La
Valle della Loira fu una zona
di frontiera durante la guerra
dei cent’anni e teatro di
tanti scontri fra francesi e
inglesi. I castelli furono
ricostruiti e ampliati per
diventare massicce fortezze,
precursori dei castelli
attuali. Il costante pericolo
per Parigi rappresentato dagli
inglesi durante la guerra portò
la corte reale a trascorrere
lunghi periodi a Tours. Con la
fine della guerra alla metà
del XV secolo, la valle era il
luogo ideale per
l’attecchimento
dell’Umanesimo e del
Rinascimento in Francia. Tra
le altre cose furono
smantellate le massicce
fortezze medievali, che furono
ricostruite per realizzare
palazzi per lo svago e il
divertimento.
I
secoli XVII e XVIII furono
caratterizzati dallo sviluppo
di un’economia commerciale
secolare basata su industria,
artigianato, commercio,
spedizioni, il fiume e i
paesi, insieme alla
sopravvivenza feudale
dell’Ancien Régime. Nel
tardo XVIII secolo furono
introdotti i primi controlli
della gestione dell’acqua
nella valle, che furono
intensificati per tutto il XIX
secolo. La rappresentazione
romantica della valle da parte
di scrittori e pittori del XIX
secolo fece della Loira
un’attrattiva turistica
prima per francesi ed europei
poi, nel XX secolo, per le
persone di tutto il mondo.
Il
castello d’Ussé ci rapisce
per il suo aspetto romantico e
fantastico ancor più degli
altri castelli della Loira: il
suo tetto d’ardesia
bluastra, le numerose torri
alte e le mura bianche, o
rende più accattivante,
affascinante. Ci sentiamo
catapultati in un mondo
fiabesco. Non è un caso
se il castello d’Ussé abbia
ispirato lo scrittore francese
Charles Perrault, che si pensa
sia stato ispirato proprio dal
castello d’Ussé per
l’ambientazione della sua
famosissima fiaba” La
bella addormentata nel
bosco”. Lo stesso bosco
è la foresta di Chinon molto
fitta e di un’atmosfera
tipicamente surreale.
Nell’XI
secolo, il signore normanno, o
feudale, Gueldin de Saumur
costruì una fortezza di legno
sul luogo dell’attuale
castello, alla confluenza del
fiume Loira e del fiume Indre
mentre i successivi
proprietari ricostruirono la
fortezza in pietra che, nella
metà del XV secolo. Fu,
inseguito, acquistata da Jean
V de Bueil, un generale, che
si distinse contro gli inglesi
nella guerra dei Cent’anni.

Il
castello aveva forma di un
quadrilatero circondante un
cortile centrale, con una
torre principale, di maggiore
diametro, all'angolo
sud-ovest. Intorno al
perimetro correva un cammino
di ronda, che in seguito venne
coperto. L'ala sud ospitava
una galleria aperta a portico
al piano terra, che venne
distrutta per la costruzione
di altri ambienti nel XVII
secolo. Gli appartamenti
padronali si trovavano
nell'ala ovest.
Al
termine della guerra, lo
stesso generale iniziò a
ristrutturare la fortezza per
renderla un’imponente
residenza di campagna. Questo
accadde in un periodo in cui
furono costruite diverse
residenze simili da nobili
francesi nella valle della
Loira.
Alla
fine del XV secolo, il
castello fu venduto a un
consigliere del re di Francia,
Jacques d’Espinay, che
continuò la ristrutturazione
aggiungendovi una cappella nei
giardini del castello. Suo
figlio Charles, proseguì
ancora il lavoro della
cappella dedicata a
sant’Anna, e del castello
stesso, inserendovi
interessanti motivi ed
elementi rinascimentali. La
cappella, in forme gotiche,
presenta una ricca decorazione
rinascimentale. Vi si conserva
una “Vergine con il
Bambino” di Luca della
Robbia.
Altri
proprietari si succedettero a
partire dal 1557 e nel XVII
secolo venne abbattuta l'ala
settentrionale, per poter
godere del panorama sul fiume.
In questa occasione venne
allungata l'ala ovest in forme
neo-rinascimentali e fu
collocata una nuova scala
all'angolo sud-ovest. Alla
fine del secolo si aggiunse
inoltre il padiglione Vauban,
affacciato sui giardini a
nord-ovest.

Per
quanto concerne i giardini,
essi furono rivisitati nel
1600 dal famoso architetto
paesaggistico André Le Nôtre,
che ideò i giardini della
reggia di Versailles.
Per
consentire l’ammirazione dei
nuovi giardini simmetrici a
terrazzamenti affacciati sul
fiume Indre, fu demolita
quella parte del castello che
ne impediva la vista; ma da
allora non ci sono stati più
cambiamenti ed il castello è
stato conservato quasi intatto
soprattutto all’esterno che
presenta uno stile
gotico-rinascimentale, che lo
rende davvero unico. Oggi è
proprietà privata (famiglia
de Blacas, ma è aperto alla
visita.
All’interno
si conservano una stanza
destinata ad un’eventuale
visita del re (che tuttavia
non avvenne mai), con arredi
sempre del XVII secolo,
collezioni d’arazzi e
d’armi. Da rilevare tra gli
arredi, è uno scrittoio
fiorentino del XVI secolo, in
legno di pero ed ebano, con
incrostazioni in madreperla ed
avorio e dotato di ben 49
cassetti.
Nonostante
il Castello di Ussé sia stato
edificato in diversi momenti
storici, si rimane estasiati
dall’uniformità e
dall’armonia dell’insieme,
che, con le sue guglie e le
sue torrette, sembra aver
fermato il tempo.
Al
suo interno, numerose stanze
accompagnano la visita: prima
fra tutte la sala delle
guardie, che un tempo
rappresentava l’ingresso
principale (lo si nota
osservando i resti sulle
facciate di un antico ponte
levatoio ); proseguendo ci si
imbatte nella “Galerie
Centrale”,
all’interno della quale sono
conservati vivaci arazzi
fiamminghi che raccontano le
tradizioni del tempo, antiche
ceramiche italiane risalenti
al XVIII secolo, ed un busto
Di Luigi XIV realizzato dal
Bernini.
Una
scala in tipico stile italiano
porta al piano superiore, dove
si trovano l’anticamera e la
stanza del Re; salendo poi una
ripida scala a chiocciola e
passeggiando lungo i
camminamenti di ronda è
possibile ripercorrere la
vicenda de “La Bella
Addormentata nel bosco”,
ricostruite all’interno di
alcune stanze ben visibili da
quella posizione.
Il
Castello di Ussé, inoltre, è
uno dei pochi Castelli della
Loira ad avere delle prigioni
sotterranee.

Tutto
intorno al Castello si aprono
gli splendidi giardini alla
francese, organizzati su
diverse terrazze, realizzati
dal creatore dei giardini di
Versailles, André le Nôtre.
Si
entra dal fossato Est, che
sbocca direttamente
sull’estremità orientale
del Parterre superiore dal
quale dominano i due livelli
inferiori, quadrati di prato e
viali laterali che portano al
giardino dell’aranciera al
livello inferiore. Da notare
dei begli esempi di topiario.
Simmetricamente, un giardino
infossato prolunga ad ovest la
terrazza.
sul
prato, si conservano ancora
alcuni alberi del secolo
scorso, e da qui si può
godere della vista del bel
paramento della terrazza
d’onore.
La vasca ovale traccia
un’asse perpendicolare, che
va dalla finestra al gran
salone, mentre l’asse di
composizione principale del
giardino sfrutta la gran
terrazza.
Situato al livello inferiore,
l’antico giardino d’utilità
non è visibile dalla terrazza
d’onore. Nei pressi
dell’aranciera sono
coltivati i fiori destinati
alla decorazione degli interni
del castello.
Attualmente
è proprietà privata
(famiglia de Blacas) ma è
aperto alla visita.

Pag.
19
Pag.
21
|