Le
Dolomiti
(anche dette
Monti
pallidi)
sono una
sezione
alpina delle
Alpi
Orientali
italiane.
Circa il 70%
di queste
montagne è
compreso
all'interno
della
provincia di
Belluno, il
restante è
distribuito
fra le
province di
Bolzano,
Trento,
Vicenza,
Udine e
Pordenone.
Il
26 giugno
2009 la
commissione
dell'UNESCO,
riunita a
Siviglia, ha
dichiarato
le Dolomiti
Patrimonio
dell'Umanità.
Le
Dolomiti
prendono il
nome dal
naturalista
francese Déodat
de Dolomieu (1750-1801)
che per
primo studiò
il
particolare
tipo di
roccia
predominante
nella
regione,
battezzata
in suo onore dolomia,
costituita
principalmente
dal minerale dolomite (MgCa(CO3)2)
ovvero
carbonato
doppio di
calcio e
magnesio.
Questa
composizione
chimica
delle rocce
dà origine
al fenomeno
dell'enrosadira.
La
prima
denominazione
geografica
del termine
"Dolomiti"
comparve nel
1837 in una
guida edita
a Londra,
per
descrivere
una regione
montuosa
comprendente
le valli di Fassa, Gardena, Badia,
la val
Pusteria nonché
le Alpi
venete. Nel
1864 fu
pubblicato
il volume The
Dolomite
Mountains,
resoconto di
viaggio di
due
naturalisti
inglesi, J.
Gilbert e
G.C.Churchill.
Con questo
volume il
termine fu
introdotto a
livello
europeo.
La
denominazione Monti
Pallidi si
rifà alla
leggenda di
un
prodigioso
incantesimo.
Quando
si parla di Dolomiti ci
si può
riferire
principalmente
a due
accezioni
del
significato:
-
quell'insieme
di gruppi
montuosi,
caratterizzati
da una
prevalente
presenza di roccia
dolomitica.
Tali gruppi
si trovano
principalmente
all'interno
della sezione
alpina definita
come Dolomiti ma
anche in
altri gruppi
appartenenti
ad altre
sezioni. Per
contro,
alcuni
gruppi
montuosi
inseriti
nella
sezione Dolomiti hanno
poco o per
nulla natura
dolomitica.
-
quella parte
delle Alpi definita
come sezione Dolomiti che
ha limiti
geografici
ben precisi
e continuità
territoriale.
La
presente
voce tratta
delle
Dolomiti
partendo
dalla prima
definizione.
Per la
trattazione
delle
Dolomiti
riguardanti
la seconda
accezione si
rimanda alla
voce Dolomiti
(sezione
alpina).
Normalmente
con il
termine
Dolomiti è
solito
riferirsi
all'insieme
di gruppi
montuosi,
caratterizzati
da una
prevalente
presenza di roccia
dolomitica,
convenzionalmente
delimitati a
nord dalla Rienza e
dalla Val
Pusteria,
a ovest
dall'Isarco e
dall'Adige con
la valle
omonima, a
sud dal
fiume Brenta da
cui si
stacca la Catena
del Lagorai al
confine con
la Val
di Fiemme e
a est dal Piave e
dal Cadore.
L'esistenza
delle
Dolomiti
d'Oltrepiave,
situate a
est del
fiume Piave,
nelle
province di
Belluno,
Udine e
Pordenone (e
anche in
parte dell'Austria,
in bassa Carinzia,
e nel Tirolo orientale
le Dolomiti
di Lienz),
delle Dolomiti
di Brenta,
collocate
nel Trentino
occidentale,
delle
Piccole
Dolomiti,
fra Trentino
e Veneto,
e di
affioramenti
sparsi sulle
Alpi (ad
esempio la
cima del Gran
Zebrù nel
gruppo
Ortles-Cevedale
oppure il
gruppo
Sernio-Grauzaria
con pareti
fino a 800
metri di
altezza)
evidenzia la
natura
puramente
convenzionale
di questa
delimitazione
territoriale.
Le
Dolomiti,
intese
nell'accezione
più
ristretta,
vengono
divise in
due zone dal
corso del
torrente Cordevole (il
quale scorre
in provincia
di Belluno ed
è il
principale
affluente
del Piave),
in Dolomiti
Orientali,
ovvero ad
est del Cordevole e Dolomiti
Occidentali ad
ovest del Cordevole.
L'area
dolomitica
si estende
tra le
province di Belluno, Bolzano, Trento, Udine e Pordenone.
Comunemente
si indica la Marmolada come
la cima più
alta delle
Dolomiti,
con i suoi
3.348 m s.l.m.,
ma è da
notare come
questa
formazione
non sia
affatto
costituita
da dolomia,
bensì in
prevalenza
da calcari
bianchi
molto
compatti
derivati da
scogliere
coralline,
con inserti
di materiale
vulcanico:
quindi a
rigore la
Marmolada
non farebbe
parte del
gruppo.
La
genesi di
questo tipo
di roccia
carbonatica
inizia
attraverso
accumuli di
conchiglie,
coralli e
alghe
calcaree e
in ambiente
marino e
tropicale
(simile
all'attuale barriera
corallina delle Bahamas,
e dell'Australia orientale),
i quali
ebbero luogo
nel Triassico,
circa 250
milioni di
anni fa, in
zone con
latitudine e
longitudine
molto
diverse
dall'attuale
locazione
delle
Dolomiti,
dove
esistevano
mari caldi e
poco
profondi.
Sul fondo di
questi mari
si
accumularono
centinaia di
metri di
sedimento
che, sotto
il loro
stesso peso
e perdendo i
fluidi
interni, si
trasformarono
in roccia.
Successivamente,
lo scontro
tra la
placca
europea e la
placca
africana (orogenesi
alpina)
fece
emergere
queste rocce
innalzandole
oltre 3000 m
sopra il
livello del
mare.
Sintetizzando,
la storia
orogenetica
dolomitica
è la
seguente:
-
270-235
milioni di
anni fa rocce
sedimentarie si
accumulano
in terra e
in mare. Si
formano atolli e
barriere
coralline,
spesso
sconvolti da
eruzioni
vulcaniche;
-
235-180
milioni di
anni fa, calcari e
dolomie si
accumulano
sul fondo di
lagune
piatte e
costiere;
-
180-80
milioni di
anni fa mari
profondi
permettono
l'accumulo
di calcari e marne in
spessi
strati,
-
20 milioni
di anni fa
nascono le
montagne
attraverso
la
deformazione
degli
antichi
fondali. La
placca
africana si
scontra con
quella
euroasiatica
facendo
sollevare le
Dolomiti (ad
esempio il Gruppo
del Sella che
si erge per
quasi mille
metri sul
paesaggio
circostante
era un'unica
grande
barriera
corallina).
Un
evidente ed
assai
interessante
esempio di
stratificazione
geologica
delle rocce
è presente
nel canyon del Bletterbach in Alto
Adige.
Sul
Pelmetto in Cadore e
ai Lavini
di Marco presso Rovereto vi
sono
impronte
fossili di dinosauro.
Il
paesaggio
attuale è
spigoloso e
ricco di
dislivelli.
A
determinare
tale
trasformazione
sono stati i
piegamenti e
le rotture
delle rocce
lungo piani
di
scorrimento
(faglie),
ai cui
movimenti
corrispondono
altrettanti
terremoti;
episodiche
esplosioni
vulcaniche e
relativi
depositi;
erosioni
differenziali
legate agli
agenti
atmosferici
e ai piani
di debolezza
insiti nelle
rocce. Ne
risulta una
topografia
molto
articolata
in strutture
verticali
(pale,
guglie,
torri,
pinnacoli,
denti,
campanili)
ed
orizzontali
(tetti,
cornicioni,
spalti, cenge,
plateau). Si
possono
osservare le
testimonianze
di periodi a
clima
temperato,
precedenti a
quelli
glaciali, ma
soprattutto
dominano le
forme di
erosione ed
accumulo
legate ai
periodi
glaciali,
gobbe
rocciose
levigate e
striate dal
ghiaccio
(rocce
montonate),
valli
sospese,
circhi
glaciali,
depositi di morene,
tracce di
antichi
suoli gelati
(permafrost),
testimonianze
delle
pressioni
esercitate
dalle masse
glaciali.
L'innalzamento
delle rocce
dolomitiche
è tuttora
in corso.
Oggi le
Dolomiti
mostrano il
biancore dei
carbonati di
scogliera
corallina,
l'acutezza
di rocce
coinvolte in
orogenesi
recenti, le
incisioni di
potenti
agenti
esogeni
(ghiacciai,
vento,
pioggia,
freddo-caldo).
Frequenti
sono i macereti (depositi
detritici),
mentre
ghiacciai e
nevai sono
presenti
anche se non
di grande
estensione
(il più
esteso è
quello della Marmolada.
Importante
anche quello
di Fradusta
nelle Pale
di San
Martino).
Fenomeni
di erosione
sono alla
base di
particolari
formazioni
geologiche,
le Piramidi
di terra in
Alto Adige e
a Segonzano in Trentino.
Nel
futuro
geologico,
le Dolomiti
continueranno
a crescere
inglobando
nuovi
settori di
rocce
sospinte
dallo
scontro tra
le placche
europea e
africana
(analogamente
a quanto
succede per
la catena
himalayana);
la scomparsa
di questa
spinta
determinerà
il prevalere
degli agenti
esogeni
tendenti ad
appianare e
addolcire il
paesaggio
montano
(come è
successo
negli Urali).
Gruppi
dolomitici
tra
l'Adige ed
il Piave
-
Marmolada (Belluno,
Trento)
-
Latemar (Bolzano,
Trento)
-
Gruppo
del
Catinaccio (Trento,
Bolzano)
-
Gruppo
del
Sella (Bolzano,
Trento,
Belluno)
-
Gruppo
del
Sassolungo (Bolzano,
Trento)
-
Pale
di
San
Martino (Belluno,
Trento)
-
Gruppo
Odle-Puez (Bolzano)
-
Gruppo
Plose-Putia (Bolzano)
-
Massiccio
dello
Sciliar (Bolzano)
-
Gruppo
delle Conturines o
di Fanes (Bolzano)
-
Gruppo
di
Fanis (Belluno,
Bolzano)
-
Gruppo
della Croda
Rossa
d'Ampezzo (Belluno,
Bolzano)
-
Gruppo
delle Tre
Cime
di
Lavaredo (Belluno,
Bolzano)
-
Gruppo
del Monte
Piana (Belluno,
Bolzano)
-
Gruppo
del
Popera (Belluno,
Bolzano)
-
Gruppo
della Croda
dei
Toni (Belluno,
Bolzano)
-
Gruppo
dei Tre
Scarperi (Bolzano)
-
Gruppo
Rondoi-Baranci (Bolzano)
-
Gruppo
del Picco
di
Vallandro (Bolzano)
-
Gruppo
del
Cristallo (Belluno,
Bolzano)
-
Gruppo
del Pomagagnon (Belluno)
-
Gruppo
dei Cadini
di
Misurina (Belluno)
-
Gruppo
delle Tofane (Belluno)
-
Gruppo
del Col
di
Lana (Belluno)
-
Gruppo
del Sorapiss (Belluno)
-
Gruppo
delle Marmarole (Belluno)
-
Gruppo
dell'Antelao (Belluno)
-
Gruppo
della Croda
da
Lago (Belluno)
-
Gruppo
del
Nuvolau (Belluno)
-
Monte
Civetta (Belluno)
-
Pelmo (Belluno)
-
Gruppo
di Bosconero (Belluno)
-
Gruppo Tamer-San
Sebastiano (Belluno)
-
Gruppo
dei
Feruc (Belluno)
-
Coppolo-Vette
Feltrine-Gruppo
del
Cimonega (Belluno,
Trento)
-
Gruppo
della
Schiara (Belluno)
Gruppi
dolomitici
oltre
il Piave
-
Gruppo
delle Terze (Belluno)
-
Gruppo
del Peralba (Belluno)
-
Gruppo
dei Longerin (Belluno)
-
Gruppo
del
Rinaldo
(Belluno)
-
Gruppo
dei
Brentoni (Belluno)
-
Gruppo
delle Dolomiti
Pesarine (Udine)
-
Gruppo
degli Spalti
di
Toro e Monfalconi (Belluno,
Pordenone,
Udine)
-
Gruppo
del Duranno e Cima
dei
Preti (Belluno,
Pordenone)
-
Gruppo
del Pramaggiore (Udine,
Pordenone)
-
Gruppo
della Cridola (Belluno,
Udine)
-
Altri
gruppi:
-
Dolomiti
di
Brenta (Trento)
-
Piccole
Dolomiti (Trento,
Vicenza,
Verona)
-
Dolomiti
di
Lienz (Austria)
|
Le
cime
principali
sono
le
seguenti
(non
in
ordine
di
altezza)
-
Marmolada (Punta
Penia,
3348 m)
-
Antelao (3264 m)
-
Latemar (Torri
di
Latemar,
2814 m)
-
Gruppo
del
Catinaccio (Catinaccio
d'Antermoia,
3004 m)
con
le Torri
del
Vajolet (2821 m)
-
Gruppo
del
Sella (Piz
Boè,
3151 m)
-
Sassolungo (3184 m)
-
Pale
di
San
Martino (Cima
Vezzana,
3192 m)
e
(Monte
Agner,
2872m)
-
Gruppo
Odle-Puez (Furchetta e Sass
Rigais,
3025 )
con Sass
de
Putia (2875 m), Sassongher (2665 m)
e Gruppo
Cir (Gran
Cir,
259 m)
-
Massiccio
dello
Sciliar (Monte
Petz,
2662 m)
-
Gruppo
delle
Conturines
(Cima
Conturines,
3064 m)
-
Dolomiti
di
Sesto (Punta
dei
Tre
Scarperi,
3145 m)
-
Cristallo
(Monte
Cristallo,
3221 m)
-
Cadini
di
Misurina (Cima
Cadin
di
San
Lucano,
2839 m)
-
Tofane (Tofana
di
Mezzo,
3244 m)
-
Gruppo
delle Marmarole (Cimon
del
Froppa,
2932 m)
-
Col
di
Lana (m
2452 m)
con
Sett
Sass
(2571 m)
e
Sass
de
Stria
(2477 m)
-
Sorapiss (3205 m)
-
Gruppo
della Croda
da
Lago (Cima
Ambrizzola
m
2715 m)
-
Gruppo
del
Nuvolau (Averau,
2647 m)
-
Gruppo
del
Civetta
(Monte
Civetta,
3220 m)
-
Gruppo
del Pelmo (3168 m)
-
Gruppo
del
Bosconero (Sasso
di
Bosconero,
2468 m)
-
Vette
Feltrine (Monte
Pavione,
2334 m)
e
Gruppo
del
Cimonega
(Sass
de
Mura,
2550 m)
-
Gruppo
della
Schiara (Monte
Schiara,
2563 m)
-
Dolomiti
di
Lienz (Grosse
Sandspitze,
2770 m)
-
Dolomiti
Friulane (Cima
dei
Preti,
2703 m)
-
Dolomiti
di
Comelico –
Dolomiti
Carniche
(Monte
Cavallino,
2689 m)
-
Dolomiti
di
Brenta (Cima
Tosa,
3178 m)
|
Vette
più elevate
MONTE |
ALTEZZA |
SOTTOSEZIONE |
SUPERGRUPPO |
PROVINCIA
DI
APPARTENENZA |
Marmolada (Punta
Penia)
|
3.348
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Fassa
|
Belluno -
Trento
|
Marmolada (Punta
Rocca)
|
3.309
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Fassa
|
Belluno -
Trento
|
Antelao
|
3.264
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Cadorine
|
Belluno
|
Tofana
di
Mezzo
|
3.245
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Ampezzane
|
Belluno
|
Tofana
di
Dentro
|
3.238
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Ampezzane
|
Belluno
|
Marmolada (Punta
Ombretta)
|
3.230
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Fassa
|
Belluno -
Trento
|
Tofana
di
Rozes
|
3.225
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Ampezzane
|
Belluno
|
Cristallo
|
3.221
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Ampezzane
|
Belluno
|
Monte
Civetta
|
3.220
|
Dolomiti
di
Zoldo
|
Dolomiti
Settentrionali
di
Zoldo
|
Belluno
|
Marmolada (Punta
Serauta)
|
3.218
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Fassa
|
Belluno
|
Marmolada (Gran
Vernel)
|
3.210
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Fassa
|
Trento
|
Punta
Sorapiss
|
3.205
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Ampezzane
|
Belluno
|
Vezzana
|
3.192
|
Dolomiti
di
Feltre
e
delle
Pale
di
San
Martino
|
Gruppo
Pale
di
San
Martino-Feruc
|
Belluno - Trento
|
Cimon
della
Pala
|
3.184
|
Dolomiti
di
Feltre
e
delle
Pale
di
San
Martino
|
Gruppo
Pale
di
San
Martino-Feruc
|
Trento
|
Sassolungo
|
3.181
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Gardena
|
Bolzano
|
Antelao (Punta
Menini)
|
3.177
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Cadorine
|
Belluno
|
Cima
Tosa
|
3.173
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Trento
|
Pelmo
|
3.169
|
Dolomiti
di
Zoldo
|
Dolomiti
Settentrionali
di
Zoldo
|
Belluno
|
Antelao (Punta
Chiggiato)
|
3.163
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Cadorine
|
Belluno
|
Croda
Marcora
|
3.154
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Ampezzane
|
Belluno
|
Punta
dei
Tre
Scarperi
|
3.152
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
di
Sesto
|
Bolzano
|
Piz
Popena
|
3.152
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Ampezzane
|
Belluno
|
Piz
Boè
|
3.152
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Gardena
|
Belluno
-
Trento
-
Bolzano
|
Cima
Brenta
|
3.150
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Trento
|
Croda
Rossa
d'Ampezzo
|
3.146
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
di
Braies
|
Belluno
-
Bolzano
|
Antelao (Cima
Fanton)
|
3.142
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Cadorine
|
Belluno
|
Cima
dei
Bureloni
|
3.130
|
Dolomiti
di
Feltre
e
delle
Pale
di
San
Martino
|
Gruppo
Pale
di
San
Martino-Feruc
|
Belluno -
Trento
|
Punta
Grohmann
|
3.126
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Gardena
|
Bolzano
-
Trento
|
Crozzon
di
Brenta
|
3.118
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Trento
|
Cima
Vallesinella
|
3.114
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Trento
|
Cima
d'Ambiez
|
3.102
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Trento
|
Marmolada (Piccolo
Vernel)
|
3.098
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Fassa
|
Trento
|
Croda
dei
Toni
|
3.094
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
di
Sesto
|
Belluno
-
Bolzano
|
Cima
Undici
|
3.092
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
di
Sesto
|
Belluno
-
Bolzano
|
Spallone
del
Sassolungo
|
3.081
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Gardena
|
Bolzano
|
Cima
Cunturines
|
3.064
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Orientali
di
Badia
|
Bolzano
|
Marmolada (Sasso
Vernale)
|
3.058
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Fassa
|
Trento
-
Belluno
|
Cima
del
Focobon
|
3.054
|
Dolomiti
di
Feltre
e
delle
Pale
di
San
Martino
|
Gruppo
Pale
di
San
Martino-Feruc
|
Belluno
|
Monte
Popera
|
3.046
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
di
Sesto
|
Belluno
-
Bolzano
|
Marmolada (Pizzo
Serauta)
|
3.035
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Fassa
|
Belluno
|
Cima
Mandron
|
3.033
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Trento
|
Marmolada (Punta
Comates)
|
3.029
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Fassa
|
Trento
|
Cima
Dieci
|
3.026
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Orientali
di
Badia
|
Bolzano
|
Sass
Rigais
|
3.025
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Gardena
|
Bolzano
|
Furchetta
|
3.025
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Gardena
|
Bolzano
|
Marmolada (Cima
Ombretta)
|
3.011
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Fassa
|
Trento
-
Belluno
|
Sasso
di
Valfredda
|
3.009
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Fassa
|
Trento
-
Belluno
|
Torre
di
Brenta
|
3.008
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Trento
|
Gruppo
del
Sorapiss (Tre
Sorelle)
|
3.005
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
Ampezzane
|
Belluno
|
Catinaccio
d'Antermoia
|
3.004
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Fassa
|
Bolzano
|
Cima
di
Campido
|
3.001
|
Dolomiti
di
Feltre
e
delle
Pale
di
San
Martino
|
Gruppo
Pale
di
San
Martino-Feruc
|
Belluno
|
Le
Mesules
|
3.000
|
Dolomiti
di
Gardena
e di
Fassa
|
Dolomiti
di
Gardena
|
Bolzano
|
Cima
Grande
di
Lavaredo
|
2.999
|
Dolomiti
di
Sesto,
di
Braies
e
d'Ampezzo
|
Dolomiti
di
Sesto
|
Belluno
-
Bolzano
|
Spallone
del
Massodi
|
2.999
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Trento
|
Cima
Falkner
|
2.999
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Dolomiti
di
Brenta
|
Trento
|
Pag.
2