Castelli della Valle della Loira
Francia 

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2000

  Video Parte 1 - Parte 2 - Video 2 

 

Prima della nascita di Cristo, su questa altura di trovava un insediamento gallico. In tutta la zona che si percorre fino all’ingresso attuale del Castello, nel cosiddetto Forte San Giorgio, sono stati eseguiti scavi archeologici che hanno portato alla luce la casa di un aristocratico guerriero gallico, che fu sepolto nella parte anteriore, con la sua grande spada.

All'interno dell’area sono emerse case private, edifici agricoli e uno spazio politico e/o culturale. Nel periodo gallo-romano, Chinon era già un piccolo villaggio. Nel settore della tomba gallica si sviluppò gradualmente un piccolo cimitero, che rimase in uso fino al X secolo.  Alla fine dell’impero romano il promontorio fu fortificato e nel V secolo vennero erette le mura di un castrum. Per le fondamenta furono impiegati dei massi recuperati da edifici più antichi. Chinon era allora parte del regno dei Visigoti; resistette ad un assedio del generale romano Egidio, nel 463. Il promontorio fortificato continuò ad essere occupato in epoca merovingia e carolingia: di quei tempi sono stati rinvenuti grandi silos ed edifici.  Chinon  appare dunque come un centro importante dotato di una zecca nel VII secolo la quale, dopo una probabile minaccia vichinga tra il 920-954, venne trasferita a Tours.

Nel 954 sappiamo che venne costruita la prima torre in pietra della fortificazione; il castrum infatti cadde a quel tempo nelle mani dei conti di Blois, vassalli del re di Francia: La chronique de Nantes ci dice che il potente Thibaud I (Teobaldo il Baro) vi edificò una cinta muraria, la torre e una motta con un donjon in legno.  Nel 1030 la fortezza viene documentata come possesso di Oddone II, uno dei successori di Thibaud I. Nel 1044 Geoffrey Martel (Goffredo Martello), Conte d'Angiò, sottrasse la fortezza al Conte di Blois, perché conquistò la Touraine.

Nella prima metà dell’ XI secolo la fortezza subì grandi cambiamenti e, per aumentare la superficie,  venne costruito un muro più grande e fu fondato un priorato nel maniero.

Goffredo Martello morì nel 1060, senza lasciare eredi e si aprì un periodo di lotte per la successione, in cui alla fine emerse Folco IV detto il Rissoso, suo nipote, che fece realizzare le nuove mura della fortezza (opera finanziata con l’aumento delle tasse tra il 1087 e il 1105). A Chinon Folvo IV scrisse la storia dei conti d’Angiò, tramite la quale possiamo conoscere come si svolgeva la vita nel castello, sul quale egli regnò per 40 anni, dal 1068. Queste Chroniques des comtes (Cronache dei Conti d’Angiò) rappresentano la prima storia narrativa della dinastia (purtroppo andata quasi interamente perduta). Folco IV in realtà usurpò il titolo di Conte d’Angiò che doveva spettare a suo fratello; quest’ultimo venne rinchiuso nelle prigioni della fortezza per quasi trent’anni. Venne liberato nel  1096 quando Papa Urbano II, visitando Tours predicando in nome della Crociata, ottenne la sua liberazione.

Alla morte di Folco IV, nel 1109, la contea d’Angiò raggiunse quasi la sua configurazione definitiva. I suoi potenti vicini erano il re di Francia, il duca d'Aquitania e il duca di Normandia.  Il nipote di Folco IV, Goffredo V d’Angiò, chiamato il Bello, adottò il soprannome di Plantageneto, che rimase alla dinastia successiva; suo nipote Enrico II diventò re d’Inghilterra nel 1154, regnando sopra un impero molto vasto dall’Inghilterra all’Aquitania, comprendendo Normandia e Anjou. Egli fece di Chinon il centro di questi possedimenti sul continente. Nel castello commissionò molti lavori edilizi, incluso il Forte San Giorgio e il restauro della cinta dello Château du Coudray (Tour du Moulin o Torre del Mulino).

Spesso le serpi si nascondono in casa propria e sembra essere il caso di re Enrico, in grande rivalità con la propria famiglia: nel 1172 il castello di Chinon fu teatro di un conflitto tra il sovrano e i figli, che erano supportati dalla loro madre, Eleonora d’Aquitania. La coppia ebbe otto figli, di cui cinque maschi. Enrico II fece imprigionare in segreto la consorte a Chinon, accusandola di aver aizzato i figli a complottare contro di lui; successivamente la donna scontò quindici anni agli “arresti domiciliari” in Inghilterra. I tradimenti afflissero Enrico II fino alla morte, avvenuta a Chinon il 6 luglio 1189; tuttavia i figli fecero atto di sottomissione al padre prima che questi morisse e lo stato di ribellione finì. Enrico II lasciò alla prole uno stato molto ben organizzato, ma le loro rivalità avrebbero portato alla distruzione dell’Impero dei Plantageneti, che continuarono a regnare sull’Inghilterra, mentre in Francia regnavano i Capetingi.

Nel 1191 Riccardo I, detto Cuor di Leone, figlio di Enrico II e divenuto re dell’impero Plantageneto inglese, si alleò con il re di Francia Filippo Augusto per andare a combattere la Crociata, dove guadagnarono diverse vittorie insieme, in Terra Santa. Ma mentre il sovrano francese rientrò regolarmente in patria, Riccardo venne fatto prigioniero dall’imperatore di Germania (1192-1194). Per la sua liberazione fu richiesto un considerevole riscatto; intanto suo fratello Giovanni Senza Terra aveva ordito strane alleanze con Filippo Augusto. Quando il legittimo re d’Inghilterra tornò in patria, dovette restaurare il proprio potere e riconquistare i territori che erano divenuti possedimento francese (Normandia, Maine, Poitou, Anjou); alla morte di Riccardo I, nel 1199, lo scettro d’Inghilterra passò proprio al suo ultimo fratello, Giovanni Senza Terra. Nel 1205 Filippo Augusto conquistò la fortezza di Chinon (che da allora divenne parte del regno di Francia) e pose fine al conflitto.

Filippo Augusto fece condurre a termine lo scavo di due fossati, già iniziato sotto Enrico II, fra i tre nuclei del castello. Già dopo il livellamento della motta, Filippo Augusto fece innalzare, a cavallo dei tratti orientali della stessa cinta, un donjon cilindrico e fece aggiungere ulteriori fortificazioni sul tratto nord della cinta del Castello di Mezzo (Torre dei Cani). Verso il 1250 nell'angolo sud-est dello Château du Coudray fu inclusa la Tour de Boissy . In seguito furono aggiunte la Tour de l'Horloge all'ingresso (XIV sec.) e la Tour d'Argenton a nord-ovest del Castello di Mezzo (XV sec.)i.

Importante evento storico si ebbe a Chinon nel 1308 quando alcuni dignitari dell’Ordine del Tempio vennero rinchiusi nella cella della Torre di Coudray, per ordine del re Filippo il Bello. 

Nel 1370 Luigi d’Angiò intraprese sostanziali lavori; un fatto storico di grande rilevanza avvenne nel 1429, quando Giovanna d’Arco venne a Chinon per incontrare Carlo VII.

Gli ultimi lavori di restauro dopo le guerre di religione si ebbero nel 1560. Successivamente, persa la sua funzione strategica e abbandonata in favore di altri castelli più moderni, la fortezza di Chinon si diresse verso un inesorabile declino, cadendo letteralmente a pezzi. Le testimonianze del primo Seicento tramandano uno stato di degrado totale. Durante la Rivoluzione francese il maniero venne venduto come bene nazionale e venne suddiviso tra vari acquirenti, i quali occuparono le rovine, costruirono case ai piedi dei bastioni e scavarono grotte nella collina. Nonostante il sito fosse pericolante, perché le rovine potevano anche crollare, nel 1824 venne consentita la passeggiata pubblica: si era istituito anche un vivaio con alberi di gelso, e presso il sito della Grande Sala dei Quartieri Reali, ormai in completa decadenza, era stato allestito un prato…

Qualcuno ricordò l’importanza che rivestiva quel luogo, per la regione e per la Francia intera: fu così che nel 1840 la fortezza venne classificata come monumento storico. Tuttavia  le rovine, senza restauri, rimanevano pericolose e così il comune pensò di abbatterle. Per fortuna il solerte Prosper Mérimée intervenne incisivamente per far riconoscere il valore della fortezza di Chinon, cosa che segnò l'inizio del suo restauro. Il primo intervento si ebbe nel 1857, con il recupero dei Quartieri Reali.

Nel 2003 sono iniziati i lavori di ristrutturazione edilizia della fortezza reale, una campagna che ha previsto scavi archeologici, il ripristino della comprensione storica, architettonica e artistica del sito in conformità con lo spirito del luogo. Si è pensato di unire le tecniche contemporanee alla tutela di questo patrimonio. Tra il 2005 e il 2006 è stata ripristinata la parete sud del Forte San Giorgio. Tra il 2006 e il 2007 è stata la volta della parete est, vicino al Castello di Mezzo. Il 2007 ha segnato anche l'inizio dei lavori di restauro della Torre di Coudray. 

Sono stati effettuati anche lavori di ristrutturazione del tetto della residenza reale. Durante i lavori i tecnici e i muratori hanno potuto fare rilevamenti, scattare fotogrammi, rendendosi conto di quanto era stato fatto nei restauri ottocenteschi. Sono state ripristinate le cornici ispirate a modelli del XV secolo e nel complesso delle attività di restauro si è cercato di mettere in evidenza il processo di costruzione del tardo medioevo.

Nel 2010 la fortezza è rinata. I visitatori sono completamente liberi di andare dove si vuole

Il castello di Chinon è diviso in tre parti che, da Est a Ovest sono così distinte:

- Fort Saint-Georges o Castel Rousset, costruito sotto Enrico II (XII sec.)

- Château du Milieu o Castello di Mezzo o Middle Castle (che comprendeva l'antico castrum) costruito nei secoli XII-XIII

- Château du Coudray o Forte Coudray, aggiunto da Filippo II nei primi anni del XIII secolo

Questa ripartizione venne ottenuta nel tempo, aggiungendo poco a poco strutture nello spazio fortificato. I sovrani francesi chiamarono il complesso “i tre castelli”, che erano separati tra loro da fossati. Ciascuno di essi era munito di recinti fortificati.

Ognuna delle tre parti del castello possedeva una chiesa: la cappella di Saint-Georges nel forte dallo stesso nome (XII sec.); Sainte-Mélanie nello Château du Milieu (X sec.) o Castello di Mezzo e Saint-Martin nello Château du Coudray (XV sec.) o Forte Coudray.

Il Forte San Giorgio (Fort Saint-George) - Il nome venne conferito dopo la costruzione della Cappella dedicata a San Giorgio, che fu decorata con un bassorilievo in pietra raffigurante il santo che uccide il drago. Come abbiamo visto poc’anzi, attorno al 1160 il re Enrico II d’Inghilterra il Plantageneto fece costruire un nuovo set di edifici a oriente dell’antica fortezza ereditata dai suoi avi. Questo palazzo, progettato senza alcuno scopo militare, era destinato alla sua amministrazione e per la sua corte, quand’egli veniva a Chinon Il re, infatti, divideva il suo tempo tra l’Inghilterra e gli stati sul continente. La Touraine, con il castello di Chinon, divenne nel tempo una base per le operazioni militari. Il palazzo del re era parallelo al corso del fiume Vienne e si disponeva attorno a diversi cortili. Era protetto da mura e da un torrione a est dello Château du Milieu (Middle Castle o Castello di Mezzo). Nel palazzo di Enrico II si entrava tramite due cancelli, uno ad est ed uno a ovest. 

La Porta occidentale è la più conosciuta: si tratta di un corpo di guardia rettangolare che, a causa della topografia naturale del terreno, aveva la soglia quattro metri al di sotto degli edifici del palazzo, ai quali si arrivava attraverso una rampa. Solo i pedoni e i cavalieri potevano transitare da questo passaggio, perché la porta era troppo stretta per le carrozze. 

Questo palazzo è stato scavato tra il 2003 e il 2005; durante gli scavi archeologici si sono appurate queste cose e sono state scoperte molto importanti, che prima si ignoravano. I resti sono oggi conservati in un giardino. Il bastione che domina la Vienne è ancora visibile ed è stato ristrutturato in tutta la sua maestosità.). 

Il figlio di Enrico, Giovanni (Senza Terra) quarant’anni dopo rafforzò il sistema difensivo del castello per resistere agli attacchi del suo rivale il re di Francia Filippo Augusto. Egli fortificò il Forte San Giorgio, il quale divenne un avamposto atto a proteggere il castello principale dalla direzione della strada per Tours. Oggi l’edificio, restaurato con moderno design, ospita la reception, sale espositive, biglietteria e un negozio.  

Fort Saint-Georges è un sito archeologico destinato ad essere trasformato in un giardino, poiché la vegetazione sembra essersi impossessata dell’area, mostrando una rilevante biodiversità. La vita delle piante qui è considerata parte del patrimonio locale e storico, come gli stessi reperti archeologici! Da un inventario botanico si è scoperto che esisteva un gran numero di piante medicinali qui, nel Medioevo, tra cui finocchio, verbena, sambuco, veccia, rosa canina, ecc. e si vuole ricostruire lo stesso Giardino dei Semplici.

Il Castello di Mezzo (Middle Castle, Château du Milieu). E’ in questa sezione del complesso fortificato che si trovano i cosiddetti “Quartieri Reali”, la Torre Argenton, la Torre dei Cani e la Torre dell’Orologio.

La Torre dell’Orologio (Clocktower in inglese e Tour de Horloge in francese) è servita come ingresso al Castello di Mezzo dalla fine del XII secolo. L’attuale configurazione alta e slanciata data dal tardo XIV secolo. Originariamente la torre era caratterizzata da una porta in una struttura esile e alta, con un’ estremità semicircolare. Sotto il regno di Filippo Augusto, all’inizio del XIII secolo, essa fu elevata e resa più sicura da una saracinesca e un ponte levatoio. Aveva tre feritoie di difesa. Nel tardo XIV secolo essa fu considerevolmente alzata, al fine di accogliere le camere. Fu creata una scala a chiocciola per accedere ai cinque piani che la torre ora vantava.                                

La Torre dei Cani (Dogs Tower, Tour de Chiens). E’ una delle grandi torri costruite durante il regno di Filippo Augusto, come la Coudray e la Torre di Avvistamento/Watchtower ma, a differenza di queste due, non è circolare bensì a ferro di cavallo. Deve il suo nome al vicino canile, che ospitava i cani reali nel XV secolo. Questa torre ha tre livelli a volta, sormontati da una terrazza; l’accesso avviene dal piano di mezzo. Questo è ora sugli stessi livelli del Castello di Mezzo, ma non era così nel Medioevo. Le feritoie o le postazioni per le frecce sono distribuite in maniera differente, da un livello ad un altro, per fornire una difesa efficace e per evitare di indebolire la struttura muraria. Vi erano latrine tra il primo e il secondo piano; il forno per il pane era situato nel piano intermedio, come quello nella vicina torre, probabilmente risale al XV secolo e provvedeva alle necessità della corte.

La Torre Argenton (the Argenton Tower, Tour de Argenton) - Prende tale nome dal fatto che nel 1477 il re Luigi XI affidò la fortezza di Chinon al suo biografo, lord Philip Commynes, signore di Argenton. Egli rinforzò l’angolo nord-occidentale del Middle Castle con la costruzione di questa nuova e più robusta torre, in grado di resistere alle nuove armi da fuoco. Le mura di questa torre sono spesse 5 m e le feritoie per i cannoni si dispongono fino al livello più basso, all'altezza del fosso. La terrazza superiore è allo stesso livello della corte del Middle Castle. Essendo meno alta delle altre torri, l’Argenton è meno fragile; essa servì come prigione nel XVII secolo, come evidenziano i graffiti sulle pareti interne. Le bombarde (primitivi cannoni), disposti sulla terrazza, sono originali e datano al tardo XVI secolo. Da questa terrazza si può vedere la ricostruzione di una gru di legno, risalente al tardo XII sec. o inizio XIII sec.

I Quartieri Reali (Royal Quarters, Logys Royaux) - Questo sito assunse la sua definitiva configurazione durante il regno di Carlo VII (XV secolo): tre ali disposte attorno alla corte centrale. Dal tardo XII secolo in poi quest’area fu usata come grande sala per la vita di corte; nel corso del secolo successivo fu aggiunto un piccolo edificio nella parte occidentale e, attorno al 1370, il duca Luigi I d’Angiò intraprese la ricostruzione dei quartieri reali, introducendo una Sala di Giustizia. Di questi lavori edilizi, è sopravvissuta solo l’ala meridionale. Alla fine del XIV secolo, questa Sala (che si localizza alla fine dell’ala orientale del pianterreno) divenne la Grande Sala del castello nota anche come “Hall of Recognition” (Sala del Riconoscimento/ Temple de la reconnaissance). Nel corso del 1400 i quartieri alloggiarono gli appartamenti reali che includevano i servizi essenziali: un’ anticamera e una camera da letto, un bagno e un ripostiglio. Le camere di servizio e la sala da pranzo erano al pianterreno. 

A settentrione era in origine situata la Cappella di Santa Melania con il priorato; in uno degli edifici della struttura venne in seguito creata una sala per il gioco di corte del tennis (jeu de paume). 

Nei Quartieri Reali sono state allestite 4 stanze che trasmettono filmati rievocativi storici, ciascuna con un tema specifico: 1) La rabbia e la luce (rievoca la vita di Folco IV nell’XI secolo. Il conte d’Angiò a Chinon, come abbiamo già detto, fece comporre le Chroniques des comtes (Cronache dei Conti d’Angiò); 2) L’alba della rivolta (il film rievoca momenti del regno di Enrico II Plantageneto a Chinon, nel XII sec., e il conflitto con i figli aizzati dalla moglie Eleonora d’Aquitania); 3) Battaglia di Re (il film rievoca lo scontro tra i Plantageneti, re d’Inghilterra, e i Capetingi, re di Francia, tra XII e XIII sec., fino alla conquista della fortezza di Chinon da parte del re francese Filippo Augusto); 4) Il Destino (evoca la storia epica di Giovanna d’Arco che venne a Chinon per incontrare il Delfino, il futuro re di Francia Carlo VII).  

Sale di Giovanna d’Arco - Al primo piano è situata la Collezione di Giovanna d’Arco, la cui popolarità “scoppiò” nel XVII secolo, per iniziativa del cardinale Richelieu, che puntò al recupero dei “famosi” che avevano dato la vita per il re e furono utilizzati per esaltare la fedeltà al regno.  Giovanna d’ Arco fu trasformata in figura allegorica; a quel tempo la “pulzella” fu rappresentata come un’Amazzone che porta uno stendardo (pennacchio della Vittoria). Nella realtà, solo un ritratto di Giovanna è stato effettivamente eseguito durante la sua vita e questo non ha alcuna somiglianza con la moltitudine di rappresentazioni prodotte dopo la sua morte. Le opere presentate in queste stanze formano una collezione dedicata alle rappresentazioni originali (bronzi, statue, terracotta) di Giovanna dal XVI al XX secolo. 

Nel XIX secolo vennero prodotte molte statue con l’effigie dell’eroina e alla fine di quel secolo, il nazionalismo in Francia fu rinforzato dalla sconfitta per mano prussiana (1870). L’abbondanza di rappresentazioni di Giovanna illustrano questa corrente patriottica. Durante la Prima Guerra Mondiale l’immagine di Giovanna d’Arco venne impiegata come supporto confortevole alle fatiche del conflitto. Furono disseminate ovunque le cartoline con la sua immagine e usate spesso per la corrispondenza tra soldati francesi e le loro famiglie. Nel 1917 la sua immagine divenne famosa ben oltre i confini francesi e la sua icona fu stampata su poster in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Famosi illustratori la ritrassero e il successo di queste immagini fu ulteriormente rafforzato nel 1909, quando venne beatificata (e santificata nel 1920). Nel 1956, quinto centenario della sua riabilitazione, la figura di Giovanna d’Arco conobbe un rinnovato interesse; molti poster vennero prodotti per la sua glorificazione tra il 1950-1960. 

Il Forte Coudray (Fort Coudray, Fort du Coudray). Comprende tre torri: Boissy, Mulino, Coudray.

La Torre Boissy (Boissy Tower, Tour de Boissy) - La denominazione attuale le venne conferita nel XVI secolo, quando era governatore del castello lord Boissy, ma essa fu eretta durante il regno del re di Francia Luigi IX (San Luigi) nel XIII secolo. E’ costituita da tre piani: una scala intagliata nella muratura interna dà accesso ai piani superiori e alla terrazza, dalla quale si accede alla Torre Coudray, attraverso un passaggio pedonale. Al pianterreno si trovava la sala delle guardie, illuminata da feritoie che si affacciano sulla Valle del Vienne e sulla Torre Coudray stessa. All’inizio del XV secolo furono eseguite le maggiori alterazioni: fu resa comunicante con i Quartieri Reali da un camminamento pedonale e attraverso un cancello aggiunto, preceduto da un ponte levatoio. Fu anche aggiunto un ulteriore piano. E’ probabile che al primo piano vi fosse una Cappella, sotto le arcate finemente scolpite. Alla nostra visita abbiamo trovato numerose incisioni e graffiti sulle pareti, tra cui un bellissimo cavallo scolpito. A terra vi sono dei frammenti litici lavorati, e una stele epigrafe.

La Torre del Mulino (the Mill Tower, Tour de Moulin). E’ così chiamata per la presenza di un mulino a vento appollaiato sulla sua sommità, caratteristica dell’era moderna. Le origini della torre sono medievali: essa rappresenta un ottimo esempio di architettura militare dei tempi di re Giovanni (Senza Terra, il Plantageneto). Si tratta di un elemento chiave del Fort Coudray, costruita alla fine del 12 ° secolo. Il piano terra, con la sua pianta poligonale, e segmentale, con tetto a cupola, è tipico dell'epoca, ma è un’architettura molto rara nei castelli Plantageneti. E’ l’unica torre del castello ad essere protetta nella sua parte inferiore da mura perimetrali. La si raggiunge dal piano calpestabile del Forte; il pianterreno non comunica con il primo piano, che è accessibile solamente da un passaggio pedonale. Entrambe le camere al piano terra sono dotate di apertura a feritoia, in nicchie, caratteristiche dell’epoca di costruzione. Il piano superiore, che forma un belvedere perfetto, dispone di sei ampie finestre. Dal primo piano una scala, costruita nello spessore del muro, conduce sul terrazzo.

La Torre Coudray (the Coudray Tower, Tour Coudray). Probabilmente questa denominazione deriva dalla presenza, nel Medioevo, di un boschetto di noccioli (che nel francese antico si dicevano “coudres”). La Torre è una delle tre sopravvissute dal tempo dei lavori del re di Francia Filippo Augusto, dopo che egli ebbe conquistato la fortezza nel 1205. L’edificio si affaccia sulla Torre del Mulino, costruita da Giovanni (Senza Terra, il Plantageneto). La Torre Coudray è fiancheggiata da una porta con un ponte levatoio e una saracinesca, che proteggevano il Forte Coudray. Doveva esservi anche una piccola costruzione (dependance) con una scala che portava direttamente al primo piano. Ci sono ancora tre livelli intatti, tutti muniti di feritoie. I primi due piani hanno una copertura con volta gotica. L’accesso alla torre è sul secondo piano, e la porta era protetta da una trappola; ha caminetti e latrine. La sala inferiore è dotata di un ingresso ad un tunnel, che consentiva agli occupanti di fuggire con discrezione in caso di assedio. Questi dettagli nella progettazione erano moderni e sofisticati e sono un segno della grande attenzione che il potere regale spendeva per questa fortezza di Chinon. Essa fu usata come prigione per i dignitari dell’Ordine del Tempio nel 1308. Giovanna d’Arco fu ospitata qui nel 1429. Con i recenti restauri è stata rifatta la scala originaria che porta alla sommità; è stato ripristinato il sistema di accesso medievale. Dalla Torre si gode di una vista eccellente su tutto il castello, sui Quartieri Reali e sulla città.

Pag. 10       Pag. 12