Carcassonne
è
costituita
da
due
città:
la
Bastide
Saint-Louis
(chiamata
anche
Ville
Basse,
Città
Bassa)
e
la
Cittadella
medievale.
Quest'ultima
è
la
parte
più
antica
e
tra
le
principali
attrazioni
di
tutta
la
Francia.
Le
fortificazioni
consistono
in
una
cinta
muraria
interna
ed
una
cinta
muraria
esterna.
Il
primo
filare
di
bastioni
interno
venne
edificato
dai
Visigoti
nel
V
secolo,
resistendo
inizialmente
agli
attacchi
dei
Franchi,
nel
506,
e
dei
Saraceni
due
secoli
più
tardi
(questi
ultimi
riusciranno
poi
ad
entrare
in
città
e
rimanervi
per
oltre
due
decenni,
cacciati
successivamente
da
Pepino
il
Breve,
padre
di
Carlo
Magno,
che
tuttavia
non
fu
in
grado
di
penetrare
la
fortezza
di
Carcassonne).
Il
borgo
vecchio
è
suggestivo
e
molto
bello,
caratterizzato
da
strade
piccole
acciottolate
e
tortuose
che
sembrano
riunirsi
in
pittoresche
piazzette
animate
da
negozietti
di
varia
natura.
Ristoranti,
taverne
e
piccoli
locali
completano
il
paesaggio.
All'interno
delle
mura,
l'atmosfera
medievale
diventa
sempre
più
tangibile.
Il
"villaggio"
è
piuttosto
grande
e
necessita
di
un'intera
giornata
di
visita.
La
rue
Cros-Mayrevielle,
che
porta
al
castello
(Château
Comtal),
è
una
delle
strade
più
antiche
e
la
troviamo
nel
punto
più
alto,
al
termine
di
rue
Principal.
Accostando
verso
il
Pont
Vieux
(Ponte
Vecchio)
che
attraversa
il
fiume
Aude,
originaria
strada
d'accesso
a
La
Cite,
ci
si
rende
conto
della
magnifica
vista
panoramica
sulla
campagna
circostante
e
sul
resto
della
città.
Il
Ponte
Vecchio
porta
alla
rue
Trivalle,
una
stradina
fiancheggiata
da
antiche
case,
alcune
delle
quali
sono
adibite
oggi
a
pittoreschi
ristoranti
e
negozi
di
antiquariato.
Da
lì,
una
breve
passeggiata
dirige
verso
la
porta
Narbonnaise,
ingresso
principale;
ancora
prima,
è
tuttavia
da
non
perdere
il
cosiddetto
giro
delle
'Lices',
una
bella
camminata
lungo
il
grande
corridoio
tra
le
due
cinte
di
mura.
Da
qui
si
potranno
osservare
le
varie
epoche
di
costruzione
della
Cittadella
di
Carcassonne,
dal
periodo
tardo-romano
del
III-IV
secolo,
cui
appartengono
le
torri
basse
e
semi-cilindriche
della
cinta
interna,
al
secondo
periodo
del
XI-XIII
secolo,
a
cui
risale
il
castello,
gran
parte
della
cinta
esterna
e
le
opere
di
rafforzamento
delle
mura
originarie.
Le
strette
e
tortuose
strade
riconducono
costantemente
verso
i
bastioni
o
verso
angoli
interni
caratterizzati
da
piccoli
negozietti
di
prodotti
locali
come
cuscini
dai
delicati
pizzi,
sacchetti
di
erbe
provenzali
ed
altro.
Improvvisamente,
si
arriva
nelle
piazze
piene
di
sole,
dove
non
si
vede
l'ora
di
far
riposare
i
piedi
stanchi
e
farsi
accompagnare
da
un
buon
bicchiere
di
vino
locale
o
godere
di
un
tipico
'cassoulet',
il
tradizionale
stufato
di
carne
della
gastronomia
di
Carcassonne.
L'arte
militare
ha
fortemente
influenzato
l'architettura
della
città
alta
di
Carcassonne.
Il
suo
sistema
di
difesa
è
eccezionale
per
le
sue
dimensioni,
complessità
e
qualità
della
sua
conservazione.
È
la
fortezza
più
grande
d'Europa.
- Le
parti
notevoli
della
città
includono
le
due mura
fortificate e
diversi
edifici.
- La
mappa
qui
accanto
consente
di
individuare
questi
edifici,
descritti
nelle
sezioni
seguenti.
Il
recinto
interno
e
le
porte
sono
mostrate
in
rosso
mentre
il
recinto
esterno
e
i barbacani sono
mostrati
in
giallo:
-
- 1
-
Porta
Narbonnaise
e
barbacane
Saint-Louis,
- 2
-
Porta
di
Saint-Nazaire
e
barbacane,
- 3
-
Porta
d'Aude,
- 4
-
Porta
du
Bourg
e
il
barbacane
di
Notre-Dame,
- 5
-
Castello
comitale
circondato
da
fossato
e
costruito
lungo
la
cinta
muraria,
- 6
-
Barbacane
da
est
a
protezione
dell'ingresso
al
castello,
- 7
-
Barbacane
dell'Aude,
ora
distrutto,
- 8
-
Basilica
di
Saint-Nazaire.
I
recinti
e
le
torri
Il
materiale
utilizzato
per
la
costruzione
dei
recinti
e
delle
torri
è
la
pietra
di
cui
è
costituito
l'altopiano
su
cui
è
costruita
la
città.
È arenaria o molassa di
Carcassonne
estratta
dall'altopiano
stesso
o
dalle
colline
circostanti.
Le
due
cerchie
di
mura
concentriche,
che
circondano
la
città,
sono
separate
da
uno
spazio
piano:
le
"lizze".
Questo
sistema
aveva,
al
momento
della
sua
implementazione
(prima
della
generalizzazione
dell'artiglieria),
molti
vantaggi
difensivi.
Consentiva
di
attaccare
gli
aggressori
lungo
due
linee
di
fuoco;
il
recinto
esterno,
se
attraversato,
rallentava
gli
aggressori
e
li
divideva;
gli
aggressori
una
volta
entrati
nelle
"lizze"
erano
particolarmente
vulnerabili
in
questo
spazio
non
protetto.
Inoltre,
le
lizze
consentivano
ai
cavalieri
di
combattere
facilmente.
Si
distinguono
le
lizze
basse,
situate
a
nord
e
che
vanno
dalla
porta
Narbonnaise
alla
porta
Aude,
dove
si
trovano
i
recinti
più
antichi
risalenti
ai
Visigoti,
e
le
lizze
alte,
situate
a
sud,
dove
si
trovano
le
mura
più
recenti
costruite
sotto
Filippo
III
il
Temerario.
La
prima
cerchia
muraria,
costruita
su
uno
sperone
roccioso,
risale
al
periodo
gallo-romano;
permetteva
di
dominare
la
valle
e
il
corso
dell'Aude.
Le
fondamenta
di
questo
involucro
originale
sono
ancora
visibili
dalle
lizze.
Venne
costruita
utilizzando
pietre
di
grandi
dimensioni
e
una malta
molto
dura.
Il
muro
di
questo
recinto
era
spesso
da
due
a
tre
metri.
Questo
recinto
aveva
un
perimetro
di
1 070
metri e
proteggeva
una
città
della
superficie
di
sette ettari.
È
costituito
da
normali
macerie
e
file
di mattoni.
Questi
ultimi
hanno
assicurato
la
stabilità
della
costruzione
grazie
alla
loro
flessibilità
e
hanno
evitato
eventuali
cedimenti.
Ci
sono
ancora
diciassette
torri
di
origine
gallo-romana,
più
o
meno
rimaneggiate,
delle
trenta
inizialmente
incluse
in
questo
recinto.
Solo
una
torre
era
a
pianta
rettangolare,
la Torre
Pinte.
Le
altre torri sono
riconoscibili
nei
bastioni
occidentali
della
città
grazie
alla
loro
forma
a
ferro
di
cavallo
all'esterno
e
piatta
all'interno.
La
parte
inferiore
delle
torri,
il
cui
diametro
è
compreso
tra
4,50
e
7
metri,
è
realizzata
in
muratura
solida
che
ha
dato
una
base
particolarmente
resistente.
I
livelli
superiori
hanno
grandi
aperture
ad
arco
che
davano
grande
efficacia
alle
armi
da
lancio
dei
difensori.
Un
sistema
di
finestre
basculanti
garantiva
la
difesa
e
la
protezione
di
queste
grandi
aperture.
Le
torri
erano
ricoperte
di tegole
piane
a
doppio
taglio.
L'altezza
delle
torri
era
compresa
tra
11,65
e
13,70
metri.
Durante
il
XIII
secolo,
i
re
di
Francia
ordinarono
la
costruzione
di
un
secondo
apparato
murario
esterno
intorno
alla
città.
Le
torri
sono
rotonde,
spesso
basse
e
senza
tetto
per
non
offrire
alcun
riparo
agli
assalitori
che
le
avrebbero
conquistate
contro
i
colpi
provenienti
dal
recinto
interno.
Il
recinto
è
circondato
da
un
fossato
asciutto
tranne
nei
punti
in
cui
la
ripidità
del
pendio
non
rende
necessaria
questa
difesa.
Lo
spazio
tra
le
due
cinte
murarie
è
organizzato
in
"lizze"
che
vengono
utilizzate
in
tempo
di
pace
per
manifestazioni
di
ogni
genere.
Le
pareti
raggiungono
un'altezza
che
va
dai
10
ai
12
metri.
Il
muro
interno
venne
ammodernato
ai
tempi
di Filippo
III e Filippo
IV
il
Bello.
Furono
costruiti
la
Porta
Narbonnaise,
la
Porte
de
Saint-Nazaire
e
la
torre
Trésau.
Questi
edifici
erano
caratterizzati
dall'imponente
altezza
delle
loro
mura
e
dall'uso
di
pietre
sbalzate.
La
costruzione
del
recinto
era
più
complessa
e
poggiava
su
fondamenta
più
profonde
del
recinto
gallo-romano,
perché
raggiungevano
la
roccia
dell'altopiano.
La
realizzazione
del
recinto
esterno
e
delle
lizze
si
rese
necessaria
per
livellare
il
terreno
naturalmente
in
pendenza.
Parte
delle
fondamenta
esterne
del
recinto
gallo-romano
vennero
scoperchiate
da
questo
terrapieno
e
dovettero
essere
consolidate.
Il cammino
di
ronda permetteva
di
fare
il
giro
della
città,
attraversando
le
torri.
Nel
medioevo
la cortina
muraria fu
ampliata
grazie
ad
un
sistema
di
telai
in
legno
sospesi
che
creavano
un
riparo
sopra
il
vuoto.
Questo
sistema
posto
a
cavalcioni
del
bastione
chiamato
"hourd"
permetteva
ai balestrieri di
colpire
con
precisione
verso
il
centro
delle
lizze.
Le torri
di
guardia erano
costruite
sulla
proiezione
di
alcune
mura,
come
la
torre
di
guardia
di
Vade.
Le
torri
medievali
differivano
da
quelle
romane
pur
conservando
la
loro
caratteristica
forma
esterna
con
una
facciata
esterna
a
cupola
e
una
interna
piatta.
Le
scale
in
legno
vennero
sostituite
da
altre
interne
in
pietra.
La
base
delle
torri
venne
irrobustita
in
modo
che
i proiettili rimbalzassero
dalla
torre
tornando
contro
gli
aggressori
posti
ai
piedi
delle
mura.
Il
recinto
era
dotato
di
quattro
porte
principali
che
davano
accesso
all'interno
della
città.
Le
porte
erano
distribuite
nei
quattro punti
cardinali.
- Castello
comitale
Il
castello
comitale si
appoggia
al
muro
interno
occidentale
nel
punto
in
cui
il
pendio
è
più
ripido.
Ha
una
pianta
a parallelogramma
allungato da
nord
a
sud
ed
è
forato
da
due
uscite
a
ovest
sul
lato
della
porta
dell'Aude
e
ad
est
sul
lato
interno
della
città.
Venne
costruito
in
due
fasi.
La
sua
costruzione
fu
avviata
da
Bernard
Aton
IV
Trencavel
durante
il
periodo
romanico
intorno
al
1130 per
sostituire
un
primitivo
castello
probabilmente
situato
nel
sito
della
porta
Narbonnaise.
Il
castello
era
costituito
da
due
edifici
principali
a
"L"
dominati
da
una torre
di
avvistamento,
la Torre
Pinte.
A
nord
si
trovava
una
cappella
del
castello
dedicata
alla
Vergine
Maria,
di
cui
oggi
rimane
solo
l'abside.
Solo
una
recinzione
separava
il
castello
dal
resto
della
città.
Caduto
nel dominio
reale,
il
castello,
tra
il
1228
e
il
1239,
fu
completamente
rimaneggiato
diventando
una
fortezza
all'interno
della
città.
Un
barbacane
composto
da
un
camminamento
di
bastioni
e
un
parapetto
merlato
sbarrava
l'ingresso
al
castello
poco
prima
del
fossato
che
lo
circondava
completamente.
La
porta
d'ingresso
al
castello,
incorniciata
da
due
torri,
era
costituita
da
una
caditoia
e
una
porta
a
battenti.
Il
ponte
di
ingresso
era
costituito
da
una
parte
fissa,
seguita
da
una
parte
comprendente
un
ponte
mobile
e
un ponte
levatoio azionato
da
contrappesi
in
prossimità
del
portone
d'ingresso.
Le
mura
sostituirono
l'originaria
palizzata
e
circondavano
completamente
gli
edifici.
Un
sistema
di
mensole
poggiava
sul
recinto
ricostruito
da Viollet-le-Duc.

Il
castello
e
il
suo
muro
di
cinta
avevano
9 torri,
due
delle
quali
risalivano
al
periodo
visigoto:
la
torre
della
cappella
e
la
torre
delle
Pinte.
La
Torre
delle
Pinte
era
una torre
di
avvistamento
quadrata,
la
più
alta
della
città.
Tutte
le
altre
avevano
la
stessa
disposizione
interna
ed
esterna,
perché
costruite
contemporaneamente
nel
XII
secolo.
Queste
torri
erano
costituite
su
tre
piani
e
un
piano
terra.
I
piani
terra
e
primo
aveva
soffitti
a
volta
mentre
i
piani
superiori
dei
semplici
pavimenti
in
legno.
La
comunicazione
tra
i
piani
avveniva
attraverso
fori,
che
fungevano
da megafono,
praticati
nelle
volte
e
nei
pavimenti.
Le mensole ricostruite
da
Viollet-le-Duc
probabilmente
adornavano
il
recinto
e
le
torri,
come
mostrato
nell'attuale
ricostruzione.
L'accesso
al
castello
conduceva
ad
un cortile
principale
rettangolare circondato
da
edifici
più
volte
rimaneggiati
tra
il
XII
e
il
XVIII
secolo.
Le
pareti
nord
ed
est
del
cortile
erano
fiancheggiate
da
semplici portici mentre
a
sud
ed
est
si
trovavano
due
edifici.
Quello
meridionale
ospitava
le
cucine
e
forniva
l'accesso
a
un
secondo
cortile
dove
si
trovava
un
edificio
ora
distrutto,
ma
dove
sono
ancora
visibili
le
posizioni
delle
travi
del
primo
piano
e
di
alcune
finestre.
Anche
in
questo
cortile
si
trova
la
Torre
Pinte.
Sotto
questo
cortile,
il
primo
curatore
della
città,
Pierre
Embry,
portò
alla
luce,
nel
1926,
un mosaico di
40
m2 che
probabilmente
copriva
il
pavimento
di
una
casa
nobiliare
romana.
Il
Castello
comitale
è
molto
imponente
anche
visto
dall'esterno
della
Cité.
Le
costruzioni
occidentali
sono
posizioniate
sul
pendio
più
ripido
della
collina
e
dominano
la
Città
bassa
e
il
fiume
Aude
al
quale
sono
collegate
tramite
percorsi
protetti.
Una
successione
di
porte,
falsi
passaggi,
bloccano
il
passaggio
ad
qualsiasi
nemico
volesse
attaccare
questa
massa
gigantesca
di
pietra.
Il
primo
piano
del
castello
oggi
racchiude
in
sé
un
museo
di
pietre:
statue,
sarcofagi,
croci
di
pietra
e
molti
altri
resti
antichi
e
medievali,
che
furono
rinvenuti
nell'area
attorno
a
Carcassonne.
Una
mostra
permanente
inoltre
spiega
ai
visitatori
come
gli
architetti
del
diciannovesimo
secolo
lavorarono
al
restauro
di
questo
monumento
pieno
di
fascino.
Scavi
hanno
luogo
ancora
oggi
nel
castello.
In
successione
nel
palazzo
signorile,
nei
quartieri
generali
dei
senescalchi
reali,
nella
caserma,
nella
prigione
e
nel
museo,
questo
castello
racchiude
in
sé
ancora
molti
segreti
e
tesori
che
si
sono
via
via
sovrapposti
da
più
di
900
anni.
Porta
Narbonnaise

La
porta
Narbonnaise,
situata
ad
est,
fu
costruita
intorno
al
1280
durante
il
regno
di Filippo
III
il
Temerario.
Deve
il
suo
nome
al
suo
orientamento
verso Narbonne e
succedette
al
castello
di
Narbonne,
un
castello
ormai
distrutto
che
controllava
l'ingresso
principale
della
città.
Il
castello
di
Narbonne
era
detenuto
dalla
famiglia
Trencavel
di Termes nell'XI
e
XII
secolo.
Nel
XIX
secolo
secolo
Viollet-le-Duc
ricostruì
le
merlature
e
il
tetto
in
ardesia,
dal
1859
al
1860,
e
lo
equipaggiò
con
uno
pseudo-ponte
levatoio
originariamente
inesistente.
Si
compone
di
due
imponenti
torri
rinforzate
da
becchi
destinati
a
deviare
il
fuoco
degli
assalitori.
La
porta
è
protetta
da
un
doppio
erpice
rinforzato
da buca
assassina e feritoie per
gli
arcieri.
Queste
torri
hanno
tre
piani
oltre
al
piano
terra.
Il
piano
terra
e
il
primo
piano
sono
dotati
di volta mentre
i
piani
superiori
hanno
un
tetto
piano
in
legno.
La
torre
nord
ha
una
volta
per
le
provviste
mentre
la
torre
sud
contiene
una cisterna
d'acqua,
rendendo
possibile
soddisfare
le
esigenze
dei
difensori
della
torre
durante
un
lungo
assedio.
Al
di
sopra
di
questo
insieme
c'è
una
nicchia
con
una
corona
trilobata
in
cui
era
collocata
una
statua
della Vergine.
Questa
porta
è
protetta
dal barbacane Saint-Louis
che
le
sta
di
fronte.
Una
torre
di
guardia
situata
a
destra
della
porta
consentiva
il
fuoco
diretto
sugli
aggressori
se
riuscivano
a
prendere
il
barbacane.
Porta
Saint-Nazaire
A
sud,
la
Porte
Saint-Nazaire
era
ospitata
nell'omonima
torre,
una
delle
due
torri
quadrate
della
città.
È
un
complesso
dispositivo
di
difesa;
l'opera
fu
molto
danneggiata
e
Viollet-le-Duc
la
restaurò
tra
il
1864
e
il
1866.
La
torre
proteggeva
la
basilica
di
Saint-Nazaire
situata
appena
dietro,
a
25
metri
all'interno
della
città.
Era
dotata
di
quattro torri
di
guardia;
il
passaggio
che
dava
accesso
alle
lizze
e
alla
città
aveva
una
curva
a
90
gradi.
Ogni
ingresso
a
questo
passaggio
era
protetto
da
sistemi
di
difesa:
caditoie
e
erpici.
La
torre
ha
due
piani
ben
arredati
per
il
ricovero
della
guarnigione
con
camino
e
armadi.
La
piattaforma
che
coronava
la
torre
permetteva
di
contenere
una
macchina
da
guerra
di
grande
gittata.
Porta
dell'Aude
A
ovest,
la
Porte
dell'Aude
si
affaccia
sull'omonimo
fiume.
Si
trova
vicino
al
castello.
Questa
porta
venne
ampliata
dal barbacane dell'Aude,
in
parte
distrutto
nel 1816 per
costruire
la
chiesa
di
Saint-Gimer.
Rimane
solo
la
rampa
cinta
da
mura
merlate.
Il
sistema
difensivo
di
questa
porta
era
molto
complesso.
Alti
archi
nascondevano
false
porte
che
non
conducevano
da
nessuna
parte:
questo
dispositivo
aveva
lo
scopo
di
ingannare
il
nemico.
Inoltre,
molti
corridoi
avevano
diversi
livelli
che
creavano
una
trappola
per
topi
in
cui
gli
aggressori
venivano
bloccati
e
potevano
essere
attaccati
da
tutti
i
lati.
La
porta
dell'Aude
combinava
sistemi
di
difesa
attivi
e
passivi
di
grande
raffinatezza.
La
rampa,
che
partiva
dal
barbacane
scomparso,
dava
accesso
a
questa
porta.
Risaliva
il
ripido
pendio
verso
ovest
facendo
dei tornanti e
attraversava
una
prima
porta
e
poi
una
seconda.
La
porta
d'ingresso
difendeva
questo
accesso,
posto
tra
le
mura
interne
ed
esterne.
Il
muro
interno
era
elevato
e
sostenuto
da
un
triplo contrafforte costruito
nel
XIII
secolo.
La
porta
stessa
era
di
origine
visigota
con
il
suo
arco
semicircolare
alternato
a
mattoni.
Sopra
l'ingresso
si
trovava
una bertesca che
non
era
di
origine
feudale,
ma
fu
aggiunta
da Viollet-le-Duc durante
il
suo
restauro.
Questa
porta,
dall'aspetto
tipicamente
medievale,
ha
fatto
da
sfondo
a
molte
riprese
cinematografiche
come I
visitatori, Robin
Hood
-
Principe
dei
ladri o Colpo
grosso
ma
non
troppo.
Porta
di
Bourg
o
di
Rodez
A
nord,
la
Porte
di
Bourg
o
di
Rodez dominava
la
città
vecchia
di
Saint-Vincent.
Era
scavata
direttamente
nel
recinto
ed
era
difesa
dal
barbacane
di
Notre-Dame
e
dalla
torre
Mourétis.
La
porta
relativamente
modesta
è
realizzata
nei
bastioni
tra
due
torri
ed
ha
pochissime
difese.
Al
tempo
dei
Visigoti
era
protetta
da
una
sorta
di avancorpo,
il
cui
muro
si
estendeva
verso
il
villaggio
di
Saint-Vincent.
Questo
edificio
venne
successivamente
sostituito
da
un
barbacane
sul
muro
esterno,
il
barbacane
Notre-Dame.
Bastide
Saint-Louis
Più
comunemente
conosciuta
come
"città
bassa",
risulta
il
centro
commerciale
e
residenziale
di
Carcassonne.
Fu Luigi
IX ad
autorizzare
la
costruzione
nel
1247
di
una
città
sommariamente
fortificata
per
ospitare
gli
abitanti
di
Carcassonne. La
lunga
cinta
muraria
di
2.800
m
che
circonda
l'insediamento
fu
ultimata
tra
il
1355
e
il
1359,
per
ordine
del
Conte
d'Armagnac. La
città
bassa
sperimentò
saccheggi
ad
opera
di Edoardo
il
Principe
Nero nel
1355. Nel
1539,
la
bastide
fu
modificata
e
assunse
l'aspetto
attuale.
La
bastide
Saint-Louis
era
circondata
da
baluardi,
di
cui
oggi
rimangono
solo
poche
resti,
in
particolare
a
est
della
zona
abitata.
La
pianta
della
città
bassa
è
a
scacchiera
e
centrata
su
piazza
Carnot:
le
strade
strette
si
intersecano
ad
angolo
retto
e
corrono
da
un'estremità
all'altra
dell'agglomerato,
una
pianta
tipica
delle
bastide
del
sud
della
Francia. La
divisione
permetteva
ai
difensori
del
Medioevo
di
attraversare
senza
ostacoli
la
città
a
cavallo
per
difendere
i
bastioni
attaccati.
Nel
centro
della
città
si
trova
piazza
Carnot,
anticamente
chiamata
"Piazza
delle
erbe"
(place
aux
herbes)
che
è
ancora
oggi
sede
di
un
mercato. Verso
la
fine
del
XVI
secolo,
le
mura
furono
rinforzate
da
quattro
baluardi
ulteriori:
il
San
Martino
(Saint-Martin),
il
Calvario
(Calvaire),
il
Montmorency
e
il
Torre
Grossa
(Tour
Grosse)
o
Moulins. I
lavori
ebbero
luogo
quando
le guerre
di
religione erano
in
corso
al
fine
di
rafforzare
le
protezioni
della
città
bassa.
La
bastide
risulta
in
parte
costituita
da
strade
pedonali
o
semi-pedonali
con
molti
negozi.
Piazza
Carnot
ospita
in
estate
un
palcoscenico
per
varie
manifestazioni
pubbliche.
La
porta
monumentale
dei
Domenicani
(Jacobins)
è
l'ultima
delle
quattro
che
si
trovavano
nei
quattro
punti
cardinali
della
bastide.
Questi
accessi
consentivano
il
controllo
dell'ingresso
alla
bastide
quando
quest'ultima
fu
fortificata.
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