Centro storico di Avignone, Palazzo dei Papi, 
Complesso episcopale e Ponte di Avignone
Francia 

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1995
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Avignone è una città della Francia meridionale, situata sulle rive del Rodano, immediatamente a nord della pianura della Bassa Linguadoca. Già in età romana fu un fiorente municipio della Gallia Narbonese; occupata in seguito dai Burgundi, dagli Ostrogoti e dai Franchi, dal 933 fece parte del regno di Arles; divenne comune autonomo dal 1146 e nel 1290 fu annessa ai territori del conte di Provenza, Carlo d'Angiò. 

Dal 1309 al 1377, la sede stabile del papato non fu Roma, ma Avignone, città della Francia meridionale. La presenza dei sovrani pontefici, avrebbe dovuto essere provvisoria, ma si protrarrà fino al 1377.    

Inizialmente una piccola città, durante il periodo in cui ospiterà i papi Avignone si trasformerà in una vera capitale, con una corte in grado di attirare alcuni tra i maggiori artisti e uomini di lettere dell’epoca.  

Il regno di Filippo IV di Francia (1268 – 1314, re dal 1285), detto il Bello, era stato contraddistinto da un drammatico conflitto con il papato. Per questo motivo, durante il turbolento conclave del 1305, che si svolge a Perugia, fece il possibile per assicurarsi l’elezione di un papa franceseClemente V.    

Il nuovo papa, che pure aveva intenzione di recarsi prima o poi a Roma, fu incoronato a Lione. Cagionevole di salute e impegnato in complesse e prolungate trattative col re di Francia, non lasciò mai la Francia: nel 1309 si trasferì ad Avignone, già al tempo proprietà di Carlo II d’Angiò, re di Napoli e conte di Provenza, un fedele vassallo del papa. 

D’altro canto, Roma, in questi anni funestata da una guerra tra fazioni, per i papi era tutt’altro che sicura. All’inizio, in ogni caso, non ci fu il progetto di spostare la capitale della Cristianità da Roma ad Avignone: in passato era già capitato che un pontefice, per qualche anno, si allontanasse da Roma.  

Il papa successivo, Giovanni XXII (al secolo Jacques Duèse, 1245 - 1334, eletto papa nel 1316), era stato vescovo di Avignone, servendo da vicino il suo predecessore dal 1310: rimanervi, fu per lui una scelta piuttosto naturale.  

A partire dal papato di Clemente V, le ingerenze della monarchia francese furono talmente gagliarde da rendere inevitabile e una progressiva ‘francesizzazione’ del papato. Basti pensare al fatto innegabile che tutti e sei i successori di Clemente V, eletti dal 1316 e fino al 1378, nonché 111 dei 134 cardinali da loro nominati, furono francesi.    

Nonostante questo, il papato avignonese - tradizionalmente visto come un’autentica catastrofe per la chiesa - non fu semplicemente una dipendenza del papato dal re di Francia.   

In questi anni, al contrario, i papi introdussero una serie di innovazioni determinanti: una centralizzazione amministrativa, riforme del clero, tentativi di evangelizzazione in Cina, e interessanti politiche universitarie.   

Nonostante questo il prestigio del papato, visto dai contemporanei come un’istituzione asservita alla monarchia francese, ed anche per il suo antagonismo con l’Inghilterra e con l’Impero, ne risultò inevitabilmente danneggiato, tanto da essere una delle principali cause del successivo scisma d’Occidente.  

Giovanni XXII, tra le altre cose, condannò come eresia la dottrina che proclamava la povertà assoluta di Cristo, e con il sostegno di Napoli lanciò quasi una crociata, nella speranza di recuperare il controllo d’Italia, contro il potente stato dei Visconti, signori di Milano (1320), tentando di facilitare un ritorno a Roma del papato.    

Intervenne poi pesantemente nella contesa per il trono imperiale tra Ludovico IV detto il Bavaro (1287-1347) ed il duca d’Austria Federico I (detto anche lui il Bello, 1289-1330).

Il suo successore Benedetto XII (morto nel 1342, eletto papa nel 1334), iniziò la costruzione del costosissimo palazzo dei papi ad Avignone, continuò a riformare la chiesa e tentò di lanciare, senza successo, una crociata nel 1335. In questi anni la corte dei papi presso Avignone raggiungeva il suo massimo splendore.   

Con Clemente VI (1291-1352, papa dal 1342), si riaprì la lotta con l’imperatore Lodovico il Bavaro. Anche lui tentò di intervenire in Italia, ma con esiti incerti: approvò inizialmente l’operato di Cola di Rienzo (1313-1354) a Roma, per poi scomunicarlo, e nel 1351 cedette Bologna ai Visconti.   

Fu lui, nel 1348, ad acquistare definitivamente Avignone per 80.000 fiorini d’oro, rendendola da allora una proprietà del papato.   
Innocenzo VI (morto nel 1362, papa dal 1352), tentò senza successo di riappacificare Francia ed Inghilterra, nella fase finale della Guerra dei cent’anni (1337-1453); limitò poi il potere dei cardinali e tentò una riforma del clero.  

Il suo più importante successo fu tuttavia l’ottenimento dell’incoronazione a Roma (1355) del nuovo imperatore, Carlo IV, celebrata però da un legato pontificio.   

Urbano V (1310-1370, papa dal 1362), riuscì ad allontanare i Visconti da Bologna, e tentò un primo ritorno a Roma (1367) di breve durata.   

La storia artistica di Avignone durante il Medioevo ha una rilevanza straordinaria, ma non conosce uno svolgimento lineare e omogeneo. Fino all'inizio del Trecento essa si inquadra senza contrasti nella più generale vicenda artistica della Provenza. I suoi monumenti, le sue sculture, le sue costruzioni trovano molti confronti con monumenti e opere create nel territorio dell'arcidiocesi di Arles, da cui dipese il vescovado di Avignone fino al 1475, quando la città fu proclamata sede metropolitana. La situazione cambiò radicalmente quando i pontefici - e di conseguenza la curia - vennero a installarsi nella città provenzale facendo di essa per molti decenni (1316-1376) la capitale della cristianità. 

La mole e il numero delle imprese artistiche allora portate avanti, la varietà dei committenti e degli artisti giunti ad Avignone da città e nazioni molto diverse, ne alterarono radicalmente la situazione e il ruolo, facendone uno dei centri artistici più vivi, importanti e significativi dell'Europa intera, un luogo di incontri, di scambi, di incroci, un autentico crogiuolo dove le diverse esperienze vennero a confronto, si intrecciarono, si fusero.

Ad ottenere il definitivo ritorno a Roma del papato sarà Gregorio XI (1329-1378, papa dal 1370), convinto che fosse l’unico modo per placare la turbolenta situazione a Roma e ristabilire un equilibrio in Italia, martoriata da conflitti tra comuni, signori e fazioni, e dove i Visconti continuavano a puntare su Bologna e la Romagna.  

L’intenzione definitiva di tornare da Avignone fu annunciata nella primavera del 1372. Non fu semplice l’organizzazione, che si protrasse per anni e costò una fortuna alle finanze del papato.  

Il viaggio vero e proprio si protrasse dal settembre del 1376 al gennaio del 1377. Arrivato a Roma, il papa, ormai malato, morì nel marzo del 1378: da allora non ci sarebbero più stati papi di nazionalità francese.

Ragioni di immagine, di legittimazione nei confronti di Roma, di primato, di dominazione simbolica, incoraggiarono in questo periodo gli investimenti artistici. Sorsero nuove fondazioni, nuove chiese, vennero scolpiti eccezionali monumenti funerari. Né gli investimenti simbolici vennero a cadere completamente quando, in un momento successivo, la città perse il suo prestigioso ruolo europeo per divenire sede dei legati papali. Per tutto il Quattrocento Avignone, enclave papale in territorio angioino, continuò a essere un importante centro artistico, un luogo di scambi e di incontri, un'area cerniera.       

Il successore Urbano VI (1318 - 1389, papa dal 1378), si scontrò da subito con la curia, ed in particolare con i cardinali francesi, molti dei quali, gelosi delle proprie prerogative e dunque contrari al ristabilimento del papato a Roma, si rifugiarono a Fondi.  

Qui, con il pretesto di alcune irregolarità ma con il reale intento di riportare il papato ad Avignone, elessero un secondo papa, l’antipapa Clemente VII. La cristianità occidentale restò così divisa in due (e talvolta in tre) fino al 1417, e ancora una volta Avignone giocò il suo ruolo di sede papale, dove si trasferirono i due antipapi Clemente VII e Benedetto XIII.

Lo Scisma d'Occidente fu un tentativo, da parte del collegio dei cardinali, di limitare l’assoluto potere del papa, ma anche e soprattutto la conseguenza di interessi nazionali ed economici: contrariamente ad altri scismi nella storia, infatti, non c’era nessun disaccordo di tipo dottrinale.  

Queste considerazioni hanno portato molti storici ad individuare nello Scisma d’Occidente una crisi profonda, al termine della quale i rapporti tra il papato ed i paesi Europei ne usciranno fortemente e definitivamente ridimensionati.  

Dopo una complessa serie di concili ed elezioni contestate, nel 1417 verrà eletto a Costanza un pontefice dalla quasi totalità del collegio dei cardinali: il romano (per la verità nato a Genazzano) Martino V (1368-1431), della famiglia Colonna.  

Il ritorno del pontificato a Roma non fu scontato: i cardinali francesi proponevano naturalmente Avignone, e l’imperatore Sigismondo alcune città tedesche. Il papa si stabilì a Roma soltanto nel 1420, al termine di un lungo viaggio. Quanto ad Avignone, sarà governata da un legato pontificio fino al 1791, anno in cui verrà annessa alla Francia rivoluzionaria.    

Monumenti

A voler tracciare una storia basata sui monumenti ancora esistenti, la vicenda artistica avignonese dovrebbe iniziare nel XII secolo. A questo periodo risalgono infatti le grandi testimonianze monumentali tuttora conservate. Si sa però che la storia monumentale di Avignone è assai più antica e che non presenta una decisa soluzione di continuità con l'epoca romana. Ci fu, naturalmente, un restringersi dello spazio abitato, un suo raccogliersi sull'altura dominante il Rodano dove era sorto il primo agglomerato preromano. Il più antico luogo di culto cristiano doveva trovarsi fuori dello spazio urbano, laddove poi venne fondata l'abbazia di Saint-Ruf, presso l'antica strada romana che portava ad Arles. Qui venne rinvenuto un sarcofago di tipo arlesiano con la rappresentazione dell'episodio di Anania e di Saffira, oggi conservato al Museo Calvet di Avignone. 

Ben poco peraltro si conosce della storia di Avignone nell'Alto Medioevo; è possibile che un monastero fosse stato fondato nel VII secolo da S. Agricola, vescovo di Avignone, e che esso sia all'origine della odierna chiesa di Saint-Agricol, ma notizie più precise si trovano solo nel X e XI secolo; per oltre un secolo e mezzo, dal 700 all'855 non si conosce del resto un solo nome di vescovo avignonese. È possibile che la chiesa di Saint-Pierre esistesse già nel 919 e che vi fosse conservato il corpo del santo vescovo Agricola, ma le prime date consistenti risalgono al secolo seguente: nel 1039 una nuova comunità di religiosi fu autorizzata dal vescovo Benedictus a Saint-Ruf e nel 1068 un testo emanato dal vescovo nomina la chiesa di Saint-Didier. 

Nel 1069 (o nel 1063) si colloca la consacrazione della cattedrale di Notre-Dame des Doms, elemento principale del complesso episcopale posto sul Rocher des Doms, che comprendeva anche il battistero di Saint-Jean, la chiesa parrocchiale di Saint-Etienne e la residenza vescovile, mentre sull'altra riva del Rodano, laddove sorse in seguito Villeneuve, era riattata verso il 980 l'abbazia benedettina di Saint-André.

Altra impresa rilevante del XII secolo fu la costruzione del ponte sul Rodano, iniziato nel 1179 da un frater Benedictus (il leggendario Saint-Bénézet che ha dato nome al ponte), terminato nel gennaio 1185, molte volte rovinato e restaurato, di cui rimangono oggi alcune arcate e la cappella consacrata a S. Nicola, in parte romanica. A questo periodo appartiene anche una grande lunetta scolpita con il rilievo di un cavaliere armato che proviene dall'antico palazzo del comune, situato anch'esso, come quello del vescovo, sul Rocher des Doms.

Il periodo comunale (1146-1251) fu estremamente prospero per Avignone, che vide in questi anni l'estendersi della città e la costruzione successiva di due cinte di mura, una probabilmente nella prima metà del XII secolo, l'altra verso il 1220-1225, smantellata dopo l'assedio di Luigi VIII nel 1226 e quindi restaurata.

Alla seconda metà del XIII secolo, quando oramai era finito il periodo comunale e Avignone apparteneva in co-signoria ai due fratelli del re di Francia, Alfonso di Poitiers, conte di Tolosa, e Carlo d'Angiò, conte di Provenza, risale la costruzione del primo edificio religioso eretto secondo i modi gotici del Nord, la cappella a due piani della commenda dei Templari, ancora conservata e inglobata in un edificio ottocentesco.

Lo stabilirsi della sede papale in Avignone non avvenne in modo improvviso e definitivo. Fu piuttosto un'operazione graduale che solo a un certo momento assunse un carattere massiccio e irreversibile. Per il primo papa avignonese, Clemente V, eletto nel 1305, Avignone fu tutt'al più una residenza di fortuna dove risiedette, dal 1309, nel convento dei Domenicani, mentre la corte aveva trovato una provvisoria installazione a Carpentras. Non era intenzione del nuovo papa abbandonare definitivamente Roma e l'Italia e la sua politica artistica risentì anche di questa situazione, sì che riguardò assai poco la città provenzale. 

La situazione però mutò radicalmente dopo la sua morte (20 aprile 1314), con il lungo pontificato di Giovanni XXII (1316-1334). Questi, che tra il 1310 e il 1312 era stato vescovo di Avignone, si installò con la sua corte nella città, facendo riattare e decorare con nuove pitture il palazzo vescovile, mutando compiti e funzioni della corte, che vide aumentare grandemente il numero degli addetti, facendo di Avignone un grande centro internazionale. Si trasformò così la fisionomia della committenza avignonese; accanto al papa si stabilirono in Avignone i cardinali, che si installarono nelle 'livree' (termine con cui si indicavano le case che venivano consegnate ai membri del sacro collegio per farne la loro residenza), giunse una folla di intellettuali, re e potenti vi eressero dimore dove risiedere durante i loro soggiorni. Si trasformò di conseguenza la fisionomia artistica della città, che divenne un grande centro di produzione libraria e un punto di incontro di artisti di diverse provenienze che vi convergevano per lavorare alle nuove fabbriche.

Il pontefice si preoccupò dello stato dei monumenti avignonesi, deplorando, in una bolla del 21 novembre 1319, lo stato rovinoso del chiostro romanico della cattedrale, ingrandendo la chiesa di Saint-Agricol, dove nel 1322 fondò un collegio di canonici, riattando e decorando gli antichi castelli vescovili del contado venassino, intervenendo nei monasteri dei Domenicani e dei Francescani e in diverse altre chiese cittadine. Molti sono i nomi degli artisti meridionali, tra cui quello di un Petrus Masonerii incaricato di molte imprese nelle chiese avignonesi. Tra gli inglesi furono l'architetto Hugh Wilfred, che costruì tra il 1321 e il 1322 una cappella in Notre-Dame des Doms, e un pittore, Thomas Daristot - attivo ad Avignone e al nuovo castello di Pont-de-Sorgues, costruito per alloggiare gli ospiti di qualità -, in cui si è voluto riconoscere, ma con scarsa probabilità, quel maestro Thomas, figlio di Walter di Durham, pittore di Edoardo II e autore della splendida decorazione dei sedilia di Westminster. Forse era di origine inglese anche Jean Oliver, autore dei dipinti fortemente gotico-lineari del refettorio della cattedrale di Pamplona. È infine molto probabile che giungesse in questo periodo in Avignone un grande pittore e miniatore italiano, il Maestro del Codice di S. Giorgio, attivo per l'ambiente dei cardinali italiani.

La fisionomia artistica avignonese si arricchì ulteriormente sotto Benedetto XII (1334-1342), successore di Giovanni XXII. A questo punto si precisò la scelta di Avignone come residenza stabile della curia e pertanto venne eretto un palazzo nuovo che, accanto agli appartamenti del pontefice, potesse ospitare i principali uffici della curia. E a questo punto si infittì l'arrivo di artisti provenienti da diverse regioni e nazioni, e in particolare dei pittori senesi, tra cui, dal 1336, uno dei massimi artisti d'Europa, Simone Martini. Di persona - o almeno per opera - furono presenti anche Lippo Memmi e suo fratello Tederico, mentre lavorarono alla decorazione del nuovo palazzo Filippo e Duccio di Siena, che i conti pontificali indicano come pittori di primo piano, accanto a maestri della Francia meridionale quali Jean Dalbon, che dirigeva le imprese pittoriche del papa, Domenico de Bellona, Pierre de Castres, Symonnet de Lyon, Robin de Romans, Pierre Boyer. I lavori di costruzione del nuovo palazzo cominciarono tra il 1335 e il 1336. Per questo il papa cedette al vescovo di Avignone la livrea cardinalizia che si era fatta costruire Arnaud de Via, nipote di Giovanni XXII, in cambio dell'antico palazzo vescovile già trasformato dal suo predecessore.

Avignone è un vivace centro culturale e artistico, conosciuta in tutto il mondo per essere stata sede papale sette secoli fa, per il suo Festival Internazionale di musica e teatro e per la sua gastronomia. E' anche il luogo dove il nostro Petrarca incontrò Laura, nella chiesa di Santa Chiara, e se ne innamorò. Avignone, un luogo tutto da scoprire, custodisce un eccezionale patrimonio storico-artistico, come il Palazzo dei Papi e il Ponte di St-Bénezet, dichiarati nel 1995 Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco.

Le acque del Rodano, il fiume che attraversa la città, riflettono sagome di bastioni, campanili e tetti di tegola rossa. Un luogo suggestivo, che non deluderà. Avignone venne alla ribalta della storia come sede artistica e culturale quando, durante il XIV secolo, il Papa Clemente V vi si stabilì, insieme alla Curia, spostandosi da Roma alla Provenza, sotto l'egida e la protezione del re di Francia Filippo il Bello, dando vita alla cosiddetta Cattività Avignonese. Da quel momento, tra il 1309 e il 1377, nella 'cité des papes' (città dei Papi), furono investiti grandi quantità di soldi nella costruzione e la decorazione del Palazzo dei Papi. Anche dopo che la corte pontificia ritornò a Roma, e Avignone diventò un luogo malfamato dove imperversavano bande criminali, la città rimase un notevole centro culturale. Oggi la città mantiene le sue tradizioni di centro artistico, attraverso un calendario fitto di appuntamenti, tra cui spicca il famosissimo Festival D'Avignone in Luglio che attira centinaia di migliaia di visitatori ogni anno e di cui più sotto potete vedere una veloce antologia di questo ultimo decennio. 

Avignone ha una popolazione di quasi 86.000 abitanti ed è una delle più importanti città storiche della Francia. La cittadina si trova al centro di un territorio da sempre strategico per le via di comunicazione e per questo ambito da vari potentati. Dista 580 km da Parigi, a 230 km da Lione e a 85 km da Marsiglia, ed è capoluogo del dipartimento del Vaucluse, sul fiume Rodano. Le città più vicine sono anch'esse d'importanza storica, culturale e turistica, come Aix en Provence, che dista soli 80 km, e Orange (a nord), Nimes e Montpellier (a sud-ovest), Arles (a sud) e Salon de Provence (a sud-est).

Il centro storico di Avignone è racchiuso da mura medievali, costruite nel 1403 da Benedetto XII, l'ultimo dei cosiddetti anti-Papi. Il primo di questi fu per l'appunto Clemente V nel 1309. Quest'ultimo, fu invitato nella città (allora parte del Regno di Arlese circondata dalla contea di Comtat-Venaissant, già proprietà della Chiesa dal 1274), dall'astuto re Filippo il Bello, (lo stesso che incamerò parte delle ricchezze dei templari dopo la messa al bando dell'ordine cavalleresco), con il pretesto di essere protetto dall'anarchia e dalle lotte tra fazioni della Roma di quel periodo. In realtà, 'ospitando' il Papa, Filippo vide la possibilità di estendere il proprio potere sulla Chiesa, ed è ciò che accadde. I Papi comprarono Avignone dal sovrano angioino per 80.000 fiorini nel 1348 e da allora fino alla Rivoluzione Francese la città e la contea divennero possedimenti dello Stato della Chiesa (prima sotto il Grande Scisma e poi sotto la Roma papalina attraverso dei delegati pontifici). L'eredità lasciata dalla corte papale fa di Avignone, una delle più interessanti e belle città medievali d'Europa.

Le prime mura della città furono in origine romane, costruite intorno al I secolo in forma rettangolare. Purtroppo non esiste alcun documento che ne verifichi l'esatta delimitazione. Nel XIII secolo il re di Francia Luigi VIII ne ordinò l'ampliamento, conclusosi nel 1248. Le pareti oggi visibili, misurano circa 8 metri d'altezza e sono caratterizzate da 35 alte torri e una cinquantina di altre più piccole.

Tra il 1309 e il 1377, Avignone divenne la sede più importante della cristianità cattolica, e un ingente quantità di denaro fu usata nella costruzione di quello che oggi è noto come il Palazzo dei Papi, attrazione principale e simbolo, insieme al ponte spezzato, dell'odierna città. 

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