfleur e Leurre.
L’estuario allora, non ha
che qualche villaggio di
pescatori ed agricoltori, ed
è anche in quest’epoca che
si organizzano le prime
parrocchie. Dopo la guerra dei
cent’anni, la rinnovata
economia e la crescita degli
scambi transatlantici fanno
germogliare il progetto di un
nuovo porto sulla riva nord
dell’estuario della Senna.
L’insabbiamento del porto di
Harfleur ed il timore di uno
sbarco inglese, portano
Francesco I a fondare il porto
di Havre e con lui la città.
Malgrado
le difficoltà del terreno
paludoso e le tempeste, il
porto di Havre accoglie le
prime navi nell’ottobre del
1517. L'8 ottobre 1517,
Francesco I firma la carta
della fondazione della città.
Il re nell'agosto
1520 rese perpetui i privilegi
degli Havresi. La funzione
militare è anch’essa
incoraggiata, Le Havre è uno
dei punti di raccolta della
flotta francese durante le
guerre. Gli arsenali si
sviluppano e le navi partono
verso Nuove Terre, il nuovo
mondo attira avventurieri e
qualcuno parte anche da Havre.
Alla fine del XVI secolo, il
contrabbando prende il
sopravvento e Le Havre vede
arrivare i prodotti americani,
come: il cuoio, lo zucchero,
il tabacco.
Nel 1536, sono
intrapresi da Guillaume de
Marceilles, i primi lavori di
costruzione della futura
cattedrale di Notre-Dame e nel
1541, Francesco I incarica
l’architetto italiano
Girolamo Bellarmato, di
progettare le fortificazioni e
l’impianto urbanistico della
città. Gli vengono concessi i
pieni poteri e pertanto
organizza il quartiere di
Saint-François secondo norme
ben precise.
La
Riforma in Normandia conosce
un successo relativo, i
piccoli nobili di Caux ne sono
influenzati, tanto che nel
1561, viene costruita una
chiesa protestante. L’8
maggio 1562, gli Ugonotti
attaccano Havre ma, temendo un
controattacco delle armate
reali, si ritirano verso gli
Inglesi, che inviano delle
truppe, 6.000 fanti e 300
cavalieri comandati dal conte
di Warwick, occupano la città
e costruiscono il forte
Warwick oltre a quattro
bastioni, in virtù del
trattato di Hampton-Court.
Le
truppe di Carlo IX, comandate
dal connestabile di
Montmorency, attaccano Le
Havre nel luglio 1563 e gli
Inglesi sono finalmente
cacciati, il forte Warwick è
distrutto su ordine del re di
Francia.
La
funzione di difesa di Havre è
riconfermata e l’opera di
ammodernamento del porto
inizia nel XVII secolo, su
ordine del cardinale
Richelieu, governatore della
città e primo ministro di
Luigi XIII, viene sistemato
l’arsenale, le difese sono
rinforzate e costruita una
fortezza. Alla fine del XVIII
secolo, la cittadella è
abbandonata e diventa una
semplice caserma.
Le
Havre afferma la sua vocazione
marittima ed internazionale
soprattutto nel corso del XVII
secolo, dal 1642, si installa
la Compagnia delle Indie, si
importano prodotti esotici
(zucchero, cotone, tabacco,
caffè e divese spezie) e la
tratta dei Neri,
particolarmente nel XVIII
secolo, arricchisce i mercanti
Havresi. Tuttavia il commercio
marittimo è sottomesso alle
relazioni internazionali ed al
contesto europeo, le guerre di
Luigi XIV e di Luigi XV
interrompono solo
momentaneamente lo sviluppo di
Havre. Gli Inglesi bombardano
a più riprese la città.
Lo
sviluppo economico di Havre si
traduce in un incremento della
popolazione (20.000 abitanti
nel 1789), ma anche in una
trasformazione del porto e
della città, con
installazioni di manifatture
di tabacco nel quartiere di
Saint-François e
l’ampliamento dei cantieri
navali. Nel 1786, durante una
visita di Luigi XVI, il re
approva il progetto
d’espansione della città ed
è Lamandé che si incarica di
moltiplicare per quattro la
superficie della medesima.
Tra
il 1789 ed il 1793, il porto
di Havre è il secondo della
Francia, dopo quello di
Nantes. Gli scambi commerciali
proseguono fino alla guerra e
l’abolizione della tratta
dei neri ed il porto resta
sempre una posta strategica
grazie al commercio dei
cereali ed alla vicinanza del
nemico inglese. L’anno 1793
fu difficile per la Francia
come anche per Le Havre in
conseguenza della guerra,
delle insurrezioni federaliste
e del marasma economico. Il
Terrore religioso trasforma la
cattedrale di Notre-Dame in
tempio della Ragione e sotto
l’impero, Napoleone I giunge
ad Havre ed ordina la
costruzione del forte. A causa
della guerra contro
l’Inghilterra e del blocco,
l’attività del porto si
riduce e quella dei corsari
aumenta, contestualmente la
popolazione di Havre
diminuisce fino a 16.000
abitanti.
La fine delle guerre
rivoluzionarie e napoleoniche,
permettono al commercio di
riprendere normalmente, nella
misura in cui s’allontana la
minaccia britannica. Il
contesto della pace ritrovata
e lo sviluppo economico porta
un afflusso importante di
popolazione. Molti indigenti
s’insediano nel quartiere
insalubre di Sain-François e
le epidemie di colera, di
tifo, di febbre, oltre
all’alcolismo ed alla
mortalità infantile fanno
molte centinaia di morti negli
anni tra il 1830 ed il 1850,
particolarmente nelle classi
povere.

I ricchi mercanti
havresi, sono una grande
minoranza ma, il loro numero
aumenta, si fanno costruire
delle belle residenze fuori
dai bastioni e sulla costa ma,
le fortune costruite
rapidamente, possono sparire
altrettanto velocemente e
provocare delle rovine
clamorose. Durante tutto il
XIX secolo, l’aspetto
cosmopolita della città
portuaria non fece che
rafforzarsi, durante il
periodo di prosperità
marittima, la mano d’opera
della regione di Caux è
spinta verso Le Havre a causa
della crisi della tessitura e
l’impianto di una larga
comunità bretone (10% della
popolazione havrese alla fine
del XIX secolo) modifica la
vita culturale di Havre. Il
successo economico della città,
attira gli imprenditori
anglosassoni e nordici, nelle
strade e nelle officine si
incontrano prima Italiani,
Polacchi e poi dei Magrebini.
La
città ed il suo porto si
trasformano grazie ai grandi
lavori di sistemazione, in
parte finanziati dallo stato,
che si protraggono per tutto
il XIX secolo, anche se
qualche volta sono interrotti
dalle crisi politiche o
economiche. Così molti
progetti sono portati a
compimento nella prima metà
del secolo, denotando una
preoccupazione per
l’ammodernamento
urbanistico, come la
costruzione della borsa e del
bacino commerciale,
l’installazione progressiva
dell’illuminazione a gas a
partire dal 1836, la rimozione
delle immondizie nel 1844 e le
fognature. A metà del secolo,
i vecchi bastioni sono rasi al
suolo ed i comuni limitrofi
sono annessi, di conseguenza
la popolazione di Havre
aumenta bruscamente.
Il
periodo 1850-1914 costituisce
l’epoca d’oro di Havre, in
effetti se non si considera
qualche anno di depressione
(guerra di secessione
americana e guerra
franco-prussiana), il
commercio esplode e la città
s’abbellisce di costruzioni
importanti (grandi viali,
municipio, palazzo di
giustizia, nuova borsa).
Gli
effetti della rivoluzione
industriale sono via via più
visibili ad Havre, la prima
draga a vapore è utilizzata
nel 1831, i cantieri navali si
sviluppano, Frédéric Sauvage
mette a punto la sua prima
elica ad Havre nel 1833, la
ferrovia arriva nel 1847 e
permette di togliere
dall’isolamento la città. I
docks sono costruiti nel
medesimo periodo, come i
magazzini generali e alla
vigilia della Prima Guerra
Mondiale, Le Havre è il primo
porto europeo per il caffè,
importa 250.000 tonnellate di
cotone e 100.000 tonnellate di
petrolio. Il settore
industriale esiste ma, nel XIX
secolo, resta minoritario, le
industrie sono in relazione
con il traffico marittimo
(cantieri navali, raffinerie
di zucchero, fabbriche di
corde, ecc.). Il settore
bancario si sviluppa, anche se
è largamente tributario
dell’estero. La città ha
poche libere professioni e
pochi funzionari, il numero
delle scuole resta
insufficiente fino agli anni
‘70.

Il
porto è sempre la porta
dell’America, riceve
prodotti tipici (caffè,
cotone), mentre le navi
europee portano legna, carbone
e grano dal nord Europa, vino
e olio dal Mar Mediterraneo.
L’abolizione della tratta
dei Neri porta ad una modifica
dei traffici, Le Havre rimane
un punto di passaggio per gli
emingranti negli Stati Uniti
ed i viaggi transatlantici
diventano importanti nella
seconda metà del XIX secolo.
Nel 1913 dei 741.000
passeggeri che transitano per
Le Havre, 150.000 vanno verso
gli Stati Uniti, è l’inizio
dell’era dei transatlantici
che faranno la fierezza degli
Havresi.
Dagli
anni ’30, Le Havre diventa
una stazione balneare
frequentata dai Parigini;
infatti la creazione dei bagni
marittimi risale a
quest’epoca, è nel 1890 che
viene costruito il viale
lungomare, dove domina la città
marittima, il casinò
Marie-Christine è del 1912 ed
il palazzo delle Regate del
1906, simboli della borghesia.
La fine del XIX secolo e della
Belle époque, preannunciano
tensioni sociali esacerbate
dall’inflazione e dalla
disoccupazione ed a partire
dal 1886 le agitazioni
operaie, sostenute dai
socialisti, scuotono la città.
Il
bilancio di vite umane della
Prima guerra mondiale per la
città è molto pesante, circa
6.000 morti, la maggior parte
soldati partiti per il fronte.
La città è risparmiata dalle
distruzioni massicce, perché
il fronte è situato più a
nord; tuttavia molte navi,
nella rada di Havre, sono
silurate ed affondate dai
sottomarini tedeschi. Uno dei
fatti rilevanti della guerra
è l’installazione del
governo belga a
Sainte-Adresse, nella
periferia di Havre, per
fuggire l’occupazione
tedesca e la città serve
all’Intesa come base di
retrovia, in particolare per
le navi da guerra inglesi.
Il
periodo tra le due guerre è
segnato dall’arresto della
crescita demografica, le
agitazioni sociali e la crisi
economica. Alla fine della
guerra l’inflazione, porta
alla rovina numerosi
benestanti, la città è
diventata largamente operaia.
La penuria ed il caro vita
provocano il grande sciopero
del 1922 nel corso del quale
viene proclamato lo stato
d’assedio. Nel 1936, la
fabbrica Bréguet di Havre è
occupata dalgi sciperanti, è
il debutto del movimento
operaio sotto la guida del
Fronte Popolare. Sul piano
economico, la forte crescita
della seconda metà del XIX
secolo sembra conclusa, i
porti del nord d’Europa
fanno una concorrenza spietata
a Le Havre ed i grandi lavori
di ammodernamento portuario
subiscono un rallentamento;
nonostante ciò, le
importazioni di petrolio
continuano ad aumentare,
pertanto nascono le raffinerie
ad est di Havre. La crisi
mondiale del 1929 e le misure
protezionistiche non
incoraggiano lo sviluppo del
commercio. Solo il
transatlantico Le Normandie
parte per New York nel 1935
ma, rapidamente si profilano
nuove minacce di guerra ed il
pericolo nazista.

I
Tedeschi occupano Le Havre a
partire dalla primavera del
1940, con una guarnigione che
conta 40.000 soldati,
trasformano la città in base
militare ed alimentano la Festung
Le Havre, linea di
casematte, bunkers e batterie
d’artiglieria e questo
dispositivo viene integrato
nel muro dell’Atlantico. Per
gli Havresi la vita quotidiana
si fa difficile a causa della
penurie, della censura, dei
bombardamenti e della politica
antisemita, molti havresi
partono.
La
resistenza avrese è
costituita attorno a numerosi
centri come il groupe du
lycée du Havre o ancora
quello dei Vagabond
Bien-Aimé. Questi gruppi
partecipano sotto la direzione
degli Inglesi ad azioni di
sabotaggio in vista dello
sbarco del 6 giugno. Durante
la seconda guerra mondiale, Le
Havre subisce 132
bombardamenti ma, le
distruzioni più importanti
avvengono il 5 ed il 6
settembre 1944 allorché gli
alleati bombardano il centro
della città ed il porto per
indebolire gli occupanti.
L’obbiettivo
è quello di facilitare i
rifornimenti e l’avanzamento
delle truppe alleate che
sbarcheranno tre mesi dopo
nella Bassa Normandia. Il
bilancio dei bombardamenti è
pesante: 5.000 morti, 80.000
senza tetto, 150 ettari rasi
al suolo, 12.000 immobili
distrutti. Il porto è
distrutto, 350 relitti
giacciono sul fondo del mare e
sia la rada che l’estuario
della Senna sono minati.
La
città, pesantemente
bombardata durante la seconda
guerra mondiale, è stata
ricostruita secondo i progetti
di Auguste Perret, uno dei
pionieri nella costruzione di
edifici in cemento armato. Auguste
Perret, all'epoca aveva già
71 anni, un personaggio dalla
forma espositiva chiara, un
apprezzato architetto popolare
e contestato costruttore a
Parigi, noto anche come
"maestro del
calcestruzzo".
Perret
lavorò con un team di 60
architetti, per lo più
appartenenti alla sua scuola;
tutti loro avevano esperienza
con l'architettura in
calcestruzzo, richiesta qui a
Le Havre, dato che Perret
intendeva costruire un
gioiello di cemento, ferro,
sabbia, ghiaia e detriti: una
città nuova nata dalle rovine
di una città vecchia, con uno
stile totalmente unico, una
città portuale che avesse
libero accesso all'acqua.
Il
progetto architettonico
originale che prevedeva la
ricostruzione degli edifici su
una piattaforma in
calcestruzzo alta 3,5 m,
distesa a coprire le macerie
fu abbandonato, ma il progetto
rimase quello originale: una
città pianificata con strade
ortogonali, con isolati
regolari di 100 metri di lato,
con edifici uniformi ma non
monotoni costruiti con
elementi prefabbricati che
lasciano in evidenza la
struttura dei pilastri in
cemento armato.
Grandiosità,
ampiezza, respiro, larghi
boulevard e lunghi assi
stradali. Un'urbanizzazione
che non avrebbe avuto nulla a
che fare con la limitatezza
borghese del XIX secolo né
con le costruzioni a graticcio
della tradizione
architettonica normanna.
Grazie a Perret, Le Havre
divenne una città e un porto
del XX secolo, dove regnavano
linearità e uno stile più
uniforme.
Molto
avanzata fu anche la
concezione sociale alla base
della nuova città, dove la
densità di popolazione fu
ridotta da 2000 a 800 abitanti
per ettaro e gli appartamenti
assegnati secondo la formula
della cooperativa.
I
pochi
edifici storici, la cattedrale
del XVI
secolo
e il tribunale del XIX
secolo
- e parte del vecchio
tracciato stradale furono
conservati. La via principale
è un viale alberato
delimitato da edifici
residenziali a sette piani,
che collega il municipio alla
Porte Océane, dove lo sguardo
spazia sul canale della
Manica.

Sotto
la sua apparenza di porto
industriale, Le Havre nasconde
un'architettura unica, in cui
le forme moderne e stilizzate
caratterizzano la sua identità
visiva. E’ diventata un vero
e proprio punto d’incontro
per tutti gli amanti
dell’arte e della storia.
Inoltre
Le Havre è divisa fra parte
bassa e la zona collinare,
unite e collegate da una
funicolare, che porta a un
punto panoramico da cui si
abbraccia tutta la città.
Quartiere
Le Perret - Durante la
seconda guerra mondiale, i
tedeschi occuparono Le Havre
con quasi 40.000 soldati,
trasformandola in una base
militare strategica. Per
riprendere il controllo del
porto, gli alleati dovettero
bombardare più volte Le Havre
e indebolire l’occupazione
nazista, ma la città venne
quasi completamente rasa al
suolo.
Nel
1945 il progetto di
ricostruzione di Le Havre fu
affidato ad Auguste Perret, un
architetto specializzato in
calcestruzzo. Le linee guida
della progettazione
urbanistica erano di
ricostruire in modo economico,
robusto e veloce. Grazie a un
progetto basato sulla
standardizzazione e la
prefabbricazione, la città
venne ricostruita molto
rapidamente, attraverso
un'architettura in cemento unica
al mondo, derivante dal movimento
moderno degli
anni ’50/’60.
Appartement
Témoin Perret - Per
immergersi nell’atmosfera
del dopoguerra e comprendere
le linee guida della
ricostruzione, potete visitare
l' Appartamento Témoin, nel
quartiere Perret,
completamente arredato e
decorato nello stile degli
anni 50: usato da modello per
la costruzione di nuove
abitazioni, permette di
scoprire i servizi pensati per
gli abitanti dell’epoca.
Gli
appartamenti nel quartiere
Perret sono dotati di tutti i
comfort, moderni e avanzati
per il periodo: riscaldamento,
acqua corrente, wc e primi
bagni.
Chiesa
di San Giuseppe - In mezzo
allo skyline della città si
vede un faro: in realtà non
è altro che una chiesa
moderna. È stata costruita in
memoria delle vittime della
seconda guerra mondiale, su
progetto di Auguste Perret.
Il
suo interno è assolutamente
unico e originale: l’altare
si trova al centro di una
torre, che si trasforma in un
vero e proprio lucernario, grazie
ai 12.768 vetri colorati che
lo compongono. Il sole e le
nuvole creano giochi di luce e
colore incredibili.
Il
Vulcano - Al centro del
quartiere Perret, potrete
individuare uno strano
edificio: il Vulcano,
soprannominato lo Yogurt,
dagli abitanti di Le Havre.
E’ l’opera
dell’architetto brasiliano
Oscar Niemeyer.
Nato
come centro culturale, nel
1991 è diventato un teatro
che può ospitare fino a 800
persone, con un programma di
eventi vario ed eclettico:
concerti, teatro, danza,
letture, dibattiti, circo,
laboratori, incontri. La
struttura è unica e ricca di
dettagli artistici da
scoprire, come La
mano di Niemeyer.
La
Biblioteca Oscar Niemeyer
- Accanto al Vulcano si trova
un secondo
cratere,
più recente, costruito in
linea di continuità
stilistica dallo stesso
architetto Oscar Niemeyer.
Questo originale edificio
ospita una meravigliosa
mediateca: negli anni è
diventata un importante luogo
di incontro e condivisione per
gli abitanti di Le Havre. La
struttura è stata ideata per
creare un ambiente immersivo e
accogliente nel quali si può
mangiare, studiare, lavorare,
ascoltare musica o guardare i
video su grandi schermi ad
accesso libero.
Quello
che rende la biblioteca
davvero unica, è sicuramente
la sua struttura e il suo
design. Tra architettura
futuristica e retrò, questo
spazio sorprendente e
innovativo di 5.000 mq è
formato da un imponente tetto
in vetro, che illumina
naturalmente l’atrio della
biblioteca.
Museo
d'arte moderna André Malraux
- Questo
importante museo ospita una
delle più grandi collezioni
di opere impressioniste di
Francia, seconda solamente al
Museo d'Orsay di Parigi.
Con
la sua architettura futurista,
che punta sugli spazi vetrati
e l’abbondanza di luce, il
museo racchiude
permanentemente opere di
grandi pittori come Degas,
Renoir, Monet, Pissarro,
Sisley e Boudin.
Cattedrale
di Le Havre - Il 90% della
città di Le Havre venne rasa
al suolo durante i
bombardamenti del 5 e 6
settembre 1944. La cattedrale
di Notre Dame è uno dei
rari edifici rimasti in piedi,
nonostante ingenti danni
strutturali: il suo restauro
durò fino al 1974.
Oggi
è possibile ammirare la
facciata classica, che
presenta una sovrapposizione
di decorazioni e ordini
diversi: spicca il
bassorilievo in pietra
calcarea del portale laterale,
dove si vedono “angeli che
suonano la tromba”,
fiancheggiato da colonne
ioniche a costoloni.
Les
Bains des Docks - Progettato
dall'architetto Jean Nouvel,
questo imponente complesso è
stato definito una delle
piscine urbane più belle del
mondo. Con la sua architettura
ispirata alle antiche terme
romane, in pietra candida
e scintillante, è composto da
una serie di 10 vasche per la
balneoterapia, inclusa una
piscina olimpionica.
Porto
di Le Havre - Costruito
nel 1524, il porto marittimo
di Le Havre è il secondo più
grande in tutta la Francia.
Nel 1600 era il punto di
riferimento del commercio di
legno, stoffe, cotone e
metalli preziosi con le
colonie francesi. Nel XVIIII
secolo, trovò nuova linfa
vitale nelle rotte dei
transatlantici diretti verso
il Nuovo Mondo, grazie anche
alla nuova linea ferroviaria
che collegava Le Havre a
Parigi.
Questo
nuovo fascino moderno attirò
moltissimi pittori
impressionisti, fra i quali
anche Claude Monet, che
trassero ispirazione dalle
luci calde dell’estuario
della Senna e dal traffico
marittimo.
È
possibile visitare il porto di
Le Havre in barca, con
un’escursione in mare di 1
ora e 15 minuti. Sono
disponibilidue circuiti: il
porto interno o il Porto 2000.
Il primo circuito vi
porterà alla scoperta della
diversità delle attività
portuali e dei diversi tipi di
navi che vengono utilizzate:
petroliere, cisterne
petrolifere, trasportatori di
minerali, navi portacontainer,
pilotine, rimorchiatori, navi
di rifornimento. In
particolare si potranno vedere
le enormi petroliere che
sversano il greggio. Le
spiegazioni della visita
permettono di comprendere
meglio il funzionamento del
porto, le diverse
movimentazioni e i trasporti.
Il
circuito Porto 2000 invece,
è dedicato alle grandi navi
porta container. Si
attraversano i terminal
Normandy, Porte Océane e
France, dove vengono caricati
e scaricati i container.
Potrete osservare in dettaglio
la movimentazione dei
container da parte dei
portuali, dalle navi alla
banchina, così come i
battelli di servizio che
attraccano questi giganti dei
mari. Al termine della visita
ammirerete le navi da crociera
in sosta e Le Havre vista dal
mare.
Funicolare
LiA - Il miglior panorama
sulla città lo si può
ammirare dalla cima della città
alta. Per raggiungerla dovrete
salire prendendo la
funicolare di Le Havre,
chiamata Funi dalla
gente del posto, una delle più
antiche di Francia.
Inaugurata
nel 1890, collega tutti i
giorni la stazione inferiore
con la stazione superiore: un
modooriginale e divertente per
visitare la città.
Scalinata
de Montmorency - L’alternativa
per salire alla città alta è
quella di usare la grande
scalinata di Montmorency. Nel
2018 , l’artista Miguel
Do Amaral ha ridipinto
i 532 gradini con
l’aiuto della comunità
locale e con i cittadini,
trasformando la scalinata in
un progetto di Street Art
all’aperto.
La
spiaggia di Le Havre - Le
Havre è una delle poche
grandi città francesi ad
avere una spiaggia nel cuore
del centro città. Lunga
oltre 2 km, questa immensa
spiaggia è composta da parti
in ciottoli e parti sabbiose,
accessibili solo con la bassa
marea.
Grazie
al suo lungo mare ricco di bar
e ristoranti, è un ottimo
posto per una piacevole
passeggiata, per godersi una
cena estiva o un caldo
tramonto. La spiaggia
dispone di molte cabine,
ridipinte con colori vivaci
per celebrare il 500°
anniversario di Le Havre: sono
il luogo ideale per scattare
fotografie originali
all’insegna del colore e
delle geometrie.
A
l'origine - Da non perdere
la candida scultura di Fabien
Mérelle che raffigura un
pachiderma sulle spalle di un
uomo. L’opera simboleggia la
lotta dell’uomo contro se
stesso, schiacciato dal peso
delle tradizioni, della società
e della religione.
Musée
Maison de l'Armateur - Gli
amanti dei luoghi bizzarri e
curiosi non si devono perdere
questo edificio del XIII
secolo, classificato come
monumento storico e diventato
uno dei musei più emblematici di
Le Havre.
Con
la sua facciata in stile Luigi
XVI e la sua architettura
interna ordinata, la Maison de
l'Armateur ripercorre la
vita di un grande
commerciante, Martin-Pierre Foäche,
che acquistò la casa per
farne la sua residenza
invernale di famiglia e vi
stabilì i suoi uffici
commerciali.
La
particolarità del palazzo è
nella sua conformazione
originale: la casa si sviluppa
su cinque livelli, un piano
terra, un soppalco e tre
piani. Le stanze si susseguono
a pianta radiante attorno ad
un sorprendente lucernario
ottagonale, creando
un’originale movimento
interno.
Catena
di Containers - Sulla
spiaggia di Le Havre, alla
fine di rue
de Paris, sul
molo di Southampton, sono
posizonati due grandi archi
colorati.
Costruite
dall’artista Vincent
Ganivet, queste due
installazioni realizzate con i
containers, formano un insieme
alto più di 30 metri, dal
peso di quasi 500 tonnellate: l’opera
è stata realizzata in
occasione della manifestazione
Un Été au Havre.
L’installazione,
in origine solamente
temporanea, è diventata parte
integrante dell’arredo
urbano della città e uno dei
suoi luoghi più fotografati.
Fort
Tourneville - Costruito
tra il 1854 e il 1860, il
Forte di Tourneville apparteneva
all’insieme di forti che
doveva proteggere la città
dopo lo smantellamento dei
bastioni.
Questo
edificio ha assolto negli anni
a molteplici funzioni:
caserma, archivio comunale,
biblioteca scientifica e sede
di numerose associazioni
culturali. Oggi, la missione del
Forte è promuovere e
diffondere la musica e
l’arte contemporanea. Il
Forte offre un programma molto
ricco di mostre, concerti e
spettacoli spesso gratuiti.
Qui
si trova una delle costruzioni
più popolari tra i giovani di
Le Havre: il Tetris, un
edificio composto da tanti
contenitori multicolori, che
si incastrano come i pezzi del
famoso videogioco Tetris. Le
stanze accolgono eventi
musicali di tutti gli stili
musicali come jazz, rap,
hip-hop, electro e ogni
anno ospita uno dei più
grandi festival della
Normandia, il Ouest Park.
Durante
la manifestazione viene
ricreato un mondo futuristico
e immaginario con tendoni
giganti, ghirlande luminose,
videogiochi proiettati su
schermi di oltre 20 metri e
una selezione di ospiti
musicali internazionali.
I
giardini pensili - A
differenza del nome, i
giardini pensili del quartiere
Sainte Adresse sono in
realtà un giardino botanico,
realizzato in un ex forte
militare sulle alture
della città: custodisce e
raccoglie piante provenienti
da tutti e cinque i
continenti.
Da
questi bastioni di gode una
stupenda vista sul mare,
sul porto e sulla città
bassa. Nel giardino troverete
serre, orti aromatici,
collezioni di piante profumate
che creano quattro giardini
tematici.

La
città ha saputo conservare
degli estesi spazi verdi (700
acri circa): oltre alla
moltitudine di parchi nella
città bassa, la foresta di
Montgeon è il vero polmone
verde della città. Vi si
trovano dei laghi, un camping,
una serra tropicale, una
voliera è costituita dai
resti della grande foresta che
ricopriva tutta la regione di
Caux durante la preistoria. È
stata acquistata dalla
municipalità nel 1902 e
sistemata da Michel Bejot tra
il 1966 ed il 1971.
Gli
altri spazi verdi sono:
Il
parco di Rouelle: 150 ettari
di bosco, di paludi e di
stagni, 20 km. di sentieri, un
arboreto con 200 essenze
differenti, un centro
equestre.
I
giardini della spiaggia: una
duna artificiale di sabbia con
piante di ammofila, un fiume
d’acqua dolce cosparso di
piante acquatiche ed un prato
all’inglese.
Il
giardino di Saint-Roch:
situato nel centro della città
ricostruita da Auguste Perret,
si trova al posto di un
vecchio cimitero per
appestati. È stato aperto nel
1868 ed ha subito dei profondi
rimaneggiamenti dopo i
bombardamenti della Seconda
Guerra Mondiale.
I
giardini del Municipio, che
rispecchiano la trama
urbanistica voluta da Perret.
Sono dei giardini alla
francese decorati da fontane e
da più di 1.000 mq. di aiuole
fiorite.
Il
parco Hauser che si compone di
un giardino paesaggistico e di
una foresta naturale su una
superficie di 7.000 mq. È un
rifugio per i rapaci in pieno
centro città.
I
giardini del priorato di
Graville, sistemati su un
terrazzamento che strapiomba
sulla Senna.
Ai
margini della città ci sono
ancora alcune delle antiche
case, mentre la città nuova
getta in ombra i simboli del
passato. Il porto è fiorente
e si è espanso benché non ci
siano più persone in procinto
di emigrare sui velieri, ma un
continuo andirivieni, un luogo
di speranza, un porto della
nostalgia e della
riconciliazione con la storia
L'architettura,
disse Perret, è l'arte di
organizzare lo spazio ed è
esattamente con questo spirito
che ha trasformato la città
di Le Havre in una completa
opera d'arte del XX secolo.
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