La chiesa di Maria
Santissima del Soccorso è ubicata nel centro storico e prospetta sulla piazzetta del Soccorso.
Chiamata anche chiesa del Soccorso, è sede dell'omonima parrocchia eretta
nel 1733 e
della Congrega
del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima del Soccorso. Al suo
interno è custodita la venerata statua della Madonna
del Soccorso.
Nel 1533 è
attestata in Palmi una
chiesa dedicata alla Madonna
del Soccorso, poiché
in quell'anno accadde all'interno di questo luogo di culto un evento
storicamente definito come «il
miracolo di Palmi». Inoltre
le cronache del tempo riportano che, in quel periodo, la chiesa venne visitata
dal beato cappuccino Ludovico
Comi di Reggio
Calabria, che predicò fuori dall'edificio, davanti ad una
moltitudine di persone.
La chiesa è
citata anche nella visita ex limina a Palmi di
mons. Marco
Antonio Del Tufo, vescovo della diocesi
di Mileto, nel 1586.
Sopra l'altare maggiore vi era un quadro della Madonna
del Soccorso e sette erano gli altari laterali dedicati rispettivamente a san
Leonardo, a san
Paolo, all'Angelo,
a santa
Caterina, all'Annunziata, alla Madonna
dell'Itria ed uno senza titolo. All'interno della chiesa aveva già sede
la congrega
del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima del Soccorso, che
risulta a tutt'oggi esistente e stabilita in questo luogo di culto.
Nel XVII
secolo, e nel successivo,
il luogo di culto fu adoperato anche per la sepoltura dei fedeli ed
era localizzato internamente alle mura
di cinta della città.
Nei documenti
della visita del 1707 di
mons. Domenicantonio
Bernardini vescovo della diocesi
di Mileto, la chiesa presentava oltre all'altare
maggiore, gli altari laterali di Santa
Maria del Monte Carmelo, di santa
Caterina vergine e martire, di Santa
Maria della Catena, di sant'Antonio
di Padova e di Santa
Maria dell'Itria.
Nel 1733 la
chiesa fu elevata a parrocchia ed
è menzionata come «parrocchia dell'Immacolata Concezione di S. Maria del
Soccorso» nella deposizione del 1740 dell'arciprete
di san Nicola don Bruno Trifiletti, per l'elevazione della chiesa
madre a collegiata.
A seguito del terremoto
del 1783 la chiesa del Soccorso venne demolita e successivamente
ricostruita nel 1788, con
direzione dei lavori da parte dell'ing. Pietro
Galdo.
La chiesa fu
danneggiata nuovamente dal terremoto
del 1894, risultando tra i luoghi di culto cittadini maggiormente
colpiti dal sisma.
Sopraggiunse
anche il terremoto
del 1908 ad arrecare danni e,
pertanto, l'edificio venne demolito e ricostruito nelle forme attuali ad opera
di maestranze calabresi. Durante
il periodo dei lavori, la sede parrocchiale fu trasferita nella chiesa
del Santissimo Crocifisso.
Negli anni
sessanta vi fu l'adeguamento della chiesa alla riforma
liturgica post Concilio
Vaticano II con l'aggiunta di una mensa e
di un ambone marmorei.
Negli anni
settanta la chiesa fu invece oggetto, per la prima volta, di
lavori di ristrutturazione interna sotto la direzione dell'arch. Nino
Bagalà e,
nel 1979,
il luogo di culto e tutta la città di Palmi passarono
dalla giurisdizione della diocesi
di Mileto a quella nuova di Oppido
Mamertina-Palmi.
Nuovi lavori di
restauro di tutto l'edificio sono stati effettuati nel 1997 e nel 2003.
Esterno
-
La facciata della
chiesa è a
capanna e presenta centralmente un piccolo portale lapipideo, entro
il quale è collocato l'unico ingresso della chiesa rialzato di quattro gradini
rispetto al sagrato,
formato da due semicolonne che
sostengono una trabeazione.
Sopra il protiro poggiano due lesene composite
che sorreggono un frontone spezzato
triangolare. Centralmente
alla due lesene si trova una cornice sormontata
da uno stemma. Ai
due lati del protiro invece vi sono due coppie di capitelli
ionici festonati, che si innalzano da una zoccolatura in pietra
che si sviluppa per tutta la larghezza della facciata, e che sorreggono un
secondo frontone, curvilineo, di
dimensione maggiore rispetto a quello centrale. La
facciata è conclusa, nel punto più alto, da una croce in ferro.
Le facciate
laterali non presentano elementi architettonici ad esclusione di monofore a
semicerchio. L'abside,
che si apre dalla parete di fondo della chiesa, non presenta invece nessun tipo
di apertura.
La copertura,
con manto in tegole portoghesi,
è a doppia falda tranne per l'abside, nella quale risulta a padiglione.
Il campanile è a
vela, realizzato nella parte posteriore dell'edificio in
corrispondenza dell'abside, ed è in cemento armato. La pianta della struttura
è ennagonale con copertura piana, sormontata da alcune strutture cuspidate. La è formata da tre aperture a tutto sesto.
Interno
-
Al suo interno
la chiesa è
formata da una sola navata rettangolare, che
termina con un'abside curvilinea.
L'aula corrisponde
alla navata mentre il presbiterio,
rialzato di tre gradini rispetto al resto dell'edificio, è collocato
nell'abside.
Nella controfacciata è
posta, in corrispondenza dell'ingresso, una bussola.
Le pareti
laterali risultano scandite verticalmente da imponenti pilastri rettangolari,
che sorreggono arcate
a tutto sesto e che le suddividono in quattro campate ciascuna,
entro le quali sono disposti gli altari laterali e le opere d'arte. Ad
ogni campata corrisponde una finestra.
Tutti gli altari laterali sono realizzati in marmo (bianco
o policromo) scolpito e intarsiato, opera di maestranze
locali.
Partendo
dall'ingresso, nella prima campata di sinistra è collocato un dipinto in olio
su tela raffigurante il Battesimo
di Gesù Cristo (2001),
opera del pittore Antonio
Gambacorta, con
sottostante fonte
battesimale (XIX
secolo) in marmo rosso
venato bianco e scolpito, opera di artisti locali, con coprifonte in legno intagliato
realizzata nello scorso
secolo.
Nella seconda
campata è invece collocato l'altare
laterale di San Francesco da Paola (XX
secolo), con
sportello di tabernacolo in metallo fuso e cesellato e
sovrastato da un dipinto in olio
su tela raffigurante San
Francesco di Paola, entrambi
opera di artisti locali e realizzati nel XX
secolo.
Nella terza
campata si trova l'altare
laterale di Santa Rita da Cascia (XX
secolo), con
sportello di tabernacolo in legno intagliato
raffigurante il monogramma
eucaristico sovrastato
dalla pala
d'altare denominata i miracoli di Santa
Rita (1937),
realizzata da Carmelo
Tripodi, e
da una nicchia contenente
una statua in legno scolpito
e dipinto della santa (XX
secolo), opera dell'artista Ferdinando
Stuflesser di Ortisei.
Nella quarta
campata è collocato un dipinto in olio
su tela raffigurante Santa
Giulia (2013), opera di Antonino Nucifora.
Sempre partendo
dall'ingresso, nella prima campata di destra è collocato l'altare
laterale della Pietà (1940),
con
sportello di tabernacolo ad
opera di Carmelo
Tripodi, sopra
il quale è collocato il gruppo
scultoreo in cartapesta modellata
e dipinta della Pietà (o
Deposizione) (1940),
opera di bottega leccese.
Nella seconda
campata è posto un dipinto in olio
su tela raffigurante la Madonna
del Rosario (XX
secolo), opera
di artisti dell'Italia
meridionale, con
sottostante confessionale in legno.
Nella
terza campata si trova l'altare
laterale del Sacro Cuore di Gesù, con sportello di tabernacolo
in legno intagliato
raffigurante l'Agnus
Dei, sovrastato da una nicchia contenente una statua in cartapesta
modellata
e dipinta del Sacro
Cuore di Gesù (XX
secolo), opera
dell'artista leccese Giuseppe
Malecore.
Nella quarta
campata sono posizionati un quadro con la riproduzione dell'immagine di Gesù
Misericordioso (XXI
secolo) e una piccola Deposizione (2017)
in terracotta realizzata
da Achille
Cofano.
Completano le
pareti verticali le Stazioni
della Via Crucis (1937),
realizzate da Carmelo Tripodi, e
dei medaglioni con la riproduzione fotografica di Crocifissi di
fama mondiale.
Nella parete
di fondo si apre, tramite un arco
trionfale, l'abside.
Nella chiave
di volta dell'arco è collocato un rilievo in stucco raffigurante
uno stemma.
Ai lati della parete sono collocati due dipinti murari raffiguranti San
Pietro e San
Paolo (XXI
secolo), opere di Antonino Nucifora mentre, all'estremità sinistra,
è posta la porta d'accesso alla sacrestia.
Il tabernacolo è
posto sotto il dipinto murario di San Paolo.
Il soffitto della
navata è a cassettoni in legno,
mentre la pavimentazione è
formata da lastre di marmo beige,
con zoccolatura sempre dello stesso materiale. Nella parte centrale vi sono
invece inserimenti in marmo marrone a formare dei riquadri. Il
tutto venne realizzato negli anni settanta su progetto dell'architetto Nino
Bagalà.
Nell'abside,
a pianta semicircolare, è posizionato il presbiterio. Addossato alla parete
curvilinea è collocato l'altare
maggiore della Madonna del Soccorso (XX
secolo), realizzato anch'esso curvilineo in marmo bianco
e policromo intarsiato (con seduta circolare interrotta al centro dalla
presidenza), sopra il quale è posta un'edicola contenente
al suo interno una statua di Maria
Santissima del Soccorso (XVIII
secolo), realizzata
in legno scolpito
e dipinto dall'artista Domenico
De Lorenzo.
La pavimentazione dell'abside
è in marmo mentre
la copertura è formata da una semi-cupola intonacata.
Chiesa
della Santa Famiglia
La chiesa della Santa
Famiglia è ubicata nella periferia del centro cittadino e prospetta sulla strada
statale 18 Tirrena Inferiore. È sede dell'omonima parrocchia eretta
nel 1994.
Nel 1994 venne
eretta la nuova parrocchia e nel 1995 fu
installata una tensostruttura che
divenne nota come "chiesa-tenda". Nel 1996 gli
architetti Flavio Bruna, Aimaro
Oreglia d'Isola e Roberto Gabetti vennero incaricati di
progettare la nuova chiesa e nel periodo tra il 1998 e
il 2001 furono
redatti i progetti di massima, definitivo ed esecutivo. I
lavori per la realizzazione del luogo di culto definitivo iniziarono nel 2002 e
terminarono nel 2006 con
la consacrazione della chiesa, avvenuta il 7 maggio.
Esterno -
La struttura è
realizzata su di un terreno in pendenza, con prospetto principale rivolto verso
la Strada
statale 18 Tirrena Inferiore.
La facciata,
con tetto
a capanna, presenta un piccolo protiro sorretto
da pilastri, al cui interno è collocato l'ingresso principale mentre le facciate
laterali presentano coppie di finestre ad arco semicircolare,
oltre a due ingressi laterali. Tutte le pareti esterne sono rivestite in mattoni faccia
a vista, con
una diversa disposizione degli stessi, e
prospettano su dei camminamenti delimitati da muretti bassi che perimetrano
tutto il complesso parrocchiale.
La copertura è
costituita da quattro falde inclinate e oblique rispetto agli assi principali
della chiesa. Le quattro linee di colmo formano una croce, i cui bracci si
uniscono sopra l'area presbiterale. Il manto di copertura è formato da tegole canadesi
di rame preossidato.
Il campanile risulta
isolato rispetto alla chiesa, a sinistra della facciata. La struttura ripete i
moduli decorativi del complesso parrocchiale.
Nella parte
tergale della struttura è collocato un edificio per il clero, mentre
nella parte inferiore vi sono altri locali destinati alle attività parrocchiali
tra i quali un moderno auditorium,
di 276 posti a sedere, intitolato
allo scomparso sacerdote palmese don Rocco Iaria. Tutto il complesso
parrocchiale, delle dimensioni di circa 700 m², è
stato progettato per una popolazione parrocchiale di 10.000 persone.
Interno
-
Al suo interno
la chiesa è
formata da un'aula dai
contorni irregolari, i cui volumi degradano dall'ingresso verso il presbiterio
di
forma trapezoidale, rialzato di un gradino rispetto al resto dell'edificio.
Partendo
dall'ingresso, ai due lati, si aprono due vani. Il vano sinistro ha la funzione
di battistero,
con fonte
battesimale (2005) realizzata
in un enorme sasso di pietra granitica incavato, opera di Hilario
Isola, Matteo
Norzi e Saverio
Todaro. Con
la stessa tipologia e degli stessi autori sono anche le due acquasantiere. Il
vano destro invece funge da penitenzieria, con confessionale (2005)
formato da una lastra metallica
a libro aperto traforata con le parole di san
Giovanni Evangelista sulla Resurrezione di Cristo, anch'essa
opera di Isola, Norzi e Todaro.
Proseguendo, le pareti
laterali presentano le finestre ad arco semicircolare e due
ingressi laterali della chiesa, uno per lato. Inoltre nella parete sinistra è
posizionata una statua della Madonna (XXI
secolo) mentre in quella destra è collocato un quadro con la
riproduzione dell'immagine di Gesù
Misericordioso (XXI
secolo), oltre a dei quadri raffiguranti le Stazioni
della Via Crucis (XXI
secolo).
Dal presbiterio
è raggiungibile la cappella
laterale, consacrata al Santissimo
Sacramento, e
la sacrestia.
Tutti gli arredi del presbiterio, e cioè la base per il cero
pasquale, la mensa,
l'ambone,
le sedie e la presidenza, sono in legno e marmo progettati
nel 2005 da Hilario
Isola, Matteo
Norzi e Saverio
Todaro. Degli stessi autore è anche la croce (2005) addossata alla
parete di fondo del presbiterio, in legno intagliato, dipinto e
dorato. In
occasione dei festeggiamenti per il venticinquesimo anniversario della
fondazione della parrocchia, sul presbiterio è stato collocato un gruppo
scultoreo in legno rappresentante la Santa
Famiglia (2019).
Il soffitto della
chiesa è formato da una copertura inclinata costituita da legno lamellare
verniciato naturale.
La pavimentazione è
invece in mattonelle di cotto.
Chiesa
di Maria Santissima Immacolata e San Rocco
La chiesa di Maria
Santissima Immacolata e San Rocco è ubicata nel centro storico e
prospetta sulla piazza San Rocco. Chiamata anche chiesa
dell'Immacolata o chiesa di San Rocco, è sede dell'omonima
confraternita. Al suo interno custodisce le venerate statue dei due santi
titolari.
Nel 1586 è
attestata in Palmi una chiesa dedicata a san Rocco, poiché
citata nei documenti della visita ex limina in città di mons.
Marco Antonio Del Tufo, vescovo della Diocesi di Mileto. Sull'altare
maggiore vi era un quadro di san Rocco, ed inoltre vi
aveva sede una confraternita dedicata al santo.
La
chiesa è successivamente menzionata in un breve di papa Gregorio
XV relativo all'altare privilegiato di san Giovanni Battista,
nel 1623, e in un atto del 1664 nel quale la «chiesa seu
cappella» veniva affidata all'arcidiacono di Oppido Mamertina. In quel
secolo e nel successivo (fino al 1795), il luogo di culto fu
adoperato anche per la sepoltura dei fedeli.
Il
luogo di culto è citato nuovamente come «dentro le mura» nella deposizione
del 1740 dell'arciprete di san Nicola don Bruno Trifiletti, per
l'elevazione della chiesa madre a collegiata. Nello stesso
anno si ha notizia di una costruzione, l'oratorio dell'Immacolata, realizzata
accanto alla chiesa di san Rocco.
Nel 1777,
pur essendovi due luoghi di culto distinti e attigui, la devozione verso i due
santi venne unificata in un'unica confraternita.
La
chiesa di san Rocco venne distrutta dal terremoto del 1783 e fu
riedificata nel 1788 dall'appaltatore don Fulvio Messina, con
direzione dei lavori da parte dell'ing. Pietro Galdo.
Nel 1803,
data l'inagibilità della chiesa madre di san Nicola, le funzioni
parrocchiali furono spostate nella chiesa di san Rocco, dove furono
collocati temporaneamente il quadro della Madonna della Lettera e
la statua di san Nicola.
Il terremoto
del 1894 danneggiò nuovamente la chiesa di san Rocco e anche l'oratorio
dell'Immacolata. Questi due luoghi di culto cittadini furono tra quelli
maggiormente colpiti dal sisma. La chiesa perse per sempre l'antico orologio
all'italiana che aveva collocato nella facciata.
I
due luoghi di culto vennero nuovamente colpiti dal terremoto del 1908. La
chiesa di san Rocco a seguito dell'evento venne demolita e ricostruita a poche
decine di metri di distanza come cappella in legno e lamiere che,
sconsacrata, tuttora esiste nella stessa piazza. Fu ricostruita invece in
muratura e legname, nel luogo primitivo, l'oratorio dell'Immacolata. Quest'ultimo
subì un incendio, il 30 dicembre 1924, e venne demolito nel 1949.
Nel 1951 venne
infine realizzata, con progetto di Giovanni Ammendolia e costruita da maestranze
locali, l'attuale chiesa che riunisce in un unico edificio il culto
dell'Immacolata concezione e di san Rocco.
Negli anni
sessanta vi fu l'adeguamento della chiesa alla riforma liturgica post Concilio
Vaticano II, con la rimozione del vecchio altare maggiore e l'aggiunta di una mensa marmorea,
al centro del presbiterio, e due amboni, ai lati.
Nel 1979 il
luogo di culto e tutta la città di Palmi passarono dalla
giurisdizione della diocesi di Mileto a quella nuova di Oppido
Mamertina-Palmi.
Esterno
- La facciata della
chiesa è di forma rettangolare e presenta un'ampia zoccolatura in pietra scura,
che si sviluppa per tutta la larghezza della stessa, raccordata con delle lesene decorative
anch'esse in pietra scura, che la dividono in tre settori per tutta l'altezza. Nel
settore centrale è collocato un atrio, in arretrato rispetto alla
facciata e rialzato di tre gradini rispetto al sagrato, delimitato
anch'esso da lesene. Nell'atrio si aprono tre ingressi, uno centrale di
grandezza pari alla proiezione dell'apertura nella facciata, e due portoni
laterali. Completa la facciata un ampio cornicione aggettante.
Le facciate
laterali non presentano alcun tipo di elemento architettonico, eccezion
fatta per due ingressi secondari in quella destra.
La copertura,
costituita da un solaio in cemento armato, è piana ed aggettante
con un ampio cornicione. Al centro della copertura si eleva una cupola a
base quadrangolare, sorretta internamente alla chiesa da quattro pilastri,
con finestre su tutte e quattro le facciate. La copertura della cupola
è formata da un tetto a quattro falde.
Sul
lato destro è collocato, in arretrato e in aderenza rispetto alla chiesa, un campanile con
copertura a quattro falde e finestre su tutte e quattro le facciate. Davanti
alla torre si trova un piccolo giardino, rialzato rispetto alla
prospiciente via Guglielmo Oberdan e delimitato da recinzione, accessibile sia
dall'interno della chiesa che dalla piazza San Rocco.
Interno
- Al
suo interno la chiesa è formata da una sola navata nella
quale, centralmente e ai lati, sorgono due absidi trapezoidali laterali
sporgenti che corrispondono a due cappelle laterali. Sia l'aula che
il presbiterio, rialzato di quattro gradini, sono collocati all'interno
della navata, che si conclude con una parete di fondo curvilinea.
Nella controfacciata è
posta, in corrispondenza dell'ingresso, una bussola centrale dalla quale si
accede, ai due lati, ad altrettante bussole in legno di dimensione minore.
Le pareti
laterali risultano scandite dalla struttura portante.
Nella
parete sinistra, partendo dall'ingresso, si trovano due basi processionali in legno,
utilizzate per trasportare a spalla in processione delle due icone di San
Rocco e di Maria Santissima Immacolata, un ingresso laterale
alla chiesa, un dipinto in olio su tela raffigurante San Rocco che
intercede presso la Madonna contro la peste (1981) realizzato
dall'artista Maurizio Carnevali, l'apertura della cappella di San
Rocco e, in fondo alla parete, un ulteriore ingresso laterale.
Nella
parete destra, sempre partendo dall'ingresso, è collocato un Crocifisso (1982)
in legno, un dipinto in olio su tela raffigurante San
Rocco tra gli appestati (1981) realizzato anch'esso dall'artista Maurizio
Carnevali, un confessionale in legno, l'apertura della
cappella di Santa Rita e, in fondo alla parete, la porta d'accesso alla sacrestia preceduta
da un secondo confessionale in legno.
Completano
le pareti laterali le Stazioni della Via Crucis realizzate in ceramica.
La parete
di fondo curvilinea presenta un ampio mosaico (circa 50 m²), di
scuola fiorentina, raffigurante la colomba dello Spirito Santo tra angeli musicanti e
angeli adoranti con la scritta "tota pulchra es Maria" (XX
secolo), realizzata con materiale proveniente da Murano e Ravenna e
al cui centro si apre una nicchia, semicilindrica e con volta a cupola, contenente
un gruppo scultoreo in gesso scolpito e dipinto rappresentate l'Immacolata
Concezione e angeli (1927), di scuola romana.
Il soffitto della
chiesa è formato da una copertura piana costituita da un solaio in cemento
armato. Centralmente al solaio si innalza, sorretta inoltre da quattro pilastri,
una cupola rettangolare nelle cui pareti sono posizionate cinque
aperture lunghe e strette per ogni lato, dalle quali prende luce l'intero
edificio.
La pavimentazione è
invece in lastre di marmo grigio.

Cappella
di Santa Rita da Cascia
- Centralmente
alla parete laterale destra si apre la cappella dedicata a Santa
Rita da Cascia, di forma trapezoidale e rialzata di un gradino rispetto alla
navata.
Addossato
alla parete centrale della cappella è collocato laltare laterale di Santa
Rita, rialzato di ulteriori due gradini e realizzato in marmo bianco e policromo con edicola soprastante,
al cui interno è collocata una statua di Santa Rita da Cascia (XX
secolo), in legno scolpito e dipinto. A lato destro dell'altare è
posizionata una piccola colonna in legno che sorregge una statua del Sacro
Cuore di Gesù, in gesso modellato e dipinto.
Cappella
di San Rocco
- Centralmente
alla parete laterale sinistra si apre invece la cappella dedicata
a San Rocco, anch'essa di forma trapezoidale e rialzata di un gradino
rispetto alla navata.
Addossato
alla parete centrale della cappella è collocato l'altare laterale di San
Rocco (1962), rialzato di ulteriori due gradini e realizzato in marmo e bronzo sbalzato
ad opera dello scultore Alessandro Monteleone. Nel bronzo sono
rappresentate dall'artista la Salita al Calvario, l'Orazione di
Cristo nell'orto degli ulivi, il Volto di San Rocco, una figura
maschile di offerente, la Crocifissione di Cristo, l'Ultima
Cena, il Sacrificio eucaristico e angeli. Al
centro dell'altare è collocata una nicchia contenente la statua di San
Rocco (XVII secolo), realizzata in legno di tiglio scolpito
e dipinto da artista ignoto.
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