- Palazzo
dei
Papi
Il Palazzo
dei
Papi è
uno
dei
più
grandi
e
importanti
edifici gotici medievali in Europa.
Il
palazzo
venne
costruito
tra
il
1335
e
il 1364 sul
naturale
affioramento
roccioso
all'estremità
nord-orientale
della
città,
dominante
il fiume
Rodano.
Al
momento
del
suo
completamento,
occupava
una
superficie
di
2,6
acri
(11.000 m²).
L'edificio
fu
incredibilmente
costoso,
e
consumò
gran
parte
delle
entrate
del
papato
durante
la
sua
costruzione.
Nel
XIII
secolo,
prima
dell'arrivo
dei
papi
ad
Avignone,
il Rocher
des
Doms,
lo
sperone
di
roccia
sul
quale
è
costruito
il
palazzo,
ospitava
mulini
a
vento
ed
alcuni
edifici
abitativi,
fra
i
quali
quello
del Podestà,
il
primo
magistrato
della
città,
e
quello
del vescovo.
Vi
era
anche
la chiesa
di
Notre-Dame-des-Doms,
non
ancora
elevata
al
rango
di cattedrale.
Avignone
divenne
residenza
dei papi nel 1309,
mentre
questi
fuggivano
dal
caos
violento
di Roma.
Nel
1305,
Bertrand
de
Got
diventa
papa
all'età
di
quarant'anni.
Eletto
a
Perugia
il 24
luglio,
viene
consacrato
a
Lione
il 15
novembre come Clemente
V.
L'ex
vescovo
di
Bordeaux,
non
volendo
trasferirsi
in
una
Roma
dilaniata
dallo
scontro
fra Guelfi
e
Ghibellini,
si
spostò
diverse
volte
nel regno
di
Francia e
nella Guienna inglese
prima
di
arrivare
ad
Avignone
il
9
marzo
1309.
La
scelta
di
Avignone
era
dettata
dal
fatto
che
fosse
terra
pontificia:
possedimento
del
conte
di
Provenza, re
di
Napoli
e
vassallo
dello Stato
Pontificio.
Clemente
V
era
stato
eletto
grazie
all'appoggio
del
re
di
Francia Filippo
il
Bello e
dietro
la
raccomandazione
del
re,
Avignone
divenne
la
sede
ufficiale
di
parte
del Collegio
cardinalizio.
Il
papa
alloggiava
in
città
nel
convento
dei
padri
domenicani predicatori
fuori
dalle
mura,
ma
preferiva
le
residenze
di Carpentras, Malaucène e Monteux.
Clemente
morì
il
20
aprile
1314
a Roquemaure fra
atroci
sofferenze,
che
la
tradizione
popolare
attribuisce
alla
maledizione
di
Jacques
de
Molay,
il
gran
maestro
dei
Templari
alla
cui
caduta
il
papa
aveva
contribuito.
Alla
morte
di
Clemente
V
e
dopo
una
difficile
elezione
a Lione il 7
agosto 1316,
Jacques
Duèze
a
72
anni
era
considerato
un
papa
di
transizione.
Il
nuovo
papa
espresse
il
desiderio
di
spostare
il
papato
nella
città
della
quale
era
stato
vescovo
sin
dal
18
marzo
1310,
che
era
anche
all'incrocio
delle
grandi
vie
di
comunicazione
del
mondo
occidentale
grazie
al
suo
fiume
e
al ponte che
lo
attraversava.
Una
volta
incoronato
papa
col
nome
di Giovanni
XXII il 5
settembre,
Duèze
raggiunse
Avignone
con
la
sua
corte
per
via
fluviale.
Prese
residenza
nel
convento
dei
padri
predicatori,
prima
di
installarsi
nel
suo
vecchio
palazzo
episcopale,
che
occupava
il
sito
dell'attuale
palazzo
dei
Papi.
Da
subito
fece
adattare
l'edificio
alla
sua
nuova
carica:
venne
incaricato
di
questa
bisogna
l'arcivescovo Gasbert
de
Valle (o
Gasbert
de
la
Val),
vicario
generale.
Armand
de
Via,
suo
nipote
vescovo
di
Avignone,
venne
quindi
espulso
dall'episcopato
e
comprò
un
terreno
nelle
vicinanze
per
far
costruire
la
sua
nuova
residenza
vescovile
(oggi
il Musée
du
Petit
Palais);
nel
cambio,
de
Via
ottenne
la
porpora
cardinalizia.
I
primi
lavori
vennero
affidati
a
Guillaume
Gérault,
detto
"di Cucuron".
Le
stanze
papali
erano
nell'ala
ovest,
così
come
lo studium e
gli
appartamenti
dei
suoi
collaboratori
più
prossimi.
Il
lato
nord,
sul
lato
sud
di
Notre-Dame-des-Doms,
era
costituito
dalla
chiesa
di
santo
Stefano,
poi
trasformata
nella
cappella
pontificia
dedicata
a
Santa
Maddalena.
Ad
est
vennero
installati
gli
alloggi
dei
"cardinali
nipoti"
ed
i
servizi
della Curia
romana.
A
sud
venne
costruito
da
Guillaume
di
Cucuron
un
edificio
per
le
udienze;
iniziato
nel
marzo
1321,
venne
terminato
nel
dicembre
1322.
Il
4
dicembre
1334,
Giovanni
XXII
morì
all'età
di
90
anni.
Gli
succedette Jacques
Fournier,
il
cardinale
bianco,
col
nome
di
Benedetto
XII
e
venne
incoronato
dal
cardinale Napoleone
Orsini l'8
gennaio
1335.
IL
PALAZZO
VECCHIO
-
Il
nuovo
papa
decise
rapidamente
di
modificare
ed
ingrandire
l'ex
palazzo
episcopale
nel
quale
risiedeva.
L'austero
Benedetto
fece
radere
al
suolo
il
vecchio
palazzo
episcopale
e
lo
fece
rimpiazzare
con
un
edificio
molto
più
grande,
incentrato
su
un
chiostro,
pesantemente
fortificato
contro
gli
attaccanti.
Seguendo
i
piani
dell'architetto
Pierre
Obreri,
fece
elevare
la
parte
settentrionale
del
palazzo
che
terminava
sulla
torre
del
Trouillas.
Nella
primavera
del 1335 giunse
l'architetto Pierre
Poisson di
Mirepoix
per
realizzare
il
progetto
di papa
Benedetto
XII.
Il
palazzo
venne
costruito
in
due
fasi
principali,
con
due
distinti
segmenti,
noti
come
il Palais
Vieux (Palazzo
Vecchio)
e
il Palais
Neuf (Palazzo
Nuovo).
Il
6
luglio
1335
arrivarono
ad
Avignone
dei
messi
da
Roma,
ai
quali
Benedetto
promise
di
tornare
sulle
rive
del Tevere.
Non
precisò
una
data
per
il
ritorno,
tanto
più
che
la
rivolta
a
Bologna
contro
il
cardinale Bertrando
del
Poggetto e
le
proteste
dei
cardinali
lo
distolsero
dal
progetto;
nel
luglio
1337
comunicò
la
decisione
di
restare
ad
Avignone.
Durante
i
lavori,
il
papa
trascorreva
le
estati
nel
palazzo
di Sorgues,
dove
il
5
settembre
1335
arrivò
il
leone
siciliano
ordinato
da
Benedetto
a
guardia
della
residenza.
Il
palazzo
fatto
costruire
sul
vecchio
palazzo
episcopale
era
molto
più
grande,
incentrato
su
un
chiostro
e
pesantemente
fortificato
contro
gli
attaccanti.
Le
sue
quattro
ali
sono
fiancheggiate
da
alte
torri.
Questo
edificio,
poi
conosciuto
come
Palazzo
Vecchio,
venne
consacrato
il
23
giugno
1336
dal cameriere Gasbert
de
Valle.
All'interno
della
torre
del
Papa
(o magna
turris, turris
thesaurarie o
anche torre
degli
angeli)
venne
installata
la
Biblioteca
Pontificia
ed
il
tesoro
papale.
La
Biblioteca,
durante
il
pontificato
di
Benedetto
XII,
comprendeva
quattro
sezioni: teologia, diritto
canonico, diritto
civile e medicina.

Nel
marzo 1337 si
iniziarono
i
lavori
per
la
costruzione
degli
appartamenti
del
pontefice e,
a
novembre,
la
costruzione
della
grande
ala
e
dell'ala
di
mezzogiorno.
I
conti
della
Reverenda
Camera
Apostolica
rivelavano
nel
mese
di
maggio
dello
stesso
anno
che
il
cantiere
impiegava
800
operai.
A
luglio 1338 era
terminata
la
torre
delle
Latrine
e
la
piccola
torre
Benedetto
XII;
a
settembre,
gli
appartamenti
del
papa
erano
pronti e
vennero
affrescati
da
Hugo,
un
pittore
che
"seguiva
la
corte
romana",
e
da Jean
Dalban.
A
dicembre
iniziava
la
costruzione
del
chiostro,
poi
terminato
nel
mese
di
marzo 1339.
Ad
agosto
1339
si
iniziavano
ad
edificare
la
torre
della
Campana
(o de
la
Campane)
e
l'ala
dei
familiari,
mentre
nell'ultimo
semestre
dell'anno
venivano
terminati
i
lavori
della
cucina
e
delle
dipendenze.
La
decorazione
del
chiostro
veniva
realizzata
all'inizio
del 1340 e
a
giugno
l'ala
dei
familiari
era
anch'essa
terminata;
vi
vennero
ospitati
imperatori,
re,
principi
e
duchi
in
visita.
La
torre
della
Campana,
terminata
a
dicembre,
era
destinata
ai
mercanti
a
seguito
della
corte,
con
il
piano
inferiore
adibito
a
deposito
per
le
mercanzie.
Nel
mese
di
agosto 1341,
si
cominciò
ad
edificare
la
torre
del
Trouillas
("della
pressa").
Il cardinale
Stefaneschi,
mecene
illuminato,
invitò Simone
Martini,
considerato
come
il
capofila
della Scuola
senese,
che
si
trasferì
con
sua
moglie
Giovanna
e
suo
fratello
Donato.
Il
cardinale
ne
approfittò
per
fargli
realizzare
gli
affreschi
del
portico
di
Notre-Dame-des-Doms.
Martini
iniziò
i
lavori
nel 1336 per
terminarli
sette
anni
più
tardi.
IL
PALAZZO
NUOVO
-
Sotto
i
papi Clemente
VI, Innocenzo
VI e Urbano
V,
l'edificio
venne
ampliato,
a
formare
quello
che
oggi
è
noto
come
Palazzo
Nuovo. Jean
de
Louvres venne
incaricato
da
Clemente
VI
di
costruire
una
nuova
torre
e
gli
edifici
adiacenti,
compresa
una
Cappella
Grande,
lunga
52
metri,
che
servisse
come
luogo
per
gli
atti
di
adorazione
papale.
Nell'estate 1342,
l'architetto
aprì
un
nuovo
cantiere,
erigendo
la
torre
delle
Cucine
e
la
torre
del
Guardaroba,
terminate
nel
maggio 1343.
Ma
fu
il
4
marzo
1345
che
iniziarono
i
lavori
del
Palazzo
Nuovo
(Opus
Novum),
la
cui
torre
Trouillas
venne
completata
nel
marzo 1346.
Alla
fine
dei
lavori,
il
21
ottobre
1351,
la
superficie
totale
del
palazzo
dei
Papi
era
di
6 400 m².
La
nuova
facciata,
che
dà
al
palazzo
il
suo
aspetto
definitivo,
porta
lo
stemma
dei
Roger,
fatto
inserire
da
Clemente.
Il
papa
fece
anche
sontuosamente
decorare
l'interno
dell'edificio
con
gli
affreschi
di Matteo
Giovannetti,
pittore giottesco di Viterbo,
e
realizzare
arazzi,
dipinti,
sculture
e
soffitti
in
legno.
Giovannetti,
che
era
stato
allievo
del
grande
Simone
Martini
ormai
anziano,
diresse
squadre
di
pittori
venuti
da
tutta
Europa
per
realizzare
l'opera.
Iniziò
a
decorare
la
cappella
dedicata
a
San
Marziale
il
13
ottobre
1344,
terminandola
il
1º
settembre
1345.
Passò
poi,
dal
9
gennaio
al
24
settembre
1345,
all'oratorio
di
San
Michele
e
nel
novembre
dello
stesso
anno
si
dedicò
agli
affreschi
del
Grande
Tinello,
poi
distrutti
da
un
incendio
nell'aprile 1346.
Nel 1347,
lavorò
nella
sala
del Concistoro e
poi
nella
cappella
San
Giovanni.

A
-
Chiesa
Notre-Dame
des
Doms,
nella
sua
forma
originaria,
prima
dell'aggiunta
delle
cappelle.
B
e
H
-
Torri
b
-
Corpo
principale
abitativo,
sovrastante
la
sala
dei
festini.
C
-
Cortile
del
chiostro.
D
-
Cortile
d'onore
e
-
Piombatoie di
difesa E
G
-
Grande
sala
a
volte
adibita
a
cappella.
I
-
Scalinata
d'onore
che
serve
la
cappella
e
gli
appartamenti
del
corpo
principale
ad
occidente
e
a
levante.
K
-
Scala
che
serve
un
corridoio
di
servizio
lungo
le
stanza
dell'ala
occidentale
e
che
comunica
con
le
difese
superiori
attraverso L,
sbocca
sopra
la postierla P e
che
collega
l'ala
occidentale
con
l'alloggio E.
F
-
Le
grandi
cucine
(1º
piano). |

|
Le 9
giugno 1348,
Clemente
VI
comprò
la
città
di
Avignone
alla regina
Giovanna per
la
somma
di
80 000
fiorini;
la
città
divenne
allora
indipendente
dalla
Provenza
e
proprietà
pontificia
a
tutti
gli
effetti,
come
il Contado
Venassino.
Alla
morte
di
Clemente
VI
nel 1352,
le
finanze
papali
erano
disastrate.
Questo
fu
uno
dei
principali
motivi
per
il
quale
i
successori
di
Clemente
non
intrapresero
che
lavori
minori
nel
palazzo..
Matteo
Giovannetti
riprese
i
lavori
nel 1352.
Un
documento
del
12
novembre
di
quell'anno
menziona
gli
"affreschi
dei
Profeti"
della
Grande
Sala
dell'Udienza,
le
uniche
pitture
fatte
realizzare
sotto
il
pontificato
di Innocenzo
VI.
Un
anno
dopo,
altre
due
torri
vennero
costruite:
la
torre
san
Lorenzo
e
la
tour
de
Gache.
Poco
dopo,
nel 1354,
un
incendio
divampò
nella
torre
Trouillas,
ma
i
lavori
continuarono
nella
torre
san
Lorenzo,
la
cui
costruzione
terminò
solo
nel 1356.
Innocenzo
era
afflitto
dalla gotta,
per
cui
fece
edificare
nel 1357 un
piccolo
ponte
coperto
per
rendersi
meglio
dal
Piccolo
Tinello
alla
sacristia
nord.
Questo
ponte
venne
poi
distrutto
nel
1811.
Innocenzo
morì
il
12
settembre 1362 e
venne
sepolto
nella
chiesa
certosina
di Villeneuve-lès-Avignon;
il
suo
successore
fu papa
Urbano
V.
È
proprio
nella
cappella
del
Palazzo
Vecchio
che
Guillaume
de
Grimoard
venne
incoronato
papa
da
Étienne-Audouin
Aubert,
cardinale
di
Ostia
e
nipote
del
defunto
pontefice.
Al
suo
arrivo
al
palazzo,
Urbano
V
pare
abbia
dichiarato
di
non
disporre
di
un
giardino
per
coltivare
un
orto
a
palazzo.
Di
conseguenza,
durante
il
suo
pontificato
vennero
intrapresi
costosi
lavori
di
estensione
dei
giardini.
Di
fatto,
il
giardino
che
affianca
il
lato
orientale
del
palazzo,
porta
sempre
il
nome
di
"Orto
Urbano
V".
Oltre
ai
giardini,
Urbano
V
completò
anche
il
cortile
principale
(noto
come Court
d'Honneur)
con
ulteriori
edifici
a
racchiuderlo.
Fece
edificare
dall'architetto
Bertrand
Nogayrol,
la Roma,
una
lunga
galleria
ad
un
piano,
perpendicolare
alla
torre
degli
Angeli.
Fu
finita
di
costruire
nel 1363,
data
che
segna
anche
la
fine
dei
lavori
nel
Palazzo
Nuovo.
La Roma venne
decorata
da
Giovannetti
con
pitture
sulla
vita
di
san
Benedetto;
i
lavori
dell'artista
si
svolsero
dal
31
dicembre
1365
ad
aprile 1367.
Quest'opera
è
stata
poi
distrutta
dal
genio
militare
nel 1837.
Con Gregorio
XI,
i
papi
lasciarono
Avignone
nel 1377,
per
tornare
a
Roma,
ma
ciò
portò
ad
un
nuovo
scisma
durante
il
quale
gli antipapi Clemente
VII e Benedetto
XIII fecero
di
Avignone
la
loro
sede
(fino
al 1408).
L'anno
dopo
l'arrivo
a
Roma,
Gregorio
XI
decedette
ed
il
nuovo
conclave
elesse Urbano
VI,
ma
i
cardinali
rapidamente
lo
destituirono
per
via
delle
pressioni
dell'aristocrazia
romana
durante
l'elezione
e
i
difficili
rapporti
col
neo-pontefice,
eleggendo
al
suo
posto Clemente
VII.
Clemente
tornò
ad
Avignone,
nel
Palazzo
dei
Papi,
mentre
Urbano
rifiutò
di
rinunciare
al
trono
di
San
Pietro
e
rimase
a
Roma:
era
nato
il Grande
Scisma
d'Occidente.
IL
PALAZZO
SOTTO
ASSEDIO
-
Il
successore
di
Clemente
VII
fu Benedetto
XIII,
eletto
il
28
settembre
1394
anche
a
causa
della
sua
promessa
di
dimettersi,
se
necessario,
per
mettere
fine
al
Grande
Scisma.
Una
volta
eletto,
Benedetto
rinnegò
la
promessa
fatta,
perdendo
parte
del
sostegno
francese
del
quale
godeva
nel
luglio
1398.
Il
pontefice
si
rinchiuse
nel
palazzo,
per
resistere
all'assedio
di
Geoffroy
le
Meingre,
detto maresciallo
di
Boucicaut,
nel
mese
di
settembre.
Vennero
sparate
cannonate
sul
Palazzo,
dove
il
pontefice
resistette
per
tutto
l'inverno,
malgrado
le
morti
per
le
ferite
o
per
malattia
fra
il
suo
seguito.
La
cucina
del
Gran
Tinello
fu,
durante
l'assedio
del
1398,
testimone
di
un'instrusione
degli
uomini
di
Boucicaut
e
di Raimondo
di
Turenna,
nipote
di
Gregorio
XI:
una
volta
penetrati
nella
cinta
muraria
risalendo
la
Durançole
e
gli
scarichi
delle
cucine,
i
soldati
percorsero
una
scala
che
li
portò
nella
cucina
alta,
ma
vennero
respinti
da
un
gruppo
di
fedeli
a
Benedetto
XIII,
che
gettarono
loro
delle
pietre
che
si
erano
staccate
dalla
canna
fumaria
e
delle
fascine
infiammate.
Dopo
mesi
di
intensi
combattimenti,
nell'aprile
1399,
tutte
le
entrate
del
Palazzo
vennero
messe
sotto
guardia,
onde
impedire
a
chiunque
di
uscire.
Nel
dicembre
1403,
per
facilitare
la
difesa
del
Palazzo,
tutte
le
case
situate
fra
il
grande
ed
il
piccolo
palazzo
vennero
rase
al
suolo,
creando
l'ampia
spianata
davanti
al
Palazzo,
mentre
grandi
mura
vennero
edificate
sul
Rocher
des
Doms,
di
fianco
alla
cattedrale.
Malgrado
l'assedio,
il
papa
riuscì
a
fuggire
il
12
marzo
1403,
dopo
4
anni
di
assedio
che
videro
anche
la
città
bombardata.
Benedetto
non
mise
più
piede
ad
Avignone,
ma
i
suoi
nipoti Antonio
de
Luna,
con
la
carica
di
rettore
del
Contado
Venassino,
e Rodrigo
de
Luna si
installarono
nel
Palazzo
con
la
loro
guardia
catalana.
Martedì
27
gennaio
1405,
all'ora
dei vesperi,
crollò
il
campanile
piramidale
di
Notre-Dame
des
Doms,
trascinando
con
sé
l'antico
battistero
dedicato
a san
Giovanni.
I
catalani
vennero
accusati
della
distruzione,
ma
loro
ne
approfittarono
per
creare
una
piattaforma
sulle
rovine
per
installarvi
l'artiglieria.
Confrontato
alla
deposizione
di
suo
zio
da
parte
del concilio
di
Pisa,
nel 1409,
Rodrigo
de
Luna
(che
era
succeduto
in
quanto
rettore
al
fratello)
decise
di
raggruppare
le
sue
forze
all'interno
del
Palazzo,
continuando
a
fortificare
il
Rocher
des
Doms
contro
eventuali
nemici.
Il
secondo
assedio
al
Palazzo
dei
Papi,
chiamato
dalle
cronache
coeve
"guerra
dei
catalani",
durò
17
mesi.
Infine,
il
2
novembre
1411,
i
catalani
di
Rodrigo
de
Luna,
affamati
e
senza
la
possibilità
di
ricevere
aiuti
dall'esterno,
si
arresero
al
cameriere François
de
Conzié.
IL
PALAZZO
DOPO
I
PAPI
-
Sotto
il
comando
di
François
de
Conzié,
nominato
per
l'occasione
da
Giovanni
XXII
governatore
d'Avignone
nel 1411,
il
Palazzo
venne
ristrutturanto,
anche
in
vista
del
trasferimento
in
città
dell'antipapa.
I
lavori
accusarono
una
battuta
d'arresto
dopo
il
7
maggio
1413,
quando
un
incendio
distrusse
la
volta
celeste
ed
altri
affreschi
che
decoravano
il
Gran
Tinello,
refettorio
del
Palazzo.
Grazie
a
diverse
tassazioni
autorizzate
da
Giovanni
XXIII,
fra
cui
l'imposta
sulla
crociata
contro
Ladislao
I
di
Napoli,
il
tetto
venne
rimesso
a
nuovo
da
Guillaume
Fournier
e
Guillaume
André,
artigiani
tegolieri
di Châteauneuf-Calcernier,
che
fornirono
25.000
tegole
per
il
giorno
di
San
Michele,
pagate
6,5
fiorini
ogni
mille.
François
de
Conzié
ne
approfittò
anche
per
far
restaurare
gli
edifici
danneggiati
durante
la
"guerra
dei
catalani",
fra
i
quali
il ponte
d'Avignone,
la
cattedrale
e
le
mura.
Il
governatore
de
Conzié
ricevette
nel
dicembre
1415
l'imperatore
del
Sacro
Romano
Impero Sigismondo
I,
che
ripartì
dopo
aver
trascorso
le
feste
di
Natale
nella
città
dei
papi
il
13
febbraio
1416,
portando
con
sé
una
riproduzione
del
palazzo
dei
Papi
che
aveva
richiesto
al
governatore.
Questa
scultura
era
stata
realizzata
dall'architetto
Jean
Laurent
e
dal
pittore
maestro
Bertrand,
pagati
la
somma
di
50
fiorini.
Nel 1418,
l’elezione
di Martino
V al concilio
di
Costanza mise
un
termine
al
Grande
Scisma
d'Occidente;
il
nuovo
pontefice
nominò
Pierre
d'Ailly legato
papale ad
Avignone,
che
morì
due
anni
dopo
e
non
venne
sostituito,
per
cui
François
de
Conzié
governò
solo
fino
a
quando
passò
a
migliore
vita,
il
31
dicembre
1431.
In
seguito,
Avignone
venne
governata
dai
legati
pontifici,
una
carica
importante
per
i
poteri
ad
essa
legati.
Dopo
uno
scontro
fra
il papa
Eugenio
IV ed
il concilio
di
Basilea proprio
per
la
nomina
del
legato,
venne
nominato Pietro
di
Foix,
che
dovette
arrivare
alla
testa
di
un
distaccamento
militare
per
sedare
la
rivolta
degli
avignonesi
ed
installarsi
nel
Palazzo
dei
Papi.
I
suoi
poteri
vennero
incrementati
quando
una bolla
papale gli
assegnò,
il
24
novembre
1433,
giurisdizione
su
tutti
i
paesi
di lingua
d'oc.
Il
cardinale
di
Foix
si
dimostrò
un
buon
amministratore,
circondato
da
una
ricca
corte.
Alla
sua
morte, Luigi
XI re
di
Francia,
fece
nominare
da Sisto
IV Carlo
di
Borbone
arcivescovo
di
Lione,
sperando
di
farne
legato
ad
Avignone.
Il
21
febbraio
1476,
Carlo
II
venne
però
revocato
nel
suo
ruolo
ed
il
papa
nominò
invece
legato
suo
nipote, Giuliano
Della
Rovere,
per
il
quale
aveva
elevato
Avignone
al
rango
di arcivescovato.
Il
futuro
Giulio
II
creò
nel 1476 il Collège
du
Roure e
rivedette
nel
1481
gli
statuti
comunali.
Il
cardinale
si
era
a
opposto
al papa
Alessandro
VI nel 1494,
ma
ricevette Cesare
Borgia,
il
figlio
del
papa,
con
grande
magnificenza
nel
Palazzo
di
Avignone
un
anno
dopo.
Nel 1516,
anni
dopo
essere
stato
eletto
papa
nel
novembre
1503,
ordinò
un
restauro
del
Palazzo,
il
primo
dalla
partenza
di
papi
ed
antipapi.
I
successivi
lavori
nel
Palazzo
dei
Papi
furono
eseguiti
dal
legato
François-Guilhem
de
Clermont-Lodève
(1503-1541),
su
richiesta
del
papa
Leone
X.
Vennero
restaurate
le
cappelle
di
benedetto
XI
e
Clemente
VI
nel 1516 e
vennero
edificati,
due
anni
dopo,
la
sala
della
Miranda.
Ospitò
inoltre
numerose
volte
il
re Francesco
I nel
Palazzo
e
lì
discussero
delle
modalità
del
matrimonio
fra Caterina
de'
Medici ed
il
futuro Enrico
II.
Fu
dopo
le
sue
prime
visite
che
Francesco
I
fece
pubblicare
le lettere
patenti che
facevano
degli
avignonesi
sudditi
del
re
di
Francia.
Anche
se
il
Palazzo
rimase
sotto
controllo
papale
dal
1433
(assieme
alla
città
e
al
Contado
Venassino)
e
per
oltre
350
anni
a
seguire,
si
deteriorò
gradualmente,
nonostante
un
restauro
nel 1516.
Quando
nel 1789 scoppiò
la rivoluzione
francese,
era
già
in
cattivo
stato
quando
venne
preso
e
saccheggiato
dalle
forze
rivoluzionarie.
Nel 1791 divenne
teatro
di
un
massacro
di
contro-rivoluzionari,
i
cui
corpi
vennero
gettati
nella
Torre
delle
Latrine
(Tour
des
Latrines)
del
Palazzo
Vecchio.
Il
Palazzo
venne
in
seguito
preso
in
carico
dallo
Stato
napoleonico,
per
essere
utilizzato
come
caserma
militare
e
prigione.
Anche
se
fu
ulteriormente
danneggiato
dall'occupazione
militare,
in
particolare
durante
l'anticlericale Terza
Repubblica,
quando
la
restante
falegnameria
interna
venne
spazzata
via
per
poter
usare
la
struttura
come
stalla –
gli
affreschi
vennero
coperti
e
in
gran
parte
distrutti –
ciò
ironicamente
assicurò
il
nocciolo
della
sopravvivenza
fisica
dell'edificio.
Venne
lasciato
libero
solo
nel 1906,
quando
divenne
un
museo
nazionale.
Da
allora
è
praticamente
sotto
costante
restauro.
La
maggior
parte
del
Palazzo
è
oggi
aperta
al
pubblico;
ospita
anche
un
grande
centro
congressi
e
gli
archivi
del
dipartimento
della
Vaucluse.
DESCRIZIONE
-
Il
palazzo
dei
Papi
costituisce
il
più
esteso
complesso
di
architettura
gotica
al
mondo
con
i
suoi
15000 m²
di
superficie.
A
parte
le
dimensioni,
numerosi
sono
gli
elementi
architettonici
degni
di
nota.
Facciata
ovest
-
Il
famoso
architetto
francese Eugène
Viollet-le-Duc dedica
numerosi
passaggi
al
palazzo
dei
Papi
nel
suo Dictionnaire
raisonné
de
l'architecture
française
du
XI
au
XVI
siècle.
La
porta
principale
è
descritta
nel
tomo
9 come
"affiancata
da
due
autentiche torrette la
cui
posizione
merita
attenzione.
La
facciata
si
compone
di
una
serie
di archi perforati
da
piombatoie
all'altezza
di
15 m,
con
un cammino
di
ronda merlato,
dietro
al
quale
il
muro
si
eleva
fino
alla soffitta con
una
seconda
merlatura.
Le
due
torrette
della
porta
riposano
su
due pile degli
archi
che
formano
delle
piombatoie
e
che
sfruttano
la
proiezione
del
cammino
di
ronda
per
elevarsi
fino
alla
merlatura
superiore.
Le
torrette
quindi
affiancano
i
due
cammini
di
ronda
inferiori
ed
aggiungono
un'ulteriore
difesa
alla
porta.
Le
piramidi
che
sovrstano
le
torrette
sono
di
pietra
e
decorate
con
ganci."
La
parte
superiore
delle
torrette
è
stata
tagliata
durante
il
XX
secolo
e
ridotta
la
merlatura
del
cammino
di
ronda
inferiore.
La
biblioteca
di
Avignone
ospita
disegni
e
quadri
che
riproducono
l'antico
aspetto
della
facciata
ovest.
Torri
-
Il
palazzo
dei
papi
conta
12
torri

Le
torri
del
Palazzo
dei
Papi:
1
-
torre
del
Trouillas
2
-
torre
delle
Latrine
o
della
Ghiacciaia
3
-
torre
delle
Cucine
4
-
torre
San
Giovanni
5
-
torre
dello
Studio
6
-
torre
degli
Angeli
o
torre
del
papa
7
-
torre
du
Jardin
8
-
torre
del
Guardaroba
9
-
torre
San
Lorenzo
10
-
torre
de
la
Gache
(dietro)
11
-
torre
d'angolo
o
dei
Grandi
Dignitari
(sotto)
12
-
torre
della
Campana
|
-
La
torre
del
Trouillas
("grande
pressa"
in provenzale). Dongione del
castello,
occupa
l'angolo
nord-est
del
palazzo
e
possiede
un
tetto
a
terrazza.
Misurava
in
origine 60 m,
mentre
oggi
da 52,30 m di
altezza.
La
torre
conta
un
pian
terreno
e
cinque
piani.
La
sala
bassa,
comunica
con
il
chiostro
e,
durante
il
pontificato
di
Clemente
VI,
vi
venne
incarcerato Cola
di
Rienzo per
13
mesi.
Lo
spessore
dei
muri
fino
a 4,50 m conferma
la
sua
funzione
originaria
di
difesa;
ai
piani
le
stanze
dei
sergenti
d'armi
e
di
artiglieria.
-
La
torre
delle
Latrine
(tour
des
Latrines),
a
sud
e
contigua
alla
torre
del
Trouillas,
la
torre
delle
Latrine
o
della
Ghiacciaia.
Vi
erano
due
piani
di
latrine
in
corrispondenza
alle
due
gallerie
del
chiostro.
La
loro
fossa
era
irrigata
dall'acqua
piovana
recuperata
nel
chiostro
e
si
univa
con
la
grande
cloaca
delle
cucine
prima
di
gettarsi
nella Durançole ed
il
Rodano.
Questa
fossa
ha
servita
come
ghiacciaia
all'epoca
dei
vice-legati
ed
il
nome
rimase
dopo
li
massacro
dell'ottobre
1791.
In
cima
alla
torre
si
trovava
l'appartamenti
del
Capitano
del
Palazzo.
-
La
torre
delle
Cucine
(tour
des
Cuisines),
a
nord-est
del
palazzo,
adiacente
alla
torre
delle
Latrine.
Il
suo
nome
le
deriva
dalle
antiche
cucine.
-
La
torre
San
Giovanni
(tour
Saint-Jean).
Sita
sulla
facciata
est,
è
una
piccola
costruzione
merlata
a
base
quadrata.
È
anche
chiamata
"torre
delle
cappelle",
poiché
ospita
la
cappella
di
San
Marziale
riservata
al
papa
e
accessibile
dal
Gran
Tinello,
oltre
alla
cappella
di
San
Giovanni
riservata
agli
alti
dignitari
del Concistoro.
-
La
torre
dello
Studio
(tour
de
l'Étude).
Sulla
facciata
est,
ospita
appartamenti
privati
ed
era
la
torre
più
vicina
a
quella
di
« Roma »,
oggi
distrutta.
-
La
torre
degli
Angeli
o
torre
del
papa
(tour
des
Anges)
è
a
sud
della
facciata
est.
Ricoperta
da
un
terrazzo
circondato
da
un
parapetto
e
con
un
castelletto
in
cima,
fu
inizialmente
chiamata
« grande
torre »
o
« torre
del
tesoro.
Si
tratta
di
una
delle
meglio
conservate
del
Palazzo.
Ospitò
la
"stanza
del
papa" Benedetto
XII,
dipinta
a
tempera
con
rami
fronzuti
sui
quali
poggiano
degli
uccelli,
ma
anche
la
"libreria"
e
le
stanze
del
"tesoro
alto"
e
"tesoro
basso" ».
Siccome
era
all'estremità
sud
del
palazzo
di
Benedetto
XII,
la
sua
funzione
primaria
era
senz'altro
di
difesa.
L'ultimo
piano
della
torre
ospitava
i
sergenti
d'arma
della
guardia
di
palazzo.
-
La
torre
del
Giardino
(tour
du
Jardin)
è,
oggi,
separata
dal
Palazzo,
nel
giardino
ad
est.
Era
ad
est
della
scomparsa
torre
di
Roma.
-
La
torre
del
Guardaroba
(tour
de
la
Garde-Robe)
è
parte
del
palazzo
nuovo
di
Clemente
VI,
appena
a
sud
della
torre
degli
Angeli.
-
La
torre
di
San
Lorenzo
(tour
Saint-Laurent).
All'angolo
della
piazza
della
Mirande
e
di
rue
Peyrolerie,
a
sud-est
del
palazzo.
Venne
aggiunta
da
Innocenzo
VI,
costruita
su
sei
livelli.
Dedicata
alla
difesa
del
palazzo,
ha
conservato
i
ganci
per
le saracinesche.
In
questa
torre,
i
cardinali
vestivano
i
loro
abiti
sacerdotali.
Nei
secoli
XVII
e
XVIII,
era
il
seggio
del
presidente
della Sacra
Rota.
-
La
torre
de
la
Gache,
sita
a
sud
del
palazzo.
Dalla
cima
di
questa
torre
veniva
dato
il
segnale
con
una
tromba,
peravvisare
gli
avignonesi
in
caso
di
incendio
o
di
allarme.
Nella
sala
del
pianterreno
avvenivano,
ai
tempi
dei
papi,
le
"piccole
audienze",
ossia
dove
venivano
giudicate
le
"contraddizioni"
apparse
nei
processi
sulla
validità
o
l'autenticità
delle
lettere
apostoliche.
La
sede
di
questo
tribunale,
legato
alla
Cancelleria,
venne
trasformata
all'inizio
del
XVIII
secolo
in
un
arsenale
e
la
volta
venne
ritinteggiata
di
grigio.
-
La
torre
d'angolo
o
dei
Grandi
Dignitari
prende
questo
nome
perché
sita
nel
prolungamento
dell'ala
dei
Grandi
Dignitari,
all'angolo
sud-ovest
del
palazzo
nuovo.
-
La
torre
delle
Campane.
Fa
da pendant alla
torre
del
Trouillas
e
proteggeva
la
facciata
nord
del
palazzo.
Vi
alloggiava
il Maître
d'Hôtel del
papa.
Accedeva
ai
suoi
appartamenti
dalla
galleria
alta
del
chiostro,
la
quale
era
stata
decorata a
tempera da Matteo
Giovannetti.

Sale
principali
-
La
sala
delle
Guardie
-
La
cosiddetta
"sala
delle
Guardie"
è
situata
nell'"ala
dei
Gran
Dignitari".
La
stanza
misura 17
×
10 m e
si
compone
di
due
campate
diseguali
a volta
a
crociera.
Al
di
sopra
di
questa
sala,
si
trova
la camera
del
Tesoriere,
dal
soffitto
molto
alto,
possiede
diverse
porte.
-
Cubicolario
-
La
stanza
detta
del
Cubicolario
è
una
delle
più
belle
stanze
del
Palazzo.
Corrisponde
agli
appartamenti
del cubicolario del
papa,
Bernard
de
Saint-Étienne.
È
situata
dietro
le
due
torrette
della
facciata
principale,
dove
affaccia
con
una
finestra
al
di
sopra
della porte
des
Champeaux,
l'entrata
principale
del
palazzo.
Il
Cubicolario
misura
9,80
metri
per
7,40.
-
L'ala
del
Conclave
-
L'ala
del
Conclave
include
la
"sala
del
Conclave"
che
un
tempo
costituiva
l'appartamento
degli
ospiti
del
Palazzo.
Vi
soggiornarono
l'imperatore Carlo
IV,
il
re Giovanni
il
Buono, Pietro
IV
di
Aragona, Luigi
II
di
Borbone,
i duchi
di
Orléans, di
Berry, di
Borgogna.
Sale |
Superfice |
Sala
delle
Guardie
(Salle
des
Gardes)
Cubicolario
(Cubiculaire)
Gran
Tinello
(Grand
Tinel)
Sala
del
Conclave
(Salle
du
Conclave)
Panetteria
–
Bottiglieria
(Paneterie
-
Bouteillerie)
Grande
Cantina
Benedetto
XII
(Grand
Cellier
Benoit
XII)
Grande
audienza
(Grande
audience)
Galleria
del
Chiostro
(Galerie
du
Cloître) |
170
170
230
480
72
350
350
820
100 |

Pag.
1
Pag.
3
|