Prima
della nascita di Cristo, su
questa altura di trovava un
insediamento gallico. In tutta
la zona che si percorre fino
all’ingresso attuale del
Castello, nel cosiddetto Forte
San Giorgio, sono stati
eseguiti scavi archeologici
che hanno portato alla luce la
casa di un aristocratico
guerriero gallico, che fu
sepolto nella parte anteriore,
con la sua grande spada.
All'interno
dell’area sono emerse case
private, edifici agricoli e
uno spazio politico e/o
culturale. Nel periodo
gallo-romano, Chinon era già
un piccolo villaggio. Nel
settore della tomba gallica si
sviluppò gradualmente un
piccolo cimitero, che rimase
in uso fino al X secolo.
Alla fine dell’impero
romano il promontorio fu
fortificato e nel V secolo
vennero erette le mura di un castrum.
Per le fondamenta furono
impiegati dei massi recuperati
da edifici più antichi. Chinon
era allora parte del regno dei
Visigoti; resistette ad un
assedio del generale romano
Egidio, nel 463. Il
promontorio fortificato
continuò ad essere occupato
in epoca merovingia e
carolingia: di quei tempi sono
stati rinvenuti grandi silos
ed edifici. Chinon
appare dunque come un centro
importante dotato di una zecca
nel VII secolo la quale, dopo
una probabile minaccia
vichinga tra il 920-954, venne
trasferita a Tours.
Nel
954 sappiamo che venne
costruita la prima torre in
pietra della fortificazione;
il castrum infatti
cadde a quel tempo nelle mani
dei conti di Blois, vassalli
del re di Francia: La
chronique de Nantes ci
dice che il potente Thibaud I
(Teobaldo il Baro) vi edificò
una cinta muraria, la torre e
una motta con un donjon
in legno. Nel 1030 la
fortezza viene documentata
come possesso di Oddone II,
uno dei successori di Thibaud
I. Nel 1044 Geoffrey Martel
(Goffredo Martello), Conte
d'Angiò, sottrasse la
fortezza al Conte di Blois,
perché conquistò la
Touraine.
Nella
prima metà dell’ XI secolo
la fortezza subì grandi
cambiamenti e, per aumentare
la superficie, venne
costruito un muro più grande
e fu fondato un priorato nel
maniero.
Goffredo
Martello morì nel 1060, senza
lasciare eredi e si aprì un
periodo di lotte per la
successione, in cui alla fine
emerse Folco IV detto il
Rissoso, suo nipote, che
fece realizzare le nuove mura
della fortezza (opera
finanziata con l’aumento
delle tasse tra il 1087 e il
1105). A Chinon Folvo IV scrisse
la storia dei conti d’Angiò,
tramite la quale possiamo
conoscere come si svolgeva la
vita nel castello, sul quale
egli regnò per 40 anni, dal
1068. Queste Chroniques
des comtes (Cronache dei
Conti d’Angiò)
rappresentano la prima storia
narrativa della dinastia
(purtroppo andata quasi
interamente perduta). Folco IV
in realtà usurpò il titolo
di Conte d’Angiò che doveva
spettare a suo fratello;
quest’ultimo venne rinchiuso
nelle prigioni della fortezza
per quasi trent’anni. Venne
liberato nel 1096 quando
Papa Urbano II, visitando
Tours predicando in nome della
Crociata, ottenne la sua
liberazione.

Alla
morte di Folco IV, nel 1109,
la contea d’Angiò raggiunse
quasi la sua configurazione
definitiva. I suoi potenti
vicini erano il re di Francia,
il duca d'Aquitania e il duca
di Normandia. Il nipote
di Folco IV, Goffredo V
d’Angiò, chiamato il Bello,
adottò il soprannome di
Plantageneto, che rimase alla
dinastia successiva; suo
nipote Enrico II diventò
re d’Inghilterra nel 1154,
regnando sopra un impero molto
vasto dall’Inghilterra
all’Aquitania, comprendendo
Normandia e Anjou. Egli fece
di Chinon il centro di questi
possedimenti sul continente.
Nel castello commissionò
molti lavori edilizi, incluso
il Forte San Giorgio e il
restauro della cinta dello Château
du Coudray (Tour du
Moulin o Torre del Mulino).
Spesso
le serpi si nascondono in casa
propria e sembra essere il
caso di re Enrico, in grande
rivalità con la propria
famiglia: nel 1172 il castello
di Chinon fu teatro di un
conflitto tra il sovrano e i
figli, che erano supportati
dalla loro madre, Eleonora
d’Aquitania. La coppia ebbe
otto figli, di cui cinque
maschi. Enrico II fece
imprigionare in segreto la
consorte a Chinon, accusandola
di aver aizzato i figli a
complottare contro di lui;
successivamente la donna scontò
quindici anni agli “arresti
domiciliari” in Inghilterra.
I tradimenti afflissero Enrico
II fino alla morte, avvenuta a
Chinon il 6 luglio 1189;
tuttavia i figli fecero atto
di sottomissione al padre
prima che questi morisse e lo
stato di ribellione finì.
Enrico II lasciò alla prole
uno stato molto ben
organizzato, ma le loro
rivalità avrebbero portato
alla distruzione dell’Impero
dei Plantageneti, che
continuarono a regnare
sull’Inghilterra, mentre in
Francia regnavano i Capetingi.
Nel
1191 Riccardo I, detto Cuor di
Leone, figlio di Enrico II e
divenuto re dell’impero
Plantageneto inglese, si alleò
con il re di Francia Filippo
Augusto per andare a
combattere la Crociata, dove
guadagnarono diverse vittorie
insieme, in Terra Santa. Ma
mentre il sovrano francese
rientrò regolarmente in
patria, Riccardo venne fatto
prigioniero dall’imperatore
di Germania (1192-1194). Per
la sua liberazione fu
richiesto un considerevole
riscatto; intanto suo fratello
Giovanni Senza Terra aveva
ordito strane alleanze con
Filippo Augusto. Quando il
legittimo re d’Inghilterra
tornò in patria, dovette
restaurare il proprio potere e
riconquistare i territori che
erano divenuti possedimento
francese (Normandia, Maine,
Poitou, Anjou); alla morte di
Riccardo I, nel 1199, lo
scettro d’Inghilterra passò
proprio al suo ultimo
fratello, Giovanni Senza
Terra. Nel 1205 Filippo
Augusto conquistò la fortezza
di Chinon (che da allora
divenne parte del regno di
Francia) e pose fine al
conflitto.
Filippo
Augusto fece condurre a
termine lo scavo di due
fossati, già iniziato sotto
Enrico II, fra i tre nuclei
del castello. Già dopo il
livellamento della motta,
Filippo Augusto fece
innalzare, a cavallo dei
tratti orientali della stessa
cinta, un donjon
cilindrico e fece aggiungere
ulteriori fortificazioni sul
tratto nord della cinta del
Castello di Mezzo (Torre dei
Cani). Verso il 1250
nell'angolo sud-est dello Château
du Coudray fu inclusa la Tour
de Boissy . In
seguito furono aggiunte la Tour
de l'Horloge all'ingresso
(XIV sec.) e la Tour
d'Argenton a nord-ovest
del Castello di Mezzo (XV
sec.)i.
Importante
evento storico si ebbe a
Chinon nel 1308 quando alcuni
dignitari dell’Ordine del
Tempio vennero rinchiusi nella
cella della Torre di Coudray,
per ordine del re Filippo il
Bello.
Nel
1370 Luigi d’Angiò
intraprese sostanziali lavori;
un fatto storico di grande
rilevanza avvenne nel 1429,
quando Giovanna d’Arco venne
a Chinon per incontrare Carlo
VII.

Gli
ultimi lavori di restauro dopo
le guerre di religione si
ebbero nel 1560.
Successivamente, persa la sua
funzione strategica e
abbandonata in favore di altri
castelli più moderni, la
fortezza di Chinon si diresse
verso un inesorabile declino,
cadendo letteralmente a pezzi.
Le testimonianze del primo
Seicento tramandano uno stato
di degrado totale. Durante la
Rivoluzione francese il
maniero venne venduto come
bene nazionale e venne
suddiviso tra vari acquirenti,
i quali occuparono le rovine,
costruirono case ai piedi dei
bastioni e scavarono grotte
nella collina. Nonostante il
sito fosse pericolante, perché
le rovine potevano anche
crollare, nel 1824 venne
consentita la passeggiata
pubblica: si era istituito
anche un vivaio con alberi di
gelso, e presso il sito della Grande
Sala dei Quartieri Reali,
ormai in completa decadenza,
era stato allestito un
prato…
Qualcuno
ricordò l’importanza che
rivestiva quel luogo, per la
regione e per la Francia
intera: fu così che nel 1840
la fortezza venne classificata
come monumento storico.
Tuttavia le rovine,
senza restauri, rimanevano
pericolose e così il comune
pensò di abbatterle. Per
fortuna il solerte Prosper Mérimée
intervenne incisivamente per
far riconoscere il valore
della fortezza di Chinon, cosa
che segnò l'inizio del suo
restauro. Il primo intervento
si ebbe nel 1857, con il
recupero dei Quartieri Reali.
Nel
2003 sono iniziati i lavori di
ristrutturazione edilizia
della fortezza reale, una
campagna che ha previsto scavi
archeologici, il ripristino
della comprensione storica,
architettonica e artistica del
sito in conformità con lo
spirito del luogo. Si è
pensato di unire le tecniche
contemporanee alla tutela di
questo patrimonio. Tra il 2005
e il 2006 è stata
ripristinata la parete sud del
Forte San Giorgio. Tra il 2006
e il 2007 è stata la volta
della parete est, vicino al
Castello di Mezzo. Il 2007 ha
segnato anche l'inizio dei
lavori di restauro della Torre
di Coudray.
Sono
stati effettuati anche lavori
di ristrutturazione del tetto
della residenza reale. Durante
i lavori i tecnici e i
muratori hanno potuto fare
rilevamenti, scattare
fotogrammi, rendendosi conto
di quanto era stato fatto nei
restauri ottocenteschi. Sono
state ripristinate le cornici
ispirate a modelli del XV
secolo e nel complesso delle
attività di restauro si è
cercato di mettere in evidenza
il processo di costruzione del
tardo medioevo.
Nel
2010 la fortezza è rinata. I
visitatori sono completamente
liberi di andare dove si vuole

Il
castello di Chinon è diviso
in tre parti che, da Est a
Ovest sono così distinte:
-
Fort Saint-Georges o Castel
Rousset, costruito sotto
Enrico II (XII sec.)
-
Château du Milieu o
Castello di Mezzo o Middle
Castle (che comprendeva
l'antico castrum)
costruito nei secoli XII-XIII
-
Château du Coudray o
Forte Coudray, aggiunto da
Filippo II nei primi anni del
XIII secolo
Questa
ripartizione venne ottenuta
nel tempo, aggiungendo poco a
poco strutture nello spazio
fortificato. I sovrani
francesi chiamarono il
complesso “i tre
castelli”, che erano
separati tra loro da fossati. Ciascuno
di essi era munito di
recinti fortificati.
Ognuna
delle tre parti del castello
possedeva una chiesa: la
cappella di
Saint-Georges nel forte
dallo stesso nome (XII sec.);
Sainte-Mélanie nello Château
du Milieu (X sec.) o Castello
di Mezzo e Saint-Martin
nello Château du Coudray (XV
sec.) o Forte Coudray.
Il
Forte San Giorgio
(Fort
Saint-George) - Il nome
venne conferito dopo la
costruzione della Cappella
dedicata a San Giorgio, che fu
decorata con un bassorilievo
in pietra raffigurante il
santo che uccide il drago.
Come abbiamo visto poc’anzi,
attorno al 1160 il re Enrico
II d’Inghilterra il
Plantageneto fece costruire un
nuovo set di edifici a oriente
dell’antica fortezza
ereditata dai suoi avi. Questo
palazzo, progettato senza
alcuno scopo militare, era
destinato alla sua
amministrazione e per la sua
corte, quand’egli veniva a
Chinon Il re, infatti,
divideva il suo tempo tra
l’Inghilterra e gli stati
sul continente. La Touraine,
con il castello di Chinon,
divenne nel tempo una base per
le operazioni militari. Il
palazzo del re era parallelo
al corso del fiume Vienne e si
disponeva attorno a diversi
cortili. Era protetto da mura
e da un torrione a est dello Château
du Milieu (Middle Castle
o Castello di Mezzo). Nel
palazzo di Enrico II si
entrava tramite due cancelli,
uno ad est ed uno a ovest.
La
Porta occidentale è la più
conosciuta: si tratta di un
corpo di guardia rettangolare
che, a causa della topografia
naturale del terreno, aveva la
soglia quattro metri al di
sotto degli edifici del
palazzo, ai quali si arrivava
attraverso una rampa. Solo i
pedoni e i cavalieri potevano
transitare da questo
passaggio, perché la porta
era troppo stretta per le
carrozze.
Questo palazzo è
stato scavato tra il 2003 e il
2005; durante gli scavi
archeologici si sono appurate
queste cose e sono state
scoperte molto importanti, che
prima si ignoravano. I resti
sono oggi conservati in un
giardino. Il bastione che
domina la Vienne è ancora
visibile ed è stato
ristrutturato in tutta la sua
maestosità.).
Il
figlio di Enrico, Giovanni
(Senza Terra) quarant’anni
dopo rafforzò il sistema
difensivo del castello per
resistere agli attacchi del
suo rivale il re di Francia
Filippo Augusto. Egli fortificò
il Forte San Giorgio, il quale
divenne un avamposto atto a
proteggere il castello
principale dalla direzione
della strada per Tours. Oggi
l’edificio, restaurato con
moderno design, ospita la
reception, sale espositive,
biglietteria e un negozio.
Fort Saint-Georges è un sito
archeologico destinato ad
essere trasformato in un
giardino, poiché la
vegetazione sembra essersi
impossessata dell’area,
mostrando una rilevante
biodiversità. La vita delle
piante qui è considerata
parte del patrimonio locale e
storico, come gli stessi
reperti archeologici! Da un
inventario botanico si è
scoperto che esisteva un gran
numero di piante medicinali
qui, nel Medioevo, tra cui
finocchio, verbena, sambuco,
veccia, rosa canina, ecc. e si
vuole ricostruire lo stesso
Giardino dei Semplici.
Il
Castello di Mezzo (Middle
Castle, Château
du Milieu).
E’ in questa
sezione del complesso
fortificato che si trovano i
cosiddetti “Quartieri
Reali”, la Torre Argenton,
la Torre dei Cani e la Torre
dell’Orologio.
La
Torre dell’Orologio (Clocktower
in inglese e Tour
de Horloge in francese)
è servita come ingresso al
Castello di Mezzo dalla fine
del XII secolo. L’attuale
configurazione alta e
slanciata data dal tardo XIV
secolo. Originariamente la
torre era caratterizzata da
una porta in una struttura
esile e alta, con un’
estremità semicircolare.
Sotto il regno di Filippo
Augusto, all’inizio del XIII
secolo, essa fu elevata e resa
più sicura da una saracinesca
e un ponte levatoio. Aveva tre
feritoie di difesa. Nel tardo
XIV secolo essa fu
considerevolmente alzata, al
fine di accogliere le camere.
Fu creata una scala a
chiocciola per accedere ai
cinque piani che la torre ora
vantava.
La
Torre dei Cani (Dogs
Tower, Tour
de Chiens). E’ una
delle grandi torri costruite
durante il regno di Filippo
Augusto, come la Coudray e la
Torre di
Avvistamento/Watchtower ma, a
differenza di queste due, non
è circolare bensì a ferro di
cavallo. Deve il suo nome al
vicino canile, che ospitava i
cani reali nel XV secolo.
Questa torre ha tre livelli a
volta, sormontati da una
terrazza; l’accesso avviene
dal piano di mezzo. Questo è
ora sugli stessi livelli del
Castello di Mezzo, ma non era
così nel Medioevo. Le
feritoie o le postazioni per
le frecce sono distribuite in
maniera differente, da un
livello ad un altro, per
fornire una difesa efficace e
per evitare di indebolire la
struttura muraria. Vi erano
latrine tra il primo e il
secondo piano; il forno per il
pane era situato nel piano
intermedio, come quello nella
vicina torre, probabilmente
risale al XV secolo e
provvedeva alle necessità
della corte.
La
Torre Argenton (the
Argenton Tower,
Tour
de Argenton)
- Prende tale nome
dal fatto che nel 1477 il re
Luigi XI affidò la fortezza
di Chinon al suo biografo,
lord Philip Commynes, signore
di Argenton. Egli rinforzò
l’angolo nord-occidentale
del Middle Castle con la
costruzione di questa
nuova e più robusta torre, in
grado di resistere alle nuove
armi da fuoco. Le mura di
questa torre sono spesse 5 m e
le feritoie per i cannoni si
dispongono fino al livello più
basso, all'altezza del fosso.
La terrazza superiore è allo
stesso livello della corte del
Middle Castle. Essendo meno
alta delle altre torri,
l’Argenton è meno fragile;
essa servì come prigione nel
XVII secolo, come evidenziano
i graffiti sulle pareti
interne. Le bombarde
(primitivi cannoni), disposti
sulla terrazza, sono originali
e datano al tardo XVI secolo.
Da questa terrazza si può
vedere la ricostruzione di una
gru di legno, risalente al
tardo XII sec. o inizio
XIII sec.

I
Quartieri Reali (Royal
Quarters,
Logys
Royaux)
- Questo sito assunse
la sua definitiva
configurazione durante il
regno di Carlo VII (XV
secolo): tre ali disposte
attorno alla corte centrale.
Dal tardo XII secolo in poi
quest’area fu usata come
grande sala per la vita di
corte; nel corso del secolo
successivo fu aggiunto un
piccolo edificio nella parte
occidentale e, attorno al
1370, il duca Luigi I d’Angiò
intraprese la ricostruzione
dei quartieri reali,
introducendo una Sala di
Giustizia. Di questi lavori
edilizi, è sopravvissuta solo
l’ala meridionale. Alla fine
del XIV secolo, questa Sala
(che si localizza alla fine
dell’ala orientale del
pianterreno) divenne la Grande
Sala del castello nota
anche come “Hall of
Recognition” (Sala del
Riconoscimento/ Temple
de la reconnaissance).
Nel corso del 1400 i quartieri
alloggiarono gli appartamenti
reali che includevano i
servizi essenziali: un’
anticamera e una camera da
letto, un bagno e un
ripostiglio. Le camere di
servizio e la sala da pranzo
erano al pianterreno.
A
settentrione era in origine
situata la Cappella
di Santa Melania con il
priorato; in uno degli edifici
della struttura venne in
seguito creata una sala per il
gioco di corte del tennis (jeu
de paume).
Nei
Quartieri Reali sono state
allestite 4 stanze che
trasmettono filmati
rievocativi storici, ciascuna
con un tema specifico: 1) La
rabbia e la luce (rievoca
la vita di Folco IV nell’XI
secolo. Il conte d’Angiò a
Chinon, come abbiamo già
detto, fece comporre le
Chroniques des comtes
(Cronache dei Conti d’Angiò);
2) L’alba
della rivolta (il film
rievoca momenti del regno di
Enrico II Plantageneto a
Chinon, nel XII sec., e il
conflitto con i figli aizzati
dalla moglie Eleonora
d’Aquitania); 3) Battaglia
di Re (il film rievoca lo
scontro tra i Plantageneti, re
d’Inghilterra, e i
Capetingi, re di Francia, tra
XII e XIII sec., fino alla
conquista della fortezza di
Chinon da parte del re
francese Filippo Augusto); 4) Il
Destino (evoca la storia
epica di Giovanna d’Arco che
venne a Chinon per incontrare
il Delfino, il futuro re di
Francia Carlo VII).
Sale
di Giovanna d’Arco -
Al primo piano è situata la Collezione
di Giovanna d’Arco, la
cui popolarità “scoppiò”
nel XVII secolo, per
iniziativa del cardinale
Richelieu, che puntò al
recupero dei “famosi” che
avevano dato la vita per il re
e furono utilizzati per
esaltare la fedeltà al regno.
Giovanna d’ Arco fu
trasformata in figura
allegorica; a quel tempo la
“pulzella” fu
rappresentata come
un’Amazzone che porta uno
stendardo (pennacchio della
Vittoria). Nella realtà, solo
un ritratto di Giovanna è
stato effettivamente eseguito
durante la sua vita e questo
non ha alcuna somiglianza con
la moltitudine di
rappresentazioni prodotte dopo
la sua morte. Le opere
presentate in queste stanze
formano una collezione
dedicata alle rappresentazioni
originali (bronzi, statue,
terracotta) di Giovanna dal
XVI al XX secolo.
Nel
XIX secolo vennero prodotte
molte statue con l’effigie
dell’eroina e alla fine di
quel secolo, il nazionalismo
in Francia fu rinforzato dalla
sconfitta per mano prussiana
(1870). L’abbondanza di
rappresentazioni di Giovanna
illustrano questa corrente
patriottica. Durante la Prima
Guerra Mondiale l’immagine
di Giovanna d’Arco venne
impiegata come supporto
confortevole alle fatiche del
conflitto. Furono disseminate
ovunque le cartoline con la
sua immagine e usate spesso
per la corrispondenza tra
soldati francesi e le loro
famiglie. Nel 1917 la sua
immagine divenne famosa ben
oltre i confini francesi e la
sua icona fu stampata su
poster in Gran Bretagna e
negli Stati Uniti. Famosi
illustratori la ritrassero e
il successo di queste immagini
fu ulteriormente rafforzato
nel 1909, quando venne
beatificata (e santificata nel
1920). Nel 1956, quinto
centenario della sua
riabilitazione, la figura di
Giovanna d’Arco conobbe un
rinnovato interesse; molti
poster vennero prodotti per la
sua glorificazione tra il
1950-1960.
Il
Forte Coudray
(Fort
Coudray, Fort
du Coudray). Comprende
tre torri: Boissy, Mulino,
Coudray.
La
Torre Boissy (Boissy
Tower, Tour de Boissy) - La
denominazione attuale le venne
conferita nel XVI secolo,
quando era governatore del
castello lord Boissy, ma essa
fu eretta durante il regno del
re di Francia Luigi IX (San
Luigi) nel XIII secolo. E’
costituita da tre piani: una
scala intagliata nella
muratura interna dà accesso
ai piani superiori e alla
terrazza, dalla quale si
accede alla Torre Coudray,
attraverso un passaggio
pedonale. Al pianterreno si
trovava la sala delle guardie,
illuminata da feritoie che si
affacciano sulla Valle del
Vienne e sulla Torre Coudray
stessa. All’inizio del XV
secolo furono eseguite le
maggiori alterazioni: fu resa
comunicante con i Quartieri
Reali da un camminamento
pedonale e attraverso un
cancello aggiunto, preceduto
da un ponte levatoio. Fu anche
aggiunto un ulteriore piano.
E’ probabile che al primo
piano vi fosse una Cappella,
sotto le arcate finemente
scolpite. Alla nostra visita
abbiamo trovato numerose
incisioni e graffiti sulle
pareti, tra cui un bellissimo
cavallo scolpito. A terra vi
sono dei frammenti litici
lavorati, e una stele
epigrafe.

La
Torre del Mulino (the
Mill Tower, Tour de Moulin). E’
così chiamata per la presenza
di un mulino a vento
appollaiato sulla sua sommità,
caratteristica dell’era
moderna. Le origini della
torre sono medievali: essa
rappresenta un ottimo esempio
di architettura militare dei
tempi di re Giovanni (Senza
Terra, il Plantageneto). Si
tratta di un elemento chiave
del Fort Coudray, costruita
alla fine del 12 ° secolo. Il
piano terra, con la sua pianta
poligonale, e segmentale, con
tetto a cupola, è tipico
dell'epoca, ma è
un’architettura molto rara
nei castelli Plantageneti.
E’ l’unica torre del
castello ad essere protetta
nella sua parte inferiore da
mura perimetrali. La si
raggiunge dal piano
calpestabile del Forte; il
pianterreno non comunica con
il primo piano, che è
accessibile solamente da un
passaggio pedonale. Entrambe
le camere al piano terra sono
dotate di apertura a feritoia,
in nicchie, caratteristiche
dell’epoca di costruzione.
Il piano superiore, che forma
un belvedere perfetto, dispone
di sei ampie finestre. Dal
primo piano una scala,
costruita nello spessore del
muro, conduce sul terrazzo.
La
Torre Coudray (the
Coudray Tower, Tour Coudray).
Probabilmente questa
denominazione deriva dalla
presenza, nel Medioevo, di un
boschetto di noccioli (che nel
francese antico si dicevano
“coudres”). La Torre è
una delle tre sopravvissute
dal tempo dei lavori del re di
Francia Filippo Augusto, dopo
che egli ebbe conquistato la
fortezza nel 1205.
L’edificio si affaccia sulla
Torre del Mulino, costruita da
Giovanni (Senza Terra, il
Plantageneto). La Torre
Coudray è fiancheggiata da
una porta con un ponte
levatoio e una saracinesca,
che proteggevano il Forte
Coudray. Doveva esservi anche
una piccola costruzione (dependance) con
una scala che portava
direttamente al primo piano.
Ci sono ancora tre livelli
intatti, tutti muniti di
feritoie. I primi due piani
hanno una copertura con volta
gotica. L’accesso alla torre
è sul secondo piano, e la
porta era protetta da una
trappola; ha caminetti e
latrine. La sala inferiore è
dotata di un ingresso ad un
tunnel, che consentiva agli
occupanti di fuggire con
discrezione in caso di
assedio. Questi dettagli nella
progettazione erano moderni e
sofisticati e sono un segno
della grande attenzione che il
potere regale spendeva per
questa fortezza di Chinon.
Essa fu usata come prigione
per i dignitari dell’Ordine
del Tempio nel 1308. Giovanna
d’Arco fu ospitata qui nel
1429. Con i recenti restauri
è stata rifatta la scala
originaria che porta alla
sommità; è stato
ripristinato il sistema di
accesso medievale. Dalla Torre
si gode di una vista
eccellente su tutto il
castello, sui Quartieri Reali
e sulla città.
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